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Crescita economica e competitività: le strategie locali

Capitolo 4. Il caso di Barcellona

4.4 Crescita economica, equità e coesione sociale e processi di governance: risposte alle

4.4.1 Crescita economica e competitività: le strategie locali

Per comprendere le ragioni della buona performance economica della città è necessario partire da alcune riflessioni sulla posizione di Barcellona nello scenario mondiale e dall’influenza che fattori strutturali e dinamiche esterne esercitano sulla città catalana. Le seguenti circostanze sembrano aver ricoperto un ruolo particolarmente importante nel processo di crescita economica e potenziamento della competitività internazionale di Barcellona. • Processo di democratizzazione della Spagna a partire dalla fine degli anni

’70 e conseguente avvio di un processo di trasferimento di potere e funzioni dal governo centrale verso livelli di governo più bassi.

Accesso della Spagna alla Comunità Economica (1986) e creazione del Mercato Unico (1993), che hanno contribuito a diversificare e irrobustire il

tessuto produttivo locale, attraverso l’allargamento dei mercati per le produzioni locali e l’afflusso di investimenti diretti dall’estero e a ridisegnare la geografia del sistema urbano europeo, all’interno del quale Barcellona ricopre oggi un ruolo strategico e di nuova centralità.

• Il positivo ciclo economico internazionale, a partire dalla seconda metà

degli anni ’80 e, soprattutto, l’eccezionale crescita economica della

Spagna, il cui PIL è cresciuto costantemente oltre la media dei paesi

dell’UE. Questi processi hanno riattivato in modo sostanziale consumi e investimenti pubblici e privati, contribuendo allo sviluppo economico della capitale catalana39.

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Il 1986 rappresenta il punto di svolta nell’evoluzione dell’economia dell’area barcellonese: ripresa dell’economia internazionale, accesso della Spagna alla CE e la nomina di Barcellona ad ospitare i Giochi Olimpici del 1992 sono i principali fattori d’innesco di una fase di crescita economica sostenuta. Tra il 1986 e il 1991, l’occupazione cresceva del 22% in Barcellona, del 44.5% nella prima corona metropolitana e del 29.5% nella seconda. L’adesione della Spagna alla Comunità Europea diede un’accelerazione consistente al processo d’internazionalizzazione

• E, infine, la favorevole posizione geografica di Barcellona: centro principale del Mediterraneo occidentale e nodo strategico sulla direttrice Est-Ovest dei traffici commerciali mondiali.

Il processo di rilancio economico di Barcellona benché dipenda in larga parte dalla combinazione di queste circostanze esogene, tuttavia, non potrebbe essere compreso interamente se l’analisi dovesse fermarsi alla considerazione di questi aspetti. Sono, infatti, le scelte strategiche e le politiche realizzate (fattori endogeni), frutto di meccanismi e dinamiche politiche e socio-istituzionali interne, che consentono di capire appieno i processi di sviluppo urbano40. L’esistenza di un fitto tessuto produttivo composto prevalentemente da piccole e medie imprese, la presenza di una forte identità locale e cultura imprenditoriale, nonché l’esistenza di un ambiente istituzionale particolarmente sensibile alle esigenze del sistema imprenditoriale e l’attuazione di efficaci politiche a sostegno dello sviluppo, completano quindi il quadro delle componenti sottostanti alla crescita economica dell’area barcellonese.

L’analisi delle politiche e degli interventi conferma l’abilità degli attori locali nel gestire l’impatto dei processi di globalizzazione e ristrutturazione economica sull’economia locale, facilitando processi di sviluppo economico e il rafforzamento della posizione competitiva della città. Capacità degli attori locali, e in primo luogo del governo municipale, in termini di mobilitazione di risorse finanziarie (pubbliche e private) umane e relazionali, di predisposizione di un quadro cognitivo comune e di elaborazione di strategie di sviluppo condivise a lungo termine (capacità orizzontale). I Giochi Olimpici del 1992 riflettono pienamente questa capacità e costituiscono, allo stesso tempo, una tappa fondamentale nel suo processo di accrescimento. L’organizzazione e la gestione dei Giochi hanno rappresentato un esempio dell’abilità e della lungimiranza dei soggetti locali nel gestire le dinamiche di sviluppo urbano e della capacità (verticale) di negoziazione del governo locale con altri livelli di governo (regione e governo centrale) e soggetti privati. Le Olimpiadi sono

dell’economia della regione metropolitana barcellonese: nel 1996, la crescita delle esportazioni era di tre volte superiore a quella delle importazioni (Trullèn, 1998).

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Le circostanze strutturali – su cui le città hanno un controllo limitato – e le scelte strategiche, operate dagli attori locali, forniscono il quadro interpretativo complessivo che consente di capire perché alcune città si sviluppano e avanzano nella gerarchia urbana, mentre altre rimangono indietro, e le motivazioni per cui le città propendono verso un tipo di sviluppo anziché un altro.

considerate il punto di svolta nel processo di rilancio economico e internazionale di Barcellona. L’influenza di questo evento mondiale sulla crescita economica della città è stata infatti considerevole: l’afflusso di capitali nazionali ed esteri in occasione dei Giochi ha avuto un effetto moltiplicatore, ampliando gli esiti positivi della ripresa economica di quegli anni. L’evento ha inoltre permesso l’avvio della prima fase di grande trasformazione urbana, caratterizzata dalla riapertura della città al mare e dalla riqualificazione di aree periferiche41.

La capacità delle strategie locali nell’intercettare e gestire i flussi globali a sostegno dello sviluppo economico locale è altresì evidente nel caso della crescita del turismo urbano. Fino alla fine degli anni ’80, Barcellona non figurava sulla mappa del turismo internazionale; nel giro di pochi anni, beneficiando dall’opportunità generata dai Giochi Olimpici, la città è riuscita a collocarsi tra le più importanti destinazioni turistiche in Europa, attraendo crescenti flussi turistici, come confermano i dati sui pernottamenti nelle strutture ricettive urbane, sulle crociere e sui passeggeri in transito attraverso il porto e l’aeroporto. L’ampliamento dell’offerta ricettiva e il miglioramento della sua qualità e, più in generale, dell’offerta turistica (musei, mostre, attività culturali, festival, ecc.) e della sua messa in rete sembrano aver contribuito sostanzialmente alla rapida crescita di questo settore. Le regioni di questo successo risiedono, in parte, anche nell’attività svolta dal Consorcio de

Turismo de Barcelona, che ha coordinato e attuato una strategia comune di

sviluppo del turismo urbano42. Questo consorzio, che racchiude i principali attori del settore turistico insieme al Comune di Barcellona, è uno degli esempi delle numerose piattaforme settoriali esistenti nell’area barcellonese, che mirano a potenziare i diversi settori dell’economia locale, attraverso una maggiore coordinazione degli attori, l’individuazione e rafforzamento delle sinergie e l’attuazione di strategie comuni e interventi integrati.

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I Giochi Olimpici rappresentano un esempio significativo di come un grande evento possa cambiare in modo sostanziale il quadro delle opportunità e il sistema degli incentivi a livello locale, promuovendo una forte mobilitazione interna: prima di tutto, per competere con altre città per l’assegnazione dell’evento e, successivamente, per organizzarlo, cercando di perpetuare nel tempo i benefici degli investimenti, attraverso una pianificazione strategica degli interventi. Rispetto a tante altre città, sedi di grandi eventi, Barcellona ha eccelso nella capacità di utilizzo a lungo termine delle opere infrastrutturali e delle strutture realizzate in occasione dei Giochi Olimpici per ridisegnare gli assetti e le geometrie urbane in una prospettiva più ampia, di livello metropolitano.

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Il caso del settore turistico illustra chiaramente la capacità degli attori locali di piegare gli attuali processi di globalizzazione a vantaggio dello sviluppo economico locale e la possibilità degli stessi attori di poter influenzare, seppur in minima parte, l’andamento dei flussi globali, mostrando pertanto come i territori non siano strutturalmente depotenziati rispetto ai processi di globalizzazione.

Gli esempi appena descritti rivelano la centralità dell’azione del governo municipale nei processi di sviluppo economico dell’area urbana barcellonese. A partire dalla fine degli anni ’80, il Comune di Barcellona, in linea con il trend internazionale caratterizzato da un maggior coinvolgimento dei governi locali nella sfera economica, è andato progressivamente acquisendo funzioni nell’ambito dello sviluppo economico e nella promozione internazionale della città.

Attraverso l’agenzia di sviluppo locale, Barcelona Activa, società di proprietà pubblica, istituita nel 1987 dal governo locale, l’azione municipale nell’ambito della promozione economica è andata rafforzandosi, sino ad assumere le caratteristiche di una politica economica locale a tutti gli effetti.

“Negli anni ottanta vengono prese una serie di decisioni da parte del Comune di Barcellona che mirano al rafforzamento e al rinnovamento di alcuni dispositivi economici, come la Fiera di Barcellona, il Consorzio della Zona Franca, la centrale di distribuzione commerciale Mercabarna, ma soprattutto si procede all’istituzione di due nuovi strumenti per la promozione dello sviluppo economico. Il primo riguarda la costituzione, nel 1985, della società di capitale di rischio, Barcelona Iniciativa SA (oggi Catalana Iniciativa SA), che rappresentava per quell’epoca una grande novità. Il secondo strumento si riferisce alla costituzione della struttura pubblica, Barcelona

Activa, a sostegno della promozione e della crescita di piccole imprese” (Intervista:

Maravillas Rojo, presidente Agenzia di Sviluppo Barcelona Activa).

Nel corso degli anni, il municipio di Barcellona diviene partner dell’Autorità Portuale e del consorzio Fira de Barcelona; e promuove la creazione di diverse piattaforme settoriali. Come agente di politica industriale, il governo locale sostiene lo sviluppo di aree industriali e la costruzione del

Parco Tecnologico del Vallès ed è socio del Consorcio Zona Franca; e, di

recente, insieme ad altre autorità e soggetti locali, ha redatto il Patto

Industriale della Regione Metropolitana di Barcellona. Il comune di Barcellona

persegue, inoltre, obiettivi di politica economica tramite la gestione dei processi di riqualificazione urbana, attraverso i quali favorisce un più efficiente utilizzo del suolo urbano e predispone spazi per la localizzazione di attività economiche avanzate. Il suo ruolo è, infine, centrale nel processo di pianificazione strategica e nella promozione e coordinamento dell’azione collettiva per la creazione di “beni pubblici per la competitività” (Le Galès e Voelzkow, 2001; Pichierri, 2003) (infrastrutture, trasferimento tecnologico, formazione, predisposizione di capitale di rischio, ecc.).

La centralità di questi beni nei processi di sviluppo è ormai riconosciuta da un’ampia schiera di studiosi dello sviluppo locale, che teorizza l’esistenza di una stretta connessione tra dinamismo istituzionale, inteso come capacità di produrre beni pubblici, e processi di sviluppo locale a lungo termine. Numerose ricerche empiriche tendono a dimostrare come la produzione di questi beni, realizzati principalmente attraverso l’azione collettiva delle “istituzioni intermedie”43, sia normalmente maggiore, e di conseguenza lo sviluppo locale più avanzato, nei territori che mostrano, per ragioni storiche e/o istituzionali, una maggiore tendenza all’azione collettiva. La presenza di beni pubblici, sia di carattere materiale che immateriale, è particolarmente consistente nel caso di Barcellona, dove comportamenti di tipo cooperativo sono facilitati dall’esistenza di un ambiente caratterizzato da institutional

thickness44.

Complessivamente, le strategie di potenziamento del sistema economico locale hanno mirato ad accrescere la quantità e la qualità dei fattori di attrattività e di vantaggio localizzativo urbano. Le politiche dei grandi progetti infrastrutturali (opere realizzate in occasione dei Giochi Olimpici e Piano Delta45) e la strategia di sviluppo di “Aree di Nuova Centralità” sono state indirizzate proprio ad accrescere l’accessibilità urbana e la presenza di economie di agglomerazione, che come evidenziato da Capello e Hoffman (1998) rappresentano gli assets competitivi forti con i quali competere nel sistema urbano europeo. Gli interventi realizzati hanno determinato una trasformazione radicale dell’organizzazione di spazi e funzioni urbane, riconfigurando il ruolo di Barcellona su una scala spaziale più ampia, come nodo centrale di riferimento per l’intera regione metropolitana. Questa trasformazione ha contribuito a creare un ambiente favorevole per lo sviluppo di attività di servizio e l’attrazione di imprese nazionali e straniere, il cui

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Le istituzioni intermedie sono composte da quelle organizzazioni la cui principale attività è di produrre beni di club per specifici gruppi di attori economici. Queste istituzioni includono le Camere di Commercio, le associazioni imprenditoriali, le autorità locali, i consorzi e altre organizzazioni sociali ed economiche, nonché le norme (tacite ed esplicite) che regolano le loro relazioni (Arrighetti e Seravalli, 1999).

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Il concetto di “institutional thickness”, elaborato da Amin e Thrift (1995), fa riferimento alla marcata presenza istituzionale all’intero di un contesto territoriale specifico, ad interazioni frequenti tra le istituzioni ed all’esistenza di norme e valori condivisi, che servono a costituire l’atmosfera sociale e la consapevolezza reciproca sulla visione di un progetto comune di sviluppo.

45 Piano di rafforzamento dell’area del fiume Llobregat, che include la zona del porto, della Zona Franca e

numero è andato crescendo notevolmente46. Al momento, altri due grandi progetti infrastrutturali sono in via di realizzazione: la creazione di un centro logistico, nell’area del Llobregat, all’interno della Zona Franca, in prossimità di porto e aeroporto, che ha l’obiettivo di trasformare la regione metropolitana di Barcellona nel più importante polo logistico del Mediterraneo; e la costruzione, nella zona nord-est della città, Sagrera-Sant Andreu, di una nuova stazione ferroviaria per l’arrivo della linea del treno ad alta velocità e la riqualificazione dell’area circostante, che ha lo scopo di migliorare la connessione dell’area barcellonese con il resto della Spagna e dell’Europa e di rafforzare le economie di agglomerazione, attraverso la creazione di un’area di nuova centralità urbana.

Interventi volti ad accrescere, potenziare e modernizzare lo stock d’infrastrutture sono stati accompagnati da strategie indirizzate ad aumentare la consistenza e la qualità di soft assets (qualità della forza lavoro, conoscenze tacite, risorse relazionali e capacità istituzionale). Le principali strategie a sostegno di questi assets sono le seguenti:

• interventi per il potenziamento del capitale umano, realizzati dall’agenzia di sviluppo locale Barcelona Activa attraverso corsi di formazione, programmi di auto-impiego e la creazione d’incubatori d’impresa, a cui s’aggiunge l’offerta di un crescente numero di corsi universitari e post-universitari;

• strategie per la promozione di nuovi settori emergenti, attraverso l’attivazione di specifici percorsi formativi, incentivi finanziari e facilitazione d’accesso a capitale di rischio, realizzazione d’incubatori d’impresa e attuazione della strategia Barcelona city of knowledge47; • strategie per l’attrazione della “classe creativa”48, tramite politiche

culturali e la creazione di piattaforme settoriali, tra le quali Barcelona

Centre Mèdic, Barcelona Centre Universitari, Barcelona Centre de Disseny, ed altre ancora;

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La campagna di promozione Barcelona new projects, messa in atto dal Comune di Barcellona e dal settore immobiliare ed edilizio barcellonese è stata pensata, ad esempio, proprio per rendere più efficace la strategia d’attrazione d’imprese straniere.

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La strategia city of knowledge è promossa dal comune di Barcellona, da un ampio numero di istituzioni locali, dai settori economici e sociali della città e dal sistema universitario barcellonese per capitalizzare gli asset più importanti della città, il capitale umano nelle sue capacità tecniche ed intellettuali, in altri termini la conoscenza. L’idea è di cercare di far diventare il concetto di city of knowledge parte integrante di tutte le politiche urbane.

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• promozione di rapporti di cooperazione tra mondo accademico e della

ricerca e il sistema produttivo (tra le iniziative più importanti figurano la

creazione di parchi tecnologici, nonché di un parco per la ricerca bio- medica – in via di realizzazione – e gli interventi di sostegno della cooperazione tra ricerca e attività produttive previste all’interno del piano di riqualificazione urbana del distretto 22@Barcelona);

• promozione della cooperazione interistituzionale e creazione di beni relazionali attraverso la realizzazione di piani strategici di sviluppo

socio-economico, la creazione del Consiglio Economico e Sociale di Barcellona e l’istituzione di piattaforme settoriali.

Questi interventi riflettono l’obiettivo strategico degli attori locali di creare un set unico di soft assets in grado di sostenere lo sviluppo di un’economia diversificata, composta da attività economiche “territorializzate”, la cui superiore capacità competitiva poggia su una gamma di specificità territoriali, che sono difficilmente rintracciabili o replicabili in altri territori (Storper, 1997).

4.4.2 Oltre la crescita economica e la competitività: strategie per l’equità e la