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Il ruolo dei prefetti ed i Comuni sciolti per mafia

5.8 Il Commissario Straordinario Antiracket

Una delle istituzioni impegnate nel contrasto al crimine organizzato, che si muove su un altro fronte, è quella del Commissario Straordinario Antiracket. Il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura registra, a causa di una stratificazione legislativa, non sempre coerente, una compresenza di soggetti istituzionali, spesso non collegati da una comune visione strategica della lotta al racket e all’usura. Risulta poco efficace, innanzitutto, la divisione tra ministeri diversi, tra soggetti deputati alla prevenzione dell’usura e soggetti impegnati nel sostegno alle vittime del racket e dell’usura. Ci si riferisce alla distribuzione delle competenze tra ministero dell’Economia e delle Finanze e ministero dell’Interno, tra Fondo per la prevenzione dell’usura e Fondo di solidarietà, tra risorse da destinare alla prevenzione, ai Confidi per le imprese e alle Fondazioni antiusura per le famiglie, risorse a sostegno delle vittime, esercenti un’attività economica, che denunciano gli estorsori e gli usurai e richiedono i benefici di legge. Non risulta funzionale disgiungere la fase di prevenzione dell’usura, così

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intimamente legata al racket e spesso, specie nelle Regioni a rischio, quale strumento di controllo del territorio da parte delle criminalità organizzate, dalla fase del sostegno alle vittime, attraverso i benefici erogabili in base alle leggi n. 44/99 e n. 108/96.

I soggetti istituzionali chiamati al coordinamento, al monitoraggio e al sostegno delle vittime sono due: il Commissario Straordinario del Governo, che deriva i suoi rilevanti poteri, in passato poco utilizzati, dall’art.11 della legge n. 400 del 23 agosto 1988, e il Commissario Antiracket. Al Commissario Straordinario del Governo, in base al D.P.R. di nomina, sono attribuiti:

- il coordinamento, anche operativo, su tutto il territorio nazionale, delle iniziative e di ogni altra attività svolta nel settore della lotta al racket e all’usura dalle amministrazioni dello Stato e da ogni altro ente interessato, ferme restando le competenze dell’Autorità di Pubblica Sicurezza;

- il compito previo apposito monitoraggio, di proposta alle Autorità di Governo di tutte le misure ritenute opportune;

- l’inadempimento alle direttive del Governo, ogni azione di coordinamento, anche a livello internazionale, con gli organismi dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite, nonché con gli altri organismi internazionali, ferme restando le competenze del ministero degli Affari Esteri e delle Politiche Comunitarie.

Il secondo è il Commissario definito “ordinario”, il quale esercita le funzioni e i compiti previsti dalla legge n. 44/99 e dal Regolamento di attuazione n. 455/99, il cui compito principale è di convocare, presiedere e gestire le deliberazioni del Comitato di Solidarietà, elargizioni per le vittime di estorsione e mutui decennali senza interessi per vittime dell’usura, le cui risorse finanziarie sono prelevate dal Fondo di Solidarietà.

Un altro organismo collegiale, infine, come l’Osservatorio, incaricato del monitoraggio dei due fenomeni delittuosi, ha un’altra e diversa collocazione, pur nell’ambito del ministero dell’Interno.

Risulta evidente che le potenziali discrasie, finora evitate facendo coincidere i due soggetti istituzionali nella stessa persona, dovrebbero avere una soluzione organica con la creazione, per legge, di un’Autorità unica, deputata al coordinamento della lotta al racket e all’usura, sia sotto il profilo della prevenzione che della repressione, come del monitoraggio e

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del sostegno delle vittime, in stretta cooperazione con la società civile, cioè con quelle organizzazioni antiracket ed anti usura, che rappresentano il secondo pilastro, dopo quello statuale, dell’impegno contro i due fenomeni.

La forte volontà politica manifestata dal Governo della Repubblica e dal Parlamento, nella lotta alle criminalità organizzate, al riciclaggio, al racket e all’usura e nel contrasto a tutte le mafie, riguarda direttamente l’interesse nazionale e dovrebbe rappresentare un comune obiettivo di tutta la classe politica e della società civile. E’ necessario, quindi che una riforma complessiva dia un significato di “sistema” all’auspicata Autorità, affinché il disegno strategico unitario, incidente anche sul segmento bancario e finanziario, come su quello educativo e formativo, venga realizzato con un coordinamento che investa, non solo lo Stato, gli Enti nazionali e le amministrazioni centrali e periferiche, ma tutti i livelli di Governo presenti sul territorio, come le Regioni le Province ed i Comuni.

Occorre ridurre al minimo possibile i tempi di erogazione dei benefici di legge, elargizioni e mutui, previsti per le vittime dell’estorsione e dell’usura, che abbiano denunziato estorsori ed usurai, individuando, in maniera analitica, le cause non solo burocratiche dei ritardi patologici nelle procedure amministrative, che, in passato, hanno consentito raramente di rispettare i termini di legge, ritardi fino a tre o quattro anni, ed hanno provocato, sovente nelle vittime, legittime rimostranze ed una sfiducia amara nelle istituzioni.

Bisogna valorizzare, il ruolo centrale e l’attività del Comitato di Solidarietà, giudicato unanimemente, ex legge 108/96, come la più fedele intuizione del legislatore, il vero cuore del sistema della solidarietà, fondata sull’alleanza imprescindibile tra lo Stato e la società civile, anche per la presenza, in seno al Comitato, non solo dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e di categoria, per il tramite del CNEL, ma, a maggior ragione, dei rappresentanti delle organizzazioni antiracket ed antiusura, associazioni e fondazioni, regolarmente iscritte agli Albi delle prefetture – Uffici Territoriali del Governo, operanti sul territorio nazionale e, in particolare, nelle Regioni del Sud, quali Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Il Comitato di Solidarietà, solo nell’arco temporale che va dal dicembre 1999 al febbraio 2006, ha esaminato 5.872 istanze di accesso al Fondo di Solidarietà, di queste ne sono state deliberate 2.642, di cui 1.516 non accolte e 1.126 accolte, elargendo complessivamente la somma di euro 94.724.586,19, di cui euro 58.658.610,65 a titolo di elargizione per le vittime delle estorsioni, ed euro 36.065.975,54 a titolo di mutuo per le vittime dell’usura.

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Rimane sul tappeto l’allarmante problema della caduta delle denunce per estorsione ed usura, rispetto agli anni precedenti, più accentuata per l’usura rispetto all’estorsione, con qualche dato in controtendenza, per l’estorsione, nella città di Napoli, dove ha operato la più rappresentativa delle associazioni antiracket e antiusura, la Federazione Antiracket Italiana.

Un segnale decisamente positivo, tuttavia, è venuto dalla campagna di informazione per la prevenzione dell’usura e per il sostegno alle vittime, organizzata, nei mesi di dicembre 2006 e gennaio 2007, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal ministero dell’Interno, su richiesta del Commissario. Al call center del Commissario sono pervenute 3.150 richieste di aiuto di cui 2.160 per prevenzione dell’usura e 436 per denunce di estorsione e di usura, con 554 richieste generiche. Il dato assolutamente inatteso e sorprendente, è stato il numero delle persone che hanno declinato le loro generalità, circa l’82,79%.

Il feed back di questo patrimonio informativo darà il segnale atteso di una svolta anche per denunce e per una ricostituita fiducia dei cittadini vittime nello Stato democratico e nel servizio pubblico della solidarietà per il sostegno alle vittime del racket e dell’usura.

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CAPITOLO VI

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