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103 concordato con alcuni soggetti finanziari che riporta un tasso agevolato massimo del 4% Questo è stato possibile sia

in quanto il Comune per l’ammissibilità dei progetti richiede determinati requisiti di qualità, sia perché è previsto il finanziamento di un elevato numero di progetti, considerando l’elevato budget messo a disposizione dal bando stesso. Un caso di successo a livello europeo di forme di contributo a fondo perduto e prestito agevolato, per riqualificazioni energetiche, arriva dalla banca federale tedesca (KFW) che ha messo a punto una piattaforma on-line che permette, in tempi rapidi, di verificare la possibilità e le caratteristiche del pacchetto di finanziamento a seguito di una specifica richiesta. L’utente che volesse verificare la finanziabilità del proprio progetto di riqualificazione energetica dell’abitazione può recarsi da un esperto della KFW, appositamente formato dalla banca federale stessa, che compilerà l’applicazione in tutte le dovute parti e, inviata la richiesta, nel giro di qualche minuto riceverà la relativa offerta di finanziamento. I tassi sono particolarmente agevolati e possono arrivare a dimezzare quello solitamente applicato nei casi di semplice ristrutturazione di una casa. La convenienza dell’offerta finanziaria nasce dal fatto che l’esperto ha qualifiche anche tecniche progettuali e, con l’aiuto della piattaforma on-line, riesce a tradurre il progetto sotto un formato “standard” definito dalla banca stessa, facendo emergere le eventuali criticità. Inoltre la KFW garantisce un elevato numero di progetti grazie al fatto che gli esperti che si interfacciano con la piattaforma on-line sono presenti su tutto il territorio tedesco.

Dal lato della domanda, la scarsa consapevolezza dei benefici che si ottengono dalla deep renovation è un problema che coinvolge i diretti consumatori, come anche evidenziato dalla Strategia Energetica Nazionale. È dunque necessario aumentare la propensione degli utenti finali a investire in interventi radicali sulle proprie abitazioni, facendo leva sugli enti pubblici locali, in qualità di promotori dell’efficienza energetica, anche nei confronti dei privati cittadini, con ricadute economiche positive anche sul settore edile. Uno dei canali di promozione individuato dalle direttive europee è quello di ampliare l’attività delle ispezioni degli impianti termici civili, già in carico agli enti locali, ed arricchire la sezione degli interventi migliorativi, all’interno del rapporto di ispezione, con considerazioni tecniche sull’involucro dell’edificio. L’indicazione è stata recepita a livello

Dr.ssa Maria Cristina Pinoschi, Direttrice Area Tutela e Valorizzazione Ambientale, Direttrice Settore Risorse idriche e attività estrattive, Città Metropolitana di Milano

Come Città Metropolitana di Milano può diventare promotore della filiera della riqualificazione energetica degli edifici?

Quando si usano delle parole o dei concetti suscettibili di plurime valenze semantiche bisogna circoscrivere l’ambito dei significati, in modo da “preservare” l’impatto di questi concetti che hanno l’ambizione di ampliare l’idea di deep renovation anche nel “senso comune”.

Infatti, essere promotori della filiera dell’efficienza energetica degli edifici significa essere in grado non già di presidiare i singoli step che, in modo lineare, accompagnano un edificio dall’essere negativamente impattante all’essere NZEB, ma significa creare quelle condizioni sistemiche che consentano di ricondizionare il tutto, aggiungendo o trasformando variabili fin a quel momento non tenute in considerazione o valutate come marginali rispetto all’intero processo.

Significa, cioè, guardare quell’edificio con una lente diversa, allargando lo sguardo anche alla collocazione territoriale e all’uso che se ne vorrà fare in prospettiva. Questo colorerebbe l’intervento di una serie di connessioni interessanti e eviterebbe un consumo del territorio inutile, che poi rischia di degenerare in opere sì ambiziose, ma vuote ed inutilizzate/inutilizzabili.

La filiera a cui allude la domanda è quindi una filiera di soggetti che vedono, ciascuno dal proprio punto di vista, l’intervento da fare ma guardano al futuro e, in questo senso, spingono la Pubblica Amministrazione a fare da mediatore intelligente e flessibile tra interessi apparentemente divergenti.

Perché l’efficienza energetica degli edifici è competenza degli Enti Pubblici Locali?

Non credo che la riqualificazione degli edifici sia una competenza esclusiva degli Enti Pubblici, anche se l’obsolescenza del patrimonio immobiliare pubblico è sotto gli occhi di tutti.

Se diminuire i consumi di combustibili fossili significa garantire un benessere ambientale anche a chi appartiene a classi sociali più vulnerabili, similarmente consideriamo che abitare in un ambiente confortevole migliora la qualità della vita, non solo del soggetto che ne beneficia direttamente, ma anche delle altre persone che vivono e frequentano il luogo in cui l’edificio stesso è inserito. È provato che in una scuola bella e confortevole diminuiscono gli episodi di vandalismo e che le persone, in generale, tendono e tengono a preservare le località e i luoghi in cui fanno esperienza di benessere. Perché non dovrebbe essere così anche per gli edifici? Siamo in una società in cui l’abitare unluogo si connota molto diversamente dall’appartenere ad un luogo. Infatti, la facilità dei cambiamenti, delle connessioni e del movimento nella vita di ciascuno si è trasformata nel tempo: se tempo fa era facile nascere, vivere e morire nel raggio di pochi metri, oggi la mobilità fisica e culturale produce diverse appartenenze, radici più aeree e quindi bisogno di luoghi confortevoli, eticamente sopportabili e abitati da persone diverse nelle diverse fasi della vita.

Un edificio “performante”, quindi, che si adatti a un’idea diversa dell’abitare, del vivere, del conoscere e del morire. Un edificio che, per trasformarsi, deve durare a lungo, essere bello, confortevole e compatibile sotto tutti i punti di vista con l’ambiente circostante.

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legislativo italiano ed amplificata in Regione Lombardia, che ha introdotto nei rapporti di ispezione degli impianti termici una check-list specifica per una determinata tipologia di impianti (vedasi box dedicato), atta ad individuare e suggerire all’utente interventi di miglioramento della prestazione energetica del sistema edificio-impianto, tenendo conto di un’analisi costi/benefici.

Un altro canale possibile è che l’ente pubblico possa intervenire nei progetti di riqualificazione profonda degli edifici come facilitatore tra i consumatori finali, i professionisti, le imprese e i finanziatori, assicurando la qualità del progetto e dell’intervento, a garanzia degli effettivi risultati di risparmio energetico rispetto alla situazione di partenza. Questo però è un modello ancora in costruzione e non codificato a livello legislativo.

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Azioni per stimolare il finanziamento di interventi di efficienza energetica sui beni culturali

M. Poggi

Ristrutturare e rendere energeticamente efficienti gli edifici storici in Italia rappresenta un’opera strategica, visto che rappresentano non solo un immenso patrimonio culturale, ma anche l’8% circa dello stock edilizio esistente: le potenzialità del mercato della riqualificazione energetica dell’esistente storico sono, basandosi su dati ISTAT del 2016, di circa 10 miliardi di investimento annuo.

La riqualificazione energetica dei beni culturali, con interventi mirati alla loro conservazione, valorizzazione e fruizione, può rappresentare un volano per lo sviluppo dell’industria culturale, turistica e dell’intrattenimento e favorire lo sviluppo del mercato green di nuovi prodotti e professionalità. Recupero energetico in grado di produrre Modelli di economia sostenibile ed innovativa, che da un lato riduce il «consumo» di territorio e dall’altro gli alti consumi energetici, legati soprattutto alla prestazione dell’edilizia pubblica. Rispondere adeguatamente sia alle attuali esigenze di comfort ambientale che alle normative inerenti il risparmio energetico, senza incidere sul carattere storico-artistico ed architettonico, significa raggiungere i seguenti obiettivi:

Ing. Diego Mora, Area Ambiente ed Energia, Unità Agenti Fisici e Pianificazione Energetica del Comune di Milano

In cosa consiste il Bando BE2?

Il bando BE2 consiste in un bando per l’erogazione di contributi a fondo perduto per interventi di efficientamento energetico e in un accordo tra l’amministrazione comunale e gli istituti finanziari aderenti, per mettere a disposizione dei beneficiari del contributo suddetto un finanziamento a condizioni agevolate. Il contributo comunale, il finanziamento a condizioni agevolate e le detrazioni fiscali permettono di realizzare interventi di efficientamento energetico senza la necessità di anticipare capitali e risparmiando fin da subito.

I criteri di ammissibilità definiti nel bando per l’erogazione del contributo comunale hanno tenuto conto anche delle esigenze dei soggetti finanziari?

I criteri del bando per l’erogazione del contributo comunale a fondo perduto si dividono in: requisiti soggettivi che i richiedenti devono possedere e requisiti tecnici relativi all’intervento di efficientamento energetico. In considerazione delle esigenze dei soggetti finanziari, i requisiti tecnici sono stati definiti considerando la necessità di garantire un elevato e sicuro risparmio energetico ed economico post-intervento per ridurre i rischi di investimento. Infine, oltre ad erogare un contributo a fondo perduto l’amministrazione comunale svolge un ruolo di terza parte che controlla la bontà dell’intervento in tutte le sue fasi, dalla progettazione al collaudo finale. Tale attività rappresenta un ulteriore elemento di garanzia per i soggetti finanziari.

Quali sono i fattori che hanno stimolato la predisposizione di pacchetti agevolati per il finanziamento degli interventi del bando?

A mio avviso i principali fattori che hanno suscitato l’interesse dei soggetti finanziatori sono: l’elevato rendimento degli interventi di riqualificazione energetica previsti dal bando, l’opportunità di partecipare ad un’iniziativa promossa dal Comune di Milano di grande impatto sul territorio comunale, le elevate risorse messe a disposizione dall’amministrazione comunale (23 milioni di euro) e l’importo totale dei lavori potenzialmente finanziabili (700 milioni di euro) e infine la possibilità di investire nel mercato dell’efficienza energetica ancora poco sviluppato. Quale procedura è stata seguita per il coinvolgimento delle banche?

Il coinvolgimento delle banche è avvenuto attraverso l’organizzazione di tavoli di lavoro aperti a tutti gli istituti bancari interessati. Ai tavoli l’amministrazione comunale ha presentato l’iniziativa e raccolto i contributi degli istituti bancari. Una volta definite le condizioni agevolate del credito, l’amministrazione comunale ha pubblicato a marzo 2018 una manifestazione di interesse per individuare gli istituti bancari interessati ad aderire all’iniziativa. Presentata la domanda di adesione e sottoscritto un accordo con l’amministrazione comunale, l’istituto bancario aderente si impegna a proporre sul mercato un prodotto finanziario specifico per i beneficiari del contributo comunale e con le caratteristiche agevolate definite nell’accordo o condizioni migliorative. Per favore la maggior offerta di prodotti finanziari e stimolare la concorrenza fra gli istituti aderenti non è stato posto un limite al numero degli istituti bancari che possono aderire.

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