• Non ci sono risultati.

A cura di A. Amato

8.1

Introduzione

Le cause principali della povertà energetica sono legate a una complessa interazione tra basso reddito, inadeguata efficienza energetica nelle abitazioni e costi dell’energia, tutti temi che si innestano all’interno del dibattito sulla lotta contro il cambiamento climatico e la lotta contro la povertà.

La povertà energetica è un problema presente nell’agenda politica di molti Paesi europei e rappresenta uno degli obiettivi chiave del pacchetto Clean Energy for All Europeans, in cui si enfatizza il ruolo dell’efficienza energetica nel contrastare il fenomeno. La Commissione Europea stima che il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici possa contribuire a far uscire dalla condizione di povertà energetica un numero di nuclei familiari che va dai 515.000 a 3,2 milioni in Europa (su un totale di 23,3 milioni di famiglie in povertà energetica). In questa direzione lavora l’European Energy Poverty Observatory, varato a gennaio del 2018, che ha sviluppato una piattaforma per la condivisione di dati, esperienze e metodi ad oggi realizzati e testati, al fine di favorire un lavoro di sinergia e di analisi per elaborare una strategia efficace contro il fenomeno.

Una delle prime questioni da affrontare è quella dell’armonizzazione del linguaggio a livello europeo: l’assenza di una definizione comune di povertà energetica rende ancor più difficile stabilire un approccio condiviso, così come la realizzazione di linee guide e requisiti più specifici, nella consapevolezza che le barriere tecniche e non tecniche tradizionalmente riconosciute per l’adozione di strumenti di efficienza energetica si vanno solitamente ad accentuare nel caso in cui riguardano famiglie a basso reddito. Ciò si palesa nei differenti modi in cui gli Stati Membri affrontano il problema: alcuni hanno attuato strategie esplicitamente indirizzate alla povertà energetica (Regno Unito, Irlanda, Francia), ma la maggior parte tende a ricorrere a politiche sociali come sussidi diretti, tariffe ridotte e tolleranza per la morosità. Di fatto, si tratta di misure transitorie in grado di garantire un rapido sollievo, ma non strutturali come le politiche di efficienza energetica, che riducono in modo permanente il fabbisogno energetico degli utenti. A riguardo, le misure che hanno mostrato maggior successo sono quelle che associano diagnosi energetica a strumenti finanziari, che oltre a fornire il supporto economico per la riqualificazione energetica delle abitazioni, coprono anche gli aspetti informativi e comportamentali.

Nella SEN si evidenzia la necessità di stabilire a livello comunitario una “misura ufficiale” della povertà energetica, intesa quale difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, ovvero alternativamente, in un'accezione di vulnerabilità energetica, quando l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse (in termini di spesa o di reddito) superiore a un livello socialmente accettabile. Questa definizione inquadra il problema in un’ottica multidimensionale, prescindendo dal solo riscaldamento domestico e identificando una condizione molto più complessa in cui si prova ad elaborare a una serie di strategie efficaci, che riguardano non soltanto altri usi energetici all’interno dell’abitazione, ma anche i trasporti e, più in generale, la vita sociale di diversi segmenti della popolazione: famiglie monoreddito, anziani, giovani in attesa di impiego, disoccupati.

8.2

Barriere all’efficienza energetica nelle famiglie a basso reddito

Nonostante il problema sia analizzato da decenni in alcuni paesi (come il Regno Unito) e siano state messe in campo numerose misure atte a combattere il fenomeno, non esiste a livello europeo una definizione univoca, né sono stati definiti degli indicatori validi per tutti i paesi. Fuel energy poverty, energy poverty, vulnerabilità o precarietà energetica sono termini utilizzati spesso come sinonimi, ma in ogni paese hanno una valenza diversa. L’assenza di una definizione comune rende ancor più difficile l’attuazione di un approccio condiviso a livello europeo, così come la realizzazione di linee guide e requisiti più specifici riguardo gli strumenti di efficienza energetica indirizzati alle famiglie a basso reddito. Ciò si palesa nei differenti modi in cui gli stati membri affrontano il problema. Alcuni hanno strategie esplicitamente indirizzate alla povertà energetica (Regno Unito, Irlanda, Francia), ma la maggior parte tende ad eliminare i sintomi, non le cause alle radici (Bouzarovski, 2014).

110

Inizialmente il timore era quello di sottovalutare i molteplici aspetti che interagiscono sulla povertà energetica, di porre priorità su gruppi specifici di consumatori vulnerabili rispetto ad altri, di mancare di accuratezza nella profilazione del target, di non considerare differenze regionali o peculiarità. Adesso, invece, la necessità di sviluppare un linguaggio comune sul problema è opinione condivisa, al fine di ottenere maggiore visibilità politica e consapevolezza pubblica.

CASO STUDIO – Fratello Sole

Fratello Sole nasce dalla spinta di enti del mondo non profit che hanno voluto affrontare insieme il tema dell’efficientamento energetico dei propri immobili per sopperire ad una mancanza di expertise specifica nel settore energetico e per diminuire i costi di gestione delle opere. Questi immobili, spesso energivori, ospitano persone in difficoltà o vulnerabili, servizi alla persona e, in genere, sono abitati da fasce di popolazione povere, da educatori e volontari. Insieme al tema della riduzione dei consumi di questi immobili, Fratello Sole interviene sulla mobilità di cui questi servizi necessitano. L’intervento è orientato alla transizione dalla proprietà all’utilizzo razionale dei mezzi di trasporto e da mezzi più inquinanti a veicoli meno impattanti sull’ambiente. Ma le opere di aiuto sono anche “centri” d’interesse sociale, a volte sono anche gli unici luoghi di aggregazione e di solidarietà, dove il quartiere o il paese si ritrova a condividere una cultura comunitaria ed educativa: per questa ragione Fratello Sole interviene anche sulla dimensione della diffusione alla comunità di queste buone pratiche, affinché si dissemini un cambio di comportamento personale rispetto ai temi del minor consumo delle risorse naturali (oltre all’energia anche l’uso dell’acqua, lo spreco cibo o il ciclo dei rifiuti verso una economia circolare).

Fratello Sole, riducendo i consumi energetici, diminuisce anche le spese degli enti non profit che possono così utilizzare le risorse generate dallo stesso risparmio nelle loro attività. Questo incrocio virtuoso tra politiche del Welfare e Ambientali permette di sostenere in via indiretta un miglioramento del vivere di persone in stato di povertà. Per questo parliamo di “povertà energetica” anche in questo caso. A Bonn, durante la COP21, nel novembre 2017, Fratello Sole è stata segnalata come una delle 15 migliori prassi a livello europeo per il contrasto alla povertà energetica, dalla Fondazione Ashoka.

Fratello Sole agisce con la logica delle holding creando altre società di cui mantiene la maggioranza al fine di garantire le finalità statutarie; oggi può vantare: 5 enti fondatori, oltre 320 case su tutto il territorio italiano, da sottoporre a riqualificazione energetica, con il 60% di risparmio energetico raggiungibile. Nei prossimi anni sono previsti ingressi di altri soci che aumenteranno l’impatto generato.

Le chiavi principali comunque risiedono negli aspetti di finanza che Fratello Sole attiva: infatti, fornendo le necessarie provviste economiche per realizzare gli interventi, lascia in capo alle opere sociali non solo il risparmio ma anche la possibilità di investire nelle loro attività proprie. Per fare un esempio: il 90% delle case di accoglienza dei soci di Fratello Sole, non aveva fatto interventi di miglioramento energetico perché le risorse erano destinate alle attività sociali. Fratello Sole è riuscito a sbloccare i processi, pur desiderati, di transizione energetica.

Fratello Sole utilizza il proprio capitale necessario per realizzare gli interventi, gestisce i relativi impianti e ne assicura la manutenzione per tutto il periodo di ammortamento, al termine del quale mantiene, se è il caso e comunque senza vincoli, il solo onere di manutenzione. Uno dei punti di forza di questo approccio è costituito dal fatto che Fratello Sole cerca di riversare una parte del risparmio economico conseguito al beneficiario dell’intervento, affinché abbia un immediato decremento dei costi.

Fabio Gerosa,

Presidente di Fratello Sole

Come nasce l’interesse per l’efficienza energetica?

Molto spesso i soggetti chiamati a seguire più da vicino le persone fragili, sono realtà a loro volta “precarie” – se non “povere” – dal punto di vista energetico. Sviluppano, infatti, servizi presso stabili che hanno consumi energetici elevati, al punto che, questi stessi consumi, sono un limite al mantenimento dei servizi alla persona. Coloro che sono in prima linea nella lotta alla “fuel poverty” – lotta che è uno dei cardini della strategia energetica europea – non possono, quindi oggi far emergere l’enorme valore sociale potenziale, contenuto nei processi di efficientamento energetico delle strutture nelle quali essi operano ogni giorno al servizio delle persone più fragili. In altre parole, le strutture di assistenza sociale si trovano ad affrontare costi energetici significativi, i quali influenzano - e possono arrivare a limitare - la capacità degli stessi di erogare i servizi sociali. Ci sono margini concreti di lavoro per trovare soluzioni che facciano bene all’ambiente e alle persone, specialmente quelle in stato di vulnerabilità.

Il vostro processo operativo nella selezione degli interventi è innanzitutto di natura etica.

Innanzitutto Fratello Sole è un aggregatore di Enti non profit che vogliono utilizzare la nostra expertise per migliorare nettamente la loro spesa energetica attraverso una riduzione dei consumi. Per questa ragione il nostro “metodo” è quello di associare gli enti e non di proporre la vendita di un servizio. Questo aumenta le nostre capacità di attirare capitali finanziari particolari – impact investment, first impact – perché la massa economica diventa notevole e interessante per gli investitori stessi. In secondo luogo tendiamo a valutare, dentro una reddittività dell’investimento, l’impatto generato (Social Return of Investment - SROI), per rendere visibili le conseguenze positive del nostro intervento. Infatti, gli investimenti sono rivolti a settori sociali che favoriscono il benessere e lo sviluppo di persone e territori, hanno una logica low profit e un tempo di restituzione più lento di un investimento normale, sono garantiti da robusti piani di validazione economica che si basano sui risparmi energetici, e rendono partecipe l’investitore del progetto con rendiconto non solo economico, ma sociale, e verificabile in loco.

Recentemente Fratello Sole ha siglato un protocollo d’intesa con ENEA per contrastare la povertà energetica.

ENEA ci supporterà per migliorare il nostro agire e per raggiungere i nostri obiettivi socio-ambientali e, soprattutto, per trovare soluzioni di eccellenza che perfezionino la possibilità di aiutare concretamente gli enti del Terzo Settore. Intendiamo stimolare il Settore stesso a prendere coscienza di una grande occasione per ottimizzare le risorse a sua disposizione e giocare un ruolo da protagonista sul terreno dello sviluppo della sostenibilità. In questo ENEA è molto preziosa perché portare il più alto grado d’innovazione dove c’è maggiore fragilità, è una sfida sociale decisiva per il nostro tempo che, insieme, cercheremo di vincere.

Il Protocollo prevede di sviluppare strategie per efficientare immobili degli enti del terzo Settore creando così un impatto sociale rilevante.

Proprio così: intendiamo studiare con ENEA un nuovo paradigma d’intervento che parte dell’efficientamento ma che valorizza il territorio, lo stimola verso un coinvolgimento pieno e consapevole. I nostri “Audit” non saranno solo “energetici” ma di più ampio respiro perché l’obiettivo è rivolto alla comunità intera. La ricaduta, infatti, non è solo nella diminuzione dei consumi energetici e verso un utilizzo di fonti rinnovabili, ma riguarda anche la Comunità dove le opere sociali insistono e vivono, diffondendo un messaggio di cambiamento culturale nel

111

Outline

Documenti correlati