livello ottimale di efficienza energetica. La rimozione delle barriere informative consente di superare anche le barriere comportamentali, perché raggiungendo il target, si facilita la ricerca di finanziamento.
La barriera degli split incentive, o incentivi contrapposti, è rilevante, perché la maggior parte delle famiglie a basso reddito tende a vivere in case in affitto e non possiede le risorse per effettuare interventi di efficientamento energetico. Già nella Direttiva EED si raccomanda la separazione degli incentivi tra proprietari e inquilini di un immobile, con l'intento di evitare che essi rinuncino a realizzare investimenti intesi a migliorare l'efficienza energetica, ma nel caso delle famiglie meno abbienti il problema appare più evidente.
Le barriere tradizionalmente riconosciute per l’attuazione delle misure dell’efficienza energetica sembrano tutte accentuate nel caso delle famiglie a basso reddito. Lo studio analizza tre gruppi di politiche contro il fenomeno della povertà energetica:
• Politiche di efficienza energetica in generale.
• Politiche di efficienza energetica che si rivolgono alle famiglie a basso reddito o ai suoi componenti. • Politiche sociali indirizzate al consumo di energia nelle famiglie a basso reddito.
Gli strumenti sono suddivisi, oltre che per campo di applicazione, anche per categoria: strumento finanziario (Tabella 8.2), fiscale, legislativo, informativo e marked based (Tabella 8.3): la vera sfida è quella di trovare un giusto equilibrio tra politiche sociali e politiche di efficienza energetica.
Le politiche relative all’efficienza energetica tendono ai miglioramenti strutturali e necessitano di tempo per avere effetto, le politiche sociali offrono un rapido sollievo dagli effetti della povertà energetica, ma non rimuovono le barriere. Le politiche sociali, come la tolleranza per il mancato pagamento delle bollette energetiche, i pagamenti diretti, le tariffe ridotte sono presenti in tutti gli Stati Membri, ma le politiche di efficienza energetica per le famiglie non sono attuate allo stesso modo.
Tabella 8.2 - Politiche di EE e impatto sulle famiglie disagiate, strumenti finanziari Strumenti finanziari
Diagnosi energetica Strumenti come BAFA Onsite Consultancy (Germania) Maatwerkadvies Meer met Minder (Olanda) hanno mostrato solo un leggero impatto positivo sul target, perché quest’ultimo può trarre vantaggio dal cambiamento comportamentale raccomandato dalle diagnosi, ma non possiede il capitale finanziario necessario a fare gli interventi consigliati. Né piccoli interventi come la sostituzione di elettrodomestici più efficienti ha un impatto significativo.
Incentivi per promuovere le rinnovabili
Strumenti che forniscono sussidi, finanziamento o prestiti agevolati per la sostituzione di impianti di
riscaldamento tradizionali con quelli rinnovabili, solare termico o pompe di calore, finanziamenti che spesso sono combinati ad altre misure di riqualificazione energetica come il “cappotto”, secondo il rapporto non hanno riscontrato un impatto sociale o positivo sul gruppo. Questo perché normalmente le misure hanno come target i proprietari di casa e, inoltre, sono fortemente influenzati dai costi indiretti delle rinnovabili nel prezzo
dell’elettricità
«Sanierungscheck» (Austria)
«Marktanreizprogramm für erneuerbare Energien im Wärmemarkt– MAP» (Germania) «Special programme for climate change» (Lituania)
InceIncentivi per la riqualificazione energetica degli edifici che promuovono una deep renovation (cappotto, impianti tecnici, elettrici e di fornitura dell’acqua) CO2-Gebäudesanierungsprogramm» (Germania): «Better Energy Homes» (Irlanda):
«Home Energy Efficiency Programme Scotland» (Regno Unito)
L’impatto economico di questo tipo di strumento sulla società è considerato alto, per gli investimenti che stimolano direttamente l’occupazione in settori economici come l’edilizia.
L’aumento dell’occupazione crea vantaggi indiretti sulle famiglie a basso reddito. In ogni caso, laddove le famiglie a basso reddito non siano il target specifico, l’impatto dello strumento non è così rilevante. La ragione è che il target group della misura è per lo più rappresentato dai proprietari delle case, mentre le famiglie a basso reddito vivono spesso in affitto.
Gli inquilini possono persino risultare vessati da affitti più alti poiché gli investimenti di solito causano un rincaro dell’affitto che non può essere controbilanciato da alcun risparmio sulla bolletta
Investimenti in nuove costruzioni dai requisiti superiori alla normativa
Effetti di misure come «Prêt à taux zéro (PTZ)» (Francia): un prestito a tasso zero «Energieeffizientes Bauen»
(Germania)
Sono misure che il rapporto considera dall’impatto nullo sul gruppo, sempre a causa del basso numero di proprietari o comunque della mancanza di capitale a disposizione
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Infatti, sebbene le politiche di efficienza energetica indirizzate alle famiglie più disagiate mostrino risultati positivi e molteplici vantaggi, essa rappresentano un numero limitato. Tra queste, le misure di maggior successo appaiono come quelle caratterizzate dalla combinazione di diagnosi energetiche e strumenti finanziari, quali prestiti e sovvenzioni a fondo perduto per la riqualificazione dell’edificio. Audit energetici e campagne d’informazione dedicate conducono a una migliore comprensione delle opportunità di miglioramento, dei costi e dei benefici. Accrescono la consapevolezza delle famiglie sull’efficienza energetica e sul risparmio economico potenziale sulle loro bollette energetiche.
Il Caritas Strompspar check in Germania è il miglior esempio di diagnosi energetica accompagnata da campagne d’informazione. Il Sanierungs Check in Austria, l’Habiter Mieux in Francia, Better Homes Schemes in Irlanda, i programmi Home energy efficiency in Scozia, il Weatherization Assistance Program (WAP) negli USA e il Warmer
Homes in Nuova Zelanda sono gli esempi di migliori prassi.
Tutti questi strumenti hanno in comune il finanziamento di interventi di isolamento di pareti e tetti e la sostituzione di caldaie. I vantaggi sono facilmente intuibili per i beneficiari, come il maggiore livello di comfort e i benefici sulla salute. Nessuna delle politiche analizzate supera sufficientemente la barriera split-incentives, oltre al fatto di fornire un sussidio diretto. L’approccio delle politiche nel trattare questa barriera potrebbe includere modelli di investimento
Tabella 8.3 - Politiche di efficienza energetica e impatto sulle famiglie disagiate, strumenti fiscali legislativi, informativi e market-based
Strumenti Fiscali Credito d’imposta sul
reddito/riduzione Impatto basso o nullo Strumenti legislativi
Certificazione obbligatoria degli edifici
L’impatto sociale è nullo o leggermente positivo perché normalmente le famiglie a basso reddito non sono in grado di permettersi di affittare alloggi di alta classe energetica. Possono beneficiare di questa misura se tale certificazione fa da stimolo per la riqualificazione di edifici o abitazioni con un consumo particolarmente alto
Standard di
prestazione energetica degli edifici
L’impatto sociale delle misure è ipotizzato come negativo. I costi di investimento aggiuntivi (fino al 20% in più) per la costruzione di edifici residenziali potrebbero di solito riflettersi in affitti più alti che renderanno ancora più difficile alla popolazione di godere dei costi inferiori dell’energia e di benefici sulla salute
Standard di
rendimento energetico (apparecchiature)
L’impatto economico è giudicato medio, mentre l’impatto sociale si ipotizza come neutro, dato che tutto dipende dal possesso di fondi da investire nella sostituzione delle apparecchiature con quelle più efficienti.
Smart meter e bollette intelligenti
Le informazioni aggiuntive offerte dagli smart meter o da una fatturazione più dettagliata si presume non spingano ad interventi particolarmente costosi, l’impatto economico è relativamente basso. I costi ridotti dell’energia dovuti dagli smart meter sono spesso sovracompensati da costi di installazione e di mantenimento che portano a un impatto leggermente negativo sulle famiglie disagiate
Etichettatura energetica delle apparecchiature delle abitazioni
Gli elettrodomestici di classe energetica alta di solito sono costosi e le famiglie meno abbienti non possono permettersi di acquistarle. In ogni caso, le etichette energetiche possono aiutare ad evitare l’acquisto di elettrodomestici particolarmente inefficienti. Pertanto l’impatto sociale è considerato neutro
Informazione/formazione Campagne
informative e centri per l’informazione
«BedreBolig» (Danimarca) uno schema dell’agenzia energetica danese. «Top Runner Strategy» (Germania):
L’impatto economico è considerato relativamente basso, ma l’impatto sociale è giudicato positivo perché le misure che promuovono il cambiamento comportamentale per ridurre il consumo energetico portano a risparmi a costo zero e benefici anche per il target considerato
Certificazione volontaria di edifici e componenti Non rilevante Market-based Regimi obbligatori di efficienza energetica
«Energy Efficiency Obligation Scheme» (Irlanda): Sotto questo schema, le parti obbligate sono i distributori e
le società che vendono energia . Gli obiettivi di EE sono allocati a seconda della porzione di mercato energetico, che si divide nei seguenti sub-settori: 75% non-residenziale; 20% residenziale; 5% residenziale in povertà energetica (che corrisponde a 27.5 GWh per anno ) (SEAI, 2014)
«Energy efficiency obligation system for energy suppliers» (AUSTRIA): i fornitori di energia che vendono più di
Energy 25 GWh in Austria devono mettere a punto misure di efficienza energetica nella propria azienda o per i loro clienti finali.
«Energy efficiency obligations (EEO)»
In Francia, Irlanda e Regno Unito sono titoli intesi specificatamente per combattere la povertà energetica. Ciò si può ottenere implementando dei requisiti ring-fencing per le parti obbligate, che devono istallare una percentuale di impianti/apparecchi per le abitazioni dei cittadini basso reddito