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73 Per quanto riguarda gli indici di Stabilimenti relativi alla pasta fresca, non è stato possibile individuare un modello

analitico rappresentativo della realtà produttiva.

Produzione dolci. Le imprese che hanno presentato la Diagnosi Energetica per il settore dolci sono 24 e le diagnosi risultate idonee per l’analisi sono state 33. Il settore presenta un’ampia varietà di produzione ed è, quindi, caratterizzato da un’elevata disomogeneità nelle fasi di produzione. La valutazione ha portato alla definizione di cinque tipologie di stabilimento:

• Stabilimento 1 “biscotti/crackers”: comprende gli stabilimenti che producono principalmente biscotti e crackers. • Stabilimento 2 “ricorrenti/continuativi”: comprende gli stabilimenti che producono lievitati ricorrenti e

continuativi.

• Stabilimento 3 “bakery”: a questa categoria appartengono gli stabilimenti che producono i diversi prodotti dolciari da forno.

• Stabilimento 4 “surgelati”: comprende gli stabilimenti che non prevedono nel proprio processo produttivo la fase di cottura in forno.

• Stabilimento 5 “bakery/surgelati”: appartengono a questa categoria gli stabilimenti con produzione mista di prodotti dolciari da forno e prodotti surgelati.

La Figura 4.3 riporta gli indici di prestazione energetica per gli stabilimenti di tipo 1 – Biscotti e crackers, tipo 4 – Surgelati e tipo 5 – Bakery e surgelati. Per le altre tipologie di stabilimento, sebbene i dati a disposizione siano ben correlati, non è stato possibile individuare un modello analitico rappresentativo della realtà produttiva.

Il potenziale di risparmio energetico nel settore pasta e dolci. A partire dalle diagnosi energetiche analizzate è stata condotta una valutazione economica degli interventi di efficienza energetica proposti. Il totale di interventi proposti nelle diagnosi è stato pari a 211: l’attuazione degli interventi consentirebbe un risparmio energetico di più si 21 ktep/anno, a fronte di investimenti stimati di circa 62 milioni di euro (Tabella 4.7). Il tempo di ritorno medio di tutti gli interventi è risultato pari a circa tre anni e sei mesi, ma bisogna considerare che tale valore è fortemente influenzato dal tipo di intervento e dalle condizioni dell’impianto.

Mario Piccialuti,

Direttore AIDEPI

Le diagnosi energetiche ed il D.lgs. 102/2014: il punto di vista di AIDEPI

Riteniamo la diagnosi energetica un utile strumento a disposizione delle aziende per mettere in evidenza il livello di efficienza della gestione, che consente loro di analizzare i flussi energetici significativi ed individuare fasi del processo produttivo o macchinari più energivori, individuando possibili azioni da intraprendere per savings energetici o investimenti tecnologici da effettuare.

L’impegno di AIDEPI presso i propri associati per l’attuazione dell’art. 8 del D.lgs. 102/2014

Aidepi ha sviluppato un progetto associativo, per redigere una guida operativa per condurre le diagnosi energetiche, in collaborazione con alcune imprese del settore. Questo lavoro è stato effettuato anche con l’obiettivo di fornire alle imprese associate uno strumento per adempiere agli obblighi di legge, e per fornire uno strumento di verifica del livello di efficienza, in un’ottica di servizio alla base associativa.

Quali le attività AIDEPI – ENEA nella definizione degli indicatori energetici nel settore?

Aidepi sta conducendo, in collaborazione con ENEA, un progetto per verificare la possibilità di definire indici energetici di settore più specifici, cosciente del fatto che il punto di forza del settore del dolce e della pasta italiano, ovvero la molteplicità della produzione, può rendere difficoltoso questo lavoro, dato che lo stesso sito produttivo può produrre diverse merceologie di prodotti.

Figura 4.3 - Indice di prestazione energetica generale per la produzione di dolci

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La Tabella 4.8 sintetizza l’analisi economico-finanziaria degli interventi considerati, classificati per tempo di ritorno: nel giro di cinque anni si attuerebbe l’84% degli interventi analizzati, per un investimento totale di circa 45 milioni di euro ed un risparmio di oltre 19 ktep/anno. Se fossero effettuati gli interventi con tempo di ritorno sotto i tre anni, si avrebbe il 57% del risparmio conseguibile a fronte di un investimento complessivo inferiore ai 20 milioni di euro.

È stata effettuata un’ulteriore analisi, basata sul raggruppamento per tipologia di interventi. Le principali tipologie individuate sono:

• Sostituzione delle lampade in uso con lampade ad alta efficienza quali quelle a LED. • Realizzazione di un impianto fotovoltaico.

• Introduzione di interventi di gestione e monitoraggio dei consumi.

• Installazione di nuovi compressori ad inverter e ricerca di perdite di aria compressa. • Installazione di cogeneratori e trigeneratori.

• Interventi sull’impianto elettrico, come rifasamento e sostituzione dei trasformatori di potenza. • Introduzione di motori ad alta efficienza ad inverter.

• Installazione di inverter.

• Ammodernamento della centrale termica. • Sostituzione del gruppo frigo.

• Interventi per il recupero di energia termica. • Sostituzione delle linee di produzione. • Altri interventi.

Tra le opportunità di intervento identificate occupa il primo posto, con una quota del 21%, il rinnovamento del parco luci, con installazione di lampade LED. Seguono poi gli interventi cogenerativi e l’installazione di inverter, rispettivamente con una percentuale pari a 14 e 10. Anche l’introduzione di sistemi di monitoraggio e gli interventi legati alla gestione delle parti impiantistiche sono stati proposti nel 10% dei casi. In Figura 4.4 è riportato il confronto tra la percentuale di interventi (classificati quindi per tipologia) rispetto al totale e la corrispondente percentuale di risparmio energetico ottenibile. È possibile notare che gli interventi di tipo cogenerativo, che rappresentano il 14% del totale, sono quelli che consentirebbero la percentuale maggiore di risparmio energetico. La cogenerazione permette infatti di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore, sfruttando in maniera ottimale l’energia primaria contenuta nel combustibile. L’area di produzione della pasta e del dolce, necessitando contemporaneamente dei vettori elettrico e termico, trova nella cogenerazione una valida opportunità che consente

Tabella 4.7 - Analisi degli interventi di efficienza energetica proposti in diagnosi energetiche relative al settore pasta e dolci

Parametro Valore

Numero totale d’interventi 211

€ totali d’investimento 62.433.144

€ totali risparmiabili annui 17.725.494

Tep totali risparmiabili annui 21.389

Tempo di ritorno medio 3.42

Tabella 4.8 - Analisi economico-finanziaria degli interventi per le imprese della produzione di pasta

Tempo di Ritorno (TR) Interventi (n) Risparmio energetico (tep/anno) Risparmio economico (€/anno) Investimento cumulato (€) Distribuzione cumulata interventi (%) TR ≤ 1 31 2.153 1.377.667 967.771 15% TR ≤ 2 72 7.414 4.804.171 6.638.898 34% TR ≤ 3 144 12.235 9.495.087 19.392.559 54% TR ≤ 5 177 19.370 16.503.089 44.960.815 84% TR ≤ 10 206 21.036 17.535.726 57.652.769 98% TR > 10 211 21.389 17.725.494 62.433.144 100%

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