• Non ci sono risultati.

A cura di P. Falconi, F. Hugony

7.1

Introduzione

P. Falconi, A. Federici

Nelle attuali condizioni di mercato, gli investitori non sono attratti dall’efficienza energetica. Rendere attrattivi al mondo finanziario gli investimenti per interventi di riqualificazione energetica che riguardano l’intero edificio costituisce uno dei primi passi da compiere per sbloccare una domanda frammentata, cui spesso corrisponde un’offerta altrettanto frammentata da parte del sistema creditizio, che configura come ad elevato rischio di fallimento tale tipologia di investimento.

Uno dei principali ostacoli all’attuazione degli obiettivi di efficienza energetica è individuato nella diffidenza negli strumenti disponibili e nelle limitate competenze delle parti interessate. Le banche spesso rilasciano mutui basandosi sul merito creditizio dei loro clienti e sul valore della proprietà, mentre i benefici derivanti dagli interventi di efficienza energetica non sono presi in considerazione.

Per attrarre gli investimenti è dunque necessaria un’azione di de-risking dei finanziamenti, attraverso modelli di finanza ad hoc per tipologia di edificio e di intervento, in grado di evidenziare i parametri tecnici chiave relativi al progetto, da considerare nelle analisi per la valutazione del prodotto finanziario che le banche possono offrire a supporto degli interventi di riqualificazione energetica. Infatti, le banche incontrano una serie di difficoltà a ragionare in una logica puramente basata sul progetto e legano la concessione del credito alla valutazione del merito dei loro clienti o all’ottenimento di specifiche garanzie.

Ciò è dovuto non soltanto alla carenza di specifiche competenze tecniche, ma anche alla mancanza di dati o statistiche sufficientemente robuste o affidabili che consentano alle banche di stimare in modo attendibile il risparmio energetico che può essere ottenuto da un determinato intervento. Inoltre, una volta determinata la fattibilità dell’intervento di efficientamento anche da un punto di vista economico-finanziario, si pone comunque il tema di come la banca possa avere certezze che il cash flow aggiuntivo generato dal risparmio energetico venga effettivamente utilizzato per ripagare il finanziamento concesso.

Per superare tali barriere, a livello europeo sono state poste in essere numerose azioni di cui elenchiamo di seguito le principali:

• La Commissione Europea, in collaborazione con l’Energy Efficiency Financial Institutions Group (EEFIG), ha sviluppato la piattaforma DEEP (De-risking Energy Efficiency Platform), un database open source per il monitoraggio e il benchmarking degli investimenti in efficienza energetica, con dati di oltre 10.000 progetti realizzati nei settori residenziale e industriale, grazie ai quali arrivare ad identificare una serie di modelli di investimento standard, e flessibili allo stesso tempo, basati sul loro rischio di rendimento.

• La Banca Europea per gli Investimenti ha adottato un nuovo strumento finanziario, lo Smart Finance for Smart

Buildings Facility, che mira a sbloccare 10 miliardi di euro aggiuntivi di fondi pubblici e privati entro il 2020,

attraverso un uso più efficace dei fondi pubblici disponibili e il supporto agli addetti ai lavori con servizi di assistenza tecnica, per rendere più facilmente bancabili e aggregabili i progetti di riqualificazione energetica. Le problematiche esposte sollevano la questione di quale sia il portafoglio di servizi che può essere fornito a tutti gli attori coinvolti per facilitare l’iter di riqualificazione edilizia. Tale portafoglio dovrebbe contenere almeno le seguenti fasi fondamentali, a partire da informazioni e suggerimenti per un progetto di riqualificazione energetica di alta qualità, passando per l’analisi e l’identificazione dei potenziali risparmi, fino alla realizzazione degli interventi (guidando anche nella scelta di qualità delle imprese), incluso anche lo studio del relativo piano di finanziamento basato su concessioni, mutui e/o meccanismi di incentivazione, nonché assistenza post-vendita e prodotti assicurativi. Il collegamento tra questi diversi passaggi nel processo della riqualificazione energetica costituisce il cosiddetto one- stop-shop, in grado di creare un percorso virtuoso e integrato per la riqualificazione energetica degli edifici, attraverso la messa a sistema di informazioni, buone pratiche, pacchetti standardizzati che favorisce il collegamento e l’incontro

100

tra una domanda aggregata e un ventaglio di offerte da parte dei fornitori, più ampio e migliore in termini di qualità dei prodotti e servizi prestati. La Commissione Europea punta molto sullo sviluppo e diffusione degli one-stop-shop nell’ambito del pacchetto Clean Energy for All Europeans: è auspicabile una programmazione a livello europeo per l’attuazione di programmi di informazione, formazione, creazione di banche dati di buone pratiche per la condivisione e promozione delle azioni di successo, combinata con l’istituzione sistemica di centri di supporto territoriali, attualmente affidati alla singola iniziativa o progetto.

Quindi, per poter affrontare la problematica è necessario da un lato trovare dei modelli di finanza ad hoc per tipologia di edificio (di proprietà privata, edifici pubblici, edifici storici) e per tipologia di intervento (ristrutturazioni importanti di primo livello e quindi con requisiti NZEB, sostituzione di impianti tecnologici a servizio degli edifici), dall’altro far capire al mondo finanziario quali parametri monetizzare e inserire nelle analisi economiche che effettuano la valutazione del pacchetto finanziario, da offrire a supporto degli interventi di riqualificazione energetica (il de-risking sul finanziamento). Come detto, il mutuo è solitamente erogato sulla base delle garanzie che il contraente può fornire, ma va considerato che l’efficienza energetica dell’immobile, da un lato comporta una minore spesa energetica, aspetto che riduce il rischio di insolvenza; dall’altro, dovrebbe portare ad un apprezzamento della proprietà, permettendo quindi un mutuo di importo più alto e/o bassi tassi di interesse.

7.2

One stop shop per la riqualificazione energetica (profonda) degli edifici

F. Hugony

Le attuali misure implementate a livello nazionale puntano molto sulla riqualificazione energetica dei condomini privati. Questo ambito infatti trova la maggior difficoltà nello sbloccare la domanda, non solo per la diffusa scarsa consapevolezza dei molteplici benefici legati all’efficienza energetica delle abitazioni, ma anche per la numerosità dei proprietari che possono riscontrare diversità culturali e di condizioni economiche, per le quali difficilmente si riesce a raggiungere una decisione comune sugli interventi di riqualificazione finalizzati al risparmio energetico ed alla rivalutazione del patrimonio edilizio.

Obiettivo dello one stop shop è inizialmente proprio quello di coinvolgere tutti i proprietari dello stesso condominio, al fine di aumentare la domanda di riqualificazione energetica nel settore edile e soddisfarla con un appropriato pacchetto di finanziamento. Per mettere in piedi un servizio di “one-stop-shop” è assolutamente necessaria la figura del “facilitatore” dell’efficienza energetica negli edifici, che sia in grado di garantire un ruolo super partes sia nei confronti dei consumatori che nei confronti dei soggetti finanziari.

A livello nazionale sono molti i progetti che propongono questi servizi, come per esempio il caso della città di Parma

(http://www.comune.parma.it/paes/ppe.aspx) in cui, partendo dal Piano Ambientale Energetico Sostenibile, redatto

per la sottoscrizione al Patto dei Sindaci, il Comune, con il supporto della propria Agenzia Territoriale per l’Energia e la Sostenibilità (ATES) ed in collaborazione con l’istituto di credito CariParma, ha predisposto un pacchetto ad hoc per specifici progetti di efficienza energatica, la cui valutazione tecnica qualitativa è garantita proprio da una verifica da parte di ATES.

Un altro esempio è il progetto Padova Fit (http://www.padovafit.it/), finalizzato alla riqualificazione energetica degli edifici, che propone un servizio energetico integrato appositamente studiato in cui si fa ricorso ad una ESCo (aggiudicata tramite bando di gara indetto dal Comune) e al contratto di performance energetica. Il progetto analizza e inserisce nel proprio modello, anche l’aspetto iniziale di coinvolgimento dei condomini per guidarli nella decisione comune di affrontare e realizzare l’intervento di riqualificazione.

A partire da questo aspetto sta lavorando anche il partenariato italiano del progetto europeo Sharing Cities, che ha l’obiettivo di dimostrare i benefici del concetto di “smart city” e quali soluzioni intraprendere per realizzare nelle città la transizione energetica a bassa produzione di CO2. Tra le varie azioni è inclusa anche quella di riqualificazione energetica degli edifici, che in Italia è stata realizzata nella città di Milano e dove il Comune ha supportato una attività di one stop shop locale portando concreti risultati.

101

Outline

Documenti correlati