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129 mentre è in funzione un condizionatore sono Green Nudges Per semplificare il processo decisionale, le persone sono

anche inclini a fare affidamento su un'azione per fare la propria parte e per alleviare la loro preoccupazione rispetto al proprio impatto sull’ambiente131. Questo viene chiamato pregiudizio della singola azione. Mentre il pubblico è inizialmente impegnato, l'azione singola è inadeguata. A contrastare la distorsione da azione singola, è importante un'ulteriore ispirazione iniziale attraverso opzioni su più livelli, che portano a un maggiore coinvolgimento pubblico. Ciò può accadere comunicando opzioni per impegni più lunghi o maggiori responsabilità da assumere. Il desiderio di ascoltare il semplice messaggio è potente, dal momento che questa spintarella iniziale è una via per un maggiore coinvolgimento.

Ispirare l'impegno a lungo termine. Una questione chiave per una comunicazione efficace è la necessità di ispirare un impegno pubblico che porti ad un’azione a lungo termine. L'impegno a lungo termine aiuta anche a costruire l’identità personale, affrontando una delle cinque barriere individuate nella sezione 6.2.

Richiesta di un’azione diretta. Questa strategia definisce chiaramente le aspettative per un'azione e offre l'opportunità di impegnarsi nel processo decisionale. Richieste dirette di impegno pubblico quali partecipare a campagne, o ad un evento, consentono ai membri del pubblico di fare un altro passo avanti in un impegno più profondo. Alle persone dovrebbe essere fornita l’opportunità di cambiamento un passo alla volta. Una richiesta di azione diretta faciliterà un impegno più effettivo ed esperienziale.

Portare il problema vicino a casa propria. Come già notato in premessa, uno dei cinque ostacoli all’impegno ambientale è la distanza, sia temporale che geografica. Per contrastare questo problema e per essere efficace, un buon comunicatore dovrebbe evidenziare gli impatti attuali su regioni specifiche vicine all’abitazione del pubblico. Senso di urgenza. Allo stesso modo, la necessità di enfatizzare la realtà presente può segnalare urgenza. Gli esseri umani non sono programmati per reagire alle minacce in un lontano futuro. Le persone lottano per bilanciare le preoccupazioni a lungo raggio con le richieste di preoccupazioni più immediate. Per questo motivo, è necessario mostrare come il problema si manifesti in un contesto immediato e come esso può essere indirizzato ora.

Incertezza dei fatti. La naturale variabilità degli effetti ambientali, l'imprevedibilità del comportamento umano e il suo impatto cumulativo sull’ambiente sono tutti fattori che contribuiscono alla complessità scientifica intorno agli effetti ambientali e al senso di incertezza. Questa sfida si riferisce strettamente a una delle 5 barriere identificate prima: il rifiuto. La negazione può derivare da una varietà di fonti, compresa la dissonanza cognitiva e l'incertezza circa le complessità dell’ambiente in cui viviamo.

Per contrastare la mancanza di certezza, alcuni fatti possono essere condivisi per riflettere i risultati prevedibili in futuro. Tuttavia, i fatti da soli non sono capaci di guidare la fiducia; il modo in cui tali fatti sono condivisi è fondamentale.

Incoraggiare l'azione di gruppo. Gli individui sono motivati dall'azione collettiva. Costruendo norme sociali che motivano gli altri e trasmettendo il messaggio sul clima attraverso familiari fidati, amici e connessioni personali, i cambiamenti climatici sono presi più seriamente e l'impegno pubblico aumenta. Pertanto, il modo migliore per cambiare la mentalità della società è cambiare la prova sociale di ciò che è socialmente accettabile. Inoltre, i social media forniscono indubbiamente il modo più veloce e più personale per diffondere le informazioni di massa. I social media creano l’opportunità di diffondere informazioni di massa ai gruppi, guidare le norme di gruppo e incoraggiare il gruppo azione.

9.4

La seconda annualità del Programma Nazionale di Informazione e Formazione

Per realizzare a pieno gli obiettivi della strategia nazionale, attuando i principi indicati nella sezione precedente, nella progettazione e realizzazione della seconda annualità del Programma di Informazione e Formazione (PIF) sono stati indentificati i mezzi più idonei per una corretta strategia di comunicazione dell’efficienza energetica, tenendo conto anche dell’abbondanza di stimoli comunicativi e della relativa difficoltà di orientamento tra le fonti da parte della cittadinanza. La comunicazione deve confrontarsi infatti con mancanza di appeal per i media, scarsa conoscenza di

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questi temi, frammentazione, discontinuità, episodicità di iniziative, poche sinergie e poca interdisciplinarietà e con le barriere e le criticità di ognuno dei target individuati. Per questo il piano operativo da attuare nel 2017 è stato strutturato all’insegna della gradualità, della flessibilità, del monitoraggio e della costante verifica dei risultati ottenuti. In più possiamo aggiungere che siamo nell’epoca della multicanalità e che anche l’irrompere dei social sulla scena della comunicazione ha contribuito a proporre una ridefinizione del concetto di comunicazione, in cui chi comunica è chiamato a definire contenuti adatti a quanto richiede il consumatore, parlando il suo codice e utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione.

Progettazione partecipata. Anche da questa consapevolezza è nata la giornata di progettazione partecipata del 7 febbraio 2017 di Italia in classe A, concepita per raggiungere e motivare tutti i gruppi di destinatari previsti dall’art. 13 del Dlgs. 102/ 2014, che hanno espresso esigenze e aspettative, lanciato proposte ed individuato la rete di attori da coinvolgere nell’attuazione dei progetti. Tutto questo in un’ottica volta ad individuare prodotti, strumenti, iniziative in grado di favorire la diffusione della cultura dell’efficienza energetica sia verticalmente, per ciascun target di riferimento, che trasversalmente. In questo senso è necessario promuovere una comunicazione il più possibile diffusa, ma nello stesso tempo molto mirata, rivolgendosi agli operatori di settori specifici.

Nello specifico, la giornata di progettazione condivisa ha voluto raccogliere il maggior numero di contributi per definire azioni ed iniziative di diffusione e promozione di best practice, strumenti e tecnologie, opportunità d’incentivazione e finanziamento per l’attuazione degli obiettivi di efficienza energetica. Nella prima parte della giornata sono stati presentati i risultati del primo anno della Campagna nazionale Italia in Classe A. La seconda parte della giornata ha previsto working group tematici, ognuno dei quali è stato coordinato da un facilitatore e composto dai vari stakeholder, rappresentativi della Pubblica Amministrazione, dei sistemi territoriali, di scuola e Formazione, PMI, istituti di credito, associazioni.

A conclusione della giornata di lavoro, sono state individuate le priorità d’azione sulla base degli elementi chiave che hanno guidato la proposta di azioni da pianificare. Di seguito i risultati, sintetizzati sulla base delle barriere, dei messaggi chiave e delle azioni da realizzare (Tabelle 9.1, 9.2, 9.3 e 9.4).

Tabella 9.1 – Progettazione partecipata PIF: risultati del Working Group PMI Imprese e PMI

Barriere Messaggi chiave Azioni/Strumenti

• Processi produttivi e gestionali non codificati

• Modello gestionale di tipo familiare • Difficoltà di penetrazione di nuovi

fornitori di servizi rispetto a quelli esistenti

• Scarsità di risorse di tempo, di personale e finanziarie • Poca consapevolezza dei benefici

dell’EE

• Scarsa conoscenza dei meccanismi incentivanti

• EE per ridurre il costo unitario di produzione: più efficienza, maggiore competitività

• EE fattore di distinzione sul mercato, che aiuta a vincere il confronto con i competitor

• EE per superare i momenti di crisi finanziaria: riduzione dei costi di produzione con l’aiuto dei meccanismi incentivanti

• Azioni congiunte con partner rappresentativi e diffusi sul territorio, per raggiungere in modo più capillare le PMI

• Promozione sul territorio di tutti i meccanismi incentivanti in vigore (TEE, Conto Termico, Europei…)

• Capitalizzazione e diffusione di buone pratiche già realizzate nell’ambito di programmi regionali, nazionali ed internazionali (H2020, FESR, FSE, etc.)

• Ampliare e intensificare l’attività di

comunicazione sul web attraverso l’uso dei canali social (es. utilizzo degli studenti che partecipano al modello “alternanza scuola-lavoro” per realizzare video virali presso le aziende ospitanti) • Forme di premialità ai dipendenti, per renderli

parte attiva del processo di EE aziendale, attraverso il cambio di comportamento • Azioni di Informazione mirate per la promozione

della diagnosi energetica • Mese del risparmio energetico

• Partecipazione a fiere ed eventi di settore • Poca informazione sull’utilità della

diagnosi energetica

• Non c’è controllo sulla qualità delle diagnosi energetiche effettuate • I dipendenti non hanno

consapevolezza dei benefici derivanti dal cambio di comportamento nell’uso dell’energia sul posto di lavoro

• Misurare (l’energia utilizzata) per competere: si può migliorare solo ciò che si può misurare e la diagnosi energetica ti dice come fare e cosa fare

• L’EE in azienda premia tutti • Vantaggi economici per tutti con

l’uso efficiente dell’energia sul posto di lavoro

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