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115 con tempi di ritorno più lunghi, oppure obbligare tutte le abitazioni in affitto a un livello minimo di rendimento

energetico per evitare il landlord-tenant dilemma prima che si presenti116.

8.3

La necessità di un approccio integrato

La povertà energetica è un concetto complesso, la cui definizione, dunque, può variare a seconda del contesto sociale, economico e geografico (Covenant of Mayors, 2018). La condizione di povertà energetica implica una serie di attività domestiche, non solo la necessità di riscaldare in maniera adeguata le abitazioni, ma anche raffrescarle, cucinare i pasti, avere a disposizione l’acqua calda per l’igiene personale e domestica, alimentare i principali elettrodomestici (lavatrice, computer, tv). Social causes and consequences of energy poverty, Sian Jones, European antipoverty

network, Energy Poverty Handbook (European Union, 2016)

Sempre più studi dimostrano la gravità del suo impatto sulla salute dei differenti gruppi, non solo su quella fisica, anche sulla salute mentale.

La letteratura (tra gli altri, La mortalità invernale in eccesso,Università di Verona Sezione di Igiene e Medicina

Preventiva Ambientale ed Occupazionale, 2015) include tra gli effetti diretti della povertà energetica:

• Mortalità invernale in eccesso (dovuta per un 40% a cause cardiovascolari e per un 33% a cause respiratorie). Relazione tra la temperatura interna delle abitazioni e accessi ospedalieri o dal medico di famiglia. Per esempio i bambini in case fredde e umide presentano il doppio del rischio di sviluppare malattie respiratorie.

• Compromissione della salute mentale (riscontrata da tutte le fasce di età ma soprattutto negli adolescenti). • Patologie minori: influenza, raffreddore, sintomi di patologie reumatiche.

Tra gli effetti indiretti:

• Compromissione del successo scolastico (nelle famiglie in PE si predilige il riscaldamento delle sole aree di soggiorno comuni, per cui non sono presenti zone calde tranquille dove concentrarsi per studiare).

• Compromissione della destrezza con aumento del rischio di incedenti domestici tra gli anziani (The Cold Weather

Plan for England (PHE, 2015b).

• Condizionamento delle scelte dietetiche.

Tuttavia, anche il calore in eccesso può provocare morte precoce nelle persone dalla salute compromessa.Alcuni studi hanno rilevato il cosidetto excess winter death paradox , il paradosso delle mortalità invernale in eccesso, che si verificherebbe inaspettatamente nelle regioni europee caratterizzate da climi miti e caldi. A tal proposito, una ricerca del Eurowinter Group (1997) metteva in evidenza associazioni significative tra :

• Efficienza termica delle abitazioni (pareti/pavimenti/vetri)

• Fattori meteorologici – temperatura media invernale, umidità relativa, etc

• Fattori macroeconomici – PIL pro capite, spesa pubblica e privata, indici di deprivazione, indice di Gini

Ovviamente tutte le conseguenze sulla salute hanno ripercussioni sulla spesa pubblica, sulle assenze dal lavoro, su una minore produttività, etc. La povertà energetica può aumentare il rischio di sviluppare ansia, depressione,stress.

(Thomson et al, 2013). È facile immaginare quanto sia negativo l’impatto di una casa fredda sulle relazioni sociali.

Pertanto, emerge la necessità di affrontare il problema in maniera olistica, superando la separazione delle discipline e delle competenze politiche. Oltre a una prospettiva che superi la frammentazione della ricerca, che attualmente o si focalizza su studi epidemiologici, o su quelli dedicati all’efficienza energetica e alla fornitura di energia, sarebbe auspicabile investigare anche i vari fattori che influenzano il comportamento di coloro che abitano nelle case e le loro scelte in termini di rischio, esperienze e risposte, soprattutto tra i gruppi dei vulnerabili. Thomson evidenzia nell’approccio attuale la mancanza di granularità e la tendenza a generalizzare. Un altro elemento sul quale andrebbe approfondita la ricerca è quella degli impatti del caldo sulla salute, nel periodo estivo. (Health impacts of cold housing

and energy poverty – Angela Tod University of Sheffield; Harriet Thomson University of Manchester Energy Poverty -

116 Il progetto europeo ASSIST, finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, ha condotto un’indagine sui principali strumenti adottati nei paesi coinvolti nel partenariato per limitare il fenomeno della povertà energetica. In Appendice è disponibile una rassegna delle misure dei seguenti paesi: Belgio, Finlandia, Polonia, Spagna, Regno Unito.

116

Handbook (European Union, 2016). Gli studi sulla salute fanno risaltare il collegamento della povertà energetica alla

qualità abitativa, mentre la tecnologia e il cambiamento climatico sono due direzioni strategiche che probabilmente influenzeranno la direzione delle politiche europee sulla povertà energetica dei prossimi anni (Energy Poverty Policies

at the EU Level, S. Bouzarovski, 2018).

8.4

La misura della povertà energetica in Italia

Nella SEN 2017, la povertà energetica è “intesa quale difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici, ovvero alternativamente, in un'accezione di vulnerabilità energetica, quando l’accesso ai servizi energetici implica una distrazione di risorse (in termini di spesa o di reddito) superiore a un “valore normale”.

Al fine di monitorare l'andamento della povertà energetica e valutare l'efficacia delle policy di contrasto, appare necessario adottare una misura, derivata da quella impiegata dal Governo britannico in base all’approccio c.d. “Low

Income – High Costs” (LIHC), con alcuni correttivi che tengono conto delle caratteristiche del nostro Paese. In

particolare, è stato adottato l’indicatore proposto da Faiella e Lavecchia (2015) che considera congiuntamente tre elementi:

a. La presenza di un livello elevato della spesa energetica.

b. Un ammontare della spesa complessiva (al netto delle spese energetiche) inferiore alla soglia di povertà relativa. c. Un valore nullo per l’acquisto di prodotti per il riscaldamento per le famiglie con una spesa complessiva inferiore

alla mediana.

Adottando tale metrica, in media circa l’8 per cento delle famiglie (pari a 2,1 milioni) si è trovato in uno stato di povertà energetica negli ultimi venti anni, con un picco dell’8,5% nel 2016 a livello nazionale, e un’incidenza del 14% nelle regioni del Sud. Da notare come il valore medio nazionale si posiziona ben al di sotto della stima della Commissione Europea, pari a oltre il 17%, dato cui corrispondono 4,4 milioni di famiglie italiane.

Nella SEN si parla anche di rafforzare gli strumenti per la povertà energetica e riformare l’attuale bonus sociale. Per mitigare il fenomeno della povertà energetica si vogliono introdurre specifiche agevolazioni negli strumenti esistenti, ad esempio nelle detrazioni fiscali, e rafforzare le misure per la riduzione del fabbisogno energetico degli immobili della popolazione meno abbiente e la riqualificazione profonda del social housing.

Attualmente in Italia esistono due strumenti, il bonus elettrico e gas, che prevedono un contributo, erogato sotto forma di sconto in bolletta. L’accesso al bonus è condizionato ad uno specifico valore dell’ISEE.

Tra le misure di efficienza energetica, l’eco-bonus, recentemente, ha subito delle modifiche che potrebbero aprire lo strumento anche alle famiglie in condizione di povertà energetica, in particolare consente:

• La cessione del credito per gli incapienti, per tutti gli interventi agevolati, oltre che ai fornitori anche banche ed istituti finanziari.

• La cessione del credito per soggetti diversi dai no tax area ai fornitori dei beni e dei servizi. • L’estensione delle detrazioni all’edilizia residenziale pubblica (già da due anni).

117

APPENDICE

Appendice A8.1 – Indagine sulla definizione ufficiale di povertà energetica e sull’identificazione di consumatori vulnerabili nei paesi europei

Paese C’è una definizione ufficiale di povertà energetica? Come sono identificati i consumatori vulnerabili?

Austria No, sebbene si utilizzi ampiamente una definizione informale “ si tratta delle famiglie che hanno entrate inferiori alla soglia di povertà e allo stesso tempo alti costi energetici superiori alla media”

Sistema di welfare

Belgio Si. I consumatori vulnerabili di energia sono coloro che incontrano difficoltà ad avere nelle proprie case l’energia necessaria a soddisfare I bisogni di base. Tre sono le misure sono utilizzate per identificare la povertà energetica:

1. Famiglie che hanno bisogno di spendere una quota troppo alta delle loro entrate in energia (~>10%) 2. Famiglie che fanno una forte economia nel consumo

di energia per evitare i costi

3. Famiglie che dichiarano di avere difficoltà a pagare le bollette energetiche

Il sistema di welfare utilizza misure specifiche per identificare I consumatori vulnerabili

Bulgaria No Il sistema di welfare fornisce il bonus per riscaldamento a coloro il cui

reddito mensile negli ultimi 6 mesi è inferiore o uguale al reddito minimo (Insight E report)

Croazia No I consumatori vulnerabili sono quelli che ricevono assistenza dal

sistema di welfare o coloro che hanno disabilità, che sono eleggibili di una riduzione mensile nelle bollette di elettricità di circa 26 euro al mese, indipendentemente dall’importo della bolletta

Cipro Si. La povertà energetica si può collegare alla situazione dei consumatori che si trovano in difficoltà perché le loro entrate, come indicate nelle loro dichiarazione fiscali, in combinazione con lo status professionale, civile, le condizioni di salute, li rendono incapaci di rispondere ai costi per soddisfare il fabbisogno ragionevole della fornitura di energia e tali costi rappresentano una quota significativa del proprio reddito disponibile.

Sistema di welfare

Repubblica ceca

No Attraverso il sistemi di welfare – le famiglie che spendono il 30% (35%

per Praga) del reddito totale in costi domestici sono titolari di benefici statali.

Danimarca No Sistema di welfare

Estonia No La povertà energetica non è identificata come una questione separata

rispetto alla povertà intesa più genericamente. Attraverso il social welfare, una persona che vive da sola o una famiglia il cui reddito mensile netto, in seguito alla riduzione delle spese domestiche, è al di sotto del livello di sussistenza, ha il diritto di ricevere un beneficio assistenziale.

Finlandia Nessuna definizione ufficiale di povertà energetica, ma il Ministero dell’Ambiente ha definito la povertà energetica nei suoi studi come segue: “La povertà energetica si riferisce alla difficoltà di mantenere o soddisfare I bisogni essenziali a causa dei costi dell’energia.”

Si intende come la difficoltà o l’incapacità di mantenere una temperatura adeguata nell’appartamento (case singole) o la difficoltà di pagare per altri servizi essenziali connessi all’energia (es. elettricità dell’abitazione, uso di acqua calda). Includono anche il carburante per i trasporti laddove sia necessario. La Finlandia è un paese scarsamente popolato, dove i servizi di base possono trovarsi a distanza di decine di chilometri. L’automobile può essere indispensabile per la sussistenza e le relazioni sociali

Non c’è una definizione ufficiale di consumatori vulnerabili che faccia riferimento alla povertà energetica. Il Ministro dell’Ambiente ha definito le persone a rischio di povertà energetica come le famiglie che hanno basso reddito e ampie case non efficienti dal punto di vista energetico.

Francia No Sistemi di welfare

Germania No Sistemi di welfare

Grecia Si. La legge 4001/2011 definisce I criteri, le condizioni e la procedura per l’integrazione dei consumatori nel registro dei consumatori vulnerabili. Questi consumatori

Nessuna procedura formale, si tende a basarsi su un’auto- identificazione per l’accesso ai programmi di supporto o iniziative

118

sono individuati come aventi basso reddito, famiglie con 3 bambini o più, disoccupati da lungo tempo, persone con disabilità, persone che necessitano supporti vitali, così come persone anziane sulla base di specifici criteri di reddito.

Ungheria No Il sistema sociale individua i consumatori vulnerabili. Un ente

preposto certifica lo status di eleggibilità dei consumatori vulnerabili che avranno bisogno di trattare con i loro fornitori di energia. Irlanda Sì . Chi spende più del 10% del proprio reddito

disponibile per i servizi energetici in casa

Sistema di welfare Lettonia Non ci sono dati disponibili Non ci sono dati disponibili

Lituania No Sistema di welfare

Malta No Il sistema di welfare. Sistema di bonus minimo per famiglie a basso

reddito

Olanda No A livello comunale, le organizzazioni che lavorano sulla mediazione del

credito hanno una rete per condividere le informazioni. Le famiglie con debiti in diversi ambiti possono essere contattate dai consulenti energetici del comune per una consulenza gratuita su come pagare le bollette energetiche

Polonia Non c’è alcuna definizione, tranne una maniera banale di individuare i consumatori di vulnerabili per l’energia. Il consumatore vulnerabile è la persona titolata a ricevere assistenza per le spese domestiche dal sistema sociale di welfare, ma non tutti sono vulnerabili per l’energia. Chi soddisfa tale requisito ha diritto a un supplemento per l’energia.

Sistema di welfare. I consumatori vulnerabili possono ottenere dei benefici sulla base di una serie di criteri di basso reddito. In ogni caso, gli enti locali o regionali possono dare dei sussidi aggiuntivi.

Portogallo No Risposta incerta

Romania Si. Povertà energetica: quando per un individuo o una famiglia è impossibile soddisfare il minimo fabbisogno energetico: illuminazione, riscaldamento ottimale della casa in inverno, cucinare, avere l’acqua calda in casa, ma anche poter utilizzare i mezzi di comunicazione che richiedono energia.

Sistema di welfare

Slovacchia Si. La povertà energetica è definita come la condizione in cui le spese mensili medie familiari, per il consumo di elettricità, gas e calore, rappresentano una quota significativa del reddito mensile medio della famiglia.

Nessun procedura formale per identificare un consumatore vulnerabile

Slovenia Definizione ufficiale attualmente in formulazione Il sistema di welfare attualmente usa le misure finanziarie per identificare le famiglie a rischio di povertà energetica, considerando: coloro che vivono sotto la soglia di povertà; coloro che ricevono supporto sociale o finanziario e coloro i quali non sono collegati alla fornitura energetica.

Spagna No C’è una definizione di consumatore vulnerabile che comprende un

riferimento all’energia.

Svezia No Risposta incerta

Regno Unito Si. Una famiglia è in povertà energetica se

il reddito è sotto la soglia di povertà (tenendo conto dei costi energetici) e

i costi energetici sono più alti del solito per quella tipologia di casa (DECC 2013)

Il sistema di welfare guarda all’età e alle condizioni di salute dei membri della famiglia così come al reddito. Si fa una valutazione della povertà energetica (Low Income High Cost ) che tiene conto anche del punteggio SAP della proprietà

119

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