• Non ci sono risultati.

l a ricerca agricola in italia :

Il 21 dicembre 2000 viene approvato dal CIPE il primo Programma Nazionale della Ricerca che è stato preceduto da un’analisi del sistema ricerca italiano e da una verifica

2.3. Il sistema della ricerca agricola in Italia

2.3.1 Definizione e delimitazione

Secondo la definizione della FAO, in un determinato paese (o regione) un sistema nazionale di ricerca agricolo (SNRA) rappresenta l’insieme di tutte le istituzioni e i sog- getti pubblici e privati che dedicano parte o tutte le loro risorse e attività alla ricerca e allo sviluppo tecnologico agricolo o, più in generale, agro-alimentare, secondo le priorità strategiche del paese (o della regione), cioè secondo la propria “agenda” di ricerca agricola (Esposti et al., 2010). Ad ognuna di queste componenti del sistema si aggiunge l’azione di analoghi soggetti di altri paesi (regioni) o internazionali (ad esempio, i centri di ricer- ca agricola internazionali), che pur non interagendo direttamente con le componenti del SNRA ne condizionano notevolmente le scelte. Questa idea sistemica della performance innovativa di un paese e di un settore è stata coniugata con maggiore enfasi ai processi e ai

1999 2012 Riorganizzazio ne del settore della ricerca in agricoltura DL .v o 454 /1 99 9 L. 137 /2 00 2 Riforma organizzazione Governo, Presidenza del Consiglio ministri, enti pubblici 20 02

Riforma del Titolo V della Costituzione e ridefinizione del ruolo delle Regioni in tema di ricerca 20 01 Linee guida per la ricerca in agricoltura Se tt embr e 20 02

Programma nazionale per la ricerca nel sistema agricolo, lo sviluppo sostenibile e l’occupazione (MIPAAF) 20 01 -2 00 3 20 05 -2 00 7

Secondo PNR: sviluppo reti ricerca e innovazione; rischi potenziali da uso OGM, tecnologie produzione, strategie rafforzamento sistema produttivo, nuove tecnologie per comunicazione, formazione e divulgazione conoscenze scientifiche

Terzo PNR: agroalimentare priorità di ricerca, sviluppo conoscenze per innovazione, sistema agroindustriale sostenibile ma competitivo, risposta alle sfide 20 11 -2 01 3 Istituzione CRA, riordino INEA, INRAN, ENSE, Centro di specializzazione e ricerche economiche- agrarie per il Mezzogiorno L. Cos t. 3 /2 00 1 Programma nazionale di ricerca sull’agricoltura biologica (MIUR) DM 43701 /2 00 0 Criteri e procedure per la gestione della ricerca avanzata per il sistema agricolo 20 03 Revisione DM 43701/2000:

istituzione albo esperti in materia di ricerca sul sistema agricolo, professionalità per la valutazione ex ante, in itinere, ex post progetti ricerca e innovazione

meccanismi di trasferimento della conoscenza, e si parla perciò di Agricultural Knowled-

ge ed Information System (AKIS) (Spielman, 2006; Pilati, 2008; Esposti et al., 2010)23.

La struttura di questi SNRA (o AKIS) si è notevolmente modificata nel tempo e at- tualmente si trovano ad essere sotto esame da parte delle istituzioni europee in vista della nuova programmazione delle politiche che fa della ricerca e dell’innovazione i principi cardine. Rilevante, in tal senso, l’operato che il Gruppo di lavoro collaborativo sul Sistema della Conoscenza e Innovazione in Agricoltura (AKIS Collaborative Working Group) sorto nell’ambito della European Standing Committee on Agricultural Research (SCAR, Comi- tato permanente europeo sulla ricerca agricola) sta conducendo al fine di supportare la Commissione Europea nella definizione della policy europea in materia di ricerca e inno-

vazione per il post 201424.

A livello europeo e nazionale inizia a profilarsi una visione sistemica della ricerca e dei servizi in agricoltura già nella seconda metà degli anni Novanta, quando si ravvede la necessità di procedere ad un approccio che auspichi la realizzazione di programmi ed iniziative comuni, condivisi e coordinati. Nello specifico del settore agricolo italiano, il primo documento ufficiale con l’obiettivo di disegnare il sistema nazionale dei servizi e individuarne le componenti (compreso l’ambito della ricerca) è il Piano per i servizi di svi- luppo agricolo (risalente alla prima metà degli anni ’90). Benché non sia stato mai, in re- altà, applicato per carenza di specifici finanziamenti, il Piano ha condizionato in maniera significativa le scelte dei policy maker dell’epoca, ed è stato determinante per la redazione delle leggi sui servizi per l’agricoltura che le Regioni, all’indomani della modifica del Titolo V della Costituzione, hanno istituito come strumento per la promozione di attività (anche) di ricerca (Vagnozzi, 2002). Al contempo, nel 1995 si tiene la prima conferenza mondiale OCSE congiunta su ricerca, formazione e assistenza tecnica che sancisce definitivamente la necessità di procedere con un approccio sistemico alla programmazione della ricerca

anche in agricoltura25. Viene dunque per la prima volta riconosciuto fondamentale che gli

interventi di ricerca e sviluppo promossi dalle strutture pubbliche rappresentino la com- plessità insita nella realtà agricola e rurale sia per i contenuti che per le reti di relazioni. È con questo percorso che l’istituzione pubblica assume a tutti i livelli (regionale, nazionale, europeo) sempre maggiori spazi per indicare al mondo della ricerca le tematiche emergenti e prioritarie e per promuovere nuove modalità di lavoro. In tal modo si tenta di ovviare alla rigidità delle strutture che costituiscono il sistema e alla carenza di comunicazione

tra le stesse26 (Vagnozzi, 2002). La seconda conferenza mondiale OCSE sui sistemi della

conoscenza ha luogo nel 2000 e offre occasione per una rappresentazione dettagliata della struttura e della operatività dei diversi sistemi di ricerca nazionali, tra cui quello italiano. La terza conferenza risale infine al 2011: partendo dall’obiettivo di verificare in che modo e quanto l’innovazione sia in grado di rispondere alle principali sfide poste oggi all’agricol- 23 Si rimanda al capitolo 1, Parte I del presente Rapporto per un dettaglio sulla evoluzione degli AKIS.

24 Costituito da rappresentanti istituzionali degli Stati Membri e da esponenti del mondo della ricerca e della consu- lenza, a conclusione del suo primo mandato il Gruppo ha presentato il 5 Marzo 2012 a Bruxelles in occasione della conferenza “The future of Agricultural Knowledge and Innovation Systems in Europe” il rapporto “Agricultural Knowledge and Innovation Systems in transition”. Esso rappresenta il primo tentativo di definire l’attuale quadro europeo in materia di AKIS (http://ec.europa.eu/research/agriculture/scar/pdf/akis_web.pdf). Il Gruppo ha rice- vuto nel giugno 2012 il suo secondo mandato, finalizzato in particolare al supporto alla Commissione Europea nella definizione della politica per l’innovazione in agricoltura.

25 Questo approccio è stato sostenuto negli anni a seguire anche con riferimento ad altri campi di applicazione, quali la promozione dell’interdisciplinarità dei progetti di ricerca e l’inserimento delle imprese nei partenariati che pro- pongono i progetti stessi.

26 A livello operativo, i bandi e gli avvisi pubblici diventano lo strumento di questo cambiamento, nonché la procedu- ra più usata a livello europeo, statale e regionale, per la scelta dei progetti da finanziare.

tura e all’agro-alimentare (in primis, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare), la conferenza ha rappresentato un momento di confronto tra i diversi sistemi di ricerca e (in generale) della conoscenza mondiali, volto alla comprensione dei limiti attuali e delle potenzialità.

Quello che emerge dal quadro mondiale è una evoluzione verso un nuovo paradigma

tecnologico che modifica ed espande sensibilmente i confini settoriali27: non più “settore

agricolo” come tradizionalmente inteso, bensì si verifica una convergenza di settori prece- dentemente associati ad ambiti diversi. Quello che attualmente prende il nome di bioeco- nomia (Commissione Europea, 2012).