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le iniziative “trasversali” tese a potenziare gli interventi di r&I agricola e rurale

l a Politica di r icerca e S viluPPo in ambito euroPeo :

(*) Progetti con

6.5 le iniziative “trasversali” tese a potenziare gli interventi di r&I agricola e rurale

A livello europeo, esistono attualmente diverse iniziative, programmi e strumenti orientati a potenziare, in maniera più o meno diretta, le politiche comunitarie di R&I, an- che nel settore agricolo-rurale. Alcuni fra tali strumenti (in numero più ridotto) hanno una finalità prevalentemente di carattere informativo, mentre altre iniziative (più numerose) prevedono anche e soprattutto una mission e delle attività di messa in rete concreta di soggetti e azioni, creando così un prevalente e dinamico quadro di coordinamento.

Nell’ambito del primo gruppo, Bioeconomy website è un portale finanziato dall’UE che fornisce informazioni in tema di ricerca a favore della bioeconomia. In particolare, esso prevede quattro sezioni specifiche dedicate ai settori agricolo/forestale, alimentare, della pesca/acquacoltura e delle biotecnologie, per i quali raccoglie tra l’altro progetti fi- nanziati mediante i Programmi quadro e pubblicazioni informative collegate.

A supporto specifico della politica di ricerca europea generale (e quindi anche agri- cola-rurale) e della relative attività di collaborazione transnazionale, vi sono poi una serie di altri strumenti informativi della CE. Oltre al sito CORDIS (Community Research and Development Information Service) – il più importante portale che diffonde informazioni sui progetti di ricerca finanziati dall’UE e sui relativi risultati – vi sono altre due utili piat- taforme web: ERAWATCH, che riguarda attualmente 61 Paesi (anche extra-UE) e fornisce informazioni su sistemi, politiche e programmi di ricerca regionali, nazionali dell’UE, utili ai fini della realizzazione dell’European Research Area o SER (§ 6.2.2); NETWATCH, che concerne la collaborazione transnazionale dei programmi di R&S e, pur focalizzandosi principalmente sui cosiddetti ERA-NET (le reti costituitesi nell’ambito del SER e finanziate a partire dal 6° PQ), sta attualmente sviluppando contenuti più ampi, dalla mappatura e indicazione di scopi e risultati delle reti esistenti, alle calls congiunte, alle analisi dell’im- patto dei programmi di cooperazione.

Circa le strutture, le attività e gli strumenti più propriamente di coordinamento, che possono interessare anche la R&I per lo sviluppo rurale, i primi esempi vengono innanzi- tutto offerti dalle Direzioni della Commissione (DG Ricerca, DG Agri, DG Ambiente, DG Regio), che operano mediante meeting di confronto interdirezionali e l’azione di gruppi, commissioni o iniziative in materia (es. Standing Committee on Agricultural Research o SCAR, European Research Area o ERA e relative ERANET, ecc.).

In particolare, la European Research Area costituisce la scelta “quadro” dell’UE in tema di coordinamento per superare il problema della frammentazione della ricerca in Europa. Essa si esplicita in attività, programmi e politiche di R&S che sono progettate e gestite a tutti i livelli istituzionali (regionale, nazionale e europeo), ma in una prospettiva transnazionale e tale da permettere la valorizzazione di complementarietà. A tal fine, sono stati introdotti vari strumenti di rilievo anche per l’ambito agricolo.

Tra i primi ad essere messi a punto, figurano i network ERANET, i quali uniscono Paesi membri e associati dell’UE per coordinare i loro programmi di ricerca già esistenti su determinate tematiche, nonché per individuare e aprire nuovi campi di studio su altri argomenti da sviluppare/attuare a livello transnazionale.

In particolare, a partire dal 6° PQ, sono state attivate varie reti dell’ERA di interesse per il settore agricolo, alimentare e rurale, affrontando i più disparati ambiti di ricerca su scala pan-europea, quali per esempio: piante, inclusa la genomica e la difesa fitosanitaria (es. ERA-PG, ERA-CAPS, EUPHRESCO I e II); animali, con particolare attenzione alla loro salute, sanità e benessere (es. ANIMAL WELFARE, EMIDA, ANIHWA); agricoltura biologica (es. CORE ORGANIC); sicurezza alimentare e gestione dei connessi rischi sani- tari emergenti (es. PERIAPT, SAFEFOODERA, PROFORSAFE); bioenergie (es. BIOENER- GY); biotecnologie, bioprocessi e bioprodotti, alimentari e non (es. ERA-IB, ERASYSBIO, ETB-PRO; EUROTRANS-BIO); foreste e prodotti silvicoli (es. FORESTERRA; WOODWI- SDOM); sviluppo sostenibile, sotto il profilo dell’agricoltura mediterranea (es. ARIMNET), della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari (es. ERA-ARD, SUSFOOD), delle di- namiche geografiche, economiche e sociali delle aree rurali e urbane europee (es. RURA- GRI) o nell’ambito del settore della pesca e dei relativi prodotti (es. COFASP, MARIFISH; BONUS); biodiversità (es. BIODIVERSA); ITC applicate all’agricoltura e alla zootecnia (es. ITC-AGRI).

Esistono poi anche una serie di Piattaforme Tecnologiche Europee (§ 6.3.3) di inte- resse per l’agricoltura e il settore alimentare, che lavorano su argomenti diversi, quali per esempio: piante (Plant for the future); animali (FABRE - Farm Animal Breeding; Global Animal Health); alimentazione (Food for Life); foreste (FTP - Forest Based Sector); risor- se idriche (WSSTP - Water Supply and Sanification); biocombustibili (Biofuels); input/ processi chimici e biotecnologici (Suschem - Sustainable chemistry).

Infine, due Joint Programming Initiatives (§ 6.2.3) sono state sviluppate nel 2010 sui temi dell’agricoltura, della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e del cambia- mento climatico, nonché della sana alimentazione, segnando quindi una tappa importante

per una ricerca agricola ed alimentare attuata in maniera coordinata tra SM40.

Uno strumento di supporto alla pianificazione coordinata nel settore della ricerca agricolo-rurale è lo Standing Committee on Agricultural Research (SCAR). Istituito me- diante il Reg. (CEE) n. 1728/74, formato da rappresentanti degli SM e presieduto da un rap- presentante della CE, tale Comitato ha l’incarico di fornire consulenza alla Commissione e agli Stati Membri in tema di coordinamento delle ricerca agricola in Europa. Allo scopo, a partire dal 2005, lo SCAR si è strutturato in una serie di Collaborative Working Groups tematici (alcuni dei quali diventati poi ERANET), che lavorano volontariamente per sti- molare e incrementare la collaborazione tra enti finanziatori/gestori di programmi in aree di ricerca chiave. Essi sono impegnati soprattutto nella definizione dei temi prioritari di ricerca agricola futura in relazione alle principali sfide (sostenibilità, in particolare), ma anche sul fronte di una maggiore cooperazione tra gli SM in termini di programmi comuni di ricerca, infrastrutture comuni, ecc., nonchè di scambio di informazioni relative ai pro- getti dei PQ in atto.

Vi sono poi una serie di reti a carattere più informale che, anche attraverso l’orga- nizzazione di numerosi eventi (conferenze, workshop, ecc.), agevolano la cooperazione nella pianificazione/attuazione delle attività europee di R&I agricola, ed in particolare: l’EIARD (European Initiative for Agricultural Research for Development), piattaforma permanente tra CE, SM, Svizzera e Norvegia per il coordinamento delle politiche di R&S con lo scopo di aumentarne l’impatto; l’EFARD (European Forum on Agricultural Research for Development), rete tra gli stakeholders del settore (ricercatori, policy makers, industria, 40 Il riferimento è alla JPI “Agricoltura, sicurezza alimentare e cambiamenti climatici” (http://www.faccejpi.com) e

NGO, società civile, ecc.), finalizzata a definire priorità di ricerca in linea con obiettivi di sviluppo economico-sociale, a coordinare le relative attività e ad assicurarne una mag- giore efficacia; l’EURAGRI (European Agricultural Research Initiative), piattaforma che mette in comunicazione le istituzioni governative e di ricerca nel campo della politica e della ricerca agricola e alimentare, consentendo scambi di opinioni e di vedute sugli scenari della scienza, della società e delle imprese, utili a pianificare le attività future su tale fronte.

Tutte le iniziative di cooperazione citate (SCAR, PTE, JPI, ERANET, ecc.) hanno quindi, quale punto in comune, un focus sull’individuazione degli sviluppi futuri per la ri- cerca agricola e alimentare europea, costituendo in tal modo strumenti di riferimento per l’avvio di qualsiasi iniziativa a carattere integrato e coordinato.

Infine, nel campo specifico degli strumenti attivati con la politica di sviluppo rura- le, la Rete Rurale Europea 2007-2013 e le relative iniziative messe in campo (meeting, conferenze, seminari, focus groups, portale di comunicazione, ecc.) costituiscono un altro ambito di approfondimento, scambio e diffusione di conoscenze/informazioni di supporto anche per la R&I nel campo agricolo e rurale, favorendo in tal modo il coordinamento delle attività in essere.

In aggiunta a tale struttura, nella fase 2014-2020 opera anche, con un ruolo più spe- cifico per l’innovazione, il già richiamato PEI per la produttività e sostenibilità agricola, che rappresenta uno dei PEI derivanti dalla Strategia di crescita prevista in Europa 2020 e tesi ad interconnettere fra loro le politiche esistenti, nonché a favorire la cooperazione tra partner per sfruttare il potenziale applicativo delle innovazioni nei settori economici.

Cruciale, nella nuova fase, sarà la definizione di una demarcazione chiara nell’opera- tività della Rete Rurale Europea e di quella PEI, evitando che la prima vada a duplicare o assumere funzioni proprie della mission non solo della Rete PEI agricola, ma anche di altre istituzioni o iniziative che erogano servizi di divulgazione della ricerca.

Infine, si evidenzia che, per contribuire in modo più significativo agli obiettivi del PEI di avvicinare il mondo della ricerca ai bisogni concreti del settore agricolo, nel 2012 una serie di Regioni europee ha deciso di costituire l’ERIAFF (European Regions for Innova- tion in Agriculture, Food and Forestry), ossia il primo network comunitario regionale sul tema dell’innovazione e ricerca agraria e forestale.

Promosso e presieduto dalla Regione Toscana, riunisce attualmente 26 Regioni41 di

8 Stati membri, con gli obiettivi principali di far emergere “dal basso” esigenze, progetti e soluzioni (innovazioni) rispondenti alle finalità di un’agricoltura più produttiva e più soste- nibile, di promuovere infrastrutture di ricerca per la sostenibilità, di costruire un canale di comunicazione e condivisione di buone pratiche, di promuovere le interazioni tra i futuri Gruppi operativi del PEI e di proporre quei focus group di interesse regionale o nazionale

ai fini dell’innovazione agricola e rurale43.

41 Le Regioni italiane coinvolte sono: Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Toscana, Umbria e Veneto.

43 I focus group previsti nell’ambito del PEI riuniranno esperti che, con il supporto della CE, lavoreranno per indivi- duare problematiche, necessità innovative e buone pratiche in determinate aree di approfondimento ritenute prio- ritarie, in modo da aprire la strada alla più efficace implementazione del Partenariato Europeo per l’Innovazione in agricoltura.

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e

SviluPPo

nel

SiStema

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(di Anna Vagnozzi)