8 DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI E CONDIZIONI DI VITA
8.3. Diritto alla salute
Punti salienti
• Gli Stati hanno l’obbligo positivo di adottare misure contro gravi rischi per la salute, di cui le autorità sono o dovrebbero essere consapevoli.
• In caso di decesso di una persona, le autorità statali devono avviare un’indagine efficace.
• Ai sensi della CSE, i minori che si trovano illegalmente nel paese in questione hanno diritto all’assistenza sanitaria e non limitatamente all’assistenza medica urgente.
• Il principio di accettabilità dell’assistenza sanitaria richiede il consenso informato o un’autorizzazione.
• Conformemente al diritto dell’UE e alla CSE, i figli dei migranti hanno diritto, fatte salve alcune limitazioni, all’assistenza sociale e medica.
Nell’ambito del diritto dell’UE, l’articolo 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE garantisce il diritto di ottenere cure mediche.
I figli dei cittadini dell’UE migranti possono accedere all’assistenza sociale e sa-nitaria alla stessa stregua dei cittadini dello Stato membro ospitante, dopo i pri-mi tre mesi di soggiorno nel paese.379 Diritti analoghi, per quanto limitati alle co-siddette “prestazioni essenziali”, sono disponibili per i figli dei cittadini di paesi terzi che hanno acquisito un permesso di soggiorno permanente in uno Stato membro380. Per quanto riguarda i figli dei rifugiati e dei richiedenti asilo, gli Stati membri provvedono affinché essi ricevano adeguata assistenza sociale, alla stre-gua dei cittadini dello Stato membro in questione; anche in questo caso, tutta-via, tale assistenza può essere limitata alle “prestazioni essenziali” (articolo 29 della direttiva qualifiche). La legislazione impone agli Stati membri l’obbligo di fornire ai figli di migranti in condizione di vulnerabilità l’accesso a un’assistenza sanitaria sufficiente. Per esempio, i minori che hanno subito violenze o torture devono ricevere misure di assistenza sufficienti per rispondere alle loro esigenze fisiche e psicologiche (capo IV, articolo 21, articolo 23, paragrafo 4, e articolo 25
379 Direttiva sulla libera circolazione, articolo 24.
380 Direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa allo status dei cittadi-ni di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo (GU L 16 del 23.1.2004), articolo 11, paragrafo 4.
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della direttiva sull’accoglienza rifusa). La direttiva qualifiche contiene disposizio-ni simili per i figli dei migranti in condiziodisposizio-ni di vulnerabilità.
Nell’ambito del diritto del Consiglio d’Europa, la CEDU non garantisce espressa-mente un diritto all’assistenza sanitaria o un diritto alla salute. In varie circostan-ze, tuttavia, la Corte EDU si è occupata di una serie di casi in materia di salute. In primo luogo, la Corte esamina le situazioni che possono mettere in pericolo la vita dei minori. Inoltre la Corte individua l’obbligo positivo per lo Stato di adot-tare misure preventive nei confronti dei rischi gravi per la salute, di cui è al cor-rente o dovrebbe essere al corcor-rente.
Esempio: nel caso Oyal c. Turchia, lo Stato non aveva preso le misure pre-ventive necessarie ad evitare la diffusione dell’HIV attraverso trasfusioni di sangue. Di conseguenza, un neonato era stato infettato dal virus HIV in se-guito a trasfusioni di sangue effettuate in un ospedale statale. Nonostante sia stata offerta una somma a titolo di risarcimento, la Corte ha constatato che, in mancanza di una totale copertura medica per il trattamento e per le cure necessarie per minore interessato durante tutta la sua vita, lo Stato non aveva offerto un risarcimento soddisfacente e, pertanto, aveva viola-to il diritviola-to alla vita (articolo 2 della CEDU).381 Ha altresì ordinato allo Stato turco di provvedere a una totale e gratuita copertura medica della vittima durante tutta la sua vita.
Esempio: nel caso Iliya Petrov c. Bulgaria,382 un ragazzino di undici anni ha riportato gravi lesioni dopo essersi introdotto in una centralina di energia elettrica, situata in un parco giochi dove bambini e adolescenti erano so-liti incontrarsi. La porta della centralina non era chiusa a chiave. La Corte EDU ha sostenuto che lo sfruttamento della rete elettrica è un’attività che rappresenta un rischio elevato per le persone che si trovano in prossimi-tà delle centraline. Lo Stato è dunque obbligato a introdurre un’adeguata regolamentazione, ivi compreso un sistema per controllare la corretta ap-plicazione delle norme di sicurezza. La Corte ha stabilito che la mancata messa in sicurezza della centralina elettrica da parte dello Stato, che pure
381 Corte EDU, sentenza 23 marzo 2010, Oyal c. Turchia (n. 4864/05), punti 71–72.
382 Corte EDU, sentenza 24 aprile 2012, Iliya Petrov c. Bulgaria (n. 19202/03) (consultabile in francese).
era consapevole dei problemi di sicurezza, equivaleva a una violazione del diritto alla vita (articolo 2 della CEDU).383
Tra gli obblighi positivi degli Stati rientra inoltre l’obbligo di provvedere al tratta-mento dei minori che si trovano in una situazione vulnerabile e che sono affidati alle autorità statali (cfr. anche il capitolo 6 e la sezione 7.3).
Esempio: il caso Centre for Legal Resources per conto di Valentin Câmpea-nu c. Romania384 riguardava un adolescente rom positivo all’HIV e con una grave disabilità mentale, che soffriva anche di tubercolosi, polmonite ed epatite, morto all’età di 18 anni. Il ragazzo aveva vissuto tutta la vita in un istituto di assistenza statale. La Corte EDU ha riscontrato gravi errori nel-le decisioni adottate riguardo alnel-le cure e al trattamento del ragazzo, oltre che una continua incapacità del personale medico di fornirgli un’assistenza e cure mediche adeguate. Era stato quindi violato l’articolo 2 della CEDU.385 Inoltre, in assenza di un’emergenza, la Corte EDU ha stabilito che un trattamen-to medico avviatrattamen-to senza il consenso dei genitrattamen-tori rappresenta una violazione dell’articolo 8 della CEDU.
Esempio: nel caso Glass c. Regno Unito386 un ragazzo con una grave di-sabilità era stato trattato con diamorfina, nonostante le ferme obiezioni della madre. La Corte ha riscontrato che, in assenza dell’autorizzazione di un giudice, la decisione delle autorità ospedaliere di travalicare le obiezioni della madre alla terapia proposta configurava una violazione dell’articolo 8 della CEDU.387
Esempio: nel caso M.A.K. e R.K. c. Regno Unito,388 una bambina di nove anni era stata fotografata e sottoposta a prelievi del sangue senza il con-senso dei genitori, nonostante le espresse richieste del padre di non
ef-383 Ibid.
384 Corte EDU, sentenza 17 luglio 2014, Centre for Legal Resources per conto di Valentin Câmpeanu c. Romania [GC] (n. 47848/08). Cfr. anche la descrizione di questa sentenza della Corte EDU nel capitolo 7.
385 Cfr. anche il paragrafo 7.
386 Corte EDU, sentenza 9 marzo 2004, Glass c. Regno Unito (n. 61827/00).
387 Ibid., punto 83.
388 Corte EDU, sentenza 23 marzo 2010, M.A.K. e R.K c. Regno Unito (n. 45901/05 e n. 40146/06).
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fettuare esami medici sulla figlia quando la bambina si trovava da sola in ospedale. In assenza di un’emergenza medica, lo svolgimento di questi in-terventi medici senza il consenso genitoriale è stato considerato una vio-lazione del diritto della bambina all’integrità fisica ai sensi dell’articolo 8 della CEDU.389
In conformità agli articoli 6 e 8 della Convenzione sui diritti dell’uomo e la bio-medicina390, quando un minore non ha la capacità giuridica di dare consenso a un intervento medico, questo non può essere effettuato senza l’autorizzazione del suo rappresentante, fatta eccezione per le situazioni d’urgenza. Se, da un lato, la Convenzione non prevede il consenso del minore nel caso in cui quest’ultimo non abbia la capacità giuridica per concederlo, dall’altro essa stabilisce che il pa-rere del minore sia preso in considerazione “come un fattore determinante, in funzione dell’età e del suo grado di maturità” (articolo 6, paragrafo 2).
Inoltre, ai sensi dell’articolo 11 della CSE, le parti concordano di adottare adegua-te misure voladegua-te a prevedere consultori e servizi d’istruzione riguardo al miglio-ramento della salute ed allo sviluppo del senso di responsabilità individuale in materia di salute.391 L’assistenza medica e sociale è garantita dall’articolo 13 del-la CSE a coloro che non dispongono di risorse sufficienti e che non sono in grado di procurarsi tali risorse con i propri mezzi o di riceverli da un’altra fonte. Infine, nel 2011 il comitato dei ministri ha adottato orientamenti specifici in materia di minori sull’assistenza sanitaria a misura di bambino.392
Come illustrato negli esempi a seguire, il CEDS è del parere che i figli dei migranti che si trovano illegalmente nel territorio di un Paese hanno diritto all’assistenza sanitaria e non limitatamente all’assistenza medica urgente. La CSE fa svariati ri-ferimenti ai diritti dei minori all’assistenza sociale e ai servizi sanitari (articoli 11, 12, 13, 14, 16 e 17), che si applicano indipendentemente dallo status di migrante.
389 Ibid., punto 79.
390 Consiglio d’Europa, Convenzione per la protezione dei diritti dell’uomo e della dignità dell’esse-re umano nei confronti dell’applicazione della biologia e della medicina: Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina, STE n. 164, 4 aprile 1997.
391 Per quanto concerne l’educazione sessuale e alla salute riproduttiva, v. sopra, alla voce “Istru-zione” (paragrafo 8.2).
392 Consiglio d’Europa, Comitato dei ministri (2011), Guidelines on child-friendly health care (Linee guida per un’assistenza sanitaria a misura di bambino), 21 settembre 2011.
Esempio: la decisione del CEDS nel caso International Federation of Human Rights Leagues (FIDH) c. Francia393 riguardava l’adozione da parte della Francia di una legge che aboliva l’esenzione dal pagamento delle cure me-diche concessa agli immigrati in situazione irregolare e con redditi estre-mamente bassi e che imponeva oneri per l’assistenza sanitaria. Il CEDS ha stabilito che gli individui di minore età, compresi i minori non accompagna-ti, devono ricevere cure mediche gratuite.
Esempio: nel caso Defence for Children International (DCI) c. Belgio,394 il CEDS ha riscontrato una violazione dell’articolo 17 della CSE per via delle limitazioni all’assistenza medica poste nei confronti di migranti minorenni privi di documenti. Il comitato ha confermato il diritto dei migranti mino-renni illegalmente presenti sul territorio di un paese a ricevere un’assisten-za sanitaria che vada oltre l’assistenun’assisten-za medica urgente e che comprenda l’assistenza primaria e secondaria, oltre che il sostegno psicologico.395 Ha altresì dichiarato che la mancanza di strutture di accoglienza per minori stranieri illegalmente presenti sul territorio di un paese ne ostacola l’ac-cesso all’assistenza sanitaria. Ha constatato inoltre che le cause di malattia possono essere eliminate soltanto se i minori ricevono un alloggio o sono affidati alle cure di una famiglia adottiva. Di conseguenza, ha riscontrato una violazione dell’articolo 11, paragrafi 1 e 3, della CSE, dovuta alla man-canza di un alloggio e dell’affido familiare.396
Analogamente, la Convenzione europea sullo statuto giuridico dei lavoratori emi-granti397 stabilisce che ai lavoratori migranti che sono legalmente occupati nel territorio di un altro Stato e ai loro familiari sia garantito pari accesso all’assisten-za sociale e medica (articolo 19).
Nell’ambito del diritto internazionale, disposizioni più esaustive sul diritto alla salute si trovano nell’articolo 12 della Convenzione internazionale sui diritti economici,
393 CEDS, sentenza 8 settembre 2004, International Federation of Human Rights Leagues (FIDH) c. Francia (ricorso n. 14/2003), punti 35–37.
394 CEDS, sentenza 23 ottobre 2012, Defence for Children International (DCI) c. Belgio (ricorso n. 69/2011).
395 Ibid., punto 128.
396 Ibid., punti 116–118.
397 Consiglio d’Europa, Convenzione europea sullo statuto giuridico dei lavoratori emigranti, STE n. 93, 1977.
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sociali e culturali (ICESCR)398 e nell’articolo 24 della CRC. Questi strumenti sot-tolineano l’importanza della prevenzione e delle cure. Il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ribadisce l’importanza di garantire l’accesso al mi-gliore standard possibile in materia di assistenza sanitaria e nutrizione durante la prima infanzia,399 oltre che l’accesso degli adolescenti all’informazione sessuale e riproduttiva.400 Chiarisce altresì che il diritto dei minori alla salute comporta il diritto di controllare la propria salute e il proprio corpo, compresa la libertà ses-suale e riproduttiva di compiere scelte responsabili.401 Incoraggia gli Stati a con-siderare l’opportunità di consentire ai minori di dare il proprio consenso a taluni trattamenti e interventi medici senza il permesso di un genitore, un tutore o un guardiano, quali i test per l’HIV e i servizi di salute sessuale e riproduttiva, com-presa l’educazione e l’orientamento in relazione a salute sessuale, contracce-zione e aborto sicuro.402
398 ONU, Assemblea generale, Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, 16 dicembre 1966, Nazioni Unite, Serie dei trattati, vol. 993, pag. 3.
399 ONU, Comitato sui diritti dell’infanzia (2006), Commento generale n. 7 (2005), Attuazione dei diritti del bambino nella prima infanzia”, doc. ONU CRC/C/GC/7/Rev.1, paragrafo 27.
400 ONU, Comitato sui diritti dell’infanzia (2003), Commento generale n. 4 (2003), Salute e lo sviluppo degli adolescenti nel contesto della Convenzione sui diritti dell’infanzia, doc. ONU CRC/GC/2003/4, paragrafo 28.
401 ONU, Comitato sui diritti dell’infanzia (2013), Commento generale n. 15 (2013) sul diritto del minorenne al più alto standard di salute possibile (articolo 24), doc. ONU CRC/C/GC/15, paragrafo 24.
402 Ibid., paragrafo 31.