85 Cfr capitolo quarto: Berlino.
7. L'ideale di Grandezza
Le prince de Carignan, sans etre tres brillant, a un caractere sage, ferme et decide. Il est courageux et loyal, comme tous les princes de la maison de Savoie.123
La grandezza è un'ideale. Nel rappresentare questa propria funzione emotiva agisce sull'animo degli uomini. Il concetto di grandeur riconosciuto nella tradizione architettonica francese a partire da Luigi XIV è un tipico esempio della sua costruzione, della sua concreta realizzazione.
Questo modello si ripete nelle corti d'Europa e d'America, come un surrogato seriale del potere; lo stesso modello che in maniera decisiva, talvolta aggressiva, continua l'opera di pianificazione territoriale diffusa del paesaggio occidentale. Lo sviluppo di queste varie grandeur non si è mai arrestato, e in questo senso anche la Francia ha rappresentato non soltanto uno stile, ma un modello d'indirizzo con velleità universaliste, ispirato solo parzialmente ai principi rivoluzionari del 1789, che degenerarono in espansionismo malcelato in liberazione (Cfr. Repubbliche Rivoluzionarie cisalpina e dalmata).
Nella grandezza si risolve l'evento e, ancor meglio, si riflette nella sua portata. Continuando ad osservare questo territorio concettuale si arriva ad ottenere un effetto straniante, una sensazione di consapevolezza rispetto ad una imponente Welt Theorie124 trasmessa dai saperi della filosofia
politica e storica che permetterebbe ad ogni studioso, ad ogni ricercatore, di penetrare nella magmaticità sfuggente dell'epoca della tarda modernità. Per fare questo occorre distaccarsi dalla tecnologia, facendola corrispondere solo ad uno strumento, e ritornare all'esperienza.
Le condizioni contestuali minime consentono l'approccio elementare alla materia dell'Impatto, in seguito entrano dinamiche – non solo di ricerca, ma di elaborazione del pensiero – più sottili, che si discostano dalla conoscenza strumentale del fatto, per giungere all'intuizione, all'associazione, al contatto di universi semantici molto diversi tra loro. La grandezza, ovvero la dimensione dell'Evento già compiuto o in stato di programmazione (mondiali di calcio in Sudafrica, futuri mondiali di calcio in Qatar, esposizione universale di Almaty in Asia centrale, giochi olimpici invernali di Sochi - i più costosi della storia dei giochi – futuri giochi olimpici invernali in Corea del Sud), corrisponde anche all'indicatore della qualità e della riuscita dell'evento stesso. Se pensiamo a un modello opposto, ovvero quello della selezione, dell'esclusività, della restrizione (mercati biologici, luoghi di soggiorno ameni e volutamente periferici, difficoltà di reperimento e rarità delle risorse, regionalismi linguistici), ci accorgiamo che nella grandezza è contenuta anche l'apertura e
123 C. BENSO, Ecriture Politiques. Centro Studi Piemontesi, Torino, 1968
124 Cfr. G. BRIANESE (a cura di) Supplementi contenuti in A. SCHOPENHAUER, Il mondo come volontà e rappresentazione.Einaudi, Torino 2013
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la possibilità di inclusione di partecipanti considerati più deboli; in questo senso vengono intese le nazioni emergenti che riescono a partecipare a questo tipo di manifestazioni, investendo con difficoltà i propri fondi limitati, per valorizzare e promuovere a livello planetario la propria visibilità. Questo avviene comunque in una logica di investimento industriale o di sfruttamento commerciale attraverso le dinamiche del turismo125, in base alla promozione dell'appetibilità della cultura locale,
e alle relative capacità di ricezione.
Così il sistema della grandezza è malleabile da un punto di vista sistemico, oltre che analitico, e riserva possibilità di allargamento e stringimento concettuale, dove si ritiene necessario.
La gerarchia della real politik che governa è un circolo ristretto di pochi uomini, di poche donne, di poche istituzioni, alle quali fanno capo molte altre istituzioni, che garantiscono l'ordine mondiale, da un punto di vista economico, punto di vista che coincide con la mobilità, con la traduzione – in senso latino, ovvero lo spostamento – delle merci e il loro ciclo di raffinazione, consumo, riciclo – in qualsiasi modo – e contaminazione del suolo, per poi ricominciare.
Questo tipo di ragionamento critico nei confronti del modello di sviluppo dominante è una via di fuga dal pensiero che si diffonde oggi grazie alla contaminazione tecnologica che modifica il sistema di relazioni fisiche. La grandezza ha a che fare con le proporzioni del dato architettonico. Agisce sulla percezione umana ricordando strutturalmente un corpo che mette in relazione gli arti e le membra, con la propria suddivisione formale, descritta classicamente da Vitruvio e ripresa nel rinascimento. Per questo motivo l'architettura è regina delle arti. Il tema della grandezza può alterare violentemente questo dialogo tra l'individuo e il dato architettonico, può arrivare a sopprimere l'istinto ancestrale di riconoscimento dell'uomo, non soltanto a contatto con forme astratte del piano urbanistico. Pensiamo al progetto di EUR 42 (Esposizione Universale Romana prevista per il 1942 e interrotta a causa della guerra), ma anche ad oggetti più comuni come il quartiere del Pilastro a Bologna o ai tanti progetti del brutalismo italiano come Corviale a Roma o il complesso delle Vele a Napoli. Attraverso il posizionamento, la funzione e l'indirizzo, l'accoglienza e la modulazione di accesso in questi progetti urbani, l'individuo si posiziona nei confronti di ciò che è stato previsto da individui altri – che per loro natura non abiteranno “utopicamente” in questi laboratori – venendo inserito in maniera più o meno coinvolgente, più o meno criticamente consapevole, più o meno responsabile.
Il caso opposto sono le architetture così dette spontanee che contraddistinguono il paesaggio dell'Europa del sud, ma che esistono in tutto il mondo. Queste architetture, pensiamo al caso delle
Favelas sudamericane, nascono dalla necessità di costruire abitazioni minimali da parte di un
settore della popolazione126 che non può permettersi l'acquisto di un appartamento secondo il
valore di mercato. L'associazione tra carattere spontaneo dell'architettura e marginalità non esaurisce lo sguardo che dobbiamo avere al momento del confronto con queste realtà. La
125 M.AIME e D.PAPOTTI, L'altro e l'altrove. Einaudi, Torino, 2012
126 Nella città di Rio de Janeiro, 1,5 milioni di persone sui 7 milioni di abitanti del municipio risiede nelle Favelas.
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comunità dei boaters londinesi, così come i gruppi semi-nomadi Rom e Sinti presenti in Europa, hanno caratteristiche comuni e problematiche altrettanto urgenti, che non si prevede di risolvere con un trattato di sociologia, ma quello che un lavoro di riflessione può attivare è la consapevolezza diffusa di una scala di valori democratici in cui l'uomo aiuta l'uomo, tentando di contrastare la sopraffazione e l'egemonia del sistema del capitale.
Questo impatto con il sistema dominante non si esaurisce ovviamente nel grande evento sportivo, ma è costante alle altre tre tipologie che abbiamo individuato (Cfr. Pag. 40): esposizioni universali, catastrofi naturali, conflitti.