Parte I La mediazione culturale nei musei archeologici su sito
2 Tecnologie digitali per la mediazione culturale nei muse
2.5 Gli obiettivi della ricerca
Nei precedenti paragrafi si è cercato di delineare le potenziali implicazioni dovute all’introduzione delle nuove tecnologie nelle strategie comunicative dei musei, con particolare riferimento alla complessa realtà dei musei archeologici. Negli ultimi venti anni l’evoluzione tecnologica ha alimentato costantemente un dibattito che ha coinvolto professionisti di diversi settori. Mai come in questo breve periodo il museo, tradizionalmente interpretato come istituzione culturale e testimonianza fisica di un sapere universalmente condiviso, è stato chiamato a rispondere a nuove sfide nella società della conoscenza, a ridefinire il suo ruolo, a ripesare la sua missione.
Nuovi scenari si stanno aprendo circa le nuove forme di comunicazione del WEB 2.0 o la diffusione di reti sociali on-line che implicano un ruolo attivo delle persone che entrano in contatto con il museo (Bonacini, 2011) e che, riportando l’opinione di Solima
(2012), si stanno trasformando da visitatori a utenti.
In questo momento in cui si registrano continui cambiamenti nella definizione di nuovi paradigmi della comunicazione è necessario interrogarsi su quali siano state ad oggi le reali conseguenze di queste nuove tendenze e raccogliere evidenze per immaginare prospettive concrete. Come afferma Vertecchi:
“La tecnologia come insieme di risorse strumentali è in grado di sostenere solo scenari di modernizzazione per il breve periodo, mentre si possono avere processi di innovazione se cresce la capacità di interpretare le tendenze in atto nella società e di utilizzare al meglio le risorse che lo sviluppo tecnologico pone a disposizione per definire modelli e procedure per l’educazione che rispondano alle esigenze del mondo contemporaneo” (2012, p. 8).
Attraverso una revisione degli approcci teorici e di alcune esperienze in ambito museale, si è cercato di sottolineare gli apporti e le potenzialità delle nuove tecnologie. Dopo alcuni anni dall’introduzione di questi nuovi strumenti comunicativi è necessario avviare una riflessione su quali cambiamenti è possibile registrare nelle strategie di comunicazione e nelle pratiche di mediazione culturale nei musei, raccogliendo l’invito di Parry (2013)
“Once digital media is no longer ‘new technology’, we can use a different set of assumptions, a different lexicon of terms, and free ourselves from discursive set pieces around uptake and advocacy. We can be free to reach for alternative sets of theoretical reference points, and break away from the gravitational pull of dominant theories of technological adoption. With digital media normative (naturalized, ambient, and augmented) in the museum, we are now ready to reset our relationship with it” (p. 37).
Questa ricerca muove i passi dalle ultime ricerche sul campo con lo scopo di analizzare quale impatto le nuove tecnologie abbiano sui processi di comunicazione e mediazione culturale nel contesto specifico dei musei archeologici. In particolare la ricerca si concentra sull’utilizzo di dispositivi digitali nei musei archeologici su sito creati direttamente sulle aree archeologiche per raccontare l’evoluzione cronologica della presenza antropica in quel determinato territorio attraverso le più recenti tecniche di indagine archeologica. In questi musei il reperto esposto, oltre a essere presentato nel suo valore individuale, diventa, nella rete dei contesti archeologici, un tassello fondamentale nella ricostruzione storica di un sito. Essi svolgono un ruolo sociale nella
comunicazione del valore patrimoniale delle testimonianze che hanno indagato e tutelato, strappandole all’oblio della condizione di rovine mute nel panorama urbano.
Questi stessi musei su sito raccolgono le sfide dei nuovi approcci della museologia contemporanea e permettono di rendere vive e attuali le tracce antropiche che raccontano la storia degli uomini del passato in un particolare contesto ambientale. L’ampio ricorso a dispositivi digitali in questi musei è favorito dall’evoluzione stessa della metodologia della ricerca archeologica sul campo, che rende disponibili in formato digitale la documentazione necessaria ad avanzare ipotesi ricostruttive da trasporre ai visitatori attraverso strategie di comunicazione sempre più dinamiche e coinvolgenti.
Pertanto la ricerca ha cercato di rispondere alle seguenti domande:
− In che modo i dispositivi digitali sono integrati a livello topologico e narrativo nelle esposizioni dei musei archeologici su sito?
− È possibile riconoscere obiettivi comunicativi specifici legati all’utilizzo di tecnologie digitali in rapporto agli strumenti più tradizionali per la mediazione culturale nei musei archeologici?
− Quali vantaggi offre l’integrazione di tecnologie digitali nelle esposizioni al processo di costruzione di significato da parte del visitatore, rispetto agli strumenti di mediazione culturale più tradizionali?
2.5.1
Disegno della ricerca
Il progetto ha previsto un disegno di ricerca basato prevalentemente sul modello dello studio di caso. Anche se la raccolta dei dati ha preso in considerazione realtà museali selezionate per le finalità della ricerca, le analisi condotte hanno cercato di individuare elementi nei processi di mediazione culturale che prescindessero da specifici contesti di applicazione. La ricerca si è strutturata nelle seguenti fasi:
− individuazione di criteri per la selezioni dei musei su sito oggetto della ricerca; − selezione degli aspetti comunicativi utili a rilevare processi di integrazione
topologica e narrativa dei dispositivi digitali nelle esposizioni selezionate;
− selezione dei musei archeologici per la ricerca sul campo e dei dispositivi all’interno di essi che rispondessero alle finalità della ricerca;
− creazione di uno strumento di raccolta dei dati e analisi degli aspetti comunicativi dei dispositivi selezionati ;
− individuazione degli elementi comunicativi che influiscono nel processo di integrazione dei dispositivi nell’esposizione a livello topologico e narrativo; − individuazione di elementi utili al riconoscimento dell’applicazione di
determinate strategie di comunicazione nel contesto museale.
La ricerca ha permesso di definire livelli di integrazione dei dispositivi, digitali e analogici, per la categoria dei musei archeologici su sito, tenendo in considerazione i seguenti fattori: relazione spaziale con le presenze archeologiche, rapporto tra contesto espositivo e visitatore, relazione con la trama espositiva. Queste informazioni sono state organizzate in uno strumento che potrebbe essere interpretato come guida per coloro che si accingono alla progettazione di un dispositivo all’interno dell’esposizione o come sostegno alla valutazione dell’efficacia comunicativa di dispositivi già esistenti.
Sono stati, inoltre, individuati alcuni aspetti che hanno permesso di identificare tipologie specifiche di strategie di comunicazione nell’ambito dei musei archeologici. L’obiettivo è stato il riconoscimento di strategie di comunicazione condivise dai vari dispositivi di mediazione culturale a prescindere dalle loro caratteristiche specifiche. Anche in questo caso, le informazioni raccolte potrebbero essere impiegate come sostegno alla progettazione di unità espositive coerenti, nelle quali tutti i dispositivi integrati rispondano a strategie di comunicazione condivise.