Paragrafo IV: Quando il uomo e' arrivato a Roma, ha vista la sconosciuta e' l'ha
6.5. Posta elettronica.
6.5.1. Produzioni semispontanee.
A tutte le classi coinvolte nella ricerca è stato proposto di mandare settimanalmente un messaggio di posta elettronica all’insegnante per riferire una particolare esperienza linguistica e/o culturale vissuta durante la settimana, ma, poiché è stato specificato che questa attività era completamente facoltativa e che non avrebbe ricevuto nessun voto, solo sei studenti hanno aderito a questa iniziativa. Le produzioni così elicitate possono considerarsi semi-spontanee, in quanto gli apprendenti si sono orientati sempre sulla narrazione delle esperienze personali (soprattutto viaggi) nell’ambito del tema proposto dall’insegnante, ma al tempo stesso lo hanno fatto spontaneamente, senza nessuna ulteriore richiesta da parte nostra e senza la prospettiva di nessun riconoscimento accademico. Come si può vedere in Appendice, questa parte del nostro corpus è particolarmente ricca di elaborati: gli apprendenti che hanno partecipato a questa attività libera, hanno sviluppato una vera e propria propensione a narrarsi e senza alcuna sollecitazione, ci hanno inviato i loro resoconti settimanalmente, con regolarità.
Il dato più evidente da una prima analisi di queste produzioni semi-spontanee è l’alta frequenza dello stativo essere coniugato al Passato imperfettivo (soprattutto le forme ero, era) in contesti perfettivi. Il caso più emblematico è quello delle produzioni di TV, in particolare quella riportata qui sotto, in cui la devianza ricorre ben cinque volte in una produzione peraltro abbastanza breve:
VT: Ciao Fiorenze,
Ieri, Sono andata a Ravenna per il giorno e era molto bella. Mi sono piacuta Ravenna molto! Era piu piccolo che Firenze e era buono a uscire dalla citta per un giorno. Oggi sono andata a San Marino da Rimini e faceva molto freddo ma era bellisima! San Marino e interesante a me perche c'e nella Italia ma non e parte di Italia! Sono andata in treno e era il primo treno per me! Era molto facile e penso che i treni sarebero molto buono negli stati uniti perche sono rapide e non sono costose.
Analizzando questa produzione si ha l’impressione che la forma imperfettiva era sia quasi una forma polivalente nell’interlingua della studentessa, usata in contesti narrativi passati con significato generale. Esaminando le ricorrenze più attentamente, notiamo che solo in alcuni casi la forma imperfettiva è usata impropriamente al posto della corrispondente forma perfettiva, come in (56) e (57):
(56) […] era buono a uscire dalla citta per un giorno. (57) […]era il primo treno per me! Era molto facile […].
interpretabili rispettivamente come in (58) e (59):
(58) […]è stato buono [bello] uscire dalla città per un giorno. (59) […]è stato il primo treno per me! È stato molto facile […].
Le altre tre ricorrenze tuttavia sono interpretabili diversamente:
(60) Ieri, Sono andata a Ravenna per il giorno e era molto bella. […]! Era piu piccolo che Firenze […]. Oggi sono andata a San Marino da Rimini e faceva molto freddo ma era bellisima!
In questo passo un parlante nativo avrebbe usato il Presente Indicativo, per esprimere il carattere inclusivo dell’azione, che perdura nel Presente, come in (61):
(61) Ieri, Sono andata a Ravenna per il giorno e è molto bella. […]! È più piccola di Firenze […]. Oggi sono andata a San Marino da Rimini e faceva molto freddo ma è bellissima!
Nella produzione di TV domina, a livello sintattico, la coordinazione, fra l’altro non sempre usata in maniera accurata, nell’uso nativo si troverebbe più facilmente una coordinazione asindetica, espressa con i segni di interpunzione, come in (62):
(62) Ieri, Sono andata a Ravenna per il giorno: è molto bella. […]Oggi sono andata a San Marino da Rimini. Faceva molto freddo ma è bellissima!
Lo stesso uso polivalente della forma di passato imperfettivo era si ritrova anche in altre narrazioni, per esempio in quella di SG:
SG: Questo week-end ho avuto una esperienza spaventosa e molto strana, e questa
esperienza mi ha fatto pensare della cultura italiana. Sabato sera, stavo camminando a casa con un’amica, quando un gruppo di ragazzi hanno cominciato a dire cose a noi. Loro hanno detto le cose che si sente di solito, come “ciao bella." Però questa situazione era differente, perché ci hanno derubato. Avevano i coltelli e
chiedevamo soldi. Questa situazione, mentre paurosa, non era insolita in una città.
Quindi l’evento non mi fa pensare male degli italiani. […].
Laddove un italofono avrebbe detto, come in (63):
(63) Questa situazione, [sebbene] paurosa, non è insolita in una città.
Nella breve produzione di MK invece, sebbene meno accurata, non si riscontra questo tratto. Parlando di Assisi, usa correttamente il Presente, benché stia narrando un viaggio fatto nel fine-settimana precedente:
MK: Mi dispiace molto, ma il mio internet non funciona ieri notte. Questo fine
settimana sono andata a Assisi. E' un piccolo città nel'Umbria. Mi piaciuto molto! A Assisi, le persone italiane sono state piu' simpatiche che la citta' di Firenze. Mi piace incontrare molti tipi di persone in Italia.
Tuttavia si nota anche l’uso del Presente polivalente (funciona) per esprimere un’azione continuata nel passato e del solo Participio Passato per esprimere un azione compiuta, che invece non sono riscontrabili nelle narrazioni precedentemente analizzate. Stando ai risultati degli studi acquisizionali, questa apprendente si collocherebbe quindi in uno stadio di acquisizione delle strutture aspettuali antecedente a quello di TV e SG. Il corretto uso del Presente inclusivo potrebbe essere quindi il frutto di una carenza acquisizionale, che determina l’estensione di questo tempo verbale anche a contesti passati, piuttosto che il segno di una reale acquisizione aspettuale. D’altra parte le narrazioni di TV e SG dimostrano come nello stadio successivo, quando la morfologia è stata acquisita ma l’associazione di forma e significato non è ancora consolidata, la forma imperfettiva del verso essere venga estesa anche a contesti che non richiedono un Tempo passato.
MK produce inoltre un’altra interessante devianza, che evidenziamo in (64):
(64) A Assisi, le persone italiane sono state piu' simpatiche […].
In cui il verbo stativo essere è usato in modo inesatto al Passato perfettivo, un tratto interlinguistico che ricorre con una certa frequenza anche in altre produzioni spontanee, come le conversazioni di messaggeria istantanea, che vedremo più sotto. L’espressione A Assisi determina nella studentessa la percezione che l’evento espresso dal predicato verbale sia confinato entro i limiti temporali della permanenza nella città umbra, per cui il tempo di validità dell’asserzione è compreso fra la fine dell’azione e lo stato conseguente (il ritorno a Firenze). La frase è interpretabile come un evento compiuto solo se cambiano lessema verbale:
oppure, volendo mantenere il verbo essere, un parlante nativo userebbe, anche qui, il Presente:
(66) A Assisi le persone sono più simpatiche.
Mentre nel caso di TV la devianza è in relazione con una scarsa gestione dei meccanismi sintattici, MK dimostra invece in questo passo una insufficiente competenza lessicale, che si risolve nell’errata selezione dell’Aspetto.
Anche avere, l’altro verbo stativo frequentemente usato al passato imperfettivo, compare in queste produzioni semi-spontanee, come del resto in tutto il nostro corpus, soprattutto in combinazione con la forma imperfettiva di essere, come possiamo vedere nella narrazione di AS:
AS: Avevo una lezione di scherma oggi, ed era davvero una lezione -- il Maestro
delle Armi ha parlato della storia di un tipo di combatimento che e' nato in Germania. Durante la lezione, ho fatto molto attenzione per capirla, e alla fine... mi
ha fatto male la testa.
Le prime due devianze attestano che l’apprendente non percepisce il significato aspettuale implicito nell’espressione una lezione, che implica che le azioni espresse dai predicati verbali e coordinate sindeticamente siano confinate entro la durata della lezione stessa. Più avanti però questa percezione di azione compiuta è corretta, infatti AS scrive:
(67) Durante la lezione, ho fatto molto attenzione per capirla […].
Ma poco dopo la stessa apprendente non percepisce che, nonostante usi lo stesso verbo fare, anche se in una accezione differente, si tratta ora di un processo che con tutta probabilità è iniziato e ha preso a svilupparsi in un momento in cui la prima zione era ancora in svolgimento ed è continuato per un certo tempo anche dopo, quando la prima azione era già conclusa.