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Paragrafo IV: Quando il uomo e' arrivato a Roma, ha vista la sconosciuta e' l'ha

6.2. Produzioni a tempo.

Agli studenti era assegnato un argomento scelto in base ai principi esplicitati nel Capitolo 5, e in un tempo di venti minuti dovevano scrivere un testo narrativo. Non erano dati limiti di lunghezza, ognuno poteva esprimersi quanto credeva e poteva; il limite temporale determinava negli apprendenti una certa premura che li faceva concentrare più sul compito che sull’esecuzione, poiché il contenuto da veicolare prendeva il sopravvento sulle preoccupazioni di ordine linguistico. Non sono stati notati o riportati casi di ansia particolarmente evidenti, se non quelli normalmente collegati all’esecuzione di un compito e d’altra parte, trattandosi di studenti universitari, abituati a confrontarsi spesso con test di vario genere, non stupisce che siano stati perfettamente in grado di gestire i possibili stati emotivi connessi con questa prova.

Vediamo adesso qualche esempio tratto da tali produzioni:

BA: Quattro ani fa, quando avevo 16 anni, avevo un’avventura divertente.

Con tre amici sono andato alla Coppa Mondiale in Germania. Era un viaggio molto speciale per me perché mi piace molto il calcio e alla Coppa Mondiale possa vedere i giocatori migliori del mondo.

JH: Quando avevo diciannove anni avevo un avventura con la mia amica

Sam. Siamo state in S. e non abbiamo voluto andare in una discoteca. […] Normalmente Sam ha una macchina, ma quella fine-settimana no ha avuto la sua macchina nella scuola quindi abbiamo preso il bus.

NDM: L’estate scorsa sono andata in Hawaii per due settimane […]. Era

un’avventura perché non ho mai andata all’isola di Maui. Sono andata a Kauai quando ero piccola, ma l’estate scorsa siamo andate a Maui ed a Kauai. Per due settimane abbiamo mangiato molto pesce […]. Non mangio molto pesce in California, quindi ogni cena era un’avventura con il nuovo cibo. Dopo la cena

Abbiamo andate alla spiaggia ogni giorno. […] Il volo era un’avventura […]. Era

un viaggio indimenticabile.

EJ: Quando ero bambina sempre andavo da qualche parte con mio babo.

Ricordo una volta che avevamo una avventura grande.

SB: Quando era più giovane ho avuto la ottima avventura con mia sorella e i

miei cugini in Irlanda. La mia sorella maggiore e io siamo state con i nostri cugini che hanno almeno venti anni. […] Quando era la sera, siamo ritornati alla casa loro, ma le due non hanno los chiaves. Quindi il mio cugino ha deciso che il più piccola persona deve uscire dalla finestra per entrare. Quella persona era io.

GG: Abbiamo deciso di andare alla prossima città per cenare e quindi

abbiamo cominciato caminare. Caminavamo sulla passegiata dell’amore, una bella passegiata sulle colline vicino al mare e parlavamo.

ADS: Dopo di conoscere alla mia famiglia un po’, sono uscita con il mio

amico un po’. Era divertentissimo uscire con lui. Io ho conosciuto a lui da quando avevo quattro anni. E questo giorno, quando siamo usciti, sembrava come ancora eramo bambini.

AS: Era il 31 dicembre, e sono stata a Oakland con mia madre e il nostro

cane alla casa di un amico.

In quasi tutte le produzioni gli stativi essere e avere sono usati all’Aspetto imperfettivo, anche se il contesto richiederebbe l’Aspetto perfettivo. La produzione di BA e ancora di più quella di SB mostrano casi di uso del Presente per esprimere l’Aspetto imperfettivo nel Passato, ma nessuno dei due omette il verbo ausiliare nella formazione del Passato Composto. Questa maggiore accuratezza nella formazione del Passato Prossimo potrebbe essere un effetto dell’apprendimento guidato, ma la contemporanea presenza di forme di Presente con valore imperfettivo passato nel contesto delle due narrazioni, indica che gli apprendenti, particolarmente la seconda,

non hanno ancora processato completamente la regola riguardante l’alternanza delle due forme di Passato, anche se l’opposizione aspettuale è stata acquisita. L’elaborato di SB presenta anche uno dei rari casi di devianza morfosintattica presenti nel nostro corpus:

(39) Quando era più giovane ho avuto la ottima avventura con mia sorella e i miei cugini in Irlanda. […] Quella persona era io.

La forma possa emersa nella produzione di BA è invece più difficile da interpretare. Da un punto di vista strettamente formale, si tratta di una fusione fra Presente Indicativo e Presente Congiuntivo, fenomeno che come abbiamo già visto non è raro nell’interlingua di questi studenti. Se interpretiamo questa forma come Presente, allora dobbiamo ritenere che l’apprendente volesse dare un valore aspettuale imperfettivo all’azione, che nel contesto in cui ricorre sarebbe però inesatto.

NDM dimostra inoltre di non gestire bene l’Aspetto imperfettivo abituale nel Passato, cosa non molto comune negli apprendenti angloamericani, e che del resto non ricorre quasi mai fra le devianze riscontrate nell’analisi del nostro corpus. D’altra parte prima della forma ho mangiato, l’apprendente aveva scritto mangio, poi cancellata: questo potrebbe significare che il suo primo istinto sarebbe stato ricorrere al Presente per esprimere un valore aspettuale non ancora completamente acquisito, ma il controllo sulla forma ha prevalso ed ha portato all’errata selezione del Tempo verbale.

Osservando la porzione testuale in cui tali forme ricorrono, si rileva una certa disomogeneità rispetto al contesto testuale che, seppure possibile, sarebbe improbabile nell’uso nativo:

(40) Non mangio molto pesce in California, quindi ogni cena era un’avventura con il nuovo cibo. Dopo la cena abbiamo ordinato il dolce, e (mangio) ho mangiato sempre troppo dolce […]. Abbiamo andate alla spiaggia ogni giorno.

La prima proposizione indica un’azione abituale relativa al periodo della vacanza, mentre i due sintagmi verbali successivi inequivocabilmente risultano devianti in questo contesto, in cui un utente nativo della lingua, si aspetterebbe la continuazione delle abitudini instaurate durante la vacanza e quindi la loro codifica nell’Aspetto impefettivo. Per questo stesso motivo, anche la forma verbale successiva, che potrebbe essere ritenuta corretta considerando la frase isolata, nel contesto testuale appare invece deviante.

Ancora più interessanti, da un punto di vista testuale, appaiono poi le produzioni di JH e AS, in cui gli stativi essere, volere e avere sono usati in modo inesatto rispetto al contesto ma anche inatteso rispetto alla Aspect Hypothesis, ossia al Passato perfettivo. In questi due casi sembra che le studentesse in questione non riescano a distinguere nella narrazione fra informazioni di sfondo e informazioni di primo piano. JH usa in connettivo quindi, ma non percepisce la differenza fra l’Aspetto delle azioni espresse prima di questo connettivo, quando vuole delineare il quadro generale in cui si inseriscono i fatti che sta per narrare, nè il cambiamento aspettuale introdotto proprio dal connettivo, che implica l’inizio di una serie di eventi puntuali e concatenati. Da un altro punto di vista, potremo dire che le apprendenti non percepiscono la differenza concettuale, nell’universo testuale narrativo, fra parti descrittive ed eventi propulsivi, che spingono avanti il discorso narrativo. Come vedremo meglio nel paragrafo dedicato alle produzioni spontanee, tali forme perfettive sono spesso da considerare un transfer of training. Nel momento in cui gli apprendenti capiscono che il valore azionale del verbo non è sufficiente per determinare l’Aspetto e che devono rivolgere la loro attenzione anche e soprattutto ai contesti frasale e testuale, nell’interlingua emergono fenomeni di ipercorrettismo e di sovraestensione del Passato Prossimo, come quelli che abbiamo appena descritto.

L’elaborato di GG invece presenta un passo significativo rispetto all’acquisizione dei connettivi temporali subordinanti funzionali all’espressione dell’Aspetto nel Passato, che riportiamo in (41):

(41) Caminavamo sulla passegiata dell’amore, una bella passegiata sulle colline vicino al mare e parlavamo.

Come è stata formulata, la frase è evidentemente deviante. Dovrebbe essere riformulata in:

(42) Abbiamo camminato sulla passeggiata dell’amore, […] e abbiamo parlato.

Probabilmente però la studentessa in questione voleva esprimere un rapporto di contemporaneità, piuttosto che di sequenzialità, fra le due azioni, per cui in questo caso la frase dovrebbe essere riformulata nel modo seguente:

(43) Mentre camminavamo sulla passeggiata dell’amore […], parlavamo.

Quindi anche qui, come in altri casi già visti, la frase risulta difficilmente interpretabile a causa dell’assenza del connettivo mentre. Nella produzione di GG però è chiaro che la studentessa, ammesso che l’interpretazione giusta sia quella in (43), ha acquisito l’Aspetto imperfettivo nel Passato per esprimere due azioni contemporanee, ma non ha acquisito il connettivo temporale mentre come mezzo lessicale per introdurre questa relazione.

6.3. Esercizio di completamento e breve narrazione a tema.