3.12 Il rischio di liquidità
3.12.2 Le proposte del CEBS
Il Comitato propone di introdurre due indicatori di natura quantitativa che perseguono obiettivi separati ma complementari111da affiancare con alcuni stru-menti di monitoraggio del grado di liquidità delle singole banche a disposizione dei supervisori:
1. il liquidity coverage ratio (LCR) come indicatore di breve termine volto ad assicurare che ciascuna banca mantenga un livello adeguato di attività liqui-de112; l’indicatore mira a garantire la copertura delle uscite di cassa attese rally, accounting rules require firms to disclose a maturity analysis for financial liabilities and a description of how liquidity is managed» ([24]: 8).
109Un altro elemento cruciale riguarda la previsione della la cooperazione e la condivisione di flussi informativi tra autorità di vigilanza di Paesi diversi nonché il dialogo con le autorità pubbliche (a partire dalle banche centrali), da rafforzarsi nei periodi di stress finanziario, per fronteggiare i rischi dei gruppi cross-border: «Cooperation and information sharing among re-levant public authorities, including bank supervisors, central banks and securities regulators, as well as deposit insurance agencies, can significantly contribute to the effectiveness of the-se authorities in their respective roles. Such communication can help supervisors improve the assessment of the overall profile of a bank and the risks it faces» ([25]: 35).
110«The guidelines elaborate upon the appropriate size and composition of liquidity buffers to enable credit institutions to withstand a liquidity stress for a period of at least one month without changing their business models. It should be read as a follow-up to CEBS’s Recommendations on Liquidity Risk Management (September 2008). . . The term ‘survival period’ does not imply that a bank would plan only to survive for those periods, but that it would maintain buffers as ‘insurance’ for such periods to assure its ability to cope with a crisis while taking other measures in line with its overall liquidity policies and risk appetite for longer-term survival» ([143]: 3).
111«The Committee has developed two internationally consistent regulatory standards for li-quidity risk supervision as a cornerstone of a global framework to strengthen lili-quidity risk management and supervision. The standards also respond to recommendations of the G20 that called for the Committee to ‘tools, metrics and benchmarks that supervisors can use to assess the resilience of banks’ liquidity cushions and constrain any weakening in liquidity maturity profiles, diversity of funding sources, and stress testing practices’» ([31]: 1-2).
112Per precisione, si ricorda che: «liquid assets are usually defined as assets that can be quickly and easily converted into cash in the market at a reasonable cost» ([141]: 16).
Come si può osservare, rispetto alla definizione di attività liquide qui più volte richiamata, vi è una differenza: si è detto ’prontamente liquidabili’, il che corrisponde a quickly and easily con-verted into cash in the market, ed ‘economicamente liquidabili’, cioè ad un prezzo non inferiore al costo il che non corrisponde a a reasonable cost che resta indeterminato e soggettivo.
3.12. IL RISCHIO DI LIQUIDITÀ 167
nette (net cash outflows) su di un orizzonte temporale di 30 giorni, con un buffer113 di attività liquide di elevata qualità (high quality liquid assets) e sottoposti ad uno scenario di stress predefinito dalla Vigilanza. Tale rappor-to, che misura dunque la capacità delle singole banche di ‘sopravvivere’114a condizioni di tensione per un breve arco di tempo, dovrebbe essere almeno pari al 100% (LCR≥ 1).
2. il net stable funding ratio (NSFR) come indicatore strutturale sul medio-lungo termine che confronta il totale delle fonti di provvista con scadenza residua oltre l’anno e la quota ritenuta ‘stabile’115 dei depositi (available stable funding, ASF ) con le componenti meno liquide dell’attivo che ap-prossimano il fabbisogno di funding stabile (required stable funding, RSF ). Si mira così ad incentivare il perseguimento di strutture di bilancio meno vulnerabili, attraverso il reperimento di fonti maggiormente stabili in base alla natura della controparte finanziatrice116 ([80]: 30). Anche in questo caso, il rapporto dovrebbe assumere un valore pari o superiore al 100%, in modo da assicurare che le fonti stabili siano in grado di coprire il fabbisogno (N SF R≥ 1).
Entrambi gli indicatori, come si può ben immaginare, sono ampiamente di-scussi a livello internazionale per mettere a fuoco il più esattamente possibile il numeratore e il denominatore dei quozienti.
113Letteralmente ‘cuscinetto’. Il termine è tratto dal linguaggio informatico e fa riferimento alla differenza fra memoria di massa (ROM) e memoria di transito (RAM). La prima è volta allo stoccaggio del software mentre la seconda è volta al suo utilizzo: più ampia è la RAM, più ampio è lo spazio per utilizzare il software che elabora le informazioni e più veloce è il risultato atteso. Inoltre, dopo l’elaborazione, la RAM si azzera per essere disponibile a ricevere un altro ciclo di elaborazioni.
Data questa premessa, il termine ‘buffer’ viene spesso ingenuamente utilizzato per indicare il patrimonio in quanto cuscinetto fra attività e passività, mentre in realtà esso corrisponderebbe al contenuto della ROM. Viene invece correttamente utilizzato per la liquidità, in quanto grandezza contabile sistematicamente e quotidianamente in movimento. Si pensi ai cicli nei sistemi di pagamento in SEPA
114«This metric aims to ensure that a bank maintains an adequate level of unencumbered, high quality assets that can be converted into cash to meet its liquidity needs for a 30-day time horizon under an acute liquidity stress scenario specified by supervisors. At a minimum, the stock of liquid assets should enable the bank to survive until day 30 of the proposed stress scenario, by which time it is assumed that appropriate actions can be taken by management and/or supervisors, and/or the bank can be resolved in an orderly way» ([31]: 5).
115«Stable deposits. . . refer to the portion of deposits which are covered by an effective depo-sit insurance scheme and where: the depodepo-sitors have other established relationships with the same bank which make deposit withdrawal highly unlikely; or the deposits are in transactional accounts (eg. accounts where salaries are automatically credited)» ([31]: 11).
116«‘Stable funding’ is defined as those types and amounts of equity and liability financing expected to be reliable sources of funds over a one-year time horizon under conditions of extended stress. The amount of such funding required of a specific institution is a function of the liquidity characteristics of various types of assets held, OBS contingent exposures incurred, and/or the activities pursued by the institution» ([31]: 20).
Con riferimento al LCR, la discussione verte ([31]: 6-9) sui contenuti del buffer di attività liquide (il numeratore) e sulla definizione di scenario di stress (il deno-minatore) che incide poi nella stima dei flussi di cassa attesi e che resterebbe in capo al Comitato anche se le autorità nazionali avrebbero la possibilità di interve-nire su alcuni di tali fattori, in senso solo peggiorativo e in fase di attuazione della disciplina nei singoli Paesi. In ogni caso il Comitato auspica che le componenti del rapporto medino prudenzialmente tra il mantenimento di una gestione prudente del rischio di liquidità e la minimizzazione degli impatti conseguenti117.
Anche con riferimento al NSFR si discutono le regole di calcolo e le definizioni delle poste contabili: quelle che stanno al numeratore (available stable funding, ASF118) devono tenere conto le possibili dinamiche di situazioni di stress idiosin-cratico (fra le altre, in particolare, le forme di deposito ‘stabili’119 e ‘meno stabi-li’120) analogamente a quelle che stanno al denominatore (required stable funding, RSF121) ove le poste vengono ponderate in ragione del loro grado di liquidità (la Cassa viene ponderata per 0%, mentre i prestiti alla clientela per 85%).
In ogni caso il Comitato prevede ampi ambiti di discrezionalità per i singo-li Stati. Attraverso gsingo-li studi di impatto quantitativo si intende procedere alla calibrazione di alcuni rilevanti parametri tra i quali la definizione, a livello nazio-nale, dell’ammontare necessario di provvista stabile connesso a possibili deflussi di cassa riconducibili a componenti fuori bilancio([80]: 30). Il rispetto di entram-bi gli indicatori sarà verificato dalle autorità di vigilanza con cadenza almeno mensile. L’ambito di applicazione, non definito in modo puntuale dal Comitato, risulterebbe essere il medesimo di quello relativo al capitale regolamentare.
117«The final calibration of the factors of the outflows and inflows, as well as the composition of the stock of liquid assets, will be sufficiently conservative to create strong incentives for banks to maintain prudent funding liquidity profiles, while minimising the negative impact of its liquidity standards on the financial system and broader economy» ([31]: 7).
118«Available stable funding (ASF) is defined as the total amount of an institution’s: 1) capital; 2) preferred stock with maturity of equal to or greater than one year; 3) liabilities with effective maturities of one year or greater; and 4) that portion of ‘stable’ non-maturity deposits and/or term deposits with maturities of less than one year that would be expected to stay with the institution for an extended period in an idiosyncratic stress event» ([31]: 20).
119«Stable deposits of retail and small business customers (non maturity or residual maturity < 1yr)» ([31]: 36).
120«Less stable deposits, as outlined in the LCR and determined by each jurisdiction, could include deposits which are not covered by effective deposit insurance, high value-deposits, depo-sits of sophisticated or high net worth individuals and depodepo-sits which can be withdrawn quickly (eg. internet deposits) and foreign currency deposits» ([31]: 22).
121«The required amount of stable funding is calculated as the sum of the value of the assets held and funded by the institution, multiplied by a specific required stable funding (RSF) factor assigned to each particular asset type, added to the amount of OBS activity (or potential liquidity exposure) multiplied by its associated RSF factor. The RSF factor applied to the reported values of each asset or OBS exposure is the amount of that item that supervisors believe should be supported with stable funding» ([31]: 22).
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