3.8 Il sistema dei pagamenti bancari
3.8.1 Il sistema della compensazione
L’organizzazione del circuito dei pagamenti in moneta bancaria fino a qui descritto ha preso in esame l’ipotesi, alquanto semplificata, dell’intervento mar-ginale del sistema nazionale di compensazione, elemento essenziale per l’utilizzo della moneta bancaria. Le innovazioni intervenute nel corso degli ultimi anni han-no preparato l’ambiente all’adozione della moneta unica, predisponendo il sistema nazionale a confluire nel sistema di compensazione multilaterale e continuo che, come apparirà subito evidente, interessa maggiormente.
Questa questione viene descritta efficacemente, nei suoi tratti essenziali, da Jevons ([223]: 270–271):
«Grazie al sistema delle agenzie londinesi, le transazioni bancarie, . . . , vengono tutte concentrate in un sol punto della city di Londra. La liquidazio-ne delle reciproche partire delle 26 principali banche della city è dunque della massima entità ed importanza . . . In una sala di moderata ampiezza, a cui si accede per uno stretto passaggio, che dall’uffizio postale in King–William Street mena a Lombard–Street, si liquidano giornalmente, senza il concorso d’una sola lira o d’un solo biglietto di banca, debiti per l’ammontare medio di circa venti milioni di sterline. Nella classica e vicina Lombard–Street, ed anche in questa stessa sala, il sistema dell’uso della carta ha quasi raggiunto la perfezione».
Oggi, si può affermare che, a quella perfezione, si è aggiunto il vantaggio di sostituire, con il sistema elettronico di trasferimento dei fondi, i bit alla carta, la quale, a sua volta, aveva sostituito la moneta già ai tempi di Jevons. In realtà la differenza fra carta e moneta e fra quest’ultima e i messaggi digitali diviene sempre più labile perciò rimane intatto il problema:
«la questione della moneta è la quadratura del circolo, od il moto per-petuo della economia politica» ([223]: XXVI).
3.8. IL SISTEMA DEI PAGAMENTI BANCARI 125
Può non essere irrilevante utilizzare due figure atte ad illustrare la compensa-zione dei pagamenti, tratte entrambe dallo stesso lavoro di Jevons ([223]: 268).
CH X P Q R a b c d f g l m n Y U V W r s t u v w x y z
Figura 3.2: La Clearing House
Se presso la clearing house (CH) di Londra, tutte le banche di Londra liquida-no giornalmente le loro partite, e se tutte le banche che liquida-non hanliquida-no uliquida-no sportello nella city (P, Q, R e U, V, W ) intrattengono rapporti di conto corrente con una banca della city (X, Y ):
«ne segue che, per mezzo di Londra, da qualsiasi punto dell’Inghilterra si possono fare pagamenti per qualunque altro. . . Se a cliente di P desidera di pagare r, cliente di U , manda per mezzo della posta un cheque sul suo banchiere P ; r che lo riceve, lo dà in pagamento ad U , il quale non avendo comunicazioni dirette con P , lo manda a Y , che, per mezzo della Clearing House, lo presenta ad X, il quale lo addebita a P , cui lo trasmette col primo corriere. Nessun ordinamento può essere più semplice e perfetto di questo».
Come si vede,X non presenta l’assegno, tratto su P , direttamente a Y ma si avvale del servizio della clearing house presso la quale confluiscono tutti i ‘recapi-ti’ (cioè qualsiasi documento atto a certificare una ragione di debito o di credito) presentati daX e da Y : ciascuna delle banche associate al servizio di compensa-zione (due, in questo esempio) avrà uno sbilancio fra gli effetti presentati e quelli presentati dalle altre banche. Dalla somma algebrica delle due entità ciascuna banca avrà un saldo a credito o a debito in contropartita con la clearing house che li annota:
«in una specie di stato volante, nel quale, quando finalmente se ne fa la somma, le partite del debito e quelle del credito devono bilanciarsi perfet-tamente, perché non v’è banca che debba ricevere un soldo, senza che ve ne sia un’altra che debba pagarlo» ([223]: 274).
Le compensazioni presso la clearing house, fra le due bancheX e Y , divengono saldi di conti correnti reciproci fra tutte le altre banche, ma intermediati daX e daY . La consistenza dei saldi fra le banche corrispondenti di X (o di Y ) oscilla permanentemente e dà luogo a relazioni economico–finanziarie conX (o con Y ).
La consistenza dei saldi fra le banche associate al servizio di compensazione (X e Y ) viene accertata quotidianamente: anche in questo caso esso potrebbe dare luogo a pagamenti monetari o a pagamenti da regolare; in tale ultimo caso si creerebbero relazioni finanziarie fra la clearing house eX e/o Y ; il saldo potrebbe cioè rimanere in essere come pagamento da regolare e non dare luogo ad alcun pagamento monetario. Se rimane un pagamento da regolare, si confonde con tutti gli altri che si compensano in quella sede, in quel momento; se, invece, deve trasformarsi in un pagamento monetario, ciò avviene sotto la forma ultima di trasposizione nei libri della banca centrale. Seguiamo ancora la descrizione di Jevons ([223]: 274):
«Negli anni scorsi la differenza attiva o passiva di ciascuna banca veniva pagata in biglietti di banca, e nel 1839 si liquidarono transazioni quotidiane per l’ammontare di circa tre milioni di lire sterline, non adoperando più di Ls. 200,000 in biglietti di banca, e Ls. 20 in denaro sonante, cioè circa 1/15 della somma liquidata. Più di recente si mise in pratica un consiglio del defunto Carlo Babbage, pagando le differenze con cambiali sulla Banca d’Inghilterra, presso cui ogni banchiere deposita una gran parte della sua riserva»
Il diagramma rappresentato in Fig. 3.3, consente di visualizzare meglio lo sche-ma di cui alla figura precedente, allargato a più banche. Le quattro banche presenti nel settore (I – IV) regolano direttamente una parte dei loro debiti reciproci (parte superiore del diagramma).
Se le partite interbancarie non si compensano, si possono avere saldi di conto corrente interbancario che possono rimanere in essere senza interessare il servizio di compensazione. Se, invece, i saldi residui (non compensati direttamente) vengo-no fatti confluire alla compensazione nazionale, oppure se gli ordini di pagamento di importo rilevante vengono fin dall’inizio fatti confluire al servizio nazionale di compensazione, sarà il servizio stesso a procedere alla compensazione dei debiti e dei crediti fra le banche aderenti e a stabilire lo sbilancio: il saldo a debito o a credito di ciascuna banca (la parte inferiore del diagramma evidenzia gli stock di fine giornata rilevati dal servizio).
Siano i saldi, o i singoli pagamenti, ad affluire alla compensazione, si avranno banche che risultano debitrici (I e IV) o credititrici (II e III) nei confronti del servizio di compensazione, come risulta dall’ultimo mastrino a destra nella parte inferiore del diagramma: in entrambi i casi, debitori e creditori potranno man-tenere in essere debiti e crediti in contropartita con il servizio di compensazione, oppure dovranno pagare e riscuotere il saldo. Quando tutti i partecipanti pagano, il conto della clearing house presenta un importo in dare e in avere pari a zero: un saldo nullo.
3.8. IL SISTEMA DEI PAGAMENTI BANCARI 127 T 2 TARGET 2 • • • • • • • • II I III IV Attivo Passivo Attivo Passivo CONTI CORRENTI I II III IV Compensazione D A D A D A D A D A a b c d a b d c a + d b + c Σ = Σ
Sorgono a questo punto due questioni: l’una relativa al momento in cui si calcolano i saldi; l’altra relativa al momento dell’annullamento dei saldi (cioè al momento del pagamento effettivo). Di regola i saldi vengono calcolati a ‘fine giornata’: essi danno luogo ai pagamenti necessari per poter chiudere la compen-sazione, elemento imprescindibile di un sistema stabile. Il problema del momento in cui vengono calcolati i saldi si pone soltanto quando i saldi a debito e i saldi a credito si differenziano sensibilmente:
«Fintanto che la differenza dei conti di due banche qualunque non assu-me proporzioni importanti, non è punto necessario, salvo per speciali ragioni, di farne il saldo in denaro» ([223]: 269).
Per questo motivo, quando i saldi in capo a ciascun aderente si differenziano sensibilmente si pone il problema se dar luogo ai pagamenti su base netta, cioè attendendo la fine della giornata o un determinato cut–off, oppure su base lorda, riducendo così nel corso della giornata o prima del cut–off, l’ammontare del divario fra saldi a debito e a credito di ciascun soggetto.
Lo schema di Jevons, mutatis mutandis e allargato su più livelli, può effi-cacemente descrivere anche la questione delle relazioni interbancarie fra banche centrali nazionali: in estrema sintesi esso può rappresentare un sistema RTGS che confluisce in un sistema di secondo livello (TARGET), oppure in un sistema di sistemi (TARGET2) (v. ultra, § 3.8.3).