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Gli Accreditation Fora: Ilac, Iaf, Iec

GESTIRE LE DIFFERENZE REGOLATORIE NAZIONAL

7. Le principali esperienze

7.3. Gli Accreditation Fora: Ilac, Iaf, Iec

L’International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC) nasce nel 1977 come semplice forum di discussione e dibattito per favorire la cooperazione tra laboratori di analisi e l’accettazione internazionale dei rapporti di prova e taratura. Solo nel 2003 assume veste formale di associazione riconosciuta di diritto olandese, senza scopo di lucro106. Già nel 2001, tuttavia, gli sforzi dell’organizzazione sono culminati nella stipula del principale accordo internazionale di mutuo riconoscimento nel settore della certificazione volontaria, l’Ilac Multilateral Arrangement (MLA), ad oggi sottoscritto da 57 enti in rappresentanza di 45 economie107.

Principale organo dell’ente è l’Assemblea generale, che definisce le politiche generali, nomina e controlla gli organi esecutivi, approva i documenti formali. Gli organi esecutivi sono il segretariato, con funzioni di rappresentanza, e l’Executive

Committee, organo gestionale e di coordinamento delle otto commissioni108 in cui si

articolano le attività sociali. All’esterno di questa piramide, sotto il diretto controllo dei soli membri a pieno diritto dell’Assemblea, si collocano l’Arrangement Council e

106 V. Ilac Rules, Introduction, doc. ILAC-S2-2003, in www.ilac.org.

107 V.ora ILAC P5:04/2007, ILAC Mutual Recognition Arrangement; sul tema, WTO, TBT COMMITTEE, Report of the Special Meeting of the TBT Committee dedicated to Conformity Assessment

Procedures held on 29, cit. 20 ss.

108 Si tratta dell’Accreditation Committee, responsabile per l’armonizzazione e lo sviluppo delle pratiche di accreditazione a livello interanazionale; della Laboratory Committee che offre strumenti di interazione e dibattito interno; della Marketing and Communications Committee, coinvolta nella pubblicazione dei documenti dell’organizzazione e nella comunicazione istituzionale; della Joint

Development Support Committee, sede di rappresentazione degli interessi dei paesi in via di sviluppo;

della Finance & Audit Committee, per il controllo finanziario interno; del Proficiency Testing

Consultative Group; della Joint Committee for Closer Cooperation, per la gestione delle attività comuni

con la IAF; della Joint Committee for Inspection, responsabile il rafforzamento delle attività congiunte di

l’Arrangement Management Committe109, che svolgono le funzioni più delicate dell’ente: stabilire lo status dei membri e il loro grado di partecipazione all’accordo.

È forse questo l’aspetto più significativo nel funzionamento dell’ente. La sovrapposizione e l’intreccio tra ruolo negoziale e status dei singoli partecipanti110. Lo statuto distingue tre categorie di membri. Sono membri affiliati gli organismi di accreditamento, socialmente o istituzionalmente riconosciuti nei propri Stati, che operino correntemente nei settori di rilevanza dell’ILAC e che abbiano avviato o intendano avviare un processo di adeguamento delle proprie strutture e capacità per conformarsi agli standard internazionali. Sono membri associati gli organismi che, nella loro attività istituzionale, adottino gli schemi di accreditamento stabiliti dall’assemblea e che possano dimostrare di avere sufficiente capacità tecnica per rispettare i requisiti di buona pratica internazionalmente riconosciuti (ISO e IEC standards, in particolare) e di adempiere alle obbligazioni e agli impegni previsti dall’accordo di riconoscimento. L’associato che sia stato ammesso alla stipula dell’Accordo, infine, acquisisce lo status di membro pieno diritto. Ai lavori dell’assemblea e delle commissioni sono poi ammesse, come osservatori (stakeholders), associazioni di consumatori, imprese, autorità di regolazione111.

Il funzionamento dell’accordo si basa essenzialmente su un sistema diffuso di

peer review, in grado di mantenere costante un giudizio di reciproca solidità e

affidabilità. Ai firmatari, quindi, è richiesto un continuo scambio di informazioni, la partecipazione alle attività di studio e discussione; la sottoposizione a verifiche e valutazioni e periodiche112; la partecipazione a programmi di comparazione. Occorre considerare, del resto, che l’obiettivo “once tested, accepted everywere”, non dipende

109 V. v. ILAC, ILAC Mutual Recognition Arrangement (Arrangement): Terms of Reference and

Composition of the Arrangement Management Committee, 2004.

110 V. Ilac Bylaws, art. 4, Membership, doc. ILAC-S2-2003, cit.

111 V. Ilac Bylaws, cit., artt. 5.1, 5.2, 5.5. A queste tre categorie di membri, si devono aggiungere i National Coordination Bodies, che l’art. 5.3. definisce come “formally established national bodies have responsibility for the coordination of laboratory and/ or inspection body accreditation activity in particular economies”, precisando, inoltre, che “a National Coordination Body may, at the discretion of its constituent ILAC Full Members and Associates, represent them in the ILAC General Assembly and Committees”; e i Regional Cooperation Bodies che, in base all’art. 5.4, sono “formally established regional accreditation cooperations having objectives similar to and compatible with ILAC, which are committed to the obligations of the ILAC Mutual Recognition Arrangement and which consist of formally nominated representatives of the accreditation interests from at least four economies”.

112 Sugli aspetti tecnici, v. ampiamente, ILAC P3:07/2007 ILAC Mutual Recognition

Arrangement (Arrangement): Procedures for Evaluation of Unaffiliated Bodies for Purpose of Recognition.

esclusivamente dalle scelte degli organismi di accreditamento, ma, in gran parte, dalla fiducia che si ingeneri nel mondo produttivo e presso le autorità pubbliche.

L’International Accreditation Forum (IAF) è un’associazione privata di diritto statunitense, con funzioni e struttura assimilabili all’ILAC, che riunisce gli enti nazionali e regionali coinvolti nell’accreditamento degli organismi di certificazione113. Nei fatti, tuttavia, la membership delle due organizzazioni è in gran parte coincidente: solitamente, infatti, l’accreditamento sia dei laboratori che degli organismi di certificazione è, per ogni Stato, svolto da un medesimo ente. Questo spiega le forti interazioni esistenti tra IAF e ILAC, formalizzate in diversi memorandum of

understanding e con la creazione di commissioni comuni.

Sul piano organizzativo, le funzioni istruttorie e di studio sono suddivise tra tre sottocommissioni (la Mla Committee, la Technical Committee e la Development Support

Commitee), coordinate da una Executive Committe a da un ristretto Board of Director, il

principale organo propulsivo e decisionale dell’ente114. Tutti gli organi sono nominati dall’assemblea generale, che conta 15 associati e 41 membri; di questi, 32 sono firmatari dello Iaf Mla.

Ad oggi, l’accordo opera solo nel campo della certificazione di qualità di sistema, ma l’organizzazione mira ad estenderne l’ambito applicativo alla certificazione di prodotto e di qualità ambientale. Inoltre, è in corso una cooperazione con l’ILAC per l’istituzione e la gestione congiunta di un accordo nel campo delle attività ispettive.

L’International Electrotechnical Commission (IEC) è stato fondato nel 1906, come federazione internazionale degli organismi nazionali di normalizzazione. Essa è essenzialmente un’organizzazione di standard setting, che opera in parallelo all’ISO, per il settore elettrico ed elettromagnetico. Se ne tratta in questa sede perché l’ente, nello sforzo di uniformare le procedure di valutazione di conformità nazionali, non si è limitato a approvare guides e standard comuni, ma ha direttamente predisposto degli schemi generali di accreditamento aperti all’adesione dei suoi membri. In altri termini, l’IEC, per il settore di competenza, ha riunito le funzioni che, in tutti gli altri campi, sono disgiuntamente esercitate dalla CASCO e dagli Accreditation Fora.

113 Per la struttura, le funzioni e la membership dell’organizzazione, v. IAF, Memorandum of

Understanding, 2001. doc. IAF-PL-01-007.

114 V. amplius IAF, Bylaws of the International Accreditation Forum, Inc., Iaf Policy Documents, IAF PL 2:2005.

Il funzionamento degli schemi è alquanto complesso. Firmatari ne sono direttamente gli organismi di certificazione e i laboratori di prova nazionali. Un prodotto destinato all’esportazione viene, anzitutto, analizzato da un laboratorio aderente all’accordo, collocato nell’home country; quindi, il rapporto di prova viene trasmesso all’ente nazionale di certificazione, che rilascia l’attestato di conformità. Questo attestato, viene poi spedito presso il corrispondente ente dell’host country, che, senza alcuna altra verifica o controllo, rilascia un identico certificato, eventualmente accompagnato dal proprio marchio. La fruibilità di questa procedura nei settori regolati, naturalmente, dipende dalle legislazioni dei singoli Stati di importazione.