GESTIRE LE DIFFERENZE REGOLATORIE NAZIONAL
7. Le principali esperienze
7.1. L’Asia Pacific Economic Cooperation
L’Asia Pacific Economic Cooperation (APEC) nasce nel 1989 come forum regionale per promuovere la liberalizzazione degli scambi commerciali tra i paesi membri90. All’interno di questa organizzazione, sin dalla sua fondazione, è stata riservata una particolare attenzione all’armonizzazione delle regolazioni tecniche sostanziali e alla predisposizione di accordi quadro per il mutuo riconoscimento delle procedure di valutazione di conformità91.
Dal novembre del 1994, questa area di attività è stata affidata alla Sub-Commitee
on Standards and Conformances (SCSC), supportata da working groups per la raccolta di dati ed informazioni sulle normative nazionali e sulle procedure di certificazione. I lavori del SCSC si incentrano su sei aree di attività: favorire l’allineamento delle norme tecniche agli standard internazionali; garantire la piena attuazione del TBT e dell’SPS
90 In generale, per una prima introduzione generale sull’APEC, si veda About Apec, in
www.apecsec.org.sg; si vedano poi, tra i tanti, M.DUTTA, Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC),
in Journal of Asian Economics, 1995, vol. 6, 511-588; R.J. ELLINGS,Americans Speak to APEC: Building a New Order with Asia, National Bureau of Asian Research, 1993; M.S. KHAN,C.M.REINHART (a cura
di), Capital Flows in the APEC Region, Washington, International Monetary Fund, 1995; P. J. LLOYD, An
APEC or Multilateral Investment Code?, in Journal of Asian Economics, vol. 6, 1995, 53-70; J.RULAND,
E.MANSKE,W.DRAGUHN, (a cura di), Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC): The First Decade; London, 2002; YAMAZAWA (a cura di), Asia Pacific Economic Cooperation, Challenges and Tasks for
the Twenty-First Century, Londra, 2000.
91 Si vedano le raccomandazioni del primo EMINENT PERSONS GROUP REPORT, A Vision for
APEC: Towards an Asia Pacific Community, ottobre 1993, 45: “Apec should adopt a medium-term
objective of mutual recognition of products standards, mutually acceptable domestic testing and monitoring procedures for standards in selected priority industries, such as telecommunications or aviation safety”.
Measures Agreement nella regione; sviluppare MRA procedurali nei settori regolati; promuovere la stipula di MLA in settori non regolati, attraverso la cooperazione tra gli organismi nazionali competenti; coordinare l’azione dei membri all’interno delle organizzazioni internazionali di standard setting; supportare la creazione di adeguate infrastrutture tecniche nelle attività di competenza92.
Parallelamente, nella regione sono state istituite associazioni volontarie tra organismi nazionali, pubblici e privati, coinvolti nelle attività di verifica di conformità, certificazione e accreditamento, aperti anche ad enti operanti in Paesi esterni all’APEC. La prima di queste organizzazione, fondata nel 1992, è stata l’Asia-Pacific Laboratory
Accreditation Cooperation (APLAC), un forum per laboratori di analisi e organi di ispezione e accreditamento, per lo scambio di informazioni e best practices, per la discussione di temi comuni, per l’avvio di negoziati per il riconoscimento reciproco degli standard volontari. All’APLAC, si sono poi aggiunti l’Asia Pacific Legal
Metrology Forum (APLMF), l’Asia Pacific Metrology Program (APMP), la Pacific
Accreditation Cooperation (PAC) e il Pacific Area Standards Congress (PASC)93. Da ultimo, queste associazioni si sono collegate attraverso un network, lo Specialist
Regional Bodies (SRBS).
Il problema del mutuo riconoscimento è stato tema centrale sin dall’Apec
Leaders Meeting di Jakarta del 1994. È in questa sede che viene delineata la politica
dello sviluppo di un “broader networks of mutual recognition arrangements through the region as a key objective of APEC’s work program”, quale strumento per ridurre “unnecessary costs and time-consuming delays associated with duplicate testing of products”. Quest’indirizzo programmatico viene rapidamente tradotto in precisi piani d’azione, che combinano azioni collettive e individuali: l’Osaka Action Agenda,
92 Sull’istituzione e sulle funzioni della SCSC vedi, anzitutto, J.S. WILSON, Standards and Apec:
An Action Agenda, Washington, 1995, cap. 3; v., poi, APEC SECRETARIAT, Sub Committee on Standards
and Conformance (SCSC) Blueprint, 2005, in www.apecsec.org.sg.
93 Quanto alla membership, agli statuti, e alle aree di attività di questi enti, è utile, anzitutto, il rinvio ai relativi siti istituzionale. Per l’APLAC, www.aplac.org; per l’APLMF, www.aplmf.org; per l’APMP,
www.apmpweb.org; per il PAC, www.apec-pac.org; per il PASC, www.pascnet.org. Per una ricostruzine
generale, v. C. R.DEVAUX, An Overview of the Development of Technical Infrastructure in the Asia-
Pacific Region: the Work of the Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) Sub-Committee on Standards and Conformance (SCSC) and the Specialist Regional Bodies (SRBs), Gaithersburg, 1999;
ANSI, APEC SRB Overview Resourcing and Supporting Standards and Conformance in the APEC
approvata durante il Meeting del 1995 in Giappone e il Manila Action Plan, predisposto nel successivo Meeting del 199694.
I negoziatori si trovano di fronte ad ostacoli significativi. Tra i Paesi della regione sussistono forti differenze nel livello di industrializzazione, nella tipologia di controlli governativi, nelle capacità tecniche degli organismi di certificazione. Appare sin da subito chiara la necessità di un approccio graduale per incentivare progressivamente la creazione di reciproca fiducia tra autorità di regolazione, tramite scambi di informazioni, circolazione delle best practices, avvio di esperienze in settori pilota.
I documenti contengono chiare guidelines per l’identificazione delle aree e dei settori prioritari per lo sviluppo di MRA in settori regolati; per la creazione di un sistema di accordi per la certificazione degli standard volontari; per la selezione e l’identificazione degli organismi competenti nei vari paesi per le attività di accreditamento e valutazione; per lo studio di strumenti di monitoraggio, controllo congiunto e composizione delle controversie. In generale, si suggerisce una precisa tecnica negoziale, che poi verrà adottata a più riprese: è il modello degli accordi strutturati per “pilastri” a ratifica opzionale, ognuno dei quali contempla obbligazioni progressivamente più stringenti, per graduare gli impegni delle parti contraenti in base alle rispettive volontà e capacità operative95.
In attuazione di queste politiche, la SCSC ha, anzitutto, predisposto un modello generale di accordo per il mutuo riconoscimento, per favorire le negoziazioni future, su base bi- o plurilaterale. In questo schema, sono indicati le attività oggetto di riconoscimento, i livelli del sistema regolatorio da uniformare, i soggetti coinvolti.
In secondo luogo, la Sub-Commitee ha approvato, per specifici settori, MRA regionali aperti all’immediata ratifica da parte degli Stati membri. Nel 1996 è stato predisposto il Toy Safety Arrangement, poi rafforzato nel 2000 grazie al coinvolgimento
94 V. Apec Economic Leaders’ Declaration of Common Resolve, Bogor, Indonesia, 15 novembre, 1994; Apec Economic Leaders’ Declaration for Action, Osaka, Japan, 19 novembre, 1995; Apec
Economic Leaders’ Declaration: From Vision To Action, Subic, The Philippines, 25 novembre, 1996; Manila Action Plan For Apec, 1996; Apec Leaders’ Meeting (1995): Osaka Action Agenda,
Implementation of the Bogor Declaration, 9 ss., section on Standards and Conformance.
95 Per la ricostruzione dei negoziati, v. S.M. STEPHENSON, Mutual Recognition and its Role in
Trade Facilitation, in Journal of World Trade, 1999, vol. 33, n. 2, 142; APEC,COMMITTEE ON TRADE AND INVESTMENT, Development of a Model Mutual Recognition Agreement on Conformity Assessment, submitted by Australia, Sixth Ministerial Meeting, 1994; G.C. HUFBAUER, Whither APEC?, in Journal of
Asian Economics, 1995, vol. 6, 89-94; NATIONAL RESEARCH COUNCIL, Standards, Conformity
delle autorità nazionali interessate alla sicurezza dei consumatori. Sempre nel 1996, è stato approntato un primo accordo “ombrello” in materia di prodotti alimentari (l’Apec
Mra on Conformity Assessment of Foods and Food Products), oggetto di successive
revisioni e ampliamenti, con una crescente intensificazione degli obblighi di reciproca collaborazione; da ultimo, nel 2003, all’accordo generale si sono aggiunti accordi relativi a prodotti specifici. Nel 1997, si è avviata un’istruttoria per la stesura di un
Electrical and Electronic Equipment MRA, poi tradotta, dopo due anni di negoziati, in
un testo articolato su tre “pilastri”: il primo si limita a prevedere procedure per lo scambio di informazioni, il secondo è relativo alle prove di laboratorio, il terzo investe tutte le procedure di certificazione; nel 2004, l’accordo è stato ulteriormente rilanciato con l’approvazione delle Guidelines for Pathfinder Initiative. La SCSC, inoltre, ha collaborato alla predisposizione di altri due accordi attualmente vigenti in ambito APEC. Si trattta del Mra on Automotive Standards, sviluppato durante gli anni 1996-97 dal
Transportation Working Group, e soprattutto, dell’Apec Telecommunications Mra,
adottato dal Telecommunications Working Group.
In terzo luogo, la SCSC, sin dal 1995, ha avviato e poi istituzionalizzato strette relazioni con gli SRBS, stipulando un protocollo di collaborazione formalizzato nello
Statement of Commitment of Mutual Agreed Objectives between SCSC and SRBs del
1999. Ne sono derivate tre principali iniziative. La stipula, nel 1997, dell’APLAC Mla,
relativo all’accreditamento dei laboratori di taratura e di testing, esteso nel 2003 all’accreditamento degli enti di ispezione: attualmente l’accordo coinvolge 14 Paesi. La predisposizione, in seno al PAC, di un primo MLA, relativo ai Quality Management
Systems, nel 1998, e di due successivi accordi, operanti dal 2004, in materia di Environmental Management Systems e di certificazione di prodotti. La firma, nel 1999,
di un “Global MRA on Measurement Standards”, sotto il coordinamento di un Bureau
of Weight and Measures (BIMP). Quest’ultimo accordo prevede specifiche procedure per garantire agli istituti di misurazione nazionali il riconoscimento multilaterale dei propri
standards: attualmente vi partecipano enti appartenenti a 11 Paesi APEC e a ben 43 Paesi esterni all’organizzazione96.
96 Sullo stato di attuazione di questi accordi e sulle prospettive future, v. APEC, Standards and
Conformance 2004 Collective Action Plan; sull’Accordo in materia di telecomunicazioni, poi, v. APEC, A