tea
§6. Estensionedellametafoniadaieda« 15
anchela trattazione interessante1
medesimi
problemi, pubblicata ante-riormenteda
P.G.
Goidànich,« L'origineeleforme
delladittongazioneromanza»,
Halle 1907.Un fenomeno
allacciato allametafoniaè lapropagazionedellavocale finale nella sillaba radicale e la sua unione con la vocale tonica: cfr.area>
*aria>atra (neidialetti italiani settentrionali antichi), aira 'aia', (in siciliano e calabrese); infanti> antico veneziano fainti; anticopie-montese boyn
<boni
,larroyn 'ladroni',crastoyn 'castroni' (Giacomino,AGI
15, 430); istriano (Dignano) bottoin 'bottoni', barcoin 'balconi'(Ascoli,
AGI
1, 414); ligure karbuin 'carboni'; piemontese settentrio-nale butùt 'bottoni'.Questa
propagazione sì verifica del tutto conse-guentementenellazonaasuddi Squillace (Calabria),per esempioaDa-voli,
dove
ogni vocale finale viene trasportata nella sillaba radicale e unita allavocale tonica senza che vada con ciòperduta lavocalefinale stessa: cfr. mariana'marina',f'tulu 'filo', stiada'stella',itala'tela',tiara 'cera',lùana'luna',carrozzéada'carrozzella',curt$udu 'coltello'.6.Estensionedellametafonia
dai
e dau. Nellamassima
parte del-l'Italiameridionale lametafonia è prodotta in ugual manierada
/e da u'.Ciòvale perlazonasicilianae calabrese soggettaadittongazione,per laLucania, laCampania, per lamassima
partedelle Puglie e del Lazio meridionale.Al
contrario, alcunidialettinelleMarche
meridionalie nel-l'Umbriameridionale,come
puregrandizonenegliAbruzzie nellaparte più settentrionale delle Puglie, conoscono soltanto la metafoniada
-i, cfr. l'umbro meridionale (Amelia) nero: niri, rosso : russi, pelo :pili,l'abruzzese (Palinoli) nair: ni™, rosi: ruis 'rosso', 'rossi', vent: vieni 'venti'; ilpugliese settentrionale (Serracapriola) nera: nira, rosi: russ, grpss:gruss; ilmarchigiano meridionale ventu: venti, tettu : fitti. Nel-lazonaoccidentaledell'Italiameridionale,
dove
lametafoniaè prodotta tantoda
*quanto da u, ildialetto di Veroli (Lazio meridionale)occupa una posizioneparticolare: quiproducono
metafonia sue ed o sia-iche -a-
cfr. pilu 'pelo', pili 'peli', niru 'nero', nifi 'neri'(ma
nera), surdu,1 Sitrattaprimariamentedi quellaichedipendedaun'anticaìlatina,nondiiprovenienteda altreorigini(cfr.peròil§7).Alcontrario, un'antica8agiscecomeun'antica a, cioèbisognachesia passata perparticolariragioni afi,evidentemente inperiodo antico: ventfis>ventùs (ventii), forseperevitarelaconfusionecon ventos, Cfr,per questo Lausberg,RF60,301 eZRPh67,319
sgg-16 i. Vocalismo
surdi
(ma
sorda)- mentre
sueedgproduce metafoniasoltanto-
cfr.ngvu
: novi, bellu: beli, ceku ;éeki, vitellu: viteii.Quanto
si è detto finoravale soltantoper lametafonia (oppureperladittongazione) di e, g, eed
g. Per quel che riguarda a, essa simuta
inuna
zona alquanto estesa dell'Italiameridionale solopermetafonia da -i(cfr. § 21); e sol-tantoinpochissimidialetti(Ischia,Procida, Pozzuoli,Castro dei Volsci) agisce suaanche lametafoniada
-« (cfr. § 22). Per quantoriguarda l'I-taliasettentrionale, iviingeneraleha
efficacia-
inquanto lametafoniasiaconosciuta
-
soltanto quelladaNon mancano
peròalcune zone,in cui anche -u ha il suo effetto metafonizzante: sono queste ilPiemonte
settentrionale (anorddi
Novara)
eilCanton
Ticino,dove
simostra l'an-tica connessione linguistica con illadino occidentale, nel quale siha
lametafonia
da
* eda
u.Anche
nell'Italiasettentrionale lametafonianon ha
effetto sututtelevocalicon
lamedesima
forza: suaha
effetto meta-fonizzante soltantouna
-/ finale,come
pure eed
o sono metafonizzate soloda
/.A Grado
(nelVeneto
orientale)ha
luogo lametafoniada
-/su eed
g,mentre
e ed pnon vengono
metafonizzate.Le
colonie gallo-ita-lianenell'Italiameridionale conoscono anch'esse soltanto lametafonia da -i: cfr. a Picerno (prov. Potenza) tsgpp 'zoppo' (pi. tsupp), pgrka(pi. purè); a Trecchina (golfo di Policastro)
mgrtu
(pi. muort't), persu(pi.pterst),vgsku(pi. vuoski),freddu(pi.friddi),sglu(pi.stili). Ilfatto chenell'Italiameridionale lametafonia da-u èmoltopiùestesa e molto
pm
efficace chenon
nell'Italia settentrionale dipende sicuramente da questo, chenelMezzogiorno
la-ufinaleha
conservato piùa lungoilsuo particolare carattere- come
del resto-a siè conservatafinoadoggi nel-l'Italiameridionale (inuna
parte delterritoriopersinonettamente sepa-ratada
-o)- mentre
nell'Italia settentrionale essa è caduta ingenerale moltopresto.7.Diversieffettidella-ie della -ufinali. Incerticasi levocalifinali
hanno un
diversocomportamento
nel loro effetto sulla vocale tonica.La
-ifinale delle terminazioni plurali conducesempre
(perquanto
que-stofenomeno
esiste) alla metafonia, sia che si tratti diuna
-i maschile(identi,gliorti), sia femminile(lenoci, letorri),
Al
contrario,i plurali femminili della classe ina (terminazionelatina -ae)non prendono
parte generalmente alfenomeno
dellametafonia nell'Italiameridionale: cfr.ilcalabrese (Acri)ngvi
come
pluraledi ngva, il napoletanopgrtacome
S7. Diversieffettidella-/e della-«finali 17
lurale di pgrta. Però in alcune zone si trovatale metafonia,per
esem-ioin certe parti dellaSicilia
-
cfr. a Lipari vespacolpluralevìespi, ser-pi col plurale sterpi; a Villalba (prov. Caltanissetta) grùasst 'grosse',nuovi'nuove', liag^ipluraledilegga 'leggera'; a Mistretta
mòssi
'gros-se'; a Giarratana (Siracusa)nuovi 'nuove' -, nella Calabria di nord-est-per
esempioaOriologrgssa'grossa',grussa'grosse', stella'stella', stil-la 'stelle'; aCanna
terr 'terra', Hrr 'terre'-, nella Lucania meridionale-
per esempioaSan
ChiricoRaparo
bueni 'buone' (sing. bgna), gruessi 'grosse' (cfr. anche Lausberg, § 10)-, nella Lucanianord-orientale-
a Ripacandida frgnna 'fronda',frunne'fronde'; a Lizzano (neltarantino) lucierticome
femminileplurale di 'lucertole' -, nella penisolasalentina-
peresempio inprovinciadi Brindisibue
ni'buone',nuevi 'nuove',fam-mi
tuerti'gambe
torte',quisti 'queste' accantoa bòna, nòva, tòrta, que-sta -, in provincia di Bari-
per esempio aRuvo
vraesp 'vespa', vrisp'vespe' -,nel Cilento
-
aOmignano
pugrti pluraledi pgrta-, nelLazio meridionale-
peresempio
aCastrodeiVolscifava,pi.feva-, nelle Mar-che meridionali-
peresempio a Maltignano gatta, pi.gatta -, infine in alcuni dialettid'Abruzzo-
peresempio aLanciano bbella 'bella', bbilla 'belle',ngstra 'nostra', nustra 'nostre'; aVastojumenda
'giumenta',fu-minda
'giumente'; a Palinoli tgrt 'torta',turi 'torte' Ciòpresuppone chein questi territori-ae (-e)è passata admolto
presto.Nel
napoletano levocali aperte(lat. e,ó) dellaterminazione del plu-rale femminile restano generalmente intatte: cfr. bèlla, vècchia, nòva, acèrva, fòrta, lacèrta quali plurali di bèlla, vècchia, nòva,acèrvo, fòrta, lacèrta 'lucertola'.Al
contrario, le vocali chiuse eed
0 sono colpiteda
metafonia: cfr. cortisa,franzisa, briccuna,Coruna, furcha, scupa,turra, vuccha, allegrizza, vutta, trizza, sirva, nuca, vuca, grutta,furma
quali plurali dei femminili cortesa, franzesa, briccona, corona, forca, scopa, tona,vocca,allegrezza, volta'botte',trezza'treccia',serva'selva',noca, voca, grotta,forma
'.Perl'Italiasettentrionalepuò
essereindicatoil mi-lanese parìe ur 'parecchie ore' accanto a parec 'parecchio', quisti 'que-ste' accanto a quest 'questo' (Salvioni, 16). Ciò significa che in questi dialetti la -efinale(<-ae)è passataad-/prima che siconcludesseilfeno-meno
dellametafonia.Anche
l'anticadesinenza-isdel genitivopuò
pro-' Indiversicasil'uso è incetto: vicino a fòrtilalinguaunpo'piùamicaconosceancheiuorls (peresempioleffuortetiracela),vicinoacèrtianchecierts[ciertecampagne); accantoavucchs, ttiz-furcha, tana,cortini,si hapresso alcuni autori anche vocchs,Irezzi,forchi, torri,coroni (Ca-pezzoli,56sgg.e82ssg.).
18 i. Vocalismo
durre metafonia: cfr.ilcalabrese(prov. Cosenza)jùovì; ilsiciliano (Mi-stretta,Catenanuova)juovi; illucano (Pisticci)suovadija; ilsalernitano (Acerno)juovari'giovedì'; ilsiciliano (Mistretta, Catenanuova}
miercu-ri 'mercoledì'; il
campano
(Prorida)mèrtari 'martedì'. Nelle desinenze verbali,la-idellaseconda persona conducequasisempreallametafonia:peresempioincalabrese tieni'tu tieni'
(ma
tene'egli tiene'),pùorti'tu porti'(ma
porta 'egliporta'); in barese puerta; in abruzzese (Lanciano) purta 'tu porti'.Vi
sono però alcuneeccezioni.Dove
-assi èmantenuta
piùalungo,ovverodove
è rimastafinoadoggi,lametafonianon ha
luo-go: cfr. ilcosentino ere'tueri'.A
Cipollina(prov. Cosenza),laseconda persona del presente di 'suonare' e 'dormire' fa sgnasa<sònas
edgr-masa
(alcontrario, laprima personaè metafonizzata: sunu,durmu). An-che ladesinenza -is della seconda personadelpluralein -etis produce generalmente metafonia: cfr. ilnapoletanoavita(ma
avemo); il calabre-se settentrionale avietsa<habetis
; ilcampano
eillombardo
perdi, ven-di 'vendete'; l'emilianov'indi;ilveneziano vendi.Sembra dunque
chevi siaper base-etì(invecedi -etis).Al
contrario, -étisnon
subisce meta-foniainuna
zona checomprende
lamaggiorpartedell'Abruzzo,ilLazio meridionale elaCampania
settentrionale: cfr.l'abruzzese (Montesilva-no) vanneta 'voi vendete'(ma
vinna 'tu vendi'); illaziale meridionale (Sonnino) vennete(ma
vinnealla secondapersona); ilcampano
setten-trionale (Gallo) venneta(ma
vinna alla seconda persona) (cfr.AIS,
1688).Per quanto riguarda la -0 finale, generalmente
octo non
partecipa allametafonia.Cisono perònell'Italiameridionale alcunezone (peniso-lasalentina, Materain Lucaniae inoltrel'estremazonameridionale del territoriodove
si verifica dittongazione in Calabria) che presentano la dittongazione della vocale accentata (uottu, uettu); quanto alla -o dihomo,
essaproducedittongazionesoltantonell'estremazonacalabrese suddetta.La
-0finale inquesti territorideve dunque
esserepassata a-w tantoprestoda
potereancoraprovocarelametafonia;o
altrimenti (e ciò èforsepiù verosimile)inqueste zone, sottoinflussiprovenientidanord, la dittongazioneha
concluso il suo ciclo sostanzialmente più tardi.La
vocale tonica dìhomo
resta inalterata(òm)
anche nelCanton
Ticino e nelPiemonte
settentrionale,dove
0 passaado sottol'influssodi«
finale {kòl< còllu).'Seconsideriamola prima personadel presente,noteremo
cheanche inquesto casosiè pervenutiadun
risultatoanalogo: la-0fi-nale
non
produce ingenerale metafonia.Fa
eccezione soltantola parte§ 7. Diversieffettidella-ìe della-«finali 19
meridionale del territorio calabrese
dove
si verifica dittongazione (dal Grati verso sud fino a SerraSan
Bruno): cfr. il cosentino viegnu< ve-nto, sientu,vuogliu,puozzu, puortu, piensu, trienni,muoru,
lieju 'leg-go',muovu. La
stessacosa avviene nelgerundiocheterminain-éndo
:soltanto in Calabria si produce dittongazione della vocale accentata [venìennu, sintiennu, viiiennu), mentre nei territori del Mezzogiorno
situatipiùanordsihalaconservazionediè.
La «
delladesinenza-emus non
produce metafoniainquellezonedove altrimentiuna
é davantia u diventa ì(tèctus>titto), vale a dire cheladesinenza verbale agisceco-me
se si basasse suun -emos.
Infatti,nei dialetti chemantengono
di-stintala-afinaledalla-0 finale (cfr. § 145),la
forma
verbaleterminainmo
{vedemo, tenemó), mentreladesinenzadel sostantivo è-u(filu,mu-ru)(Merlo,
SR
6, 81): peresempioaRietisuperno vicino apilu.Al
con-trario, siha
metafonia in alcune zone della Campania, della Lucania e delle Puglie: peresempioaSanChiricoRapare
(Potenza)vulimu;aOmi-gnano
(Cilento) volimo; a Formicola (Caserta)«^ràw5<volèmus.
I-noltresi incontrala dittongazionedi è>tenel territorio diconfine cala-bro-Iucano,dove
e èdiventata e: cfr.il calabrese settentrionale (Ajeta, Tortora, Verbicaro)vuliemu<volemus,
vidiemu<viAemus, aviemu<
habemus.
Ciò significache ladittongazione di e>ieèavvenuta inuna
epoca in cui si era già verificatala confusione tra la -u della desinenza verbalee la -« delladesinenzasostantivale(cfr, nelmedesimo
territorioacétu
>acétu
>aciètu)(cfr. Lausberg, 160).Perciòche riguardala terzapersonadel plurale,è necessario
distin-guerese all'origine si trova -ani oppure -ùnt\ Nel
primo
casonon
av-viene,naturalmente, alcuna metafonia, perciòabbiamo
in tutta l'Italia meridionalespnanu,sgnana 'suonano' (AIS,c. 787).Neanche
-ùnt pro-duce, in generale,alcuna metafonia; peròci sonodelle eccezioni.Dalla desinenza -unt vieneprovocatala metafonia in alcunezonedella Sicilia (peresempio
aMistrettaeaCatenanuova
muórìnu;aVillalbamùarinu
),nella
massima
partedell'area didittongazione calabrese (cosentinopuo-/«<pòtunt,
vuolu<vòlunt,
mùorinu),e inoltre inuna
zona alquanto estesa,chesipuò
delimitareentroledue
lineeRoma-Rieti-Norciae Cas-sino-Campobasso: cfr. l'antico aquilano mittu 'mettono', ficero, patis-sero; aCastro dei Volsci piérdana,siéntana,bivana 'bevono',duórmana,
kùrrana,kridana (Merlo,SR
6,70
sgg.); a Rieti/>é?v/«<perdunt,dpr-1 La-o finale della linguaedeidialettimoderni{cantano, vedono)nonha alcuninflusso meta-forizzante,perchésièaggiuntaalladesinenza verbalesoltanto inepocatarda.
20 i. Vocalismo
?««<
dormimi,
kridu<credunt
(ibid., 77); nella zona diRoma metu
<mètunt, £p/»<cólligunt,
bivu<bìbunt
(Merlo,ZRPh
42, 258).Dalla provincia di Cosenza,
dove
-ant è statosostituito da-unt
(cfr.§ 532), citiamo sónu 'suonano' {di fronte a sona), tróvu 'trovano' (di fronte a trova): anche in questocaso bisogna presumere che -ù(nt), a causadella collisionecon -0 (dellaprimapersona),siadiventata -ù (cfr
Lausberg,
ZRPh
67, 325).Un
differente esitoha
inoltre la -0 avverbiale, per esempio in *il-lòco, 'inquelluogo': cfr. dauna
parteil calabreselluocu,dduocu
'co-sti', dall'altra ilcampano
(Acerno)Iole 'là'(ma
fuok"), il laziale meri-dionale (Sennino) allgko 'là' (dicontro aiòcu
>fgko). Differenteesito ha anchelaneutrale -us inmelius
epèjus: mentre ambedue
queste paroleinCalabriasubisconolàmetafonia (miegliu, pieju),restano inve-ceesclusedatalefenomeno
neglialtridialettidelsud (Campania,Puglia, Abruzzo, Lazio meridionale).Merlo ha
tentato di spiegarel'assenza del-lametafonia(ZRPh
30,442
)supponendo una
sostituzione di -uscon
-or (pejus>pejor), il chenon
è convincente (cfr. Subak,RJ
10, 1, 125).L'enigma si risolve