cheil
suono
passainToscana
as «quando
è in posizione protonica, da-vantio dopo
vocalepalatale»;perquanto
riguardaÌcasicontraddittori, saggio (invece di sciaggio)viene consideratouna
dissimilazione, coscia vienefatto risaliread un *coxea
elasciarea *laxiare.Le
forme
ses-santa, sartia eassilenon
siadattanoaduna
simile regola.Più importante èilfattoche Meyer-Liibkestessonon
haritenutodimantenere
inun
se-condo
tempo, nelREW,
ledue forme
originarie*coxea
eMaxiare.
§225. -x-intervocalica 315
Per quanto
riguardalasciaresaràbene
tenerpresentecheinantico fioren-tinolaforma
lassarenon
è inconsueta (nella «DivinaCommedia
» solo inrima),chein anticosenese era persinopiùfrequentedilasciare,che algiorno d'oggi viene usato ancoralassare in diverse zone della
Toscana
(nelle provincedi Firenze, Pisa, Luccae Grosseto). Nellaprovincia di
Lucca
eall'isola d'Elbaècomune
anchemassèlla,percuilaregola enun-ciatadisopra vienea subireun'ulteriore contraddizione. L'antica lingua conosceva a fianco di sdorare(exaurare)
anche sorare-, su cossa (inri-ma
conpossa,s'ingrossa,percossa),chesi trovainBoiardo,non
c'è mol-toda
dire, datochepuò
trattarsi diuna
pronunziapadana
nellapoe-sia di
un
autore settentrionale. Dall'altra parte, in diverse zone dellaToscana
(Versilia, prov. Grosseto)come
pureinUmbria
e nel Lazio siincontra la
forma
taìso (l'animale); in provincia di Lucca sciungia, in provinciadi Siena,Pisa e Grossetosciugna.Tutto ciòdimostrachenon
si
può
parlaredi un'esatta separazionefra ledue forme
di sviluppo,ma
che si tratta piuttosto di
due
correnti le quali si intersecano l'una conl'altra.Se sipartedal fattochenelle
forme
verbalidelperfettoedel par-ticipio si incontra solamente ss, bisogna dire che ss è senzadubbio
ilrisultato prettamente toscano; perconseguenzaascella, coscia, lasciare, lisciva, usciredovrebberoessere imprestiti, forsedaiparlaridella
Ligu-ria,
dove x
passanormalmente
a s'. Talepunto di vista è certodifficil-mente
sostenibilenel casodellenumerose
parolecomposte
con ex-, che presentanosempre
s; tuttavianon dobbiamo
dimenticare chenellalin-gua nazionaleappaiono moltospesso conrpersino quelle parole chein latino avevanos iniziale
-
cfr. scimmia, scìrìnga, scempio,sceverare, in toscano volgare scèpe (cfr. § 165)-, cosicché influssi provenienti dal-l'Italia settentrionale possono benissimoavere esercitato il loroeffettocontemporaneamente
a questa tendenzatoscana1. Bisognainoltre osser-vare chenelleparolecomposte
con exdavanti ac-iniziale, lo sviluppo chenormalmente
deve aversi è 1: cfr.scernere<exce mere,
scervella-re; cfr. anche il napoletano scetare<excitare, l'antico abruzzese scer-vicare<
*excervicare. La
scome
prefisso privativo si è potuta esten-dereadaltricasianche partendo daquellioraindicati. SÌaggiungail fat-toche intalunicasisoltantoconlaforma
inssiveniva adaverelapossi-' Ladifferenza tra sse!èlastessadiquellachesi incontrafra il toscanolatteeil piemon-teselait,lombardoiaé,perchéìpresupponeunprecedenteis(<ks).
1Suldoppiosviluppodi-x- cfr.R.A.Hall,«Language»iS, 117-24.
3i6 il. Consonantismo
bilitàdievitare
una omonimia:
cfr.sciapido'insipido'dicontroasapido 'saporito'.-
1prestitipiùrecenti,presidallatino,presentanos: cfr. eser-cito,esame,esatto,esempio,eligere,esilio,esaltare,ecc.Entrambi
i risultati si incontrano anche nell'Italia settentrionale, tuttaviaqui lasituazione è piùchiara,perché generalmenteidue
suoni sonoseparatigeograficamente: infatti ssi incontra neiterritoriocciden-tali(in Liguria einparteanche inPiemonte),
mentre
irimanentihanno
perlopiùs(scrittoss): cfr.illiguretèse,kòsa,salu,tasti,laìà,bulu, tò-iegu, aiutila, lelia, risa, palùn, frusti, serba<*exherbare;
il piemon-tese serbe, tèse; e invece l'antico veneziano ovvero l'anticopadovano
frissura<frixoria, cossa, fràssene, massella,
soma
'sugna',sutto; ilve-neziano odierno lassar, massèla, tèsser, fràssene, asstl 'asse', lissia; il
milanesetess,assa'asse',lassà,lessiva,sass,sessanta,peròanchedól,se questa
forma
risaleadun
ipercorretto*doxum. Al primo
tipo di svi-luppo siricollega ancheilpassaggio diks ais, che siincontra nelMon-ferrato: cfr. aisela 'ascella', laisitu 'lascito', frèssu 'frassino' (Salvioni,
RJ
i, 126).A
sud della Toscana sscontinuafino in Sicilia, talvolta anche in pa-role che nel toscanohanno
ss: peresempio
inumbro
lassare, ossame, (Norcia, Trevi) còssa; nel Lazio assamo, (Montefiascone)lissia; nel La-ziomeridionale còssa',A
fianco diquestosiha
perònell'intero territorio ancheilrisultatoss,ilqualeultimosiincontramassimamente
nellazona dell'altoMezzogiorno
(Campania, Abruzzo,Pugliasettentrionale)e inol-trenellaparteestremameridionale (Calabria meridionale); notevole èilcontrastochesiverifica inquestosviluppofralaCalabriasettentrionale (prov. Cosenza),
dove
sihaforteprevalenzadiss,elapartepiù meridio-nale(zonadiReggio),dove
ssè rara,edove
invecesiha
ssperfinoin pa-rolecheneltoscanosipresentano conss: cfr.incalabresesettentrionaleassame
'sciame', jj|<exiref assèglìa 'scegliere', ssògliere 'sciogliere', lissia,lassare, tèssere, frassu, còssa,assartu (a fiancodi sciartu) 'sartia', massilla 'mascella'; ss s'incontra solo raramente: per esempio Scilla 'ala'<axilla, sciurtà 'tirare a sorte' <
*exsortare,
sciancà 'stracciare' (<*exhank-are),
sciamòrta 'pecora giovane'<*exaborta.
Dall'altra parteabbiamo
neidialettidellaprovinciadiReggionèsciri'uscire', scèg-gbjirt 'scegliere', sciògghjiri 'sciogliere', liscia, lasciari, tèsciri, frasciu,1 IIpassaggiodixassèattestato giànelleanticheiscrizioni delMezzogiorno, peresempioa Capuavttstt
=
vìxit(C1L,X4546!,bissi! (ibid.«06).§ 226. -z-intervocalica 317 còscia, sciartu, mascidda, buscìu 'bosso'; e inoltremolte
forme
verbali:per
esempio
sciacquar'iari 'sciacquare', scìamprarì<*examplare
'sten-dere', sciancari, scijari 'stracciare'<*exigiare,
sciurtiri 'uscire'< *ex-sortire, sciucari 'asciugare', sciuttari 'asciugare'<*exsuctare,
scìur-barì<*exorbare
. Sipuò dunque
direche inCalabrialaparte meridio-nalepresentassconuna
certa regolarità,mentre
laparte settentrionale hacome
svilupponormaless,econoscesssoltanto inpochicasi. Ora,la Calabriasettentrionale èun
anticocentrolatino ditipomoltoarcaico, vi-ceversalazonacalabresepiùmeridionaleèun
caratteristico territorio co-loniale di romanizzazione recente. Per quanto riguarda la Sicilia, siha
quilastessaoscillazione fra sse sichesiè vista perlaToscana: cfr. las-sari, tèssiri, matassa, lassù, assiddijiri 'scegliere', còscia, mascidda, nè-sciri, liscia, fràsctnu, scidda, asciucari, sciògghjiri, sciacquari, scialari, sciancari, scirbari<exherbare.
Per la Sicilia si verifica,come
sivede,una
forteprevalenza delgrado foneticoII: rispettoalcarattererelativa-mente
recente della romanizzazione siciliana e agli influssi provenienti dall'Italiasettentrionalechehanno
avuto illoro effetto sull'isola, biso-gneràconsiderareanchequisscome
lo sviluppo indigeno, eIIuna forma
fonetica d'importazione. Circa i rimanenti territori del
Mezzogiorno dobbiamo
aggiungere ancora solopocheparole. In nessuna zona losvi-luppo appare
completamente
unitario: nellapenisolasalentina si incon-tra lassari, lissia, assiri<exire, còssa a fianco di sledda 'ala'<axilla,massedda
(Ribezzo, 74); perlaLucaniameridionaleLausbergcita(119) matàss, tèss, ssègg", ssògg", ssi, fèss 'esce', ass, lassà, ssssand, frass,ssa-ma,
dall'altrapartellakwà, s'sidd'ala', Isart, aìlukà, allatta, fralsana, slama; per Sora (prov. Caserta)Merlo
registra (190) Isella, mollétta,sii,llima<
eximus,
afianco di kòssa, tèssa, lassà,frassóra;nell'ischita-no
sitrovamatassa, kòssa,tèssa,lassaa fianco di assi 'uscire',lèdda'ala'< axilla (Freund, 40); nel Lazio meridionale (Paliano) si
ha
lassà, as-sutto, assogna, di fronte a fascio, còscia, sciacqua, sciòlle 'sciogliere', scélie 'scegliere' (Navone, 21).226
. -z-intervocalica.Questa
consonante siincontra soltantoin pa-role di origine greca. Ilsuono
grecodi z fu adattato dalbassopopoloal sistema foneticolatino sottoforma
didi,dalquale fatto sipuò
indurre cheilsuonogreco corrispondevaaduna
z(ds); dadi è derivatapiùtar-318 li. Consonantismo
di/'. Ilsuffissoverbale-t<£w si è di conseguenzalatinizzato nella
forma
-idio, che ha dato il toscano -eggio e l'italiano meridionale -iju (cfr.§ 276);le formecalabresesettentrionale jùjulu,lucanajójola,salentina
mula,
italianagiuggiola risalgono tutte algreco i^ucpov {Rohlfs, «Ety-mologischesWbrterbuch»,
743); ilgrecoazymos
sicontinuanel cala-breseàjimu,campano
àjima, salentmoàscemu,mentre
laformaitaliana àzzimo provienedallaterminologiascientifica.Nei
territoridellaMagna
Greciaromanizzatiinepocapiùtarda,ilsuono
grecoèrimasto conserva-tocome
i{zi): cfr. ilcalabrese meridionalemata
ovveromatta
'ciuffo d'erbaconterra', 'zolla diterra'(< u-(S^a),rizaovverorizza 'torsolo di ca-volo'(<t>ti&), òiìna 'specie di serpente'(<Secava); il salentino riia 'ra-dice'.226-a. 5
ex
intervocaliche.La
9 grecaè stata sostituita in vianor-male
dallatgià in latino(cfr.calatus,tymum,
Agato,Corìntus)eadessa corrispondein italianoMatteo,Tommaso
e cattedra; influssigreci poste-riorihanno
fattopassare 9 a /: cosi sispiegano inomi
cristiani Maffèo eFumoso
(= Tommaso), nonché
cafera (C.Davanzati),documentato
in testiantichiitaliani (cfr.LN
15, 1954, 14).Nei
territoridelMezzogior-no
romanizzatiin epocatarda, &è stata resatalvoltacons, talvolta con/: cfr. ilcalabrese meridionale vròsacue agròfacu 'ranocchio' (ppóSaxo^
<Pó&paxoi;), spisida e spifida 'scintilla' (<rmda), vièdisa e dèfida 'vespa' (SéXXida, SédbXXa), Bafia (Messina) corrispondentealgrecobovese va-fóa'valle'(fìadeìa).
La
x greca è rimasta conservatacon lasuapronunciagrecaneirelitti della Calabria meridionale: kiendra 'bisciad'acqua' (JfxEvSpa),malóra
'malva' ([laXóxTi), tah-alia 'pioviggina'(i^x^C^);
nel Salerno è statasostituitacon/: lifòna'puerpera'
(Xexww),
\ef ma
'erpete'(kzwhv).Cir-cala/proveniente da
h
germanica, cfr. § 219.227. Il trattamento dei proparossitoni.
La
situazione particolare dell'accento nei proparossitoni ha condottonon
di rado certi suoni aduno
sviluppo diversoda
quelloche siverificain casonormale: qui ora' Cfr.Josimus=Zosimusinunaiscrizione diPompei elagrafia inversa eie(hodie), zabolus nelle iscrizioni latine (CIL 8, 8424, e anche altrove). Per l'antica pronunziadellazeta in greco (iH^a — riia), cfr. lanotaa p.232.
§ 227. Il trattamento deiproparossitoni 319 ripetiamo
quanto
è stato giàdettonei paragrafiprecedenti. Nella conso-nante che segue la vocale accentata dei proparossitoni si verifica abba-stanza frequentemente lageminazione. Talefenomeno
è molto antico:cfr.nella «
Appendix
Probi»cameranon cammera.
Perla Siciliacitiamovòmmara
'vomere',tùmminu
'tomolo',nùmmeru,
cinnirì 'cenere', tin-nirti, jènnaru 'genero'; per la Calabriacammera,
fimmina,uómmini, vòmmara,
vènnari 'venerdì', abbile, nòbbtte; peril napoletanofémma-na,
stòmmaco, ùmmato
'umido', jènnaro, abbaia 'abile', dèbbato,deb-bob;
per il Lazio meridionale sàbbito, bibbìta, nòbbile; per l'aretinostòmmeco, ànnema,
mànneca, sùbbeto,mèddeco;
e ancora periltosca-no
letterariofémmina
(cfr. aquestopropositoAR
21,84
eID
4, 109).Nel
dialettobareselaconsonanteocclusiva cheseguelavocale tonicadei proparossitoni passa facilmenteallacorrispondente variantesonora(tal-voltain
forma
allungata): sèdua'setola',kòdaka
'cotenna',pàbbara 'pa-pera', rèddina 'redina', pèggbara 'pecora'; a quest'ultima corrisponde esattamentelaforma
nèbbata 'nepeta',d'usocomune
inLucania.In
va-stiterritori dell'Italiameridionaled
dellasillaba finalepassaalladentale sorda: cfr. il napoletano l'impeto, gràveto, fràceto, lùceto; il siciliano ùmitu, gràvitu, stùpitu (cfr. § 216)'. Altrove, nellamedesima
sillaba l si affievolisce in r; cfr. illucchese péntora, m'ignoro, dottoro; Pelbano guindaro, mignero; il napoletano tùtara<tùtolo 'torsolo'; ilcampano
(Sora)tùtara,tàuara'tavola',
tùmmara
'tomolo',cùnnara<cunula
(Mer-lo, Sora, § 55 bis); il
toponimo
Pàlmoli (Abruzzo) viene pronunciato Pàlmara nel dialettodelposto(cfr. § 221).Le forme
del lucchese tiébbito, del piemontese tabbì, tabi 'tiepido' (AIS, T040)sembra
sianoanch'esseinrelazionecolfenomeno
dicuiab-biamo
oradiscorso.Aggiuntaal§ 212:
Recentemente
RaphaelG.
Urcioloinun volumi-noso
libro «The
intervocalic plosives inTuscan
(-P-T-C-) » pubblicatocome
voi.74
nellacollezione'RomanicaHelvetica' (Bern1965)
sièin-gegnatodidifendereedisalvarela tesidi
Merlo
(cfr.p. 286).Devo
dire cheisuoiargomenti, inparteantiquati, inpartenutritidaopinione pre-giudicata,non mi hanno
per nienteconvinto(ultima aggiunta, nel licen-ziarelebozze).1
Siconfronti inoltre losviluppodi'Irixwlìoc,•*Jacopus (cai.Jàcupu, sic.Japicu)edi xdv-vaSi^>cannapis(attestato apartiredal vi secalo).