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quando l'accento cade sulla seconda sillaba: si dice dunque per esempio

dd'aira'leaie',peròr'alóiva 'leolive',dd'aura 'l'oro',peròr'aéoita

'l'a-ceto' (cfr. Merlo,

SR

14, 32-33 dell'estratto, e

ZRPb

30, 23, nota 1).

Con

questofattosaràda metterein relazionel'altro,cheanchein alcuni dialetti dell'Italia settentrionale illu

come

articolo

ha

dato origine a

forme

in r: per

esempio

aColi (prov. Piacenza, corrispondenteal

punto 240

dell'AIS)èrasira'la sera',èra

matèn

'la mattina'; inoltrenel Can-ton Ticino, peresempioa

Mesocco

(punto 34)èranòra'lanuora',a

Bre-no

(punto 71)ra nòra,a

Sonogno

(punto

42

)erorz'l'orso', er'

am

'l'a-mo',era tèra'laterra'.Altriesempiperlosviluppo di

un

'Ilprotonico>r'

vengono

dati dal Salvioni per la

Lombardia

(per

esempio

in brianzolo viràn'villano'

inRJ

1, 126).

-Il

toscanocoricare(collocare)

non

è

for-ma

provocata dalla proclisi, bensì risale ad

un

precedente corcare (cfr.

334 li- Consonantismo

$ 243).

-

Sul passaggio generale di II

ad

r cacuminale nella Calabria meridionale (kavaru,stira, kòru),cfr. § 234.

236.

La

geminata

mm. Nei

territoridell'Italiacentralee meridiona-le

dove mb

siassimila in

mm

(cfr. § 254),siosservamoltospesso

come

reazioneipercorrettailpassaggiodi

mm

a

mb,

delqualepossonoservire

come

esempi indiscussi l'antico

umbro

flamba, aretino e cortonese flam-ba, marchigianoflamba; l'antico

umbro

flambano, enfiambare; l'anconi-tano

a

bombercato {Neumann-Spallart, 47); il cortonese

'nsomba

'in

somma';

ilmarchigiano(dintornidi

Ancona)

vendembia,scimbia,

nsom-ba.

La mb

chesi incontrainaltre

forme

sarà anch'essa daricondurre ad

una

precedente

mm:

per esempioin

gómbito

{AIS, 1557),moltodiffuso nei dialetti toscani,

sémbola

'semola', stòmbaco, rómbice 'romice' (per esempio nel lucchese); ilpistoiesecàmbera; ilcortonese cimbecia 'cimi-ce',

gombetà

'vomitare'; aSillano

pomba

'pomo'

(AGI

13, 336); inoltre a Procidae a Ischia

rèmba

'ramo'; ilcalabresecàmbera,

vòmbara

'vome-re', vombicare 'vomitare',

cacùmbaru

'corbezzola' (xóu.apos). L'italiano

gémbero

presupponeanch'esso

una forma

parallela

*camb aru

s (invece di

cammarus);

in alcuni testi dei primi secoli si incontra combiato inluogodicommiato.

Al

contrario, le

forme

toscanegrèmbio,

grembo,

grembialerisalgonoad

un

incrocio fra

gremium

e

lembo

'. Citiamo in-fine perl'Italia settentrionaleilmilanese scimbia; il

lombardo

vendem-bia; aPoschiavo

kómbul

'pieno fino all'orlo', stómbik 'stomaco'; il do-lomitico

bimba

'capretta' (bima); perlaCorsica

ambu

a fianco di

ammu

'amo'

(AC,

1372), vindèmbia(ibid., 883).

237-

La

geminatann.

La

palatalizzazionedi

nn

dovutaallai seguen-tefinaleèmoltodiffusanell'Italiasettentrionale

-

cfr.l'anticoveronese

milagni 'milleanni'; l'anticobergamasco agn'anni'

-

einoltrenei dia-letti

moderni

il ligure (delle

montagne)

ahi, il piemontese e

lombardo

(particolarmentedellazonaorientale)

ah

'anni', ilmilaneseebolognese

pan

'panni'. In

Toscana

questo

fenomeno

siincontra(dovuto adinflussi settentrionali) nella Garfagnana superiore

-

per esempio (Gorfigliano,

1 Inquelle partì dellaToscanadovembnonèpassato amm,lab nonorganicasarà stata origi-naladaun fenomenodissimilazione dellageminata. Pertaliforme("gommilo,*sémmola, *stbm-macoecc.], cfr.S 227.

% 237. Lageminatann 335 Magliano, Pugliano) pani'panni'

-

e inoltre(dovuto

ad

influssiumbri) aCortona: peresempio ahe'anni',

pane

'panni'.Perl'antico

umbro

sono

attestati agne 'anni'e

pagne

'panni' (Schiafiini,

ID

4, 100); sono

forme

che in quel territorio si riscontrano anche oggi, per

esempio

a Assisi

pane

'panni'. Il

fenomeno

si

può

seguire attraverso il Lazio fino nella

Campania

settentrionale: cfr. a Velletri ahi, dahi, pani

(SR

5, 40); a Veroliani; ad

Ausonia

(sud-ovestdiCassino)ahi; in quest'ultima loca-litàlapalatalizzazioneviene provocata anche

da una

-&finale,per esem-pioano'anno' (AIS,309).

Corrispondentemente allapronuncia ipercorretta

mb

invece di

mm

nei territorisoggettiallaassimilazionedi

mb

>

mm

(cfr. § 254),si incon-tra

qua

e là

nd

invecedi

nn

inqueiterritorinei quali

nd

è passatoa nn:

cfr. l'antico napoletano

oguando

'uguanno' (Monaci); l'antico romane-sco avende 'avvenne', stando 'stanno', trovarando,

onde<omne

(cfr.

Merlo,

ID

5, 189).

Lo

stessosiverificainepoca

moderna

in testi stam-pati provenienti

da

Velletri, per

esempio

negarando, sarando, affando, sendo

(SR

5, 44); in testi

umbri

dei secoli passati si trova del pari colonda,

onde

'ogni',

ondomo

'ognuno' (Schiafiini,

ID

4, 101), e per l'umbro odiernol'AIS(1525)attestaperPietralungarondo'ranno'.

Nel-la regione marchigiana citiamo per la zona di

Ancona

colonda, tondo

'tonno',céndera(difronteacénnera)'cenere',tènderò 'tenero',p'mdola (di fronte a p'tnnola) 'pillola', per la valle del

Metauro cend

'cenno', acend'accenno'; inCalabriasiincontra isolatamente (Centrache, Curin-ga) capanda 'capanna'.Singolare èla presenzadi

nd

invece di

nn

nella

fasciamarginale settentrionale dellaToscana,

dove nn non

diventa nd:

cfr. a Pistoia e a

Montale benda

'benna'; inlucchese colonda'colonna' (Nieri), scranda 'scranna' (Pieri,

AGI

12, 120),

und

è invecedi unti è

'nonè'(ibid.): sideve trattare in questicasidi

un fenomeno

di dissimi-lazionedelle geminate (cfr. § 329). Per l'Italia settentrionale, accanto alla

forma

càndevo

(cannapu)

citata dal Salvioni

(RJ

9, 1, 106), cito

come

altri analoghi esempi illigure(BorghettodiVara) brèndu'crusca'

(gali,

brinnu),

a Poschiavo spanda 'spanna', mentreilbolognese pon-der

(ponere)

va considerato

come

ilfrancese

pondre

(suonodi transi-zionefra

«

e r), e il ticineselundesdie lundes 'lunedi' devela sua

d

a dies. Diversi puntidi appoggio favorisconol'ipotesi che anche

l'italia-no

settentrionale andar, toscano andare possa risalire a

un

preceden-te <2-««rfre(<*amnare<

*amlare<ambulare):

cfr. nei 'dialetti rusti-ci'diPadova, Verona, Vicenzae

Bobbio

anardicontroalla

forma

citta-336 il Consonantismo

dinaandar(cfr. Ahrens,

ZRPh

43,

603

).

-

Inparecchiezonedell'Italia meridionale, la

nn

primariae secondariadella terz'ultima sillaba passa facilmente a n: cfr. il pugliese

gràmm,

abruzzese granate, napoletano

ràmte

'grandine'; il salentinotonda, abruzzesedonate 'donnola'; il pu-gliese settentrionale vinate 'guindolo'; il pugliese e abruzzese mènate 'mandorla'.

- Orca

ladegeminazionedi

nn

>

n

nell'Italiasettentrionale, cfr. § 229.

238.

La

geminata rr.

Conformemente

allegenerali caratteristiche dello sviluppo fonetico settentrionale, in tuttal'Italia settentrionalerr subisceladegeminazioneinr(tèra,guèra, venez.tóre).

Ma

è

molto

singo-lareche

un

tale

fenomeno

siosservi anchein

ampie

zonedellaToscana,

dove

si incontracon particolare insistenza verso laperiferia nord-occi-dentale,vale a direnellaprovinciadiLucca(Lunigiana,

Garf

agnana, Ver-silia)-peresempiocaro'carro',fero,tèra,tóra'torre',guèra, céro

-e

in e-pocaanterioreanchenelpisano(/era,tore,soccorere: cfr.

AGI

12, 148), dallaqual cosasipotrebbeconcluderechesi trattadi

un

influsso prove-nientedall'Italiasettentrionale'.

Ma

ladegeminazionesiincontraanche in altrezone dellaToscana

-

peresempioa orientedi Firenze nel terri-torio del

Mugello

(Dicomano,Vicchio,

San

Godenzo),nelsenese(a

Rad-da

inChianti tèra,fero,caro), a suddiLivorno(a Castagneto Carducci eaCampiglia Marittimatèra,véro,buro),all'isolad'Elba

-

epoi ancora nelle

Marche

(Arcevia,

San

Severino)e in

Umbria

(aNorciatèra),e quin-di inmisuraparticolarmenteforteancoraa

Roma

enelLaziomeridionale (Nemi,Velletri,Subiaco,Veroli,Sonnino),infineaRieti ea Tagliacozzo (pòro, vére 'verro');

ed

anchenellapartesettentrionale dellaCorsica si

pronunciarsemplice: per

esempio

karu'carro', tèra.

La

degeminazione in territoriche sispingonocosìavantiversoil sud(sinoalconfine della

Campania!

)risultatanto piùstrana inquantolealtreconsonantidoppie

non

presentano affatto

una

simile tendenza, e inoltre si aggiunga che nelle altrelingue neolatine (spagnolo, portoghese)

- dove

sihala

sempli-ficazione delleconsonantidoppie

-

giustolarrsiè dimostratalapiù re-sistente asubire ilprocessodi semplificazione. Perquellocheriguarda l'Italiasettentrionale,lalunghezzadellavocaleche precedeladoppiarr

1 GiàDameha rimproveratoai lucchesilapronunciagassarti 'gazzarra'.Neldialettolucchese questofenomenocolpisceanchelarrproveniente daassimilazione: peresempioire'ilre',surame

'sulrame'(Nieri, 93).

§ 239. Lageminatass 337 di

un tempo

(per esempio in milanesefèr 'ferro', tèra, kar 'carro') fa presumerel'appartenenzadel passaggiodi tèrra a tèra ad un'epoca di-versa

da

quelladel

fenomeno

generaledidegeminazionedelleconsonanti

nell'Italiasettentrionale,cioèadepocapiù recente(cfr.§ 230).

Lo

sviluppo contrario

(come

reazione ipercorretta) sembra sia alla basedelle

forme

toscane ferragosto ('fiera d'agosto') e anche ramarro, nelcaso che quest'ultimarisalga ad

un ramarius. - Nel

dialetto cala-bresediCosenza edel suo contado,rr

assume un

suono particolareche a causa dellaperdita dellevibrazioni viene a trovarsi all'incirca a

metà

stradafra

una

rrcacuminalee

una sh

kaffu, terfa.

239.

La

geminatass.

Nel

dialettolucchese,

dove

carrozza

ha

preso lapronunciacarrossa(cfr. $ 275),si

ha

facilmenteilpassaggiodissazz per reazione ipercorretta, per esempio tazzare, principezza, appazzito (Nieri, 253).

-

In

Toscana

ss davanti a / accentata talvolta si è palata-lizzata in ss (vessica); questa ìS si trova talvolta anche in dialetti del-l'Umbria (veUiga), della Sicilia (bussica) e della Calabria meridionale (buisica).

Nel Mezzogiorno

siincontrano casi isolati didegeminazione:

per esempionelcalabrese (dintornidiCosenza)èsere'essere'; nel salen-tino fusa, tarantino fesa 'colombaccio' (<pà<wa).

-

Circa il processo di degeminazionediss,cfr. § 329.

Gruppi

consonantici all'interno dellaparola

240. Assimilazione alle consonanti seguenti. Molti gruppi conso-nantici

vengono

eliminatimedianteprocessidiassimilazione: nella

gran-de

maggioranzadei casi, si verifica

un

adattamento alleconsonanti se-guenti (assimilazioneregressiva); eccoleassimilazionichesiincontrano:

b

più consonante: Cariddì (Carybdis), soggetto, soggiornare,sollevare, sommergere,assenza,osservare, otturare,dottare, sotto, ovviare;

ro-manesco

addicare; calabrese saladda 'coperta ruvida' (*salabda),

addèdda

'sanguisuga' (épSéXXa).

c più consonante: fatto,letto ($ 258), asse, ressa ($ 225);

romanesco

tènnico,

d

più consonante: abbacchiare, accattare, affamare, agguerrire, allarga-re, ammaestrare, annebbiare, appoggiare, quarra<

quadra,

Carrara

<quadraria,

assordare, attristare, avvezzare, azzoppare; milanese eretta<eredita. Nell'Italia meridionale

dv

diventabb; cfr. il napo-letano abbedere, abbenire, abbelire 'avvilire'; ilcalabrese abbertiri, abbisari, abbiviscirì(*adviviscere),abbicinarì; il siciliano abbiati, abbentu'quiete';

come

pureilcòrso

abbine

'avvenire',abbia 'avvia-re',abbizzà'avvezzare'.

g

più consonante: freddo,ficcare(*f igicare),giullare(provenz.joglar);

calabrese liddu 'melma'(*X£i-5ov);

romanesco enimma.

jpiù consonante: nord-calabrese van'tbba 'venivate', facibbs 'facevate'

da un

precedente*facij(a)v3,con la

bb

usuale

come forma

allungata di v nell'Italia meridionale; cfr. anche

tra(h)ere>

trarre,

fuimus

>fummo, fueram

>fórra,

dc(d)etam>

dèrra (Lausberg, 149).

/più consonante: torre<togliere, vorrei, mattone; toscano volgare (In-cisa, Stia) scerre<scegliere; fiorentino volgare ip pane, ìc cane, id dente,ib banco,if

fumo;

anticoitaliano sarrei'salirei';calabrese

me-ridionale

caddu

'caldo',caddara'caldaia' (cfr. S

243

); messinese

sòd-du

'soldo'; catanzaresesaddu(<*saldu) 'salto'; siciliano

nord-orien-§ 240. Assimilazionealleconsonantiseguenti 339 tale

pammi

'palme'; lucano meridionale (Tursi)

sukk

'solco',

upp

'volpe',

kakkàh

'calcagno' (Lausberg, § 211).

m

più consonante: danno, donna, autunno,scanno, colonna; antico ita-liano meniallo 'meniamolo', traìàllo<traiamlo; siciliano

lanna<\a-mina,

Senio(inEmilia)<

Simnius.

«

più consonante: culla, spillo,pialla(cfr. ilpiemontesepìànula),porre, Arrigo,terrò, derrata,Corrado,colla

mano,

nossignore; antico

italia-no

nolla rividi 'nonla', ul laido motto, illor parvenza, sotti 'son li',

fella 'tien la', orrare 'onorare'; il

toponimo

(Firenze) Capatte

<Ca-pannulae;

antico aretino ella parte, elio monte; toscano volgare (Stia)e

umbro

lamarritta'la

mano

ritta'; senese urramo, ur

romano;

romanesco

ur ramo; siciliano meridionale nullu vidi 'non lo vedi?'

(AIS, 52); calabrese

Dor

Raffaele,

Dol

Luigi; siciliano

Voi

Libertu, Morreale; calabrese meridionale cappa {xàu.xn); salentino cuttente 'contento'.

p

più consonante: scritto, rotto, cattivo, cretto, esso, scrissi, cassa; ita-liano settentrionale calar<

captare

1.

rpiù consonante: anticoitalianopensalle(Pulci),mandagli

=

mandargli (Pulci), trovalla (Poliziano); roman. guardallo, vedello; antico are-tinofallo,mertalla'meritarla', giugiasse 'giudicarsi',sforzassi;

areti-no moderno

dessi'darsi'; toscano volgare pettutto'pertutto',fenno

<ferono 'fecero', apparinno, entronno< entrorono, cantonno 'canta-rono'; antico

padovano

roesso<

reversum,

travesso; tarantino

èm-m3<èrma

'eravamo'. L'assimilazionedi rè molto frequente nel dia-lettosiciliano: cfr.

babba

'barba', cabbuni,

ovvu

'orbo',cuccatu 'co-ricato',schedda 'lisca di pesce' {seberda),

cudduni

'solco'(curduni), pidd'tj 'perdei',métta'merla',

immanu

'segale'(jirmanu), addica 'or-tica'(<ardica), mustadda,

funnu

'forno',

unna

'pozzanghera'(urna), fònnu 'giorno',

gannu<garnu

'giallo', ussu 'orso', assenali, puttari, fotti, muottu: queste assimilazioni sono particolarmente frequenti nellazonanord-orientaledell'isola. Circailpalermitano baibba

'bar-ba', poittu 'porto',cfr. § 263.

-

Cfr.ancoraillatinovolgarepessica (persica)

>

pesca,

dorsum>it.

dosso.

tpiù consonante:

maremma, semmana,

spalla (sincope posterioreal ca-so di

vetulu

>

vetlu»

veclu: cfr. § 248), borro a fianco di botro.

' L'italiano tallo(rapidus) sembrasiaslatopresoinprestitodall'Italiasettentrionale(lomb.

m), dovepd(>dd)sipuòpensarecheinposizionefinale sia diventatoti. Ricordiamoqui anche cuireila(>culrettola),purché venga da cauda trepida.

340 il. Consonantismo

24

1.Assimilazionealleconsonantiprecedenti. L'assimilazione pro-gressiva sembra circoscritta a queigruppi ilcui

primo

elemento è rap-presentatoda

una

sonante(m,n, l,r):

U:

bargello (barigildus), Guinelli (Winigildi); antico marchigiano ballamente; antico aquilano Ranallo (Rainaldo); antico

romanesco

callo,riballo, sollati,suollo; lazialemeridionale(Velletri)callo, scol-la,sollato;

campano

settentrionale(SorafGallo) kalh,kallara;a Pre-cida chèlh 'caldo', nelle

Marche

meridionali, nell'Umbria meridio-nale, in

Abruzzo

e in tuttoilLaziocalla'calda'(AIS, 948),in taran-tino enei parlaridella Lucaniaorientale

kalh

'caldo',callara 'calda-ia'; in alcunidialettidellaCorsica settentrionale si ha del parisotti, sullatu, sallà 'saldare', vallu<gualdo, callu.

-

Per

una

più esatta

delimitazione del

fenomeno

nei dialetti odierni, cfr. Merlo, Sora, 270.

In: giallo(ant. frane,jalne), alla'braccio'(alina).

mb,

nd, ng: cfr. $$ 253, 254, 255.

ni; nelle

Marche

meridionali

n

nibbro'unlibro'

(SR3,

128);

ad

Arcevia

n nume,

n metto'unletto',

n

nepre'lepre',

n

'inlà'(Crotioni,27).

ri: anticoseneseCarro, ciarrare, Orrando,porrate

(ZRPh

9, 553); cala-brese Carru,urru'orlo', urrari,scarratina,mèrru,ferra, carrinu, par-rari; pugliese settentrionale

Varrete

'Barletta', Terrizza 'Terlizzi', karròina 'carlino' (Sarno, 17); salentino Carru; sicilianoCarru, mèr-ru, fèrro, òrmèr-ru, parrari, Sperringa(Sperlinga).

rn: questa assimilazione, caratteristica della Sardegna {carré, ivérru, iférru,fórru), si incontraanche in talunezone dell'Italia

meridiona-le: nell'abruzzese (prov. Chieti)còrrà 'corna', cuorra 'corno', corra, jurra 'giorno',furra(Finamore, Lanciano,

39

sgg.); nelpugliese (Bi-tonto) tarroisa 'soldi'{<tornesÌ)\ nell'ischitano furra, corra, còrrà, nfierra, turro, nvierra(Freund, 42); isolatamenteinCalabria alivur-ru

(laburnum),

òrru 'specie difalco'(opveov), corrispondentemente

alle

forme

deldialetto greco di

Bova

(furro<<poùpvoe;,ferro< q>Épvw, pèrro<mxtpvco).

Questa

assimilazione è tìpica anche nella Corsica meridionale: kòrra'corna', cistèrra,fòrru'forno', carri 'carne', star-rotà 'starnutire', litarru<

alaternus

.

S 243. Sviluppodellalpreconsonantica 34i

242. Assimilazioni parziali. In certicasi

non

si

ha

un'assimilazio-ne totale,bensìilsuono precedentesiadeguasoltantoinpartealla con-sonanteche segue: il

fenomeno può

manifestarsi sia

come

avvicinamen-toalpuntodi articolazione,sia

come

anticipazionedella sonorità.

Esem-pi per il

primo

caso sonoil toscano

un gram

bene,

com

pena, imbola-re 'involaimbola-re',

im

Baviera,in Calabria,

sansa<&&m^s&,

causare<

camp-sare, sentiere<

semitarius;

ilmilanese onda<

ami

ta,

tam

briitt 'tan-tobrutto',

com

permess. Gliantichimanoscrittitengonogiàconto

non

di rado di

una

tale pronuncia: per

esempio

nella

«Vita Nuova»

si ha

im

pace,

im

persona; nell'antico piemontese

Vam

pris 'l'hanno preso' (Monaci, 457),

cum bon

cor (ibid., 458).

Esempi

peril secondo caso:

aiata, fantasma, Chiusdino, Ratiibona, Strasburgo, usbergo, disdetta, diìgusto, trasmettere, traivólore, milanesemesdt 'mezzogiorno', froéna 'fiocina',desdott'diciotto'.L'assimilazioneallasonoritàdella consonan-te sonora precedente siverifica nel passaggio già noto di nt>nd,

mp

>

mb, nk

>ng, che si incontrain Italia meridionale (cfr. § 257), e inoltre nel passaggio, molto diffuso, di lt>ld, lk>lg, lc>lg, lp>lb, ecc. (cfr.

$ 246).

Può

ancheverificarsiilcasoche

una

consonante sonora perdala sua sonorità

quando

venga a trovarsi acontattocon

una

consonante

se-guentesorda perlacadutadellavocale intermedia.

Questo

casosi osser-va alquanto frequentementeneidialetti dell'Italiasettentrionale: cfr.in particolare il

romagnolo pkò

'boccone',

pké

'beccaio', tsevd 'insipido', psiga'vescica'; a Imolateft<tevedo 'tiepido',brakteno 'braghettina'; il

parmigiano peon 'boccone', pear 'beccaio'; il valsesiano fsiga 'vescica';

l'emiliano

um

brank at péghar'un brancodi pecore'; il piemontese in trupat foje'unbrancodi pecore'.Allo stesso

modo una

consonante

sor-da può

diventare sonora,nelle

medesime

circostanze,per esempioin

ro-magnolo bdòé

'pidocchio', bièl 'pisello'.

243. Conservazione, velarizzazione, rotacismo o caduta della 1 pre-consonantica.

Lo

sviluppo della / preconsonantica è determinato dal fattochetale suono inlatinoaveva

una

pronunciavelare

quando

si

tro-vava in questa posizione'. Nella lingua nazionale enella

maggior

parte

1 Cfr.per lapronuncia di/ in latinoJ. Bacinschi,«Zur Geschichte det J-Vetbindungenim Romanischen»,inZRPh44,257sgg.

342 H- Consonantismo

della Toscana /rimane intatta: cfr. alba, caldo,salto, falce, altro, fel-ce, volpe, pulce,solco \ Nell'antica lingua diPisa e di Lucca si verificò lavelarizzazionein

u -

cfr.perLuccaautro,autare,aucuna,fauce

(AGI

12,

ioj

sgg.)

-

e

un

tale

fenomeno

si incontra ancor oggi nella zona a nord-ovest della provincia di Lucca: cfr. in Lunigiana {per

esempio

a Sarzana) auto, fauso,vuautri,caudo, fauza'falce'; in vastiterritoridella Toscanaoccidentale si è avuto il passaggiodipulce apule (AIS, 474).

Ma

anche in altrezonetoscaneilpassaggio/>

u non

dev'esserestato

un tempo un fenomeno

sconosciuto: cfr. il

nome

geografico

Montauto,

che

siincontraanord-ovestdiSiena,asuddi

San Gimignano

e anord-estdi Arezzo. InToscanaè moltopiùdiffuso tuttaviailpassaggiodi/adr: lo

si incontra

non

solo (davantia qualsiasi consonante) nel fiorentino vol-gare

-

per esempio arto, cardo, card, vòrta,

morto

'molto', quarche, scerto, corpa, sarvamento, vordire

- ma

anche in gran parte della To-scana settentrionale.

Esso

è caratteristico inoltredeldialettolivornese e romanesco: er pane,der tempo,nercore,corpa, dorce.

-

Iltoscano cori-carerisalead

un

precedente colcare>corcare (Dante).

Nell'Italia settentrionale la situazione è più complicata, in quanto losviluppodi/segue qui diversestrade asecondadellanaturadella con-sonantedavanti allaqualesi trova.

Una

dentale

o una

palataleche

segua-no

favorisconolavelarizzazione,

una

labiale

o una

velarelaimpediscono.

Dopo

avvenutalavelarizzazione,

u può

cadere'; la/rimastaconservata è passata spesso

ad

r insviluppoulteriore. Incorrispondenzacon quan-to

abbiamo

detto, nel liguresi trovaatu (precedentemente autu),fasu (precedentemente fausu),

£anu

'giallo' (ant. frane, faine), kada 'calda', kasina 'calcina', edall'altra parte

marva

(ovvero varma), vurpe, surcu, purpu, curmu. Per

La

Spezia citiamo

da una

parte fauso, caudo, causa 'calza', autro, dall'altra tarpa, corpa, furmene, pórvea 'polvere'; qui il

diverso

comportamento

dilsimanifestaanche nellaformadell'articolo, cfr. o teco 'il tetto',o selo,odiào,

ma

erprete, er fredo, ergato

(ID

12, 214). In piemontesesi

ha

del paridistinzione

haaut,

caud, fause

mar-va, arbi, vurp, surk; corrispondentementesi è avuta anchequi talvolta

una

doppia

forma

dell'articolomaschile, per

esempio

a Castellinaldo

u

1L'antico toscanoaito'altro'èlimitato all'usoinsiemeconl'articolo: l'alto, l'atra,liairi(si tratta1dunquedi dissimilazione), difronteaunaltro (A. Castellani,

LN

ir,i^jo, J2sgg.).

Unosviluppodi cosi variogenere bisogneràspiegarloconlediversetendenzedella dissimi-lazione,nelsenso che davanti apalatalie adentali e stataconservatalapronunciavelare (spintasi finoad«nelcorsodellosviluppo),viceversadavantiavelarie alabialila/velarehaperduto questo suocarattere(cfr.Laosberg,Sno).

§ 243. Sviluppodella /preconsonantica 343 dèìnc 'il dente', a lim 'il lume',

u

nas,

u

stòmi, ir'il bue', ircan 'il cane', ir gat (Toppino,

SR

10, 1 sgg.).

Nei

dialetticentrali edorientali

dell'Italiapadana/generalmenterimane,ovveroè stata ripristinatapiù

tardi: cfr. il

lombardo

alt(ovverooh); ilvenezianoalto; l'emilianoUt;

il

lombardo

sulk; ilvenezianosolco.

La forma lombarda

olt (cfr.Rivolta sull'Adda)permettediriconoscere

un

precedenteaut,mentrel'emiliano elt presuppone

una forma

anterioreaìt (cfr. § 244).

Ma

anche il vene-ziano dei secoli passati

ha

conosciutoil passaggiodi/ ad u, secondo

ne

fanno fede legrafie oltro, folso, coldo, colza, solsa (cfr. § 17).

Nel

ro-magnolo

(fase anteriore)ilpassaggio

medesimo

siverificadavantia den-talee avelare

-

per esempiotau sorta,

quauc

-, viceversa davantia la-bialesihadiregolailpassaggio ad/: per esempioco'tpa,poibra'polvere' (SchùrrI, 134).

Ildoppiotrattamentodi/siritrova indiversezonedelMezzogiorno.

L'antica legge fonetica

non

è più chiaramente riconoscibile nel Lazio

L'antica legge fonetica

non

è più chiaramente riconoscibile nel Lazio

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