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Andamento della popolazione

4.4 La mappa sociale di Messina attraverso i dati socio-demografici ed economici

4.4.1 Andamento della popolazione

Guardiamo innanzi tutto all’andamento della popolazione residente. I primi dati Istat risalgono al 1861. Da quel primo censimento al 2001, la popolazione residente a Messina cresce continuamente, seppure a ritmi variabili. Vi sono tre soli valori in diminuzione, ma solo in due casi il numero delle persone residenti è di molto inferiore rispetto al decennio precedente. Il primo andamento in discesa è individuabile nel 1911. La popolazione decresce a causa del terremoto. Come dicevamo in precedenza, non vi è accordo sul numero di morti provocato dal sisma del 1908. Se però si considera che al censimento del 1901 il numero di persone residenti a Messina risulta essere di 147.589 e che nel 1911, a tre anni dalla tragedia, nonostante la forte immigrazione che la ricostruzione della città attira, la popolazione è inferiore di quasi 20.000 unità, si comprende bene la portata distruttiva di questo terremoto che porta via almeno la metà degli abitanti di Messina. La ricostruzione urbana, la ripresa delle attività economiche, l’esigenza di manodopera, producono uno spostamento della popolazione dalle campagne alla città, testimoniato dal consistente incremento demografico segnalato dal censimento del 1921. Fino al 1931 il numero di residenti della città dello Stretto rimane pressoché costante. Un confronto con i dati censuari relativi ai più grandi comuni italiani nello stesso arco di tempo, ci mostra come Messina sia la terza città più popolata del Meridione (dopo Napoli e Palermo) fino al 1911, e la quarta da questa data fino al 1931 (al terzo posto subentra invece Catania)90.

Fatta eccezione poi per i due soli decenni che seguono la Seconda guerra mondiale, in cui, per via dell’attività di ricostruzione post-bellica, del rilancio economico e del flusso immigratorio proveniente dalla provincia, Messina, come molte altre città italiane, è soggetta a processi di intenso inurbamento91, a partire dal 1971 i dati mostrano una stagnazione, quando non addirittura un decremento della popolazione, causato innanzitutto da un consistente aumento dell’emigrazione, prevalentemente verso le regioni del Nord Italia, e poi da una diminuzione dei tassi di natalità rispetto ai decenni precedenti. Questi sono anni di grande crisi economica e sociale, testimoniata anche dal calo della popolazione presente92.

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Dal 1941, in questa classifica la città peloritana si stabilizzerà al quinto posto, preceduta da questo momento in avanti anche da Bari.

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La popolazione cresce anche grazie al baby boom e alla caduta del tasso d’emigrazione. 92

Come osservano Musolino, Perna (2007), il dato sulla popolazione presente è quello più attendibile nel Mezzogiorno. Così non è nel Centro e nel Nord del Paese. Nel Meridione la popolazione presente è solitamente più ampia della popolazione residente per diverse cause, tra le quali i due studiosi menzionano i trasferimenti nella Pubblica Amministrazione e le agevolazioni alla mobilità nelle tornate elettorali.

Tab. 4.2 Popolazione residente a Messina 1861-2001

Anno Popolazione residente Variazione (v.a.) Variazione %

1861 104.036 - - 1871 112.512 8.476 8,15 1881 126.776 14.264 12,68 1901 147.589 20.813 16,42 1911 128.121 -19.468 -13,19 1921 177.196 49.075 38,30 1931 179.914 2.718 1,53 1936 191.966 12.052 6,70 1951 220.668 28.702 14,95 1961 254.603 33.935 15,38 1971 250.546 -4.057 -1,59 1981 260.118 9.572 3,82 1991 231.693 -28.425 -10,93 2001 252.026 20.333 8,78

Fonte: nostra elaborazione dati Istat

Graf. 4.1 Variazione % popolazione residente a Messina 1861-2001

-20,00 -10,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 Anni Incremento % 8,15 12,68 16,42 -13,19 38,30 1,53 6,70 14,95 15,38 -1,59 3,82 -10,93 8,78 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Fonte: nostra elaborazione dati Istat

Una conferma del lento declino della società messinese ci viene anche dall’osservazione dell’andamento dell’ indice di invecchiamento della popolazione (rapporto percentuale tra persone residenti oltre i 65 anni e persone residenti al di sotto dei 14) che dal 1971 al 2001 cresce fino a quasi triplicarsi (il valore passa da 40,88 a 115,41) mostrando come sia in atto un processo di senilizzazione della società messinese93.

Tab. 4.3 Popolazione presente e popolazione residente a Messina 1861-2001

Anno Popolazione presente Popolazione residente Variaz. %

1861 103.981 104.036 -55 1871 112.494 112.512 -18 1881 126.672 126.776 -104 1901 150.240 147.589 2.651 1911 127.337 128.121 -784 1921 176.901 177.196 -295 1931 182.508 179.914 2.594 1936 195.096 191.966 3.130 1951 222.899 220.668 2.231 1961 257.516 254.603 2.913 1971 256.048 250.546 5.502 1981 263.527 260.118 3.409 1991 233.265 231.693 1.572 2001 253.134 252.026 1.108

Graf. 4.2 Indice di vecchiaia, Messina 1971-2001

40,9 55,8 82,2 115,4 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 1971 1981 1991 2001 Anni

Fonte: nostra elaborazione dati Istat

Fonte: nostra elaborazione dati Istat 93

Ulteriore indicazione in tal senso è l’incidenza della popolazione con più di 65 anni sulla popolazione complessiva di Messina del 2001, che pesa per il 18% circa.

Nel 1991 il censimento mostra il secondo decremento significativo della popolazione residente (- 10,93%). Il dato risulta agli occhi degli analisti senza dubbio anomalo, considerato che nello stesso anno l’Anagrafe comunale registra un numero di abitanti decisamente maggiore, con uno scarto in positivo di 42.000 unità. Le ragioni di tale discrepanza non sono del tutto chiare, al punto da spingere Restifo (1997) a definire il censimento del 1991 come “censimento-enigma”.

In realtà, ciò che emerge è una difficoltà concreta delle operazioni di rilevazione censuarie, dovuta, tra l’altro, alla mancanza di una mappa delle sezioni censuarie chiara e aggiornata, che tenga conto delle trasformazioni urbanistiche e delle abitazioni non precedentemente censite94. L’ultimo dato censuario sulla popolazione residente a nostra disposizione è relativo al 2001. In occasione di questa rilevazione il numero di residenti nella città di Messina supera nuovamente la soglia delle 250.000 unità.95 Per le ragioni sopra presentate, il dato del 2001 non può dirci molto sulla reale variazione del numero di abitanti rispetto al decennio precedente. Di certo, però, si conferma la consistente dimensione numerica della popolazione messinese, soprattutto se essa viene confrontata con le altre realtà urbane meridionali. Questa sua dimensione, tra l’altro, è uno degli elementi che consente alla città non solo di risultare tra i più grandi comuni italiani, ma anche di essere il polo di un’area metropolitana prevista per legge dalla Regione Sicilia nel 198696 - quindi già prima che la legge nazionale (142/90) individuasse e regolamentasse le aree

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Un problema, che peraltro abbiamo rilevato direttamente nella nostra indagine sul campo, è legato alla mancanza di numeri civici in alcune zone della città e alla confusione degli indirizzi, soprattutto nelle aree più degradate di Messina. Riguardo alla mappa delle sezioni censuarie, una puntuale ricostruzione è stata effettuata dall’ufficio urbanistico comunale in vista del censimento del 2001, cosicché gli ultimi dati censuari appaiono più attendibili di quelli della precedente rilevazione.

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Ciò comporta, tra l’altro, l’aumento del numero di seggi del Consiglio comunale da 40 a 45. 96

La delimitazione definitiva dell’Area metropolitana di Messina avviene nel 1995, ma la sua previsione è anticipata dalla legge regionale n. 9 del 1986 in cui si individua la necessità di istituire delle aree metropolitane nella Regione Sicilia per porre l'attenzione al governo del territorio di particolari aree urbane, dove la concentrazione umana e delle attività pone compiti di gestione e di pianificazione fisica specifici della dimensione intercomunale. La possibilità di "essere dichiarate aree metropolitane" (AM) è, nell'istituto legislativo, definita da quattro caratteristiche ritenute basilari e che costituiscono vincolo per la loro perimetrazione: 1) i comuni dell’AM devono essere ricompresi nell’ambito dello stesso territorio provinciale; 2) la popolazione complessiva dell’AM non deve essere inferiore a 250mila abitanti; 3) deve esistere un insediamento umano gravitante “intorno ad un comune di almeno 200mila abitanti". L’aggregazione si riferisce a "più centri aventi tra loro una sostanziale continuità di insediamenti. In tal modo, appare chiara la necessità di definire una dimensione demografica che, di fatto limita l'estensione dell'AM a parti di territorio regionale. La continuità degli insediamenti richiamata in sede legislativa va interpretata come fatto composito di residenza , attività produttive, aree intercluse con forte stanzialità diffusa di carattere misto residenziale stagionale accompagnate da forti movimenti di popolazione e presenza di trasporti connessi, pubblici e privati; 4) deve esserci "un elevato grado di integrazione in ordine ai sevizi essenziali, al sistema dei trasporti e allo sviluppo economico e sociale" (Leone e Piraino, 1996).

metropolitane delle regioni a statuto ordinario. In particolare, l’Area metropolitana di Messina ha una superficie di 3.247 Kmq e comprende 51 comuni concentrati intorno ai Monti Peloritani e sui due fronti marini della punta settentrionale siciliana. Tutta l’area ha una popolazione complessiva di 662.450 unità (2001). È evidente che la maggiore concentrazione urbana è rappresentata dal comune di Messina (252.026 abitanti nel 2001), anche se, rispetto a molti comuni gravitanti che presentano un incremento percentuale della popolazione che supera a volte il 30%97, il capoluogo Messina presenta una contrazione demografica, a vantaggio di alcuni centri della fascia tirrenica (Barcellona P.G. e Milazzo) o della zona taorminese. Riguardo alla densità abitativa, il valore relativo a tutta l’Area metropolitana è di 204 abitanti per Kmq; decisamente più elevato è il valore riferito alla sola città di Messina (1.193 ab. Kmq). La spiegazione di una differenza così ampia è, naturalmente, da ricercare nelle caratteristiche fisiche e nel tessuto urbano dei comuni rientranti nell’Area, che presentano una situazione molto variegata (centri collinari o montani dei Peloritani, piccoli centri delle fasce costiere o dell’arcipelago Eoliano, pianura di Milazzo, area di Taormina).

Graf. 4.3 Popolazione residente per circoscrizioni comunali – Messina, 2001

2,2 3,8 3,5 10,6 9,9 11,6 8,9 8,6 13,7 9,7 8,5 2,0 1,3 5,6 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV

% p o p o la z io n e

Fonte: nostra elaborazione dati Istat

Di certo, i fenomeni abitativi che interessano il comune di Messina contribuiscono ad aumentare la dinamica che porta verso un sovraffollamento di alcuni suoi quartieri, dato che, peraltro, ci viene confermato dalla distribuzione della popolazione residente nelle circoscrizioni comunali. Se guardiamo infatti il dato circoscrizionale, notiamo come vi sia un’elevata disomogeneità della distribuzione interna al territorio comunale. Le circoscrizioni meno popolose sono chiaramente quelle dei villaggi collinari o della zona Nord (area a prevalente insediamento turistico). La

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Torregrotta (49,0%), Gaggi (49,7%), Casalvecchio siculo (48,7%), San Filippo del Mela (35,2%), Rometta (32,5%), Villafranca Tirrena (32,4%), Pace del Mela (30,5%).

circoscrizione con la più elevata percentuale di popolazione residente è, invece, la IX (San Leone), al cui interno abbiamo individuato il nostro quartiere lower, seguita dalle circoscrizioni IV, V e VI, che si collocano nella zona Sud di Messina, ormai da tempo riconosciuta come quella con il maggior grado di svantaggio sociale nella città.

Graf. 4.4 Indice di vecchiaia per circoscrizioni comunali – Messina,

140,9 81,6 104,3 90,2 128,5 106,8 156,5 192,2 109,6 111,3 96,7 147,3 155,4 75,4 115,4 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV città

Indice di vecchiaia

Fonte: nostra elaborazione dati Istat

Sempre con riferimento al livello circoscrizionale, i dati sono in grado di dirci quali sono i quartieri con la più elevata presenza di popolazione anziana. Si tratta dell’area del centro storico (circoscrizioni VII e VIII) e dei villaggi collinari posti a Nord e a Sud della città (circoscr. I, XII e XIII), questi ultimi soggetti a un considerevole processo di spopolamento. La tendenza osservata al livello comunale aggregato, che mostra un invecchiamento della popolazione e una difficoltà sempre maggiore al ricambio generazionale fra i più giovani (fino a 14 anni) e i più anziani (popolazione con oltre 65 anni), risulta assumere intensità variabili tra le diverse circoscrizioni. I processi di invecchiamento più intensi si osservano in assoluto nei due quartieri centrali, e sono più contenuti nei quartieri che perimetrano il centro e che si diramano verso il Nord o il Sud del comune.