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Caratteristiche dei nuclei familiari

4.4 La mappa sociale di Messina attraverso i dati socio-demografici ed economici

4.4.2 Caratteristiche dei nuclei familiari

Come sappiamo, la struttura familiare non rimane invariata nel tempo ma riflette una serie di dinamiche demografiche, sociali e culturali, collegate senz’altro anche a fattori economici. Nonostante le trasformazioni profonde registrate a livello nazionale e fuori dal nostro Paese, la famiglia continua a rimanere un punto di riferimento essenziale sia come ambito privilegiato dei processi di socializzazione primaria, sia come luogo di protezione sociale e di sostegno ai diversi bisogni individuali, sia, ancora, come fonte di integrazione sociale e di accesso ai circuiti

economici e politici (Costabile, 1996; Ranci, 2002). Uno dei dati più significati sulle trasformazioni della famiglia italiana nel periodo 1971-2001 è quello che riguarda la progressiva diminuzione del numero di componenti dei nuclei familiari. Ciò è vero ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale). In particolare, per la città di Messina si osserva il passaggio da famiglie composte in media da 3,4 unità a famiglie composte in media da 2,7 unità. Il decremento del comune di Messina segue ritmi simili nella provincia e a livello nazionale, mentre è invece inferiore rispetto a quello che si registra a livello regionale. La distribuzione territoriale dei dati comunali ci mostra come la circoscrizione che comprende il maggior numero in assoluto di nuclei familiari è quella di San Leone (XI). Questo dato non sorprende se si considera che la stessa circoscrizione è quella in cui la popolazione residente è più ampia. Il dato medio di componenti per famiglia si attesta comunque in questa circoscrizione allo stesso livello del valore medio cittadino (2,7). La presenza di nuclei familiari più ridotti si riscontra invece nei quartieri del centro storico (2,4), dove abbiamo visto che l’indice di vecchiaia è tra i più alti della città.

A livello comunale aggregato, una riduzione generalizzata si osserva con riferimento alla percentuale di famiglie molto numerose (5 o più componenti). Il dato si attesta nel 1971 intorno al 20% a livello nazionale, regionale e locale e scende generalmente al di sotto del 10% nel 2001 (fa eccezione il dato regionale siciliano: 10,3%). Nel caso del comune di Messina, se nel 1971 circa una famiglia su quattro è composta da 5 o più unità, nel 2001 solo una famiglia su dieci ha un numero altrettanto elevato di componenti. Infine, come ultimo fenomeno interessante relativo alle dinamiche demografiche su base familiare, ricordiamo l’aumento dei nuclei familiari unipersonali. Questa tendenza è osservabile in maniera generalizzata ed è soprattutto il risultato dell’invecchiamento della popolazione. Spesso queste famiglie sono composte da anziani vedovi, in special modo donne, data la loro maggiore durata media di vita rispetto agli uomini. Nella stessa direzione (anche se in misura più ridotta) spinge la scelta di quei giovani che vanno a vivere da soli, pratica però più diffusa soprattutto nel Nord del nostro Paese. Come si può osservare dalla tab. 4.4 Messina, sia a livello comunale che provinciale, presenta una percentuale più elevata di famiglie unipersonali rispetto alla media regionale e nazionale. Più precisamente, nella città di Messina il 26% di nuclei familiari è composto da una sola persona.

Tab. 4.4 N. medio componenti familiari - % di famiglie con 5 o più componenti - % di famiglie unipersonali Italia, Sicilia, Me Provincia. Me Comune (1971-2001)

Anni di

censimento 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001 1971 1981 1991 2001

Italia 3,4 3,0 2,8 2,6 Italia 21,5 14,9 11,3 7,5 Italia 12,9 17,8 20,6 24,9

Sicilia 3,5 3,2 3,0 2,8 Sicilia 25,2 19,1 14,9 10,3 Sicilia 12,6 16,7 18,9 22,5

Messina Provincia 3,3 3,0 2,9 2,6 Messina Provincia 22,9 16,0 13,1 8,5 Messina Provincia 14,2 19,9 21,9 27,8 Messina Comune 3,4 3,1 3,0 2,7 Messina Comune 23,8 16,8 15,4 9,1 Messina Comune 13,2 18,5 17,2 26,0

F onte: nostra elaborazione dati Istat

Per comprendere questo dato il censimento 2001 ci consente di operare una comparazione riferita al 1991. Si evidenzia, in particolare, l’aumento dei celibi/nubili (da 102.699 a 106.363, cioè +3,6%). Gli incrementi maggiori, tuttavia, riguardano soprattutto i vedovi (da 15.313 a 19.055), i separati legalmente ed i divorziati (da 3.127 a 6.832). Rispetto ai comuni della provincia, a Messina si rileva una minore percentuale di coniugati (47,5% contro, rispettivamente, il 50,6% e il 49,7%) e una maggiore percentuale di celibi/nubili (42,2% contro 40,5% e 41,0%), separati e divorziati (2,7% contro 1,6% e 1,5%). La maggior parte delle persone sole del comune di Messina è rappresentata da donne (63,4%), il più delle volte vedove (56,0%). Si nota, invece, che gli uomini che vivono da soli sono in misura maggiore celibi (47,8%). Questa diversità di genere è attribuita alla maggiore durata media della vita delle donne, che determina un naturale aumento delle donne che vivono sole, e che viene confermato anche dalla distribuzione delle persone che vivono da sole per classi d’età. Tra i maschi che vivono soli prevalgono le classi di età più giovani (circa il 24,4% degli uomini soli ha un'età compresa tra i 20 e i 34 anni, contro il 9,2% delle donne), mentre le donne che vivono sole sono principalmente anziane (il 65,2% delle donne ha almeno 65 anni, contro il 28,3% degli uomini).

Nel complesso, si può osservare che nel 2001 circa i due terzi delle famiglie di Messina hanno una composizione che varia da 2 a 4 unità. Le coppie con figli costituiscono ancora il tipo di nucleo prevalente, anche se va registrata una tendenza alla diminuzione di questo modello familiare. Questo dato è, peraltro, confermato anche dalla comparazione con la provincia. Messina nel 2001, infatti, rileva una percentuale più bassa di coppie con figli e di coppie senza figli ed una percentuale più alta di nuclei monogenitoriali, in particolare di madri sole con figli. Questi dati ribadiscono, per un verso, la profondità della crisi che colpisce le comunità familiari anche nel Sud e, per altro verso, l’estensione dei fenomeni di instabilità coniugale. Anche le famiglie estese, cioè le famiglie costituite da due nuclei familiari o da nuclei con altre persone

residenti, si sono notevolmente ridotte, confermando la tendenza alla nuclearizzazione della famiglia riscontrabile anche a livello nazionale (Saraceno e Naldini, 2001). Un’incidenza su questo dato hanno sicuramente le trasformazioni di tipo socio-economico che hanno visto negli ultimi decenni una più alta partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la crescita del tasso di attività extradomestica della popolazione femminile.