I NEGOZIANTI E LA SFIDA DEL BLOCCO CONTINENTALE
41 Bibl Mun Bx, manuscrits 713 (1\ Tablettes de P Bemadau, vol VIII, p 203, 22 maggio 1803.
42 A.N.P., A F ^ 1060, doss. II, n®109, Cretet a Napoleone, 1 giugno 1808. Cfr. anche JOU- VENEL, 1942: 341.
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produits de notre sol, et c'est principalement ce défaut d'exportation qui nuit à no- tre agriculture et à notre industrie43.
La notìzia degli ingenti bisogni di viveri nelle colonie francesi, pervenuta ai primi d'aprile 1808 all'arrivo a Bordeaux di una nave dalla Guadalupa, contri buì probabilmente a rendere operativi, in tempi brevi, provvedimenti che erano già nell'aria.
Le spedizioni eseguite da Bordeaux furono 12, su un totale di otto navi (4 intrapresero infatti un secondo viaggio nel 1809); benché 6 navi fossero cattu rate nel viaggio di andata o di ritorno, sulle prime 8 spedizioni la Caisse
d'Amortissement guadagnò, rispetto al terzo di partecipazione che aveva as
sunto, almeno il 42%44, a testimonianza dei notevoli profitti commerciali possi bili in tempo di guerra. Più che riprendere delle osservazioni sui risultati di tali spedizioni, su cui esistono già dati esaustivi nella storiografìa su Borde aux45, è forse più interessante soffermarsi sull'atteggiamento assunto dai negozianti di fronte a tale iniziativa promossa dal potere centrale. Come emerge da una memoria del presidente della Camera di Commercio di Borde aux, Gramont46, uno dei maggiori negozianti della piazza, le obiezioni più forti degli armatori girondini al ventilato progetto imperiale - la memoria precede di circa 2 settimane il decreto del 30 aprile - sono rispetto alla auspicata crea zione di un comitato solidale di interessati formato da 10 case commerciali im pegnate per 100.000 franchi ed altre per 50.000, che avrebbe emesso azioni da 10.000 franchi ciascuna. Gramont sottolineava le difficoltà che sarebbero inevitabilmente insorte nelle decisioni del Comitato, vista l'abitudine radicata in ciascuno dei membri che l'avrebbero composto a dirigere in proprio le opera zioni commerciali e quindi la loro diffidenza a "se lier dans des opérations ba- sées sur un pian général". Inoltre, la creazione di un comitato avrebbe potuto suscitare inquietudini, accreditando l’ipotesi che si volesse creare una sorta di compagnia privilegiata, idea coralmente aborrita dal commercio bordolese47.
43 A.N.P., F12507, lettera di Jacques Lefebure et &, negozianti a Parigi, r. Pelletier, al Mini stro degli Interni, 28 dicembre 1808.
44 I conti di liquidazione per una delle navi non era ancora stati terminati al momento della redazione di questo stato, in A.N.P., F*21659, 25 settembre 1810. A tale data, la perdita sulle 4 spedizioni del 1809 ammontava al 50%, ma non vi erano ancora inseriti i profitti sulla Impé
ratrice bien aimée, che riuscì a sfuggire alla cattura; è probabile dunque che anche per le ope
razioni del 1809 la Caisse registri un profitto.
45 Su queste operazioni, assai simili alle spedizioni en guerre et marchandise del Settecento, cfr. JOINVILLE, 1914: 14-16; MELVIN, 1919: 54-62; JOUVENEL, 1942: 335-341; BUTEL, 1967b: 180-188; BUTEL, 1970: 553-554. Si veda all'annesso n95 la tabella riassuntiva delle spedizioni en aventure e dei risultati ottenuti.
A.N.P., AF^1060, doss. II, n9 96, Nota di Gramont [della «Gramont, Chegaray et &>•], pro babilmente indirizzata al Ministro degli Interni, 13 aprile 1808.
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Di fatto, il decreto del 30 aprile rinunciò all'idea del comitato, e lasciò a ciascun armatore la libertà di organizzare come meglio credeva l'armamento, provve dendo eventualmente a reperire i fondi necessari alla spedizione mediante azioni, al di là di quelle acquistate dallo Stato48.
La partecipazione statale non era invisa in modo assoluto agli armatori; anzi, qualcuno dovette intrawedervi qualche possibilità di guadagno: l'armato re bordolese Jacques Laffitte proponeva infatti nell'estate 1808 di costruire 10 navi da armare per conto dello Stato verso le colonie, e una proposta analoga veniva inoltrata da Laciotte et Lamarque, pure bordolesi, alla fine del 1810, per delle spedizioni verso Batavia49.
La conquista inglese delle ultime colonie francesi nel 1810 pose fine a questo tipo di armamenti; nell'aprile del 1811 furono emesse ancora 4 autoriz zazioni ad armare in aventure, ritirate dagli armatori bordolesi (costo: 800 franchi)50, probabilmente per Batavia, ma con certezza ne fu usata una sola. Del resto, con l'avvio del sistema di navigazione sotto licenza, le derrate colo niali potevano essere acquistate in Inghilterra o negli Stati Uniti a prezzi mi nori e con rischi decisamente inferiori.
63.2 Licenze d'«ancien système»
Ben maggiore rilevanza numerica ed importanza economica era destinata ad assumere la navigazione con licenze, benché secondo i dati del Ministero rela tivi al 1809 i risultati delle operazioni - 10 milioni di franchi di esportazioni, 6 di importazioni - appaiano non eccessivamente consistenti se confrontati con la bilancia commerciale dell'Impero in quello stesso anno (340 milioni di esporta zioni’, 357 di importazioni)51.
di Stato, 22 aprile 1808: "dans cette communauté [il comitato solidale previsto] tout prenderoit le caractère d'une compagnie et le seul nom suffiroit pour effrayer".
48 Un esempio di partecipazione azionaria, alla spedizione en aventure della Hyène, armata da Balguerie junior, io BUTEL, 1967b: 346: sui previsti 140.000 franchi, 35.000 franchi sono sottoscritti dall'armatore stesso, altri 35.000 da Lacombe, 10.000 da Baour - tutti negozianti bordolesi - mentre gli altri azionisti partecipano con somme comprese tra 500 e 4.000 franchi. Il destino della nave era seguito con interesse: il 17 novembre 1808 il negoziante Jacques La- fitte scriveva da Bayonne a Daniel Lacombe: "Le navire La Hyène à Balguerie venant de la Martinique est arrivé au Passage [Paesi Baschi], je vous en fait mon compliment. Vous m avez dit que vous y aviez un fort intérêt, et que s'il arriverait à bon port vous prendriez un intérêt dans mon armement" Arch. Mun. Bx., Fond Delpit 83, camicia Dommenget.
49 A.N.P., F121455, camicia Gironda, n*267-268, Laffitte, 2 agosto 1808; F121659, Laclotte et Lamarque, 17 novembre 1810.
50 A.N.P., F12*265, pp. 174v.-175r. - se ne veda il dettaglio nell’annesso n®6.
51 MELVIN, 1919: 133-134. Ancora oggi è questo lo studio più esaustivo sulle licenze ed in