FINO ALLA PROCLAMAZIONE DEL BLOCCO CONTINENTALE
73 Dei quattro figli maschi nati dal matrimonio di Georg Heinrich Sieveking con Johanna Margarethe (Hànnchen) Reimarus, figlia del medico Johann Albert Heinrich, fondatore della
Patriotische Gesellschaft, il primo e il terzo furono avviati alla carriera mercantile (il primoge nito Johann Heinrich, nato nel 1783, dopo aver condotto l'azienda paterna, si trasferirà a Co penaghen; il fratello Wilhelm, nato nel 1789, diventerà negoziante a Marsiglia); il secondoge nito Karl (1787-1847), compiuti gli studi di giurisprudenza, diverrà dopo un soggiorno a Parigi
syndicus del Senato amburghese e noto diplomatico; si sposerà peraltro con una rampolla della
famiglia di negozianti De Chapeaurouge, Caroline Henriette; il figlio nato da questa unione studierà anch'egli giurisprudenza e diventerà nel 1852 segretario del Senato; infine Friedrich, quarto figlio maschio di Georg Heinrich, nato nel 1798, sarà anch'egli senatore. Cfr. supra, nota 56 e SIEVEKING, 1912; BÒHME, 1968: 71. Per una biografia di Karl Sieveking: SIE VEKING, 1923-28. Un esempio di negoziante e banchiere figlio un giurista senatore è quello di Johannes Schuback (1732-1817)
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grado74, cosicché una intelligente strategia famigliare portava a differenziare le attività, giacché il cursus politico era comunque precluso a tutti i membri, né si dava un meccanismo di trasmissione ereditaria della carica. Dall'altro lato, l'esercizio della mercatura era ben lungi dal presupporre l'esclusione da una attiva partecipazione alla vita politica e sociale della città.
Si noti anche che, mentre ad esempio per l'accesso al Senato di Franco- forte venivano richiesti requisiti di nobiltà e la residenza in città da almeno due generazioni, ad Amburgo alla nobiltà era preclusa persino la proprietà fondiaria urbana7® - necessaria per l'appartenenza alla Bürgerschaft - né vi era impedimento alcuno legato al luogo di nascita. Se la pubblicistica ambur ghese dei primi anni dell'Ottocento poteva vantare la mancanza, nella città anseatica, di un patriziato senatoriale chiuso7®, occorre comunque sottolineare che il fattore decisivo per la partecipazione al potere era il possesso di un con sistente capitale e che la separazione verso il basso restava netta, benché ascese individuali fossero sempre possibili e non costituissero affatto una ecce zione77. Se infatti, come abbiamo visto, la comunità dei negozianti non appare divisa rigidamente al proprio interno da frontiere etniche o religiose, marcata invece è la separazione verso i ceti popolari, e la distinzione è particolarmente sensibile nei momenti critici. Così negli anni Novanta del Settecento Senato e
Bürgerschaft sono ben concordi sul ricorso alla forza armata per reprimere le
proteste popolari dei garzoni delle corporazioni, preoccupati da un pauroso au mento del costo della vita, privati di fatto di ogni peso politico e minacciati da un processo di proletarizzazione?Ì)'altra parte la repressione può ben ac compagnarsi, nei negozianti amburghesi e nelle classi agiate in generale, ad atteggiamenti paternalistici e assistenzialistici, che trovano la loro suprema espressione nell'organizzazione dell'Armenanstalt, creato nel 1788 e ben presto ammirato da tutta l'Europa illuminata79. Con minor ampiezza di orizzonti,
74 VILLIERS, 1814: 54 ss.
7® Il divieto, nato dalla volontà di evitare ingerenze da parte dei principi e signori di altri Stati, era poi concretamente aggirato mediante il ricorso a prestanome, ma la sua valenza in termini di rappresentazione politica restava inalterata: cfr. SCHRAMM, 1957: 322.
76 BÖHME, 1968: 53-54; SCHRAMM, 1943: 16, 23. 77 ZUNKER, 1983: 26-29.
7® Il Senato, probabilmente timoroso che l'esempio del popolo parigino trovasse proseliti in terra anseatica, definì "patriottico’1 l'assenso della Bürgerschaft all uso delle armi, come pure l'offerta del proprio sostegno da parte delle due comunità ebraiche della città. Contro i garzoni inermi furono inviati i militari, e la vicenda si concluse con diversi morti e feriti. Quanto la struttura corporativa fosse ancora vissuta come un baluardo nei confronti di un as soggettamento alla legge del libero mercato del lavoro è dimostrato dal fatto che i garzoni rifiu tarono sdegnosamente la solidarietà offerta loro dai lavoratori delle manifatture cittadine. Cfr. HERZIG, 1983: 95-108.
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meno mezzi e meno successo, anche a Livorno si cercava di lenire le sofferenze della popolazione, specie quando una congiuntura poco favorevole aumentava ulteriormente una sottooccupazione spesso endemica, come ad esempio du rante gli anni della dominazione napoleonica, quando su iniziativa del comi tato di beneficienza furono avviate alcune filande80. Benché la politica set tecentesca nei confronti dei poveri - e nella prima metà dell'Ottocento le so cietà a scopo assistenziale e benevolo conosceranno una vera e propria prolife razione a Livorno come ad Amburgo - non possa essere mai ridotta a una que stione di semplice ordine pubblico, considerazioni di questo genere erano co munque sempre presenti; gli stabilimenti di lavoro per i poveri fornivano inol tre manodopera a basso costo: un fattore che poteva smorzare le rivendicazioni degli altri salariati.
Se Amburgo costituiva un esempio magistrale delle capacità della classe mercantile di forgiare i propri strumenti di governo e di conquistarsi tutti gli spazi necessari di fronte all’istanza di potere superiore, assai diversa si pre sentava la situazione a Livorno, dove nel Settecento non esisteva alcuna sede istituzionale nella quale i negozianti potessero direttamente intervenire a tu tela degli interessi mercantili della città. In generale, l'attitudine nei confronti del potere centrale fiorentino sembra essere stata quella di limitarne il più possibile l'ingerenza e la tutela, almeno a giudicare dalla diffidenza con cui una parte dei negozianti accolse alcuni tentativi medicei e lorenesi di istituire un Consiglio di Commercio come istanza di consultazione; d'altra parte, nell'ul timo terzo del secolo a Firenze vi era una certa ritrosia a promuovere la forma zione di un nuovo "corpo separato" che avrebbe fatalmente difeso aborriti "interessi locali"81. Nelle istituzioni labroniche sia la carica di gonfaloniere che
diversi contributi di LINDEMANN, 1983; 1989; 1990; MEHNKE, 1982.
80 Sulla creazione di un sistema di assistenza ai poveri nell'Europa moderna cfr. WOOLF,