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Contesti multiperiodali e scambi ripetuti: tratti caratteristici e differenze

APPROCCIO FUNZIONALISTA

DIFFERENZIAZIONE E TIPIZZAZIONE INTERMEDIAR

5. Contesti multiperiodali e scambi ripetuti: tratti caratteristici e differenze

Alcune conclusioni valide nei modelli monoperiodali perdono importanza e risultano limitate allorché si passi in contesti multiperiodali, dove le azioni pas- sate e le conseguenze di quelle presenti divengono rilevanti e acquisiscono un valore economico. L’analisi dello scambio finanziario isolato e del ruolo degli intermediari possiede il pregio di evidenziare, con chiarezza, le conseguenze dell’esistenza di informazione asimmetrica, le attività degli intermediari e il lo- ro ruolo di governo degli scambi finanziari. Tutto ciò pone in risalto alcuni meccanismi importanti nella fase di avvio di una relazione o di una modalità di scambio ripetuta ma non nella gestione di una relazione. La capacità degli in- termediari finanziari di minimizzare i rischi delle asimmetrie informative si fonda, soprattutto, sull’esistenza di economie di scala nella raccolta e produ- zione delle informazioni. Bhattacharya-Thakor (1993) sintetizzano tali econo- mie di scala nel vantaggio di costo degli intermediari nella acquisizione, elabo- razione e produzione dell’informazione derivante da: le competenze e la pro- fessionalità degli intermediari nel cogliere e comprendere i segnali sottili (sub-

tle signal)18 e dall’information reusability, sia cross-sectional, per prodotti dif- ferenti al medesimo cliente, che intertemporale, per lo stesso cliente più volte nel tempo (Chan, Greenbaum, Thakor, 1986). A ciò devono essere aggiunte le osservazioni in merito sia alla riduzione dei problemi di agenzia, attraverso l’utilizzo di contratti non stato-contingenti, che all’ampia diversificazione rag- giunta che riduce il rischio e la necessità di monitoring per i prestatori finali19.

Gli intermediari finanziari sono, dunque, distinti sulla base delle attività svolte e dell’utilizzo delle informazioni prodotte. Si hanno gli intermediari che producono informazioni da destinare ai soggetti dello scambio o al mercato, la cui attività si limita alla ricerca, raccolta, elaborazione, certificazione e vendita delle informazioni. Esiste una categoria di intermediari finanziari che produce informazione da utilizzare in proprio. Essi possono essere definiti come quali-

tative asset transformer poiché assumono il rischio e l’incertezza dell’esito del-

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Non tutti i segnali, infatti, sono espliciti e immediati, esistono caratteristiche e informa- zioni che non sono “trivially observable”, perciò occorrono esperienza e competenza per co- glierli nel modo corretto.

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Sul collegamento fra diversificazione del portafoglio prestiti, riduzione del rischio di fal- limento dell’intermediario e riduzione dei costi di monitoring si vedano Diamond, (1984) per le

depository financial institutions, e Ramakrishnan-Thakor, (1984) per le non-depository finan- cial institutions.

lo scambio finanziario, gestendoli grazie all’informazione prodotta. L’informazione prodotta viene utilizzata per selezionare e monitorare i progetti di investimento più meritevoli di finanziamento. Si produce, inoltre, attraverso l’aumento delle probabilità di verifica del rischio, un effetto di incentivazione verso un comportamento non opportunistico dei prenditori e verso la scelta di progetti di maggiore qualità. Hellwig (1991) definisce questa teoria dell’intermediazione come fondata sulla funzione di verifica20

delle imprese fi- nanziate.

L’esistenza di un orizzonte temporale di riferimento multiperiodale contri- buisce a dare rilevanza a meccanismi diversi di incentivazione e di superamen- to degli effetti della asimmetria informativa. Inoltre, si estende, anche il concet- to di informazione asimmetrica, che riguarda non solo le informazioni attuali ma, anche, le informazioni relative al comportamento precedente del soggetto analizzato. La passata esperienza, nonostante non possa essere considerata di valenza prospettica, assume un significato rilevante nel superamento dei pro- blemi connessi alle asimmetrie informative. La conoscenza del comportamento assunto in passato costituisce un’informazione utile alla comprensione della qualità e della moralità dell’imprenditore ed è rilevante nella valutazione del suo merito creditizio. Essa, infatti, aiuta a distinguere ed isolare gli effetti di eventi esogeni dalle conseguenze dei comportamenti dell’imprenditore nella valutazione dell’esito dei progetti finanziati precedentemente e, quindi, della componente di rischio non attribuibile al business intrapreso. Il superamento dei modelli monoperiodali attenua le conseguenze dell’asimmetria informativa attribuendo rilevanza alle azioni e ai comportamenti assunti. Essi producono conseguenze sulle decisioni future dei finanziatori e sul costo del credito del periodo successivo.

Il ricorso a forme contrattuali più articolate, inoltre, permette alle imprese di segnalare meglio la propria situazione e la qualità dei progetti posseduti, equi- librando il costo sulla base della qualità posseduta. Il rischio di moral hazard pre-contrattuale risulta attenuato dalla eventuale perdita di credibilità per il pe- riodo successivo, che rende più costosi comportamenti volti a mentire sulla rea- le qualità dei progetti. Allo stesso modo, i rischi di comportamenti opportuni- stici durante l’esecuzione del progetto vengono ridotti dalla possibile correla- zione del rifinanziamento a predefinite soglie di rischio-redditività raggiunte nel periodo precedente. L’utilizzo di contratti stato-contingenti con un rendi-

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Si sta facendo riferimento ad un’accezione più ampia del significato attribuito normalmen- te a detta attività. Il monitoraggio non riguarda unicamente il controllo del comportamento dell’imprenditore durante la fase di esecuzione del progetto finanziato ma si riferisce alla raccol- ta di informazioni relativa alla redditività e alle potenzialità dell’impresa o del progetto finanzia- to, alla capacità di rimborso del finanziamento ottenuto, alla qualità e rischiosità del progetto e al rispetto delle condizioni accettate e delle obbligazioni assunte.

mento variabile, in luogo del contratto di debito standard, permette di raggiun- gere una migliore incentive compatibility e di armonizzare meglio le esigenze dell’imprenditore alle esigenze del finanziatore.

L’ipotesi di multiperiodalità e di scambi ripetuti rende possibile ottenere di- stribuzioni migliori dei rischi e dei costi durante l’arco temporale di riferimen- to, allineando l’ammortamento dei costi sostenuti dall’intermediario all’asse temporale di redditività del progetto finanziato o dell’impresa (von Thadden, 1990). La ripetizione degli scambi permette una maggiore conoscenza dei sog- getti partecipanti e permette il ricorso all’utilizzo di contratti impliciti per compensare l’incompletezza contrattuale che caratterizza lo scambio finanzia- rio. L’utilizzo di contratti non vincolanti giuridicamente, perché non scritti ed esplicitati specificamente, trova una legittimazione economica nella conve- nienza a mantenere integra e positiva la reputazione posseduta sul mercato. La reputazione posseduta rappresenta un fattore incentivante al mantenimento de- gli accordi per due ordini di ragioni: da un lato per il suo valore informativo circa la correttezza dei passati comportamenti assunti nell’ambito di scambi fi- nanziari; dall’altro a causa delle difficoltà e dei rilevanti costi da sostenere per il suo ripristino (Sharpe, 1990).

La natura ricorsiva degli scambi permette di superare la necessità di una ri- gida regolamentazione contrattuale e fare riferimento alla possibilità di rinego- ziazione di alcune condizioni nell’ipotesi di situazioni che dovessero rendere poco conveniente il contratto sottoscritto e gli accordi presi. La possibilità di utilizzare clausole particolari di rinegoziabilità contribuisce a rendere il con- tratto più efficace e meglio rispondente alle esigenze dei partecipanti, allorché si verifichino situazioni difficilmente prevedibili ex ante. La rinegoziabilità at- tiene, per definizione, ad una dimensione temporale più estesa e all’esistenza di particolari informazioni reciproche. Essa permette l’utilizzo di clausole più stringenti e, al tempo stesso, più flessibili rispetto i contratti monoperiodali, le- gati all’esistenza di onerose quanto immodificabili clausole accessorie. (Berlin- Mester, 1992).

L’analisi delle caratteristiche dello scambio finanziario in un contesto mul- tiperiodale focalizza l’attenzione sul ruolo svolto dai contratti impliciti nella definizione degli accordi e sull’efficacia dello scambio. Rispetto i modelli pri- ma proposti, il più ampio orizzonte temporale introduce gli elementi e i mecca- nismi necessari per analizzare la sequenzialità e la ricorsività degli scambi ed estendere l’analisi alle caratteristiche della relazione fra intermediario e im- prenditore come fase successiva al modello di scambi ripetuti in rapporti di maggiore durata (Mayer, 1988). Nell’ambito della valutazione del rischio di credito, l’esistenza di scambi ripetuti o di una relazione diviene il presupposto per ottenere informazioni riguardanti aspetti non formalizzabili e per verificare, gradualmente, l’intensità dell’incertezza comportamentale a cui la banca rima- ne esposta nell’ambito della sua attività di finanziamento.

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