APPROCCIO FUNZIONALISTA
DIFFERENZIAZIONE E TIPIZZAZIONE INTERMEDIAR
2. Informazione asimmetrica, incertezza e problemi degli scambi finanziar
La distribuzione non omogenea delle informazioni fra le parti coinvolte in una transazione o in un’interazione strategica casi può essere definita non solo come la situazione in cui alcuni soggetti dispongono di informazioni che altri soggetti non hanno” (Phlips, 1988) ma, anche, come l’impossibilità di ottenere un’informazione omogenea, nonostante il sostenimento di un costo. Nel caso dello scambio finanziario e, nella fattispecie, del finanziamento di un progetto d’investimento, le informazioni rilevanti, a cui si sta facendo riferimento, sono le informazioni relative al rendimento atteso, alle possibilità di successo e alla qualità dell’investimento, alle situazioni contingenti che potrebbero vanificare o ridurre l’efficacia dell’investimento. Tuttavia, risulta rilevante conoscere, ai fini della decisione di finanziamento, anche la rettitudine e l’onesta del richie- dente fondi, la sua competenza specifica, la qualità imprenditoriale, i veri obiettivi dell’azione, il grado di impegno che profonderà nella conduzione
dell’investimento e tutte le informazioni che risultano significative e che pos- sono determinare un conflitto d’interesse fra prenditore e finanziatore.
L’esistenza di asimmetria informativa fra il datore e il prenditore di risorse finanziarie può essere analizzata sotto due aspetti:
una componente di costo, necessaria per acquisire l’informazione oppu- re per ridurre gli effetti prodotti dall’asimmetria e poter dare luogo allo scambio;
una componente di accesso, legata alla possibilità di poter acquisire e condividere le informazioni rilevanti in misura paritaria alla controparte nello scambio.
Le possibilità di ottenere le informazioni necessarie agiscono sulle probabi- lità attribuite al verificarsi di una situazione futura e, quindi, sulle decisioni e i comportamenti assunti dagli individui nell’ambito del processo di scambio. Si- curamente, gli individui sono razionali, preferiscono una situazione di informa- zione diffusa e assumono un comportamento attivo nel tentativo di ridurre la disparità e l’incompletezza informativa, al fine di minimizzare l’incertezza a cui risultano esposti nello scambio. Tuttavia, al contrario delle altre imperfe- zioni che determinano unicamente un incremento dei costi di scambio, l’esistenza delle asimmetrie informative determina alcune difficoltà maggiori, dovute al rischio di informazione nascosta e di azioni e comportamenti non os- servabili, che oltrepassano la dimensione economica dello scambio e giungono a minare il processo e la propensione degli individui a scambiare in presenza di tali rischi. Infatti, l’impossibilità di giungere ad un livello di incertezza accetta- bile e sostenibile può causare una situazione di blocco dello scambio. La parte meno informata (i datori di fondi) potrebbe non concludere lo scambio finan- ziario per evitare fenomeni di selezione avversa o il rischio di incorrere in comportamenti opportunistici dei prenditori finali di fondi.
Il problema effettivo deriva dall’incapacità di verificare la congruità del ri- schio del progetto e del tasso richiesto, dato che risulta impossibile conoscere l’effettiva evoluzione dell’iniziativa e, soprattutto, detta evoluzione può essere modificata da comportamenti posti in essere successivamente dal soggetto fi- nanziato. Tutto ciò conduce il mercato verso la formazione di un prezzo che ri- flette la qualità media, con un’ovvia sovrastima delle situazioni con qualità peggiore e una conseguente sottostima delle situazioni con qualità migliore Akerlof (1970).
Figura 2.2 – I problemi legati alle asimmetrie informative
Problemi per il prestatore di fondi Problemi per il prenditore di fondi
Incapacità di ottenere le informazioni Difficoltà nel segnalare la qualità del proget- to
Incertezza sulla completezza e sulla omoge- neità delle informazioni
Difficoltà nel segnalare la completezza delle informazioni
Incertezza sulla qualità delle informazioni Difficoltà nel segnalare la propria competen- za
Incertezza sulle intenzioni di comportamento futuro e sull’esistenza di fini nascosti
Difficoltà nel segnalare la propria onestà
Ridotte capacità valutative Difficoltà nel segnalare la credibilità delle informazioni
La maggior parte dei problemi prodotti sullo scambio finanziario dall’esistenza di asimmetria informativa (Figura 2.2), per coloro che offrono fondi, sono collegati all’incertezza sulla qualità del progetto e, quindi, sulla congruità del valore di scambio rispetto al prezzo richiesto. All’incapacità ope- rativa di ottenere le informazioni, si aggiungono l’incompletezza relativa del risultato valutativo raggiunto e la consapevolezza del rischio legato alla possi- bilità o all’esistenza di comportamenti opportunistici e le ridotte capacità co- gnitive e di analisi di coloro che devono effettuare il processo di selezione e di allocazione delle risorse.
Questa incertezza si ripercuote anche sui prenditori che hanno bisogno di ri- sorse finanziarie per i propri piani di consumo e di investimento. Infatti, la ri- dotta capacità valutativa dei prestatori e l’esistenza, anche solo paventata, di comportamenti scorretti creano molteplici difficoltà nella segnalazione credibi- le della qualità imprenditoriale e della veridicità delle informazioni.
Figura 2.3 – I rischi legati alle asimmetrie informative
Rischi per il prestatore di fondi Rischi per il prenditore di fondi
Rischio di selezione avversa e costo oppor- tunità dell’allocazione sub-ottimale del cre- dito
Elevato costo di segnalazione-certificazione di qualità e credibilità informazioni
Costo opportunità del mancato scambio Costo opportunità del mancato scambio Rischio di alterazione del valore di scambio
per comportamenti opportunistici successivi
Elevato costo di segnalazione della propria onesta e competenza
Elevato costo di valutazione Elevato costo dei fondi ottenuti
Mancata remunerazione del rischio sostenuto Discriminazione e/o razionamento da parte dei prestatori
I problemi descritti comportano l’esistenza di molteplici rischi per entrambi i partecipanti allo scambio (Figura 2.3). Essi possono essere sintetizzati in tre categorie:
il rischio di procedere ad una valutazione e allocazione non ottimale,
assumendo un livello di rischio non remunerato, non sostenibile o non desiderato;
il rischio legato all’alterazione del valore di scambio, nelle fasi succes-
sive alla decisione di scambio, per il verificarsi di comportamenti diffe- renti da quelli dichiarati in fase negoziale;
il sostenimento di un costo elevato, legato alla gravosità del processo di
valutazione e, in alcuni casi, al costo opportunità del mancato scambio. Nonostante l’informazione sia prevalente per il richiedente fondi, anch’egli rimane esposto ai rischi provocati dalla distribuzione non omogenea delle in- formazioni. In particolare, si configura:
il rischio di risultare discriminato e razionato dal sistema finanziario e
dall’insieme degli offerenti fondi, a causa dell’impossibilità di segnalare soddisfacentemente la propria qualità complessiva;
il rischio di sostenere un costo del debito maggiore rispetto la rischiosi-
tà del progetto e a situazioni di mercato più efficiente;
un costo legato all’attività di certificazione e segnalazione e, al limite,
il costo opportunità derivante dal mancato scambio.
I problemi e i rischi derivanti dalle condizioni dello scambio finanziario im- pediscono, molto spesso, lo scambio diretto sul mercato o lo rendono estrema- mente difficoltoso e costoso. Il sistema economico esprime nei confronti del sistema finanziario una serie di bisogni legati al proprio agire corrente. Gli in- termediari finanziari riescono, attraverso lo svolgimento di specifiche attività, a risolvere i problemi e soddisfare i bisogni creati dalle asimmetrie informative.
Figura 2.4 – Le attività degli intermediari finanziari
Bisogni dei prestatori Attività degli intermediari
Aumento completezza informativa
per corretta remunerazione rischio riduzione rischio mancato scambio
Produzione di informazione Rating
Attività di valutazione Riduzione rischio selezione avversa
superamento limiti competenze valutative corretta remunerazione rischio
riduzione rischio mancato scambio riduzione rischio moral hazard ex ante
Attività di intermediazione leggera Produzione di informazione Attività di valutazione Attività di screening
Riduzione rischio di moral hazard e di altera- zione valore di scambio
Attività di controllo diretto
riduzione comportamenti scorretti riduzione alterazione progetto iniziale riduzione occultamento informazione
mali
Incentivi contrattuali Covenants e Sanzioni Allineamento interessi
Bisogni dei richiedenti credito Attività degli intermediari
Difficoltà segnalazione qualità
rischiosità progetto
valenza strategica del progetto competenze professionali capacità imprenditoriali moralità, etica e onestà
Produzione di informazioni
Certificazione e Condivisione credibilità Rating
Valutazione e Screening
Difficoltà certificazione informazione
credibilità informazioni completezza informativa
Produzione di informazioni
Certificazione e Condivisione credibilità Rating
Massimizzazione sviluppo economico e effi- cienza allocativa
Minimizzazione costo finanziamento Corretta valutazione del rischio Riduzione rischio di razionamento
Produzione di informazioni Rating
Valutazione e Screening
Le attività necessarie a soddisfare i bisogni dei prestatori e dei prenditori di fondi (Figura 2.4) sono strettamente connesse alle caratteristiche intrinseche dello scambio finanziario e degli individui e alle condizioni esogene di scam- bio. Gli intermediari e le differenti tipologie di intermediario sono state spiega- te sulla base di dette attività. Esse possono essere svolte direttamente a suppor- to dei soggetti e dello scambio oppure nell’ambito di una propria attività di in- termediazione con una posizione attiva nei confronti dei partecipanti allo scambio finanziario.
L’analisi delle singole attività e la verifica delle caratteristiche e dei presup- posti che rendono efficiente l’intervento degli intermediari finanziari costitui- scono i fondamenti della teoria dell’intermediazione finanziaria. Inoltre, dette attività e le modalità con cui si svolgono differenziano il rapporto instaurato fra intermediario finanziario e operatore economico e, ai fini di questo lavoro, fra banca e impresa.