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Anche se, come si è visto, gli enti interessati alle proiezioni educative erano numerosi, le realtà che tentarono un’opera di coordinamento e promozione su scala nazionale con un programma e una rete di con-

10 Cfr. [Alessio], Le proiezioni fisse-cinematografiche nelle scuole comunali, Torino,

Municipio di Torino, [1925], p. 43. L’opuscolo dattiloscritto non è firmato, l’at- tribuzione ad Alessio, direttore della scuola elementare “Giulio Cesare Abba” di Torino, si basa su una recensione d’epoca, cfr. Un superbo bilancio, «Proiezioni luminose», V, 2, marzo-aprile 1926, p. 46.

11 Per un’introduzione storica relativa alle prime esperienze di proiezione educa-

tiva in Italia cfr. Sara Filippin, Le proiezioni luminose all’inizio del XX secolo, in Alfio Centin (a cura di), La scuola di base a Treviso dal 1806 al 1948, Ateneo di Treviso, Treviso, 2009, pp. 221-234.

12 L’istituto fiorentino è la prima struttura in Italia specializzata in fotografia

scientifica per proiezioni didattiche.

13 La data di fondazione di questo ente in realtà non è certa, ma si è scelto di adot-

tare la proposta di Deborah Toschi, Pedagogie intermerdiali. «Arte Luce Parola», in Dario Viganò, Ruggero Eugeni (a cura di), Attraverso lo schermo, vol. I, Dalle

tatti economici, culturali e politici di primo piano furono essenzial- mente solo due (va però precisato che non si considera in questa sede la fitta attività messa in campo da associazioni cattoliche importanti come l’Opera delle Proiezioni luminose Arte, luce e parola o il CUCE)14:

il CNPL (fondato a Torino nel novembre 1909 e poi trasformatosi, nel 1921 in IIPL) e l’INM (inaugurato nel dicembre 1912 a Roma, ma con un’altra sede molto attiva a Milano, in parte filiazione della pre-esi- stente Associazione Nazionale per le Proiezioni Luminose costituita nel 1911 presso la Società Umanitaria).

Non è questa la sede per proporre una ricostruzione analitica del- la storia dei due enti, peraltro già tentata egregiamente in altri studi

ai quali rinviamo15. Può essere utile, tuttavia, sviluppare una breve

riflessione sulle attività dei due enti in un’ottica comparativa e di si- stema, integrata da riferimenti a fonti non citate negli studi appena ri- cordati, e provenienti dal fondo Alberto Geisser della Biblioteca Civica di Torino16.

Entrambe le realtà sono il frutto di una matura cultura laica, ma il cromosoma politico non è propriamente identico. La sezione Proiezioni luminose del CNPL nasce dall’iniziativa del già citato Alberto Geisser, banchiere italo-svizzero, «riformatore sociale, studioso, consigliere

14 Per un’approfondita ricostruzione di queste iniziative del mondo cattolico cfr.

Dario Viganò, Ruggero Eugeni (a cura di), Attraverso lo schermo, vol. I, Dalle ori-

gini agli anni Venti, cit.

15 Sul CNPL cfr. Alberto Geisser, L’Istituto Italiano Proiezioni Luminose. Che cos’è,

che cos’ha fatto e che farà, cit.; Barbara Corradino, Maria Luisa Ghibaudo, Un animatore culturale a cavallo di due secoli. Alberto Geisser. Profilo culturale e ana- lisi del fondo [della Biblioteca Civica Centrale di Torino], Tesi di diploma in Biblio-

tecario tecnico sistemi informativi e documentari, Enfap Piemonte, Torino, 1999, pp. 34-43; Luisa Lombardi, Il metodo visivo in Italia. Le proiezioni luminose nella

scuola elementare italiana (1908-1930), cit., pp. 149-154; Deborah Toschi, Il pae- saggio rurale, cit., pp. 75-79; Marco Novarino, Consorzio nazionale per bibliote- che e proiezioni luminose, in Enrico Miletto, Marco Novarino (a cura di), «...Senza distinzione politica e religiosa». Repertorio bibliografico e archivistico sull’associa- zionismo laico a Torino e provincia. 1848-1925, Centro Studi Pietro Calamandrei,

Torino, 2011, pp. 174-176; sull’IIPL cfr. Antonio M. Arrigoni, Un percorso sulle

fonti dell’Italia settentrionale, in Marco Pizzo, Gabriele D’Autilia (a cura di), Fonti d’archivio per la storia del Luce. 1925-1945, Istituto Luce, Roma, 2004, pp. 372-

380; Deborah Toschi, Il paesaggio rurale, cit., pp. 95- 111; sull’INM cfr. Deborah Toschi, Il paesaggio rurale, cit., pp. 57-75; Fabio Tagliavia, Cinema docet. La fun-

zione didattico-formativa del cinema (1907-1918), Tesi di laurea, Facoltà di Lettere

e Filosofia, Università di Torino, a.a. 1995-1996, pp.180-201.

16 Per un’analisi del fondo Geisser della Biblioteca Civica Centrale di Torino, rela-

tive in particolare alle attività filantropico-culturali del banchiere italo-svizzero cfr. Barbara Corradino, Maria Luisa Ghibaudo, Un animatore culturale a cavallo

comunale, amministratore in diverse società finanziarie»17. In tut-

te le iniziative è sempre al suo fianco l’infaticabile Ildegarde Occella Trinchero, donna colta e severa, di convinta fede nazionalista, pre- sidente del Sotto Comitato femminile della Società Dante Alighieri e animatrice dell’Istituto Nazionale della Biblioteca del Soldato18. Gli

appoggi politici di cui gode il CNPL sono quasi esclusivamente lega- ti agli ambienti del riformismo sociale torinese, capaci di raccogliere «uomini di diversa ispirazione ideologica» e di comporre «una rete di relazioni tra persone, associazioni e istituzioni» unite da un comune impegno «sul terreno della questione sociale». Al di là di questa in- dubbia trasversalità, tuttavia, Geisser comunque conta più amici tra le fila della destra liberale, poi fermamente interventista19 (da Paolo

Boselli a Cesare Ferrero di Cambiano a Edoardo Daneo) che tra quelle del liberalismo giolittiano, del radicalismo o, meno che mai, del socia- lismo. Sul piano dei sostegni economici, il CNPL può contare su un elevato numero di finanziatori: i contributi pubblici (dei Ministeri della Guerra, della Marina e dell’Istruzione Pubblica, nonché del Comune di Torino) sono quasi trascurabili, mentre ben più consistenti sono i finanziamenti da parte di soggetti privati: i due principali istituti di credito torinesi (le Opere pie di San Paolo e la Cassa di Risparmio di Torino), imprenditori amici come l’industriale cotoniero Emilio Wild, rappresentanti del mondo editoriale (Alinari, De Agostini, Treves,

Paravia), e aziende o società azionarie della «business community»20

cittadina (in particolare legate all’elettricità e all’industria cartiera), e spesso legate da rapporti d’affari con il banchiere. Per il democratico Geisser (a differenza di molti altri liberali suoi concittadini, convinto liberista e strenuo oppositore di ogni forma di protezionismo e di sta- talismo), l’esiguo sostegno pubblico al suo ente non rappresenta un dramma, anzi. In un intervento, Geisser ci tiene a sottolineare come, pur beneficiato del «lusinghiero riconoscimento del governo centrale»,

17 Su Geisser si vedano anche: In memoria di Alberto Geisser, «La riforma sociale»,

XXXVI, 40, 1929; Una vita esemplare (note biografiche su Alberto Geisser), «Proiezio- ni luminose», VIII, 1-2, 1929; Giulio Fenoglio, Appunti biografici su Alberto Geisser, Sten, Torino,1935; Barbara Corradino, Maria Luisa Ghibaudo, Un animatore cultu-

rale a cavallo di due secoli. Alberto Geisser. Profilo culturale e analisi del fondo [della Biblioteca Civica Centrale di Torino], Tesi di diploma in Bibliotecario tecnico sistemi

informativi e documentari, Enfap Piemonte, Torino, 1999.

18 La Occella era in rapporti sia con Severino Casana sia con Paolo Spingardi,

ossia con i due ministri piemontesi che occuparono il dicastero della guerra dal 1907 al 1914.

19 Cristina Accornero, Alberto Geisser. I complessi profili di un economista al confi-

ne tra diversi saperi, in Roberto Marchionatti (a cura di), La scuola di economia di Torino: co-protagonisti ed epigoni, Leo S. Olschki, Firenze, 2009, p. 5.

20 Cfr. Ivan Balbo, Torino oltre la crisi. Una «business community» tra Otto e Nove-

il Consorzio è finanziato in «modicissima parte» dallo Stato, mentre cerca di fare appello «alla coscienza e alla liberalità dei cittadini e di liberi sodalizi, ben consapevole che troppi bisogni e anche troppi ap- petiti premono sul bilancio dello Stato»21.

Le coordinate politiche di riferimento dell’INM sono decisamente diverse rispetto a quelle del CNPL, e si possono ricondurre a una dop- pia anima, romana e milanese. A Roma prevale un’anima governati- va, garantita dalla presenza tutelare, in veste di presidente onorario, del Ministro della Pubblica Istruzione in carica (Luigi Credaro), e dal convinto sostegno pubblico dell’élite liberale filo-giolittiana (Vittorio Emanuele Orlando, presidente dell’INM, Corrado Ricci, vice-presidente e oratore del discorso di inaugurazione dell’INM, Giovanni Rosadi)22. A

Milano invece prevale un’anima di sinistra, legata all’Unione Italiana per l’Educazione Popolare e alla sua rivista, «La coltura popolare»23

(poi anche organo dell’INM), alla Società Umanitaria e a personalità

del mondo radicale e socialista24 (Emidio Agostinoni, che però lavora

soprattutto nella sede romana, in quanto direttore dell’INM, Augusto Osimo, Ettore Fabietti ecc.)25. Il collante che tiene unite le due anime è

il progetto politico giolittiano, strategicamente interessato a costruire intese tra queste componenti dell’agone politico. L’INM nasce quindi come ente istituzionale (con il patrocinio di due direzioni ministeriali, la Direzione generale delle Belle Arti e quella dell’Istruzione Primaria e Popolare), voluto da un preciso settore del mondo politico di anteguer- ra, e funzionale a un progetto governativo. L’approvazione della «legge del 4 giugno 1911, n. 487 (la legge Daneo-Credaro)», nel suo tentativo di far fronte «alla richiesta di una maggiore e più capillare diffusione dell’istruzione»26 rende l’esigenza delle proiezioni educative decisamen-

te «impellente ed è in questo contesto che nasce il primo tentativo da

21 Il Consorzio per Biblioteche di Torino, Sella & Guala, Torino, (1910?), p. 3. 22 Domenica 22 novembre 1912, a Roma, Giovanni Rosadi pronuncia, in qualità

di Sottosegretario all’Istruzione Pubblica, il discorso di inaugurazione della nuo- va sala cinematografica dell’Istituto Nazionale Minerva, allestita presso il Calida- rium delle Terme di Diocleziano. Cfr. Giovanni Rosadi, [Discorso per l’inaugura-

zione della sala “Minerva” di Roma], cit.

23 «La coltura popolare» edito dal 1911 al 1933, è il periodico ufficiale dell’Unione

Italiana dell’Educazione Popolare, fondata nel 1906 dalla Società Umanitaria.

24 Cfr. Deborah Toschi, Il cinema e l’educazione popolare e i progetti della Società

Umanitaria (1915-1921), «Immagine», 11, 2015, pp. 43-60.

25 Treves e Turati non esitano a elogiare pubblicamente l’INM alla Camera, du-

rante la discussione parlamentare sulla legge che introduce la censura cinemato- grafica. Cfr. Claudio Treves, [Il grande movimento della cinematografia educativa], cit., infra, p. 265 ss.

26 Luisa Lombardi, Le proiezioni luminose nella scuola italiana del primo Novecen-

to, in Paolo Bianchini (a cura di), Le origini delle materie. Discipline, programmi e manuali scolastici in Italia, SEI, Torino, 2010, p. 166.

parte dello Stato di creare una struttura per la produzione e la diffu- sione delle proiezioni fisse e animate a carattere educativo»27. Nell’INM

non vi è quindi alcun orgoglio liberista, l’ente vive di finanziamenti pubblici, come rileverà una decina d’anni dopo – e in termini ovvia- mente molto critici – lo stesso Geisser, tracciando un bilancio lapida- rio dell’esperienza dell’INM certamente di parte ma non così lontano dal vero:

Il Ministero della P. I. sempre scarso di fondi per tanti e sacrosan- ti bisogni, ne trovò invece per dotare la “sua” Minerva di un’offici- na al Palatino e farle produrre nei giro di qualche anno, qualche dozzina di serie di diapositive. Quale ne sia stato il costo unita- rio, il pubblico non ha saputo mai, ma certo quel costo, rigorosa- mente calcolato, non poté non essere “enorme”; enorme s’intende, a tutto danno dello Stato, cioè dei contribuenti italiani28.

Il CNPL però, pur difendendo ed elogiando l’autonomia dell’iniziati- va privata contro lo strumentale interventismo dello Stato, non smetterà mai di sollecitare ciò di cui invece l’INM beneficia già in partenza: l’at- tenzione e la legittimazione da parte delle autorità pubbliche. Non sono pochi gli amici di Geisser, più o meno influenti negli ambienti governativi romani, che cercano di aiutarlo affinché il CNPL possa ottenere un rico- noscimento ufficiale. I primi risultati tangibili arrivano con la circolare ministeriale del 27 ottobre 191429, nella quale l’amico torinese Edoardo

Daneo, in quel periodo nuovamente ministro della Pubblica Istruzione, sia pure ancora per poco, raccomanda il CNPL alle autorità scolastiche. Alcuni mesi dopo, nel febbraio 1915, lo stesso Daneo, passato al dicastero delle finanze, scrive al suo successore Pasquale Grippo, per richiedere un più convinto sostegno del Ministero nella promozione, presso le scuole del Regno, delle attività del Consorzio torinese, impegnato non solo ad «aiu- tare la formazione di biblioteche nelle scuole elementari ma anche di con- sigliare ed aiutare i maestri […] nell’adozione di projezioni luminose»30.

La risposta di Grippo, tuttavia, appare evasiva, se non quasi infastidita: il ministro ricorda al suo predecessore la circolare diffusa dallo stesso Daneo e rimanda al generico futuro un’eventuale azione di impegno sua («io non mancherò di assicurarmi» ecc.) e delle autorità scolastiche (che «certamente si adopereranno» ecc.). Pressioni più o meno discrete come quella appena citata, comunque, portano infine al Regio Decreto del 26

27 Ivi, pp. 166-167.

28 Circa il programma del SIC diamo posto a queste considerazioni del gr. Uff. dottor

Alberto Geisser, «Proiezioni luminose», III, 6-8, 1924, p. 31.

29 Circolare Ministero dell’Istruzione Pubblica n. 80, «Bollettino Ufficiale del Mini-

stero dell’Istruzione Pubblica», 12 novembre 1914.

30 Lettera di Pasquale Grippo a Edoardo Daneo, Roma, 21 febbraio, 1915, Biblio-

agosto 1915, nel quale il CNPL viene eretto in Ente morale. Il risultato tuttavia non infervora Geisser, a cui pesa che lo stesso riconoscimento sia stato accordato più di un anno prima31, per intercessione di Orlando,

all’INM, «costituito solo tre anni addietro a Roma», ossia a un ente che «per quanto meritorio, è assai lontano dall’avere sin qui raccolto mezzi e spiegato azione che si possano comparare all’opera ed ai risultati del nostro Consorzio»32.

Il bilancio tutt’altro che positivo del dialogo tra il CNPL e lo Stato porta Geisser a riconoscere, con risentita amarezza, «che in Italia il mondo ufficiale presta senza confronto più ascolto ad un Parlamentare qualsiasi, di improvvisata o immaginaria competenza, che non ai suggerimenti ed alle ragioni di un cittadino che sa e fa disinteressatamente»33.

Pur con queste ben diverse fortune politiche, i due enti propongono strategie di intervento e di promozione delle proiezioni educative piut- tosto simili, aspirando a condurre la propria azione su scala nazionale e puntando non solo alle scuole ma a target molto più differenziati. A darci un’idea rappresentativa dell’eterogenea pluralità degli utenti del CNPL, per esempio, è lo stesso Geisser:

asili, ricreatori, scuole libere, ecc.; […] sezioni italiane o stranie- re di grandi Associazioni di vario genere (Croce, Rossa, Dante Alighieri, Leonardo, Nazionale Combattenti, Nazionale orfani di guerra, Nazionale Madri e Vedove dei Caduti, Associazione per il Mezzogiorno, Gruppi d’azione per le scuole del popolo, Ope- ra Cardinal Ferrari ecc.); Case del Soldato e Reggimenti; Asso- ciazioni varie di coltura (Università popolari, Case di coltura, Biblioteche Popolari, Società sportive di ricreazione ecc.); Cine- matografi annessi a stabilimenti industriali; anche numerose famiglie e persino Manicomj e Carceri34.

Anche se i due enti intrattengono formalmente buoni rapporti re- ciproci («La coltura popolare» segnala spesso le iniziative dell’INM e ospita interventi di Geisser), la febbrile ricerca di utenti, accordi, do- nazioni e nuove partnership scatena non di rado la concorrenza. È quanto avviene per esempio con le Ferrovie dello Stato, al centro delle attenzioni sia del CPNL che dell’INM: il 6 aprile 1913 il deputato e

31 Il 28 giugno 1914, con il Regio Decreto 649, l’INM è eretto in Ente Morale. 32 Consorzio Nazionale per biblioteche e Proiezioni Luminose,. Riunione della presi-

denza e del consiglio direttivo del 24 settembre 1914, Biblioteca Civica Centrale di

Torino, Archivio Storico, Fondo Geisser.

33 Alberto Geisser, Per l’istruzione e l’educazione del popolo italiano. Due esempi

notevoli, cit., p. 22.

34 Alberto Geisser, L’Istituto Italiano Proiezioni Luminose. Che cos’è, che cos’ha

ingegnere torinese Carlo Montù scrive a Geisser che «per quella storia delle diapositive ferroviarie […] non è assolutamente più il caso di par- larne giacché i signori della Minerva ci hanno fatto la f…»35.

Entrambi gli enti sono attivi sia sul terreno delle proiezioni fisse che su quello delle proiezioni animate, in coerenza con quel doppio regime di cui si diceva in apertura. L’INM, però, pur interessato non secondariamente alle diapositive36, si orienta con decisione verso il ci-

nema, non solo promuovendo, prima di tutto a partire dalla relazione richiesta a Orestano, una consapevolezza teorico-metodologica che il CNPL non avrà mai, ma anche preparando accurati cataloghi di am- pie selezioni della produzione italiana e internazionale di «dal vero» organizzate per sezioni tematiche, e avviando, a partire dal celebre

Come si voterà37, un tentativo di produzione di film sull’educazione

sociale e di «film di testo» per la didattica, con il supporto tecnico della Cines38. Nel caso del CNPL, invece, a essere privilegiate sono le proie-

zioni fisse, considerate non solo da Geisser ma anche dalla Occella più efficaci sul piano didattico:

Veduto invece l’entusiasmo che destano i cinematografi, pen- sammo fosse cosa pratica applicarne l’uso all’insegnamento e facemmo a tal uopo […] parecchi esperimenti. Essi però ci mo- strarono che la Cinematografia serve assai meglio a scopo di vago che non a scopo d’istruzione, non permettendo le soste, i richiami, le dimostrazioni indispensabili a chi insegna, e cui si presta assai bene la proiezione fissa. Il rapido, fantasmagorico passaggio dalla scena allo schermo impedisce di raccogliere, a proiezione finita, il pensiero sopra un quadro determinato. Cer- to, il cinematografo, per la rappresentazioni di corpi in moto,

35 Lettera di Carlo Montù ad Alberto Geisser, 6 aprile 1913, Biblioteca Civica Cen-

trale di Torino, Archivio storico, Fondo Geisser.

36 Nel corso del 1913 l’INM prepara serie di diapositive di Scienze naturali per le

scuole medie inferiori (predisposte dal prof. Balducci, ispettore ministeriale) e di Storia dell’arte (su commissione diretta del Ministero dell’Istruzione Pubblica, probabilmente per intercessione di Corrado Ricci, Direttore generale delle belle Arti e vicepresidente dell’INM).

37 Come si voterà, preparato per formare i cittadini chiamati per la prima volta

alle urne con suffragio universale maschile per le elezioni politiche del 26 ottobre 1913, doveva essere, nel progetto iniziale, il primo di una serie dedicata all’educa- zione sociale. Il film, di circa 10’, fu realizzato dalla Cines sotto la direzione scien- tifica di Annibale Alberti, funzionario della segreteria generale della Camera.

38 Dopo Come si voterà l’INM produce il documentario Fabriano e la fabbricazione

della carta antica e moderna (direzione tecnica dell’on. Gianbattista Milani, fu-

turo ministro dell’agricoltura nel primo governo Orlando, realizzato dalla Cines), l’INM progetta una più organica realizzazione di «film di testo», capaci di raccor- darsi con le indicazioni programmatiche di Orestano.

pei racconti, supera la proiezione consueta; e nelle scuole si po- trebbe come premio in fin di lezione e nei giorni di vacanza39.

Le proiezioni fisse, inoltre, sono valutate come più economiche e tecnicamente meno impegnative, e un loro ulteriore vantaggio è dato infine dalla possibilità di attingere a un vasto repertorio, peraltro in costante crescita40. Aprire il CNPL anche al cinema, istituendo una

raccolta di film educativi e di apparecchi per proiezioni animate è invece ritenuto un compito molto più difficile, anche se Geisser può

contare sull’attivo sostegno di Ernesto Maria Pasquali41, importante

produttore e personalità ben nota del primo cinema torinese, nonché membro del Consiglio Direttivo del Consorzio. Pasquali è l’uomo-chia- ve nel graduale avvicinamento del CNPL al cinema, perché mette a di- sposizione dell’ente un catalogo di film, essenzialmente di produzione torinese, per costituire una nascente raccolta di apparecchi e di film. Le pellicole, durante la guerra, consentiranno l’organizzazione di pro- iezioni periodiche per i militari feriti degenti nell’Ospedale Mauriziano di Torino e nel convalescenziario di Moncalieri, e nonché per coloro che frequentano la sede torinese della Casa del Soldato, fondata da Ildegarde Occella.

Il periodo bellico segna una crisi per entrambi gli enti, ma le conse- guenze saranno molto diverse. Per l’INM il destino appare segnato, per- ché la crisi del sistema giolittiano priva l’ente dei suoi principali interlo- cutori politici. A entrare in difficoltà è soprattutto, non a caso, l’anima governativa romana dell’ente, da cui l’anima milanese, cogliendo indizi di dissolvimento, si sgancia, costituendosi formalmente, nel 1917, come sezione lombarda dell’INM, con l’esplicito sostegno di Filippo Turati, e i contributi di Comune, Provincia, «Il Corriere della Sera», e vari istituti bancari42. Il CNPL, pur prostrato dagli sforzi compiuti durante la guer-

ra, e dai danni subiti dopo la rotta di Caporetto, cerca una soluzione per la sopravvivenza e comprende che la guerra ha imposto un netto cambio di agenda: l’urgenza è ora la propaganda nazionale. Su questo

39 Ildegarde Occella, Comunicazione fatta al II Congresso Nazionale delle opere di

Educazione Popolare a Roma nel dicembre 1912, Consorzio Nazionale per Bibliote-

che e Proiezioni Luminose, Torino, p. 11 (opuscolo conservato presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino, Archivio storico, Fondo Geisser).

40 Nell’arco di tre anni, tra il 1911 e il 1914, il CNPL passa da 3.000 a 37.273 dia-