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Fase 1 – L’esplorazione (1996-1997)

Nel documento LAVORARE IN RETEPER LO SVILUPPO (pagine 81-84)

3. La storia e i prodotti del progetto network

3.5. Una prospettiva sistemica: le fasi di vita del progetto network La storia del progetto è stata costituita da periodi discreti, distinti

3.5.1. Fase 1 – L’esplorazione (1996-1997)

Come abbiamo precedentemente spiegato, il contesto nel quale il progetto veniva avviato era al tempo stesso fertile e travagliato. Come conseguenza, nelle prime fasi di vita l’esigenza primaria era dare l’op-portunità agli attori del sistema di sperimentare concretamente la rea-lizzazione di azioni di rete, generando delle esperienze positive che po-tessero costituire il nucleo di una cultura di collaborazione. Fino a quel momento il sistema esisteva prevalentemente sulla carta, e si superava-no i confini organizzativi per ricercare collaborazione solo in maniera sporadica, spontaneistica, spesso a seguito di momenti di crisi.

Una dimostrazione che la partecipazione al progetto era tutt’al-tro che scontata, e che la scelta di aderire è stata oggetto di attenta riflessione e dibattito, è il fatto che in questa prima fase non tutte le Camere dell’Emilia-Romagna hanno deciso di prendere parte all’ini-ziativa: solo sette dei nove enti hanno deciso di prendere parte fin dalla partenza, mentre l’adesione di Ferrara e Piacenza è arrivata solo nel 1999. Per identificare le azioni e le iniziative che meglio potevano costituire banco di prova per la collaborazione interorganizzativa e – soprattutto – fare percepire a tutti i protagonisti il valore aggiunto che networking e benchmarking potevano dare, il primo passo è stato l’esplorazione del sistema dei vincoli e delle opportunità, e lo sviluppo di una comune consapevolezza circa le possibilità di lavoro in rete.

L’attenzione in questa fase era orientata a identificare concrete op-portunità di attivazione di progetti, attivabili nel breve periodo, le cui ricadute avessero un effetto tangibile sugli enti camerali, in modo da creare un effetto volano che avrebbe consentito il successivo sviluppo di nuove attività di rete. La motivazione primaria alla partecipazione poteva infatti essere ricercata nelle specifiche esigenze che ciascun ente (e al suo interno ciascuna area e ufficio) percepiva, e come conseguen-za il focus gestionale era sul coordinamento, dato che era necessario creare nuovi strumenti e occasioni di incontro, elaborare modalità per la gestione della collaborazione, sviluppare una cultura di sistema.

Abbiamo descritto in precedenza la prima attività messa in cantie-re, la ricerca organizzativa, che ha messo in luce una serie di possibili aree di “attacco” per lo sviluppo di attività di network. A seguito della discussione dei risultati, il Comitato Tecnico dei Segretari generali, con la partecipazione di Unioncamere e con il supporto metodologico dei consulenti di Net Working ha deciso la costituzione di una serie di Gruppi di sperimentazione formati da funzionari di diverse Camere, ciascuno dei quali dedicato allo studio di opportunità di creazione di rete in una specifica area di attività:

1. Gruppo riorganizzazione Registro imprese;

2. Gruppo servizi amministrativi;

3. Gruppo internazionalizzazione/promozione;

4. Gruppo formazione professionale e manageriale;

5. Gruppo interpretazione delle normative.

La scelta degli ambiti di lavoro di questi gruppi è parzialmente do-vuta dalla esigenza di far riferimento ai modelli di divisione del lavoro e delle competenze in uso presso le organizzazioni coinvolte. La decisio-ne è stata però più decisamente influenzata dal bisogno di concentrarsi su temi “caldi”, che attirassero un vivo interesse trasversale da parte di tutti gli Enti coinvolti, per via della complessità della materia, delle trasformazioni in atto, e della riconosciuta opportunità di scambi di esperienze o di collaborazione per la preparazione di nuove iniziative.

Questa prima esperienza di lavoro in un gruppo interorganizzativo tematico strutturato ha avuto sia lo scopo di illustrare ai partecipanti una nuova filosofia di lavoro, e quindi di radicare all’interno le logiche della rete, che quello di produrre delle proposte concrete, finalizzate alla realizzazione di progetti in grado di sviluppare apprezzabili eco-nomie di sistema. Rispetto al primo obiettivo, è interessante notare come alcuni gruppi hanno in ogni caso deciso di continuare ad opera-re al di là del grado di accoglimento delle proposte, il che sta a dimo-strare come l’esperienza di lavoro in network costituisse comunque una opportunità di liberare energie inespresse nel personale camera-le. Dal punto di vista delle proposte sviluppate, è invece da sottolinea-re come gran parte dei progetti più rilevanti e di più ampio sottolinea-respiro che hanno caratterizzato la storia del network siano stati ideati proprio in questa prima fase di ricerca debolmente strutturata.

Vediamo di passare rapidamente in rassegna i filoni di attività in-trapresi da ciascuno di questi gruppi originari:

• Gruppo riorganizzazione Registro imprese: a fronte delle mo-dalità con le quali ciascuna Camera aveva affrontato il tema della rifor-ma dei Registri introdotta dalla 580, il gruppo si è orientato alla ricerca di opportunità di miglioramento e standardizzazione dei processi di gestione dei Registri. Per facilitare il benchmarking delle diverse solu-zioni, si è da un lato definito un “modello ideale” di processo di lavoro per i Registri delle imprese, dall’altro si sono analizzati gli scostamenti rispetto ai modelli reali esistenti. Ciò ha consentito un efficacissimo scambio di informazioni. Allo scopo di facilitare l’attività di standar-dizzazione dei processi si è giunti alla decisione di implementazione parallela di Sistemi Qualità ISO 9000 in diversi Registri imprese, get-tando le basi di quello che è diventato uno dei più longevi e articolati progetti prodotti dal network, il Progetto Qualità, sviluppato a partire

dal 1998. Un altro interessante prodotto di questa fase che ha ulterior-mente contributo a convincere i partecipanti dell’efficacia dell’azione di rete è stata la proposta di ridefinizione dell’impostazione grafica del-le visure e dei certificati, che il gruppo è riuscito, in virtù del “peso”

della rete, a far adottare a livello nazionale da InfoCamere.

• Gruppo servizi amministrativi: l’introduzione del nuovo Regola-mento di Contabilità costituiva il focus dell’interesse di questo gruppo, che è riuscito a sviluppare un piano condiviso che i servizi delle diver-se Camere potesdiver-sero utilizzare per l’implementazione del passaggio al nuovo sistema contabile. Il lavoro di questo gruppo ha poi posto le basi per il successivo avvio del progetto Controllo di Gestione.

• Gruppo internazionalizzazione/promozione: muovendosi in una area altamente delicata e complessa, il gruppo si è dedicato al-l’analisi del sistema degli attori interni ed esterni che interagiscono in tema di promozione ed internazionalizzazione, evidenziandone criti-camente il sistema delle interdipendenze. Il gruppo si è poi concen-trato sullo studio della fattibilità di azioni per l’internazionalizzazione (programmazione delle attività e fattibilità del progetto di Agenzia re-gionale per l’internazionalizzazione). Il Gruppo ha concluso i propri lavori nel 1997, mentre lo sviluppo delle logiche di rete per l’interna-zionalizzazione è rimasto affidato a uno specifico progetto intercame-rale Netprise guidato da Unioncamere (descritto più avanti).

• Gruppo formazione professionale e manageriale: il lavoro si è concentrato sulla esigenza di coordinamento degli investimenti in materia di formazione del personale camerale. Il risultato dei sugge-rimenti emersi durante la fase di analisi è stata l’elaborazione di un Piano Formativo Intercamerale con un orizzonte biennale, articolato per famiglie professionali e per aree di competenze da sviluppare, da cui traggono origine differenti percorsi formativi. Il lavoro preparato-rio è stato ultepreparato-riormente sviluppato nel biennio successivo, arrivando a produrre quella che – a partire dal 2000 – è diventata una vera e pro-pria “struttura virtuale” stabile, che programma, organizza e valuta attività formative per il sistema camerale regionale.

• Gruppo interpretazione delle normative: partendo da alcuni suggerimenti emersi nell’analisi organizzativa il gruppo ha prodotto una approfondita analisi che ha messo in luce un insieme di bisogni non soddisfatti nell’ambito della consulenza giuridico-normativa. Que-sto ha reso possibile la progettazione di servizi di rete innovativi, come la rete degli Sportelli di conciliazione e il Servizio Legale regionale.

Soprattutto l’istituzione di questo ultimo servizio, a partire dal 1998, ha rappresentato il primo tangibile risultato dal punto di vista della ca-pacità di produrre servizi ad alto valore aggiunto per tutte le Camere.

Nel documento LAVORARE IN RETEPER LO SVILUPPO (pagine 81-84)

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