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Giunge quindi un'ambasciata da parte dello Stamento militare per consegnare copia della memoria con cui lo Stamento reale dichiara di recedere dalla

Nel documento Torno II Atti dello Stamento ecclesiastico. (pagine 165-168)

presen-tazione delle domande quarta e quinta, concernenti l'istituzione di un Consiglio di Stato ordinario e di un Ministero particolare per la Sardegna in Torino. La de-legazione militare consegna inoltre un capitolo di corte del 1677, desunto dagli atti del Parlamento del marchese de las Navas, e gli atti di cessione della Sarde-gna a Casa Savoia da parte dell'imperatore Carlo VI, documenti sui quali l'ordi-ne militare fondava principalmente le domande relative alla riserva degli impie-ghi ai Sardi e alla conferma dei privilegi e delle leggi fondamentali del Regno.

Sessione ventottesima il dì 10 luglio 1793. E c. 68v.

Nella giunta d'oggi unitasi alle ore dieci di mattina secondo la forma solita, e coll'intervento de' membri componenti al presente lo Stamento ecclesiastico a riserva dell'illustrissimo, e reverendissimo monsignor arcivescovo d'Oristano, si lesse primieramente la continuazione degli atti della precedente sessione, la quale fu approvata da tutti come conforme a quanto in essa erasi trattato, e deciso, avendo soltanto osservato il signor canonico don Giambattista Simon, che rispetto al priore di San Leonardo egli non intese asserire, che si facesse special menzione di lui ne' capitoli di corte, ma bensì de' priori in generale, e che perciò vi si doveva intendere compreso anche il suddetto priore di San Leonardo.

E quindi monsignor arcivescovo di Cagliari come prima voce dello Stamento diede principio alla sessione presente con fare all'adunanza le seguenti pro-poste:

1° - che dovendo partire i signori deputati alla regia corte, era d'uopo provve-derli d'una anticipata almeno di tre mesi, ascendente alla somma di 1800 scu-di;

2° - che avendo egli a tal effetto praticato diversi mezzi per aver in pronto l'in-dicata somma, non gli riuscì di trovare più di 500 scudi, a' quali ne potesse ag-giungere del suo altri 300. Per lo che dovea lo Stamento cercare tuttavia la somma di 1000 scudi, che mancavano per completare la surriferita partita;

3° - che conservando memoria d'aver letto in un antico documento che il Ca-pitolo cagliaritano era collettor nato delle contribuzioni riguardanti il clero del Regno, credeva / opportuno appoggiare questo carico al medesimo, ac- E c. 69 ciocché destinasse uno, o due soggetti per collettare la contribuzione già fissa-ta per le spese della depufissa-tazione al regio trono.

Udite le quali proposte fu eccitato da' signori canonici dottor Giuseppe Chiap-pe, e don Giambattista Simon, che essendovi fondi d'avvanzo nello Stamento militare, poteva chiedersi dal medesimo l'anticipata della riferita somma de' 1000 scudi; ed il signor canonico Navoni fece poi riflettere, che essendosi av-venuto per parte del vicario capitolare, e del Capitolo d'Alghero alla contribu-

zione fissata pe' signori deputati sotto la condizione espressa nelle sue procu-re di effettuarsi la nuova ripartizione del donativo, cprocu-redeva necessario, che prima di tutt'altro si dovesse risolvere su tale oggetto; la quale istanza fu pure secondata dal signor canonico don Pasquale Manca pel Capitolo di Cagliari, dal signor canonico Floris pel Capitolo di Bosa, e dal signor canonico Simon per parte de' signori abati di Salvenero, e di Saccargia.

Stimò per altro conveniente l'adunanza di sospendere le sue risoluzioni circa il suggerito imprestito da chiedersi allo Stamento militare. Ed avendo ricono-sciuta giusta l'istanza de' prelodati canonici per la nuova ripartizione del do-nativo, vi aderì concordemente sotto l'espressa condizione, che mentre la me-desima non potrà subito aver effetto per doversi combinare con accordo del-l'altre voci, frattanto resteranno le cose nel piede, in cui sono, e la contribuzio-ne pe' deputati, atteso che non ammette dilaziocontribuzio-ne, sarà pure regolata secondo E c. 69v. il / presente donativo di cui solo si farà in appresso il nuovo riparto, e non già del sussidio, il quale dipende da' signori delegati apostolici, che sono l'illu-strissimi, e reverendissimi arcivescovi di Cagliari, ed Oristano.

Sulle proposte poi della prima voce già sopra riferite, tutti i membri dell'adu-nanza approvarono, che si facesse a' signori deputati l'anticipata di tre mesi, eccettuato il suddetto signor canonico Simon, il quale vi aderì solamente ri-guardo al primo, mentre per l'altro intendeva di sussistere la già fatta protesta, e similmente tutti di buon grado, nessuno eccettuato convennero d'appoggia-re al suddetto Capitolo cagliaritano l'incombenza di esiged'appoggia-re sì fatta contribu-zione, e segnatamente a deputare, e destinare per colletori li signori canonico don Pasquale Manca, e dottor Giuseppe Sevellin, abilitando i medesimi a cer-care ad imprestito a nome dello Stamento la sovraindicata somma di 1000 scudi, che tuttavia manca per completare l'anticipata da farsi a' succennati si-gnori deputati.

Essendo intanto giunta un'ambasciata dall'illustrissimo Stamento militare co' signori don Domenico Simon, e don Gioachino Grondona il primo d'essi avendo letto, e consegnato la copia qui unita della memoria dello Stamento reale t contenente i motivi pe' quali credé conveniente di sospendere le sue determinazioni circa le due domande già prima combinate, la destinazione cioè di un Ministro particolare per gli affari di Sardegna, e l'erezione d'un Consiglio di Stato in questa capitale, espose a voce i riflessi che lo Stamento E c. 70 militare avea / creduto opportuno di contrapporre alle ragioni proposte dallo Stamento reale, e pe' quali stimò necessario di persistere su quanto erasi di comune accordo deliberato circa le cinque domande, sperando che in vista de' contrapposti motivi si risolverebbe anche quello Stamento a convenire in tutto cogli altri nel modo prima concertato con reciproca intelligenza.

Avendo poi consegnato le qui unite copie d'un capitolo di corte dell'anno Vedi la pezza n. 36] in margine. Il promemoria dello Stamento reale, inserito in E co-me pezza n. 36, cc. 131-132, è pubblicato in B, verbale 25 giugno 1793, doc. 46/1.

1677 sotto la presidenza del marchese de las Navas 1, e degli atti seguiti tra l'imperatore Carlo VI e il duca di Savoia Vittorio Amedeo per la rinuncia del-la Sardegna, nelle quali pezze fondava come egli disse, lo Stamento militare le dimande concernenti la privativa di tutti gli impieghi a favore de' regnicoli, e la conferma di tutti i privilegi, statuti, e leggi fondamentali del Regno passò a significare, che la commissione de' deputati dello Stamento militare alla regia corte avea due soli oggetti: di rinnovare cioè gli omaggi del Regno al clemen-tissimo sovrano, e ringraziarlo delle provvide cure, e reali beneficenze usate a favore della nazione nelle circostanze della guerra, e quindi di corrispondere al paterno amorevole invito fatto agli Stamenti da Sua Maestà presentandole i comuni desideri de' suoi fedelissimi sudditi espressi nelle cinque domande già combinate. Intorno alle quali siccome lo Stamento erasi vincolato prima della partenza de' membri dell'altro Capo di non poter variare cosa alcuna; così pu-re stimò di pu-restringepu-re la facoltà delegata a' suoi deputati al solo uffizio di /

rappresentare, inibendo ad essi la più menoma trattativa, modificazione, o va- E c. 70v.

riazione di qualunque sorte delle suddette dimande.

Nell'udire questa proposta fu tosto rilevato da parecchi membri dell'ecclesia-stico che la commissione ridotta a questi termini oltre di non essere troppo propria, e convenevole per una corte, poteva pure arrecare grave pregiudizio al Regno, e ad ogni modo per questo solo fine non bisognava spedire due de-putati di ogni rispettivo Stamento. Ma rispose il suddetto don Domenico Si-mon, che avendo lo Stamento militare esaminato i mandati spediti in altre oc-casioni per simili deputazioni gli avea ritrovati ristretti a tali termini: e che sti-mò conveniente per molte ragioni uniformarsi a' medesimi anche in questa congiuntura, e di fissare a' suoi deputati quattro mesi di tempo da contarsi dalla pírtenza, per compiere nel modo accennato la loro commissione.

Seguì poi l'ambasciata con partecipare, che lo Stamento militare aveva fatto prestare il giuramento a' suoi deputati, che dentro l'accennato termine di quattro mesi, e finché al loro ritorno non avessero reso conto allo Stamento della loro commissione, non potrebbero procurarsi, né accettare grazie non solo per sé, ma neppure pe' fratelli, e parenti, e tampoco per gli amici. E con-chiuse dicendo che essendo già partiti due deputati, il signor don Girolamo Pitzolu, e don Antonio Sircana, colla fiducia che gli altri si sarebbero data la premura di seguirli, lo Stamento / militare pregava l'ecclesiastico, che avesse E c. 71 procurato ancor egli di spedire quanto prima la sua deputazione.

Monsignor arcivescovo di Cagliari corrispose a quest'ambasciata ringraziando lo Stamento militare della gentilezza usata in trasmetterli copia della memoria dello Stamento reale, e l'altre pezze relative alle cinque domande già concerta-te; e pregò i signori deputati a far sentire a quell'adunanza che l'ecclesiastico dopo aver fatto i suoi riflessi su quanto gli era stato comunicato, si farebbe un dovere di parteciparli le sue risoluzioni; e che riguardo alla pronta partenza

i Vedansi le pezze n. 37] in margine. Cfr. doc. 99/1.

de' deputati ecclesiastici si stava pensando a combinare ogni cosa, ma che il ri-tardo poteva forse provenire dalla difficoltà di trovare una somma, che tutta-via mancava per completare l'anticipata da farsi a' medesimi.

Rispose gentilmente il prelodato don Domenico Simon che essendovi fondi nello Stamento militare avea fondamento di credere, che qualora l'ecclesiasti-co ne facesse un cenno, non si avrebbe diffil'ecclesiasti-coltà di somministrare a titolo di grazioso imprestito la partita che si fosse stimata necessaria al bisogno.

Ed essendosi con ciò licenziati li sopra riferiti deputati, siccome non rimaneva tempo sufficiente per prendere in disamina gli esposti oggetti, lo Stamento prese la risoluzione d'unirsi a tal effetto nel dopo pranzo del dì 13 del corren-te alle ore cinque e mezzo; ed intanto prevalendosi della graziosa insinuazione del sullodato don Domenico Simon, determinò a pieni voti di chiedere la par-

E c. 71v. tita di 1000 scudi allo Stamento militare, / passandone la domanda per mezzo della prima voce del medesimo; del che ecc.

Giovanni Battista Hortal cancelliere.

99/1 [1793 luglio 10, Cagliarli

Una delegazione dello Stamento militare consegna alla

prima

voce dello

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