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La prima voce monsignor Melano introduce la seduta ricordando le benefi- benefi-cenze accordate dal sovrano per la vittoriosa resistenza contro l'invasione dei

francesi e propone, col consenso unanime dello Stamento, di far pervenire al so-vrano i più sentiti ringraziamenti da parte del clero sardo. Dopo aver rilevato che lo Stamento militare non ha dato alcuna risposta a quanto si era deliberato intorno alle due rappresentanze al viceré di cui nelle sessioni precedenti, la prima voce conclude che quell'ordine deve aver deciso di inoltrare autonomamente le due rappresentanze; propone pertanto che anche lo Stamento ecclesiastico faccia pervenire in modo autonomo al viceré le sue determinazioni in merito agli stessi oggetti. L'assemblea approva la proposta e dopo approfondita discussione degli argomenti in oggetto dà mandato alla prima voce di redigere una rappresentanza e di farla pervenire al viceré.

E c. 31 Sessione tredicesima il dì 25 aprile 1793.

Previo l'avviso di monsignor arcivescovo si adunò il congresso alle ore dieci e mezza di mattina, secondo il solito, e nella consueta forma coll'assenza sola-mente del signor canonico Sevelin per la già detta causa di trovarsi tuttavia in-disposto, e del signor canonico don Carlo Falqui, per essersi portato alla sua prebenda di Mara a cagione di qualche sua dipendenza.

i Vedi la pezza n. 17] in margine. La memoria risponsiva dell'arcivescovo, inserita in E, come pezza n. 17, cc. 104 -106, è pubblicata in B, doc. 26/1. Nella copia autentica di E, do-po la firma dell'arcivescovo, si legge la seguente do-postilla «Consegnato questo scritto la stes-sa notte de' 23 aprile alle ore nove e mezza al signor don Domenico Simon mediante il do-mestico Gaspare Deligia».

Aprì il prelodato monsignor arcivescovo la sessione con far sentire all'adunan-za, che della memoria trasmessa al signor don Domenico Simon sulle due sup-pliche dello Stamento militare non avea tuttavia ricevuto alcun riscontro, né sapeva qual risoluzione il medesimo Stamento avesse preso per la loro rasse-gna a Sua Eccellenza il signor viceré. Quindi passò a significare, che essendosi Sua Maestà degnata di assegnare in Torino due piazze nel collegio de' nobili,

e quattro nel collegio delle provincie / a favore de' sardi dell'uno, e dell'altro E c. 31v.

Capo colla preferenza agli studenti dí Fisica, Matematica, Medicina, e Chirur-gia, di fondarne pure altre quattro a sue spese in questo collegio della città a favore de' giovani del Capo di Cagliari; di fissare inoltre sulla regia cassa un'annua pensione di scudi mille a favore dell'ospitale, e finalmente di desti-nare 24 doti all'anno di scudi sessanta ognuna da ripartire a tante povere zitel-le nel lunedì di Pasqua, giorno in cui appunto si cantò il Te Deum per la ripor-tata vittoria contro i francesi; tutte le quali regie beneficienze interessavano ben particolarmente il zelo, e la carità di tutto il clero; sembrava perciò molto conveniente, che lo Stamento ecclesiastico che rappresenta tutto il clero del Regno facesse sentire a Sua Eccellenza il signor viceré i suoi dovuti copiosi ringraziamenti pregandola rassegnarli all'augusto nostro amatissimo sovrano in attestato della più profonda, ed ossequiosa venerazione.

Finito che ebbe questo discorso monsignor arcivescovo fu applaudita da tutti i membri dell'adunanza l'anzidetta proposta del ringraziamento da farsi a Sua Maestà per le recenti sovrane beneficenze a favore di questo Regno, e quindi sul riflesso, che il prelodato Stamento militare non avea più fatto alcuna repli-ca alla succennata memoria rimessagli nella precedente sessione, doveasi per-ciò credere di avere il medesimo stimato opportuno di rassegnare a Sua Ec-cellenza le suddette suppliche a nome proprio, si prese la / determinazione di E c. 32

far separatamente ricorso alla prefata Sua Eccellenza sugli articoli già conve-nuti, facendo a tal effetto una rappresentanza contenente i seguenti capi:

1° - Il suddetto ringraziamento a nome proprio, e del clero, pregando Sua Ec-cellenza di far pervenire al sovrano i rispettosi sentimenti dello Stamento.

2° - Le premure del medesimo perché Sua Eccellenza si compiaccia di far ese-guire prontamente, ed efficacemente le determinazioni prese in seguito al con-siglio di guerra ne' 10 del corrente, tanto per le pattuglie, e ronde del littorale di Quarto, e per la custodia de' trincieramenti della Scaffa, come pure per scandagliare la spiaggia di Quarto, e questa rada, e per provvedere dentro il Castello le vettovaglie, e gli altri generi necessari in circostanze di un formale assedio.

3° - La rinnovazione delle istanze già fatte sulla rimessa di alcuni cannoni al campo di Palmas per far fronte al nemico, e impedire le sue scorrerie, ed ogni altro tentativo in quel territorio, dove postovi una volta il piede potrebbe fa-cilmente inoltrarsi, garantito della grossa artiglieria di cui è ben provvisto.

4° - La necessità di fare a tempo una provvista di calcina, e di pietre per risar-cire prontamente i danni, che il cannone nemico potrebbe cagionare alle forti-

ficazioni della piazza, e del vicino littorale.

5° - Il vantaggio che ne risulterebbe alla piazza dalla pronta provvista di arti-glieria di grosso calibro, pregando Sua Eccellenza di impiegare per la

medesi-E c. 32v. ma i mezzi, che crederà più opportuni anche per appagamento / del popolo.

Conchiusi questi articoli si propose ancora l'eccitamento, che non avendo tut-tavia Sua Eccellenza rimesso copia del verbale tenuto nel consiglio di guerra, nemmeno dopo d'averlo rimesso allo Stamento militare, quando doveva esse- re per ogni riguardo preferito lo Stamento ecclesiastico, sembrava opportuno il far cenno di questa ommissione nella suddetta rappresentanza, e di avvan- zarne la formale richiesta. Ma siccome monsignor arcivescovo fece sentire che se ne era già fatta una scusa con lui, adducendo per ragione del ritardo la gran folla degli affari, che non diede tempo di allestirne prontamente la copia, che intanto si era mandata prima allo Stamento militare, perché questo ne avvan-zò subito con gran premura la domanda; per tal motivo giudicò conveniente l'adunanza di non far parola di ciò nella sudetta rappresentanza, purché mon-signor arcivescovo spiegasse a voce le premure dello Stamento per la rimessa di questo verbale, senza ulteriore dilazione e ritardo.

E siccome dopo questa conferenza non restava tempo bastante per distendere nello stesso congresso la menzionata rappresentanza, fu pregato lo stesso mon- signor arcivescovo a farla distendere conforme alle risoluzioni già prese di co- mune accordo, e quindi soscritta da lui come prima voce di presentarla alla prefata Sua Eccellenza a nome dello Stamento, alla quale istanza avendo ade- rito di buon grado il prelodato arcivescovo fu sciolto il congresso

prorrogan-E c. 33 dosi la seguente sessione / al dì 30 del corrente all'ora consueta di mattino, se gli affari da trattarsi non esigevano altrimenti, di che ecc.

Giovanni Battista Hortal cancelliere.

85 1793 aprile 30, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

Interviene alla seduta il vescovo di Ales monsignor Michele Aymerich. La prima voce monsignor Melano legge la rappresentanza concordata nella seduta precedente, fatta pervenire al viceré Giunge un'ambasciata dello Stamento reale per comunicare che, essendosi quell'ordine riunito per la prima volta il 29 aprile, aveva bisogno di una copia dei verbali delle sedute dello Stamento ecclesiastico sin qui tenute per procedere di concerto con gli altri due ordini negli oggetti di interesse generale. La richiesta viene accolta e la prima voce dà mandato di redi-gere copia dei verbali dello Stamento. Essendo finalmente pervenuto il verbale del consiglio di guerra del 10 aprile, ne viene data lettura e l'assemblea nota al-cune singolari incongruenze ed inesattezze.

Giunge nel frattempo una delegazione dello Stamento militare per sottopor-re all'ordine ecclesiastico la risoluzione psottopor-resa di chiedesottopor-re al sovrano la convoca-

zione entro breve termine delle Corti generali e la prima voce monsignor Melano

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