l'ele-zione ad ambasciatore del canonico Pietro Sisternes né impegnare la Collegiata a concorrere alle spese della missione. La proposta viene rigettata dallo Stamento perché manifestamente illegittima. Con riferimento alle sedute stamentarie tenu-tesi nel 1731 e nel 1735, la prima voce monsignor Melano, col pieno accordo dell'assembleg risolve positivamente la questione relativa al diritto delle Colle-giate di intervenire nelle sedute dello Stamento. Dietro ulteriore sollecitazione dello Stamento militare viene iterata la decisione di non aderire alla domanda sull'assegnazione dei tre arcivescovadi e del vescovado di Alghero ai Sardi.
Sessione ventiduesima il dì 16 maggio 1793. E c. 49v.
Essendosi radunata l'adunanza secondo il solito nella mattina di questo gior-no coll'intervento de' siggior-nori rappresentanti ad eccezione dell'illustrissimo si-gnor canonico Sevelin che ritrovasi tuttavia fuori di questa capitale, e dell'illu-strissimo signor canonico don Filiberto Malliano per essere comparso in sua vece il signor canonico don Luigi Figus come procuratore della Collegiata di Ozieri, la di cui procura fu letta in piena adunanza, e poi consegnata all'infra-scritto segretaro per inserirla negli atti 1; prima di entrare nella trattativa degli affari il prelodato signor canonico Figus.fece a voce la protesta che non inten-deva approvare la destinazione del signor canonico don Pietro Sisternes per deputato alla regia corte a motivo che non era il medesimo del Capo di Sassa-ri, e molto meno pensava obbligarsi alle spese della suddetta deputazione, perché la sua Collegiata si ritrovava pregiudicata nel ripartimento del regio
donativo. / E c. 50
i Cfr. doc. 93/1.
Credé però conveniente l'adunanza di rigettare sì fatta protesta perché la rico-nobbe illegale, ed inammisibile non solo per le ragioni riferite nella preceden-te sessione contro le propreceden-tespreceden-te fatpreceden-te dall'illustrissimi signori procuratori del ve-scovo, e Capitolo di Alghero, del Capitolo turritano, e del signor abate di Sac-cargia, ma particolarmente perché alla sessione, in cui seguì l'elezione del pre-lodato signor deputato, intervenne il signor don Filiberto Malliano, ch'era al-lora legittimo procuratore della suddivisata Collegiata, né fu fatta da lui con-tradizione alcuna a quanto si operò, e si conchiuse a tal riguardo. Soggiunse poi monsignor arcivescovo a tal proposito, che rispetto alla nullità degli atti protestata precedentemente per la convocazione delle Collegiate, che si sup-pone di non aver dritto di concorrervi, che ritrovava essersi eccitata una simi-le questione nello Stamento tenutosi ne' 13 marzo 1731 e che monsignor Fal-leti rispose di aver convocato le Collegiate allora esistenti, perché anche Sua Eccellenza il signor viceré le chiamò per prestare il giuramento di fedeltà, on-de da quel tempo in poi- trovava di essere state sempre convocate negli Sta-menti, che si sono tenuti posteriormente, come apparisce da' loro atti, a' quali senza dubbio era egli obbligato di uniformarsi per non essere in sua balia il variare l'uso ormai stabilito né il pregiudicare alla pacifica possessione in cui le medesime si ritrovano senza precedere un giudizio plenario, come si era già opportunamente ritenuto nella precedente sessione. Quanto poi all'istanza del
E c. 50v. nuovo ripartimento del donativo, che / rilevava pure di essersi fatta altra volta una tal richiesta nello Stamento tenutosi ne' 7 febbraio dell'anno 1735, e di aver risposto monsignor Falleti, che non potevasi innovare nulla, se prima non si faceva constare l'allegata sproporzione. Onde per lo stesso motivo credeva ancor egli necessario di destinare due soggetti, che riconoscano le consegne giurate de' redditi de' benefici di ciascheduna diocesi, affinché in seguito alla loro relazione possa lo Stamento giudicare, se conviene o no di procedere a un nuovo ripartimento del donativo.
Approvò pienamente il congresso le riferite risposte di monsignor arcivesco-vo, e sull'o:4etto del donativo gli stessi soggetti, che ne fecero istanza conven-nero dover fare la proposta disamina delle consegne per venir in chiaro della sproporzione; perloché furono a tal effetto destinati di comune accordo i si-gnori canonici don Carlo Falque, e dottor Salvatore Marvoddi, ambidue per-sone ben idonee per formare un esatto dettaglio del divario, che vi potrebbe essere in pregiudizio delle rispettive diocesi.
Siccome poi nella precedente sessione replicò le sue istanze l'illustrissimo Sta-mento militare, affinché l'ecclesiastico aderisse alle sue risoluzioni anche sul-l'articolo della privativa di tutte le prelature a favore de' nazionali, si credé op-portuno di prender altra volta in disamina questo eccitamento. Ritiratosi per-tanto dal congresso monsignor arcivescovo come fece nella precedente sessio-
E c. 51 ne quando si prese in deliberazione questo punto, e restato / a presiedere monsignor vescovo di Ales, dovette l'adunanza considerare, che sebbene la domanda fatta al sommo pontefice Clemente VIII fosse concepita in termini
generali anche per le prelature del Regno, pure nella sua bolla Clemens servo-rum si restrinse solamente agli altri benefizi del Regno, e che quantunque sia stata altra volta proposta questa privativa ne' capitoli di corte, pure il sovrano si ha sempre riservato gli arcivescovadi, e il vescovado di Alghero, cosiché a termini de' decreti emanati in coerenza di tal dimanda non può inoltrarsi altra istanza, se non che Sua Maestà si degni di porre in esecuzione quanto in essi si prescrive, perché sia avuto anche a' nazionali il riguardo, e la preferenza ivi espressa nelle vacanze de' suddetti arcivescovadi, e vescovado di Alghero. E quindi essendosi messo in deliberazione per mezzo di voti segreti se dovea questo Stamento persistere nella prima risoluzione, ovvero aderire alle nuove istanze del militare con la pluralità di 22 voti contro un solo, fu deciso di non dipartirsi da ciò che si era già risoluto precedentemente. Si pose poi termine al congresso prorrogando la sessione al dì 17 del corrente per trattare del quantitativo da fissarsi a' signori deputati pel viaggio, e per la loro manuten-zione in Torino, ed altri oggetti relativi a questa spedimanuten-zione.
Giovanni Battista Hortal cancelliere.
93/1 1793 maggio 7, Ozieri.
La Collegiata di Ozieri, che con procura in data 14 febbraio 1793 aveva de-legato don Diego CA.Mlo, che a sua volta aveva suddede-legato il canonico Filiber-to Malliano [vedi documenFiliber-to 72/8], revoca la precedente procura e costituisce come suo procuratore per intervenire alle sedute dello Stamento ecclesiastico un componente della Collegiata nella persona del canonico Luigi Figus.
In data 20 maggio 1793 il canonico Figus, ripartito per Ozieri probabil-mente a seguito della morte del vescovo Radicati — la Collegiata ozierese era an-nessa alla mitra algherese — suddelega il canonico cagliaritano Salvatore Angelo Corda Floris.
Dia 7 de mayo 1793, Ocier. E c. 165
Sea à todos notorio. Como el muy reverendo canonigo doctor en ambos dere-chos Antiogo Sini archiprete de la insige Colegiata de esta villa de Ocier, y los muy reverendos canonigo Antonio Pisquedda, canonigo Juan Antonio Desse-na, canonigo don Juan Roig, canonigo doctor Francisco Cocco, canonigo An-dres Manca, y canonigo don Antonio Miguel Sassu, que son la mayor, y sana parte de los sugetos que componen este insigne Cabildo, todos de esta villa, que solo falta uno de ellos, que lo es el pro doctor canonigo Luis Pinna, quien algun tiempo es, se halla ausente de esta villa en la ciudad de Sasser, conoci-dos de los infrascriptos notaro, y testigos, y ante los mismos costituyenconoci-dos di-zen, que à las infrascriptas cosas por sus legitimas occupaciones, y otros impe-diementos que se los estorva, personalmente assistir no pueden, y para ella confian de la sufficiencia, legalidad, rectitud del infrascripto. Portanto gratis
etc. en todo el mejor modo que pueden, y el derecho les permite en dicho nombre de Cabildo, constituyen, crean, y solemnemente ordenan su procura-dor cierto, y expecial, y para las infrascriptas cosas generai, assique etc. ni por lo contrario al el egregio doctor en derechos Luis Figos, otro de los muy reve-rendos canonigos de esta dicha insigne Colegiata presente etc. paraque en nombre, y por parte de dichos muy reverendos constituyentes, y representan-do sus proprias personas en dicho nombre de Cabilrepresentan-do pueda, deva, licito, y permitido le sea personalmente parecer ante el illustrissimo, y reverendissimo Estamento ecclesiastico en la muy illustre y magiorasca ciudad de Caller capi-tal del presente reyno de Sardefia, y ante el mesmo illustrissimo, y reverendis-simo Estamento ecclesiastico representar, no solo auqellas gracias que miran
E c. 165v. al bien publico / sinò tambien los interesses de esta insigne Colegiata, o sean aquellos, que miran los pesos de contribuciones, y regios donativos, sinò los emolumentos y derechos privativos de este insigne Cabildo, y especialmente la erecion de la mithra de Bisarchu en esta de Ocier, y qualquiera otro punto concerniente à los interesses de esta insigne Colegiata, y caso sea menester pueda assibien para dichas cosas parecer ante Su Excelencia, y Real Audien-cia, revocando segun revocan con los presentes poderes qualesOier otros po-deres, que para semejante effecto se huvieren por dichos muy reverendos constituyentes obtorgado, haciendo, y praticando todo y quanto harian, y pra-ticarian dichos muy reverendos constituyentes si presentes, y personalmente à estas cosas se hallasse para todo lo qual le confieren toda ampia facultad, y poder tanto quanto derecho es necessario, con poder de substituyr etc. y pro-meten, y se obligan, que todo y quanto por dicho procurador, y substituidos por aquel fuere cerca sobre las dichas cosas hecho, obrado, y tractado, lo han de tener siempre, y perpetuamente por firmo, y valido, y no lo revocaran, ni revocar haran por qualquiera causa, via, derecho, y razon bajo obligacion de los bienes, y reditos de esta dicha insigne Colegiata, segunque assi lo juran manu in pectore sacerdotali more respectivamente, y firman de sus manos, de lo que etc.
Doctor Antiogo Sini archiprete, canonigo Antonio Pisquedda, canonigo Juan Antonio Dessena, canonigo don Juan Roig, canonigo don Francisco Cocco, Andres Manca canonigo, canonigo don Antonio Miguel Sassu.
Testigos presentes à las sobredichas cosas han sido los bajos firmados, ambos de esta villa, de quibus etc. — reverendo Joseph Manca testigo — reverendo Fedel Bechu testigo — Simon Naytana publico notano — Concordat etc.
In testimonium veritatis — Simon Naitana publicus notarius.
Substituygo los presentes poderes al muy reverendo canonigo calaritano Sal-vador Angel Corda Floris con todas las facultades à mi concedidas, y sin limi-tacion alguna, porque conste lo firmo de mi mano.
Caller à 20 de mayo 1793.
Canonigo doctor Luis Figos.
94 1793 maggio 17, Cagliari (Palazzo arcivescovile).
Prima di mandare l'ambasciata di risposta allo Stamento militare, viene nuovamente discussa la questione della domanda per l'assegnazione al clero sardo degli arcivescovadi e del vescovado di Alghero: viene deciso che lo Sta-mento ecclesiastico chiederà che venga data attuazione a quanto richiesto in particolare nel Parlamento del viceré conte di Santo Stefano (1677-1678), in cui si suggeriva di privilegiare i prelati sardi senza escludere però in assoluto i non sardi nel contempo viene sollecitato di richiedere un pari trattamento dei prelati sardi nell'assegnazione delle mitre del Piemonte.
Lo Stamento ecclesiastico stabilisce infine di presentare al sovrano un pac-chetto di domande di esclusivo interesse del clero, oltre le cinque domande co-muni ai tre Stamenti.
I componenti l'assemblea, in gran parte procuratori, chiedono però un con-gruo lasso di tempo per poter avere il parere e le proposte dei rispettivi deleganti, per cui la seduta viene aggiornata al 27 maggio 1793.
Sessione ventitreesima li 17 maggio 1793. E c. 51
Siccome in questa seduta a cui non mancò, che il signor canonico Sevelin
do-veasi inviare una deputazione / all'illustrissimo Stamento militare per comuni- E c. 51v.
carli le risoluzioni presesi sull'oggetto della privativa delle prelature del Re-gno, ed in specialità degli arcivescovadi, e vescovado di Alghero, per tal moti-vo essendosi di bel nuomoti-vo presa in disamina siffatta proposta per combinare la maniera di significare al suddetto Stamento militare il sentimento dell'eccle-siastico, ritiratosi monsignor arcivescovo dal congresso, come fece nelle prece-denti sessioni, sempreché si è trattato di questo oggetto, e rimasto a presiede-re in sua vece monsignor vescovo d'Ales, ha nuovamente riflettuto l'adunanza che sebbene in tutte le volte che fu chiesta sì fatta privativa nelle Corti siasi spiegata Sua Maestà in maniera di far sperare con termini i più espressivi, e più favorevoli, che all'occorrenza avrebbe fatto godere i regnicoli, e gli esteri delle sue reali beneficenze nella nomina agli arcivescovadi, e vescovado di Al-ghero, ch'era appunto allora de' vescovadi il riservato, pur nondimeno mai si volle aderire alla dimanda esclusivamente, e soltanto si degnò distinguere il merito de' nazionali, prescegliendone molti all'occorrenza per gli arcivescova-di d'Oristano, arcivescova-di Sassari, arcivescova-di Cagliari, e pel vescovado arcivescova-di Alghero. Onde su que-sta benefica condotta di Sua Maestà il re delle Spagne fissando i limiti della sua pretenzione lo Stamento ecclesiastico nell'osservare, che nel lungo corso di anni settantacinque, in cui ha la sorte il Regno dí essere sotto il dominio della casa reale di Savoia, pochi nazionali sono stati promossi agli anzidetti ar-civescovadi, determinò di supplicare alla / Maestà Sua l'eseguimento in effetti E c. 52 di quelle speranze, che sono state accordate in più capitoli che esistono nelle rispettive Corti, e particolarmente in quelle del marchese de las Navas, e con-te di Santo Scon-tefano, persuaso, che siccome non mancano nel Regno soggetti capaci ad occupare sì ragguardevoli cariche si degnerà Sua Maestà considerare
le ragioni, per cui un nazionale deve essere preferito agli esteri pel maggior profitto spirituale degli amati suoi sudditi, e vorrà pure dimostrare i tratti più parziali della sua reale beneficenza a favore del Regno, acciocché con vincoli ognor maggiori di fedeltà, di rispetto, e di zelo pel pubblico bene si stringano tutti i ceti incessantemente al suo reale servizio.
Deciso in tal guisa a pieni voti l'articolo i signori canonici don Pasquale Man-ca, e dottor Giuseppe Chiappe furono destinati a comunicare in detti termini la seguita risoluzione, ed appagato forse de' succennati motivi l'illustrissimo Stamento militare fece sentire a' deputati, che almeno avrebbe gradito che la domanda fosse concepita in maniera, che non essendovi l'esclusiva pe' fore-stieri agli arcivescovadi della Sardegna, siano pure avuti presenti i regnicoli al-le prelature del Piemonte, affine di unire in ogni possibial-le maniera i cuori del-le due nazioni, dal che molto dipende la felicità dello Stato.
Ricevuta questa risposta si trattò della somma, che potrebbe essere assegnata ai due deputati da spedirsi al regio trono a nome dello Stamento, ed atteso il
E c. 52v. grado ragguardevole di prelato che in uno de' medesimi / risplende, si rifletté, che maggiore esser dovea l'assegnamento da farsi al vescovo d'Ales come quegli che dovea sostenere la sua dignità con quel decoro, che alla medesima corri-sponde, tanto più in circostanze di dover esser rappresentante dello Stamento.
Il signor decano di Sassari, l'arcidiacono di Alghero, il canonico Figus procu-ratore della Collegiata di Ozieri, ed il canonico Simon procuprocu-ratore dell'abate di Saccargia, coerentemente alla protesta che fecero a nome de' loro principali per essere caduta la scelta de' due deputati in soggetti ambi del Capo di Ca-gliari, protestaronsi di bel nuovo di non aderire a nessuna spesa senza far par-te a coloro de' quali erano rappresentanti, e da' quali atpar-tendevano nel prossi-mo ordinario gli opportuni riscontri sulle proteste già fatte. Lo Stamento però conchiuse di lasciare in arbitrio de' suddetti deputati la dimanda di quella partita, che creduta avrebbero necessaria convinto della loro compitezza, di-chiarando che con ciò non intendeva di restringere in modo alcuno le spese, che avrebbero dovute fare, sia per le loro persone, e sia per qualunque ogget-to, che possa dipendere dalla commissione loro appoggiata. Siffatta proposta fu molto gradita da' signori deputati, e lo Stamento fu assai soddisfatto della graziosa maniera, con cui ne dimostravano ambidue il più sincero gradimento.
E siccome alcuni procuratori del Capo di Sassari significarono allo Stamento la grave premura che aveano di ritirarsi alle loro rispettive residenze, fu pro-
E c. 53 posto, che ciascuno per parte de' suoi principali manifestasse / quelle diman-de che senza diferirle alle Corti generali potrebbero da' diman-deputati essere pre-sentate al regio trono. La maggior parte de' membri dello Stamento perché tuttavia non erano muniti de' necessari documenti fecero sentire, che avreb-bero desiderata la dilazione fino alli 27 del corrente, ed atteso il giusto motivo che allegavano, si condiscese di buon grado a tal insinuazione, ed in conse-guenza fu fissata a tal giorno la nuova sessione.
Giovanni Battista Hortal cancelliere.