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zione entro breve termine delle Corti generali e la prima voce monsignor Melano assicura che lo Stamento ecclesiastico discuterà nella seduta successiva di questo

come degli altri problemi già sottoposti alla sua attenzione.

Sessione quattordicesima il dì 30 aprile 1793. E c. 33

A tenore della precedente prorrogazione all'ora prefissa, e nel luogo solito si congregò lo Stamento ecclesiastico, ed intervennero al medesimo tutti i sog-getti che lo compongono a riserva del signor canonico Sevellin per l'accennata causa di malattia, ed il signor canonico dottor Marvoddi, perché essendo giunto in questa capitale il suo principale l'illustrissimo, e reverendissimo don Michele Aymerich vescovo di Ales vi ha voluto egli assistere personalmente, e fu perciò convocato nella sera precedente per mano di un cappellano di mon-signor arcivescovo prima voce dello Stamento.

Cominciò la sessione l'or detto monsignor arcivescovo partecipando all'adu-nanza che gli illustrissimi Stamenti militare, e reale gli aveano passato l'avviso di esser disposti a mandar oggi una deputazione per comunicare all'ecclesia-stico le loro deliberazioni. Fece da ciò passaggio a significare, che avendo ras-segnato a Sua Eccellenza la memoria concertata nella precedente sessione co-me apparisce dall'unita copia che fu letta con approvazione del congresso, Sua Eccellenza si compiacque assicurarlo che avrebbe avuti presenti gli op-portuni eccitamenti dello Stamento ecclesiastico combinandone l'esecuzione coi mezzi, di cui poteva prevalersi nelle attuali circostanze; e finalmente diede

ragguaglio che avendo fatto a voce / le doglianze dello Stamento col signor se- E c. 33v.

gretario di Stato don Vincenzo Valsecchi pel ritardo della rimessa del verbale tenuto nel consiglio di guerra, gli fu dal medesimo risposto, che egli era stato finora persuaso, che l'illustrissimo signor reggente presso cui trovavasi il suc-cennato verbale, ne avesse già trasmesso copia ad entrambi Stamenti, ma che ora approffittando dell'avviso ne avrebbe fatto egli stesso premura, perloché nella sera dello stesso giorno gli venne prontamente rimessa l'accennata copia per parte del prelodato signor segretario di Stato.

Essendo giunta in questo mentre un'ambasciata dell'illustrissimo Stamento reale co' signori deputati dottor Gioachino Mattana, e dottor Salvatore Ca-deddu, che furono ricevuti colle stesse formalità solite praticarsi coi signori deputati dello Stamento militare, fu fatto sentire che essendosi unito anche lo Stamento reale ne' 29 del corrente ad istanza del militare, perché concorresse ancor egli alla difesa, ed al vantaggio del Regno, desiderava avere un ristretto delle risoluzioni che l'illustrissimo, e reverendissimo Stamento ecclesiastico avrebbe preso fino al presente su tale oggetto, e comunicarli in appresso le ul-teriori deliberazioni, che sarebbe per prendere acciocché potesse in tal modo regolarsi nelle sue proposte, ed agire d'accordo cogli altri Stamenti in un affa-re di sì grande rilievo. Onde monsignor arcivescovo in risposta a quanto sopra

Vedi la pezza n. 18] in margine. Cfr. doc. 85/1.

avendo ringraziato i suddetti signori deputati, li pregò al tempo stesso di far

E c. 34 sentire al loro Stamento, che / l'ecclesiastico avea giusti motivi di sperare nel medesimo il maggior impegno pel pubblico vantaggio, e perciò non avrebbe dubitato di trasmettergli l'estratto delle risoluzioni prese fino al presente, e di continuare poi a comunicarli ciò che sarebbesi risoluto in appresso con la do-vuta intelligenza a beneficio del pubblico.

E quindi partiti che furono i sovradetti deputati, si dichiarò pienamente sod-disfatta l'adunanza della risposta di monsignor arcivescovo, e annuì volentieri alla richiesta comunicazione delle sue deliberazioni, dando ordine all'infra-scritto segretario di prepararne l'estratto. Lettosi poscia il sovramenzionato verbale del consiglio di guerra come nell'unita copia n. 19 1 si osservò, che il signor don Girolamo Pitzolo procuratore dell'illustrissima barona di Capoter-ra, sebbene vi sia stato chiamato, pure non intervenne al consiglio di guerCapoter-ra, come nel verbale si suppone; così pure essersi preso sbaglio nel dire, che si trovò monsignor arcivescovo nel salone del congresso insieme cogli altri, quando il signor viceré comparì nel medesimo, mentreché il prelodato arcive-scovo si portò momenti prima di cominciare il congresso insieme cogli altri al-le stanze di Sua Eccelal-lenza, ed entrò poi accompagnando il signor viceré nella sala del consiglio, come si suoi fare in altre funzioni per evitare l'etichetta del ricevimento.

Sul riflesso poi che al suddetto consiglio di guerra vi sarebbero stati invitati i signori prelati del Regno qualora si fossero trovati in questa capitale, come si E c. 34v. dichiara espressamente ne' capitoli di corte, fu proposto il / dubbio, se mentre ora in vece dei suddetti prelati si trovano uniti nello Stamento i signori procu-ratori de' medesimi, si sarebbero questi dovuti invitare, e se non essendovi stati invitati abbiano dritto di farne a Sua Eccellenza il signor viceré le dovute rispettose rimostranze, perché in simile occasione abbiasi ad essi il convenien-te riguardo.

Siccome però pervenne l'avviso, che arrivava un'ambasciata dell'illustrissimo Stamento militare, si sospese la discussione di questo punto, e si pensò a rice-vere nella forma solita i signori deputati, che furono i signori cavalieri don Gi-rolamo Pitzolo, e don Leonardo Solinas. L'oggetto principale di quest'amba-sciata era per partecipare all'ecclesiastico la deliberazione del suddetto Sta-mento militare riguardo a supplicare Sua Maestà che si degni accordare il per-messo di celebrare quanto prima le Corti del Regno a forma del disposto ne'

i Vedi la pezza n. 19] in margine. Il verbale del consiglio di guerra del 10 aprile, inseri-to in E come pezza n. 19, cc. 107-116, è pubblicainseri-to in B, doc. 23/1. Nella copia autentica di E sono acclusi al verbale tre allegati, segnati con le lettere A, B, C, che corrispondono alla pezza n. 14 dello Stamento ecclesiastico già ricordata e la memoria presentata dal marchese di Laconi a seguito della seduta del 9 aprile 1793. Sono infine inserite nel verbale altre due pezze, segnate con le lettere dell'alfabeto D ed E: «Si avverte pure, che le pezze D. E., cioè le due rappresentanze de' due Stamenti ecclesiastico, e militare in data 2 e 9 aprile rasse-gnate a Sua Eccellenza sono già riportate ne' numeri 15 e 17».

capitoli di corte. Fecero però intendere al tempo stesso l'anzidetti signori de-putati, che a proposito delle quattro piazze stabilite gratuitamente a favore de' studenti sardi dell'uno, e dell'altro Capo nel collegio delle provincie a Torino, stava riflettendo lo Stamento militare se fosse più opportuno di supplicare Sua Maestà che l'enunciate quattro piazze l'erigesse piuttosto nel collegio di Sassari, mentre in tal modo resterebbe più contento quel Capo, che viene escluso nell'altre quattro piazze, che Sua Maestà si è degnata stabilire nel col-legio di Cagliari, e sarebbe forse più vantaggiosa questa instituzione, perché / la gioventù non si esporrebbe al dissipamento fuori della patria, e la spesa del- E c. 35 la propria manutenzione non potrebbe ascendere a una somma così rilevante, come quella che sarebbe necessaria nell'accennato collegio delle provincie.

Diedesi in risposta a questi eccitamenti, che lo Stamento ecclesiastico avrebbe fatto i suoi riflessi sulla celebrazione delle Corti da chiedersi al sovrano, e quindi ne renderebbe informato l'illustrissimo Stamento militare; riguardo pe-rò all'altro oggetto, che si compiacevano i suddetti signori deputati di far pre-sente allo Stamento, che non pareva opportuno di fare rimostranza alcuna sul-le gratuite beneficenze del sovrano, e che piuttosto i sassaresi poteano inoltra-re le loro suppliche al inoltra-regio trono per impetrainoltra-re qualche nuova grazia in loro favore, ma che ciò non ostante lo Stamento avrebbe pure riflettuto su questo particolare per risolvere ciò che sarebbe di maggior utile al Regno.

Siccome però licenziatisi i surriferiti signori deputati non restava tempo suffi-ciente per esaminare seriamente questi oggetti, si deliberò di riservare la trat-tativa de' medesimi alla seguente sessione.

E quindi lettasi la copia qui unita del regio viglietto contenente le suddette sovrane beneficenze 1 la quale fu da Sua Eccellenza rimessa a monsignor arci-vescovo per mezzo di un suo paggio si sciolse il congresso prorrogando la ses-sione al giorno 2 maggio.

Giovanni Battista Hortal cancelliere. /

85/1 1793 aprile 26, Cagliari.

Lo Stamento ecclesiastico indirizza al viceré una rappresentanza intorno a diversi urgenti problemi della difesa su cui il viceré non ha preso ancora deter-minazione alcuna anche dopo la riunione del consiglio di guerra in data 10 aprile 1793.

Penetrato altamente lo Stamento ecclesiastico 2 da' sentimenti della più viva, E c. 105v.

' Vedi la pezza n. 20] in margine. La lettera del viceré indirizzata alla prima voce dello Stamento ecclesiastico, identica a quella indirizzata alla prima voce dello Stamento militare, cui è annesso il regio biglietto, inserita in E come pezza n. 20, cc. 118-119, è pubblicata in B, doc. 28/91.

2 Pezza n. 18, Promemoria a Sua Eccellenza de' 26 aprile 1793] in margine.

e profonda gratitudine per le recenti beneficenze compartite da Sua Real Maestà a questo suo fortunato Regno riguardante il collocamento di povere zitelle, il sollievo dello spedale, e l'educazione della gioventù, oggetti tutti che tanto interessano lo zelo de' soggetti componenti lo stesso Stamento si fa un preciso dovere di pregare Vostra Eccellenza ad umiliare al regio trono i ben dovuti distintissimi ringraziamenti.

Siccome però questi preziosi tratti della reale degnazione animano questo Stamento ad interessarsi viemaggiormente per il servizio di Sua Maestà, e pel bene della patria, crede perciò indispensabile suo dovere di far presente all'Eccellenza Vostra che non ostanti le saggie determinazioni presesi dal consiglio di guerra de' 10 corrente in seguito alle proposizioni de' due Sta-menti ecclesiastico, e militare, vedonsi tuttora ineseguiti gli ordini premurosi

E c. 106 / dati da vostra Eccellenza per farsi le pattuglie nel litorale di Quarto, e nel monte di Sant'Elia onde impedire qualunque fortuito sbarco de' nemici; per lo scandagliamento altresì del suddetto litorale, e di questo golfo, e per la guardia di un corpo di milizie, affine di custodire i trinceramenti della Scat-ta, come pure per la provvista d'annona, ed altri generi di prima necessità dentro questo Castello, in prevenzione de' bisogni che potrebbe occasionare un formale assedio di questa capitale: e perché qualunque minor ritardo- nel-le attuali circostanze, in cui temesi tuttora un qualche improvviso attacco produrre potrebbe funeste irreparabili conseguenze, rinnova perciò lo Sta-mento le sue vive istanze per il pronto eseguiSta-mento delle suddivisate provvi-denze.

Sul riflesso poi, che approfittando i nemici del possesso in cui sono dell'isole di San Pietro, e di Sant'Antioco potrebbero assai facilmente fare delle fre-quenti scorrerie sul nostro territorio, e tentare lo sbarco in quella parte per inoltrarsi poi nel Regno per mezzo della loro artiglieria, conosce la necessità di spedire al campo di Palmas alcuni cannoni per opporre la maggior resi-stenza possibile ai tentativi, che far potrebbe il nemico ne' territori di Pal-mas, e d'Iglesias.

Conoscendo però la scarsezza de' cannoni attualmente esistenti in questa piazza, crede che non potrebbe rendersi miglior servizio al Regno, quanto il procurare di mettere in opera i più opportuni mezzi per la provvista sì ur-gente di buona, e grossa artiglieria.

E c. 106v. Siccome in ultimo le fortificazioni di questa capitale, e / gli stessi fortini, che si tanno formando nel litorale potrebbono esser danneggiati dal cannone ne-mico rendesi indispensabile di adunare al più presto una sufficiente quantità di pietre, e di calcina per risarcire le opere danneggiate colla possibile mag-giore celerità, mentre negli scorsi formidabili attacchi si è pur troppo speri-mentata la mancanza di queste provviste, dovrà ritrovarsi il paese nelle me-desime strettezze se non si pensa in tempo ad un oggetto così rilevante. Per-suaso intanto lo Stamento ecclesiastico che si degnerà prendere l'Eccellenza Vostra nella dovuta speciale considerazione tutti li esposti articoli, spera di

veder soddisfatte quanto prima le sue giuste premure, ed i comuni desideri della nazione.

Cagliari 26 aprile 1793.

Sottoscritto all'originale:

+ L'arcivescovo di Cagliari prima voce dello Stamento ecclesiastico.

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