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Lo Stamento ecclesiastico riprende la discussione sulla celebrazione decen- decen-nale delle Corti e decide di soprassedere ancora alla decisione fino a quando lo

Nel documento Torno II Atti dello Stamento ecclesiastico. (pagine 104-116)

Stamento militare non avrà comunicato le altre richieste da presentare al sovra-no. Una delegazione dello Stamento militare comunica che nella seduta del giorno precedente quell'ordine ha proceduto ad eleggere i due ambasciatori per Torino, l'avvocato don Girolamo Pitzolo per il Capo di Cagliari e il vice cen-sore generale don Domenico Simon per il Capo di Sassari.

E c. 39 Sessione diciottesima il dì 8 maggio 1793.

E c. 39v. Nella seduta di questo giorno a cui concorsero tutti i membri / che compon-gono lo Stamento, nella forma, e coll'ordine consueto, ad eccezione dell'illu-strissimo, e molto reverendo signor canonico Sisternes per la ragione già esposta nella sessione de' 6 maggio. L'illustrissimo, e reverendissimo monsi-gnor arcivescovo prima voce del medesimo avendo di bel nuovo esposto l'ambasciata dell'illustrissimo Stamento militare ricevutasi ieri come appari-sce nella sessione precedente, a cui si ha qui la dovuta relazione, passò a pro-porre se credeva lo Stamento ecclesiastico conveniente di aderire alla risolu-zione, in cui persisteva il militare sulla dimanda delle Corti, ovvero di confer-mare quanto fu al medesimo comunicato colla memoria trasmessagli ne' 6 del corrente, e qualora stimasse di aderire alla suddetta proposta delle Corti, se giudicava a proposito di farne subito richiesta, oppure di riservarla a tem-po più optem-portuno, e nel primo caso se volea ancor egli nominare una deputa-zione per spedirla al regio trono insieme ai signori deputati, che verrebbero destinati dal suddetto Stamento militare. Sulle quali proposizioni avendo fat-to l'adunanza i più maturi riflessi, ed esaminati seriamente gli articoli conte-nuti nell'ambasciata surriferita del militare, di comune accordo, e con unani-mità di pareri credé opportuno di sospendere le sue deliberazioni, finché fos-se informata degli altri oggetti, che fece intendere di star combinando il sud-detto Stamento militare per rappresentare al sovrano, e dopo che avesse noti-zia di quanto risolverebbe a questo proposito l'illustrissimo Stamento reale, al quale si era già prima rimessa copia della suddetta memoria, che fece al /

E c. 40 militare sopra la dimanda delle Corti.

Essendo poi giunti due deputati del prelodato Stamento militare l'illustrissimi signori don Francesco Maria Asquer visconte di Flumini, e don Filippo Bu-squet ricevuti secondo il solito fuori della porta da due membri dello Stamen-to preceduti dalla mazza, affine di significare che lo StamenStamen-to militare nella sessione di ieri avea già fatto l'elezione de' suoi deputati per spedire a Torino ne' signori don Girolamo Pitzolo per il Capo di Cagliari, e don Domenico Si-mon per il Capo di Sassari, e che bramava perciò sapere, se Io Stamento eccle-siastico avesse pure risoluto di aderire alla dimanda delle suddette Corti da celebrarsi nella forma solita, e fosse passato a destinare anch'egli la sua depu-tazione, monsignor arcivescovo in risposta di quanto sopra fece loro intende-re, che lo Stamento ecclesiastico non avea tuttavia preso deliberazione alcuna sull'indicati oggetti, anzi erasi riservato a determinare quanto crederebbe con-veniente, dopoché lo Stamento militare gli comunicasse gli oggetti da lui com-binati, come gli avea fatto sentire nella deputazione d'ieri.

E con ciò licenziati l'anzidetti signori deputati che furono accompagnati al so-lito fuori della porta, l'adunanza avendo approvato la risposta data da monsi-gnor arcivescovo convenientemente alla sovraindicata risoluzione, prorogò la sessione al giorno 14 del corrente purché altrimenti non esigessero le circo-stanze ponendo in tal modo termine al congresso.

Giovanni Battista Hortal cancelliere. /

Avendo riconosciuto le nuove procure spedite dall'illustrissimo, e reverendis- E c. 40v.

simo vescovo di Alghero, e dall'illustrissimo Capitolo di quella cattedrale a fa-vore dell'illustrissimo, e molto reverendo don Giambattista Musiu arcidiaco-no del medesimo, e vicario generale della diocesi, come pure la procura del-l'illustrissimo, e molto reverendo signor don Francesco Paliaccio abate di Sac-cargia spedita in capo all'illustrissimo, e molto reverendo don Giambattista Si-mon canonico d'Alghero, le quali procure furono presentate all'illustrissimo, e reverendissimo monsignor arcivescovo prima voce dello Stamento i, ho ritro-vato essere le medesime nella debita forma e munite delle clausole necessarie in favore di persone abili ad intervenire alle congreghe del medesimo Stamen-to, come apparisce dalle medesime qui unite, epperò certifico io sottoscritto che inerendo agli ordini dell'illustrissimo, e reverendissimo monsignor arcive-scovo mi sono trasferito personalmente in questo medesimo giorno a casa de' surriferiti signori don Giambattista Musiu, e don Giambattista Simon per invi-tarli ad intervenire dimani alla giunta di detto Stamento che si terrà nell'aula solita del Palazzo arcivescovile alle ore dieci di mattino.

Cagliari 10 maggio 1793.

89/1 1793 maggio 2, Alghero.

Il vescovo di Alghero, e chiese unite, monsignor Gioacchino Domenico Ra-

Cfr. docc. 89/1, 89/2, 89/3.

dicati revoca il precedente mandato di procura in capo di monsignor Melano e costituisce come suo procuratore per intervenire alle sedute dello Stamento eccle-siastico il suo vicario generale l'arcidiacono Giovanni Battista Musio.

In data 20 maggio 1793, quando sarà costretto a partire urgentemente per Alghero a seguito della morte del vescovo Radicati, avvenuta all'alba del 19 maggio 1793, l'arcidiacono Musio suddelegherà il canonico Nicolò Navoni.

E c. 162 Procura generale giurata, e firmata dall'illustrissimo, e reverendissimo monsignore fra' don Gioachino Domenico Radicati vescovo di Alghero, e chiese unite a favore del re-verendissimo signor dottore ed arcidiacono Gian Battista Musio vicario generale. . L'anno del Signore mille settecento novanta tre. Addì 2 del mese di maggio nella città d'Alghero.

In Dei nomine amen. Ad ognuno sia manifesto siccome l'illustrissimo, e reve-rendissimo don fra' Gioachino Domenico Radicati vescovo di questa città d'Alghero, e chiese unite, espone nanti l'infrascritto regio notaio, e signori te-stimoni sottosegnati, che sebbene in coerenza della convocatoria avuta dall'il-lustrissimo, e reverendissimo monsignore Melano arcivescovo di Cagliari co-me prima voce dello Staco-mento ecclesiastico sotto li 25 precorso gennaio abbia unitamente a questo reverendissimo Capitolo Algaren spedito la procura al prelodato monsignore arcivescovo sotto la data de' 18 successivo febbraio corrente anno, che la sostituì poi al reverendissimo suo signore pro vicario ge-nerale dottore Niccolò Navoni canonico di quella chiesa primaziale, pure at-tesoché questo medesimo reverendissimo Capitolo ha ora deputato per suo procuratore il reverendissimo signor dottor Gian Battista Musio arcidiacono di questa chiesa cattedrale, e vicario generale di questa diocesi, ed avendo il prelodato monsignor vescovo tutta la confidenza nel medesimo soggetto gratis ecc., sponte ecc., rimosso prima absque nota ecc. e rivocato, come rivoca il preca-lendato mandato de' 18 febbraio, ed approvando quanto insino al presente è stato a di lui nome operato in forza del medesimo, nomina ora, costituisce, e deputa per suo legittimo procuratore certo, speciale, e generale ita quod ecc. nec

E c. 162v. e contra ecc. il prelodato reverendissimo signore / dottore arcidiacono Musio suo vicario generale, affinché rappresentando la stessa sua persona possa, e debba concorrere, ed intervenire in tutte le radunanze, e congressi, che saran-no per tenersi nella città capitale di Cagliari dallo Stamento ecclesiastico, e presso Sua Eccellenza il signor viceré, o qualunque altro giudice, e nanti i me-desimi votare, e proporre tutti quelli oggetti, che possono essere utili, e concer-nere la difesa del Regno, e vantaggio a questa mitra, e diocesi, ed al clero, co-me altresì per conservare illesa la giurisdizione del vescovo d'Alghero: perché i parochi della diocesi abbiano la loro congrua, né siano gravati da pesi non pro-porzionati al loro reddito, come lo sono nel pagamento del regio donativo, e sussidio, del quale perciò instarà la nuova generale ripartizione, e di poter fare insomma tutte quelle instanze, e rappresentanze, che farebbe lo stesso monsi-gnore vescovo costituente, se al tutto fosse presente, ancorché le circostanze, e

gli oggetti fossero tali, che richiedessero un mandato più speciale, generale, ed individuo del presente, costituendolo perciò colla clausola alter ego, e nella più ampia forma, e colla facoltà di nominare, rivocare, e sostituire uno o più pro-curatori con pari, o più limitata facoltà, colla clausola cum libera ecc. in manie-ra tale che non possa opporsi difetto alcuno di mandato, mentre vuole, che il presente sia assoluto, ed illimitato promittens ecc. sub ecc. revocans ecc.

Ed essendo stato richiesto io regio notaio sottoscritto ne ho stipulato il pre-sente pubblico stromento, letto a chiara intelligenza, ed in fede il prelodato il-lustrissimo, e reverendissimo monsignore vescovo costituente lo giura more solito, ed unitamente alli signori testimoni, ed al prelodato reverendissimo si-gnore procuratore qui presente, ed accettante meco si sottoscrive large ecc. de quibus ecc.

+ Fra' Gioachino Domenico vescovo d'Alghero; l'arcidiacono Musio vicario generale.

Il sacerdote Pietro Paolo Dore testimonio - Giuseppe Lavosi testimonio - Ber-nardino Palombella notaio pubblico e di cause ecc.

Praesens copia concordar cum originali, et cum alia tradita iure utroque doctori Augu- Simon pro insinuatore regio huius civitatis sub die 3 maii 1793 prout videre est in libro registri fol. S1 recto, et in vol. instrumentorum huiusmet anni / fol. 146 in E c. 163

quorum fidem etc.

In testimonium veritatis - Bernardinus Palombella notarius publicus et cau- sarum.

Sostituisco all'effetto della presente carta di procura il molto reverendo signor dottore Nicolò Navoni canonico prebendato di questa primaziale colla facoltà nella medesima espressa.

Cagliari 20 maggio 1793.

L'arcidiacono Musio.

89/2 1793 maggio 2, Alghero.

Il Capitolo di Alghero, che aveva già delegato l'arcivescovo di Cagliari, re-voca la delega e costituisce come suo procuratore il vicario generale della diocesi arcidiacono Giovanni Battista Musio.

Costretto a partire per Alghero a seguito della morte del vescovo Radicati, avvenuta il 19 maggio 1793, l'arcidiacono Musio suddelegherà il canonico Ni-colà Navoni.

Procura generale giurata, e firmata dalli reverendissimi signori dignità, e canonici di E c. 163

questa chiesa cattedrale Algaren a favore del reverendissimo signor dottore arcidiacono Giambattista Musio vicario generale di questa città, e diocesi ecc.

L'anno del Signore mille settecento novanta tre. Addì due del mese di maggio nella città d'Alghero.

In Dei nomine amen. Ad ognuno sia manifesto, siccome congregati gli infra-scritti reverendissimi signori dignità, e canonici di questa chiesa cattedrale Al-garen capitolarmente a suono di campana, ut morir est, nell'aula capitolare sot-to li 26 precorso aprile corrente anno, ed essendosi propossot-to dal reverendissi-mo signor arciprete dottore don. Stefano Sassu come presidente, che sebbene in forza della convocatoria avuta dall'illustrissimo, e reverendissimo monsi-gnore Melano arcivescovo di Cagliari, come prima voce dello Stamento eccle-siastico in data de' 25 gennaio, spedita la procura al medesimo monsignor ar-civescovo, che la sostituì poi al di lui signor provicario generale dottore Nic-colò Navoni canonico di quella chiesa primaziale, pure siccome la stessa pro-cura fu limitata al solo punto della contribuzione alle spese della guerra si ri-servava questo reverendissimo Capitolo rivocarla, e spedire nuovo speciale mandato, qualora si tratassero altri oggetti vantaggiosi al Regno, alle chiese, ed al clero della diocesi, e coerentemente al viglietto di Sua Eccellenza il signor viceré de' 26 precorso marzo diretto al prelodato monsignor arcivescovo in qualità di prima voce dello Stamento ecclesiastico, gli infrascritti reverendissi-mi signori dignità, e canonici hanno fissato deputare un soggetto del medesi-mo Capitolo per portarsi alla capitale del Regno per le cose infradicende, quindi è, che costituiti nanti di me regio notaio, e signori testimoni sotto se-gnati, a' quali sono cogniti gli sottoscritti reverendissimi signori dignità, e ca-

E c. 163v. nonici / gratis ecc. sponte ecc. di unanime consenso, siccome nominarono, e deputarono nella precalendata radunanza, così nuovamente nominano, costi-tuiscono, e deputano per loro legittimo procuratore certo, e speciale, e genera-le ita quod ecc. nec e contra ecc., rimosso prima absque nota ecc., e rivocato il precedente mandato de' 18 febbraio con approvare quanto in forza del mede-simo è stato operato .a loro nome il reverendismede-simo signore dottore arcidiaco-no di questa chiesa cattedrale Giambattista Musio vicario generale qui presen-te, ed accettanpresen-te, affinché a nome, e per parte di questo reverendissimo Capi-tolo possa, e debba concorrere ed intervenire in tutte le radunanze, che saran-no per tenersi nella precitata capitale dallo Stamento ecclesiastico, votare in tutte le proposizioni nella maniera, che giudicherà più conveniente, e fare qualsivogliano rappresentanze, che potranno esser necessarie per la difesa, ed utilità del Regno, di bene alle chiese, e di vantaggio al clero della diocesi, non solo nanti al suddetto Stamento, ma ezíandio presso Sua Eccellenza il signor viceré, e dove d'uopo di Sua Sacra Real Maestà, e di qualunque altro giudice ecc., e specialmente per una nuova tassa, e ripartimento del sussidio, e donati-vo ordinario, per cui ritrovasi questa diocesi notabilmente gravata, perché si calcoli sul vero reddito presentaneo de' benefizi, chiese, e luoghi pii ecc. E nella medesima maniera gli anzidetti signori costituenti conferiscono l'ampia facoltà, ed autorità al prelodato signor procuratore di poter promuovere, e sollecitare tutte quelle cause, e liti, che ha questa chiesa, e Capitolo, non solo

nel tribunale della Reale Udienza, ma in qualunque altro del Regno, ecclesia-stico sia, o secolare, e nel Supremo Reale Senato di Torino; facendo così de verbo, che per scritto tutte quelle instanze, che saranno necessarie; e segnata-mente in quelle, che attualsegnata-mente vertono tra questo stesso Capitolo, ed il con-siglio civico per il credito sulli redditi di questa città; in quella mossa dalla Collegiata d'Ozieri per la sopressione della prebenda annessa alla dignità de-canale, ed altre simili ecc. e finalmente gli suddetti reverendissimi signori co-stituenti danno, e conferiscono l'onnimoda autorità, e pieno potere al predet-to loro reverendissimo signor procurapredet-tore di fare tutpredet-to ciò e quanpredet-to farebbe-ro, ed operare potrebbero eglino stessi, se al tutto fossero presenti ancorché fossero come tali, che richiedessero / un mandato più speciale, generale ed in- E c. 164

dividuo del presente colla facoltà eziandio di poter nominare, rivocare, e so-stituire uno, o più procuratori per gli stessi oggetti con pari, o più limitata au-torità, colle clausole cum libera ecc. in maniera che non possa opporsi in modo alcuno difetto di mandato, volendo come vogliono, che il presente resti limita-to, ed as,oluto con promessa di avere per ralimita-to, gralimita-to, e valido, ed in ogni tem-po fermo, ed irrevocabile quanto verrà dal prelodato loro reverendissimo si-gnor procuratore operato, e di non contradirvi sub ecc. ratificando come il tut-to ratificano, ed emologano colla clausola sin d'ora per allora.

Ed essendone stato richiesto io regio notaio infrascritto ne ho stipulato il pre-sente pubblico stromento letto a chiara intelligenza, ed in fede li reverendi si-gnori costituenti lo giurano manu in pectore rispettivamente, ed unitamente alli signori testimoni meco si sottoscrivono large ecc. de quibus ecc.

Dottore arciprete don Stefano Sassu; l'arcidiacono Musio vicario generale;

dottore e canonico don Pietro Paolo Pes; canonico Diego Fois; canonico Ignazio Massa; canonico Giambattista Guisalberti; canonico dottore Giuseppe Luigi Fresco; dottor Gavino Musio canonico penitenziere; canonico don Luigi Delitala; canonico Agostino Sire; canonico dottor Antonio Musso; dottore e canonico don Francesco Segui Nin; canonico don Luigi Decandia.

Testimoni presenti sono gli infrascritti reverendo Giuseppe Crasta testimonio

— Giovanni Battista Tavera testimonio — Bernardino Palombella notaio pubblico e di cause.

Praesens copia concordat cum suo originala; et cum alla tradita iure utroque doctori Augustino Simon pro insinuatore regio huius civitatis sub die 3 mali 1793 prout vide-re est in libro vide-registri fol. 54 vide-recto et in vol. instrumentorum huiusmet anni fol. 147 in quorum fidem etc.

In testimonium + veritatis — Bernardinus Palombella notarius publicus et causarum.

Sostituisco all'effetto della presente carta di procura il molto reverendo signor dottore Niccolò Navoni canonico prebendato di questa primaziale colla fa-coltà nella medesima espressa.

Cagliari a 20 maggio 1793.

L'arcidiacono Musio.

89/3 1793 maggio 2, Sassari.

L'abate di Santa Maria di Saccargia don Francesco Paliaccio, che con pro-cura in data 7 aprile 1793 aveva delegato a rappresentarlo nello Stamento eccle-siastico il fratello sacerdote don Giovanni Antonio Paliaccio [vedi documento 80/1], procura giudicata non ammissibile in quanto il delegato, non insignito del rango di «dignità» ecclesiastica (vescovo, canonico, abate), non aveva titolo per intervenire nelle sedute dello Stamento, revoca la precedente procura e costi-tuisce come suo procuratore il canonico della cattedrale di Alghero don Giovan-ni Battista Simon.

E c. 164 Mandato di procura speciale sottoscritto dall'illustrissimo molto reverendo dottore

E c. 164v. don Francesco Paliaccio abate di / Saccargia in favore dell'illustrissimo, e molto reve-rendo dottore e canonico don Giambattista Simon d'Alghero.

L'anno del Signore mille settecento novanta tre ed alli due del mese di mag-gio in Sassari.

Sia nel nome del Signore Iddio ad ognuno manifesto qualmente l'illustrissimo, e molto reverendo signor dottore don Francesco Paliaccio abate di Santa Ma-ria di Saccargía, e priore del villaggio di Scano comorante in questa città costi-tuito personalmente nanti me regio notaio, e testimoni infrascritti che piena-mente lo conosciamo, ha esposto, che non potendosi personalpiena-mente trasferire nella città di Cagliari capitale di questo Regno di Sardegna per giusti motivi, che glielo impediscono si è perciò determinato nominare un procuratore, che possa fare le sue veci. Quindi è che spontaneamente nella miglior maniera possibile, sapendo bene ciò che si fa, nomina, elegge, e constituisce in suo le-gittimo procuratore certo, e speciale, e per le cose infradicende generale una qualità l'altra non derogante, all'illustrissimo molto reverendo signor dottore don Gian Battista Simon canonico della cattedrale della città d'Alghero, as-sente, e per esso io suddetto regio notaio accettante, affinché a nome, e per parte dell'illustrissimo signor costituente possa, e debba intervenire nella pre-lodata città capitale a tutti, e qualsivogliano congressi che si terranno nel cor-rente anno dallo Stamento ecclesiastico, proponendo in essi, votando, ed ac-cettando tutto quello, che il memorato illustrissimo signor procuratore cono-scerà utile, e vantaggioso non solo al suddetto signor costituente suo principa-le, ma eziandio al pubblico, ed opponendosi, e rigettando ne' medesimi quan-to vorrebbesi fare in contrario, e conferendoli per quanquan-to sovra tutta l'auquan-torità necessaria, ed opportuna unitamente a quella di sostituire il presente manda-to, nel solo caso di suo legittimo impedimenmanda-to, promette aver sempre ramanda-to, grato, fermo, e valido tutto ciò che in dipendenza di questo mandato sarà deli-berato, e conchiuso in tali congressi dal mentovato suo signor procuratore, e sostituito di questi, e di mai rivocarlo né contradirlo per causa, né per motivo alcuno; ed il tutto sotto obbligo de' suol beni presenti, e futuri, come così lo giura manu in pectore more sacerdotali; e si sottoscrive, del che ecc.

Don Gianfrancesco Paliaccio abate di Saccargia — Testimoni / presenziali gli E c. 165

infrascritti cogniti: Agostino Piqueto testimonio; Luigi Bosinco testimonio — Pietro Oggiano Sequi pubblico notaio.

La presente copia estratta dal suo originale con esso collazionata fedelmente concorda; altra simile resta insinuata in quest'ufficio sotto li 2 maggio 1793 presso il regio pro insinuatore Antonio Giana, ed è registra a pag. 94 del se-condo vol. num. 3.

In testimonio + del vero — Pietro Oggiano Sequi notaio pubblico, e di cause di Sassari.

90 1793 maggio 11, Cagliari (Palazzo arcivescovile).

Essendo giunti a Cagliari per intervenire alle sedute dello Stamento eccle-siastico due nuovi procuratori, l'arcidiacono della cattedrale di Alghero Gio-vanni Battista Musio e il canonico GioGio-vanni Battista Simon, viene nuovamente stabilito l'ordine delle precedenze in aula. Risultano presenti 14 membri in rappresentanza di 24 voci. non è rappresentata la Collegiata di Nulvi per indi-sposizione del procuratore. Dopo la lettura del regio biglietto 17 aprile 1793, giunge una delegazione dello Stamento reale per comunicare con un'argomen-tata relazione la decisione di quell'ordine di aderire alla domanda della convo-cazione delle Corti proposta dallo Stamento militare e di inviare una delegazio-ne di due suoi membri a Torino nonché per proporre un'altra domanda relativa alla richiesta di conferire gli impieghi ai sardi, antica e sempre iterata aspirazio-ne degli Stamenti, mai adeguatamente soddifatta aspirazio-nei Parlamenti del periodo

Essendo giunti a Cagliari per intervenire alle sedute dello Stamento eccle-siastico due nuovi procuratori, l'arcidiacono della cattedrale di Alghero Gio-vanni Battista Musio e il canonico GioGio-vanni Battista Simon, viene nuovamente stabilito l'ordine delle precedenze in aula. Risultano presenti 14 membri in rappresentanza di 24 voci. non è rappresentata la Collegiata di Nulvi per indi-sposizione del procuratore. Dopo la lettura del regio biglietto 17 aprile 1793, giunge una delegazione dello Stamento reale per comunicare con un'argomen-tata relazione la decisione di quell'ordine di aderire alla domanda della convo-cazione delle Corti proposta dallo Stamento militare e di inviare una delegazio-ne di due suoi membri a Torino nonché per proporre un'altra domanda relativa alla richiesta di conferire gli impieghi ai sardi, antica e sempre iterata aspirazio-ne degli Stamenti, mai adeguatamente soddifatta aspirazio-nei Parlamenti del periodo

Nel documento Torno II Atti dello Stamento ecclesiastico. (pagine 104-116)

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