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Il dibattito precongressuale.

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 119-121)

La lettera di Nenni fece dunque molto discutere e sulle proposte in essa contenute ebbe inizio il dibattito che avrebbe dovuto portare alla presentazioni delle tesi da sottoporre al Congresso di novembre. Un Congresso importante, forse decisivo, in cui, come anticipato da Tommaso Sorgi sul quindicinale cattolico “Città Nuova”, si sarebbero contrapposte tre tesi:

“E nel PSI ci sono almeno tre tesi. Una tesi, completamente favorevole ad una immediata unificazione coi socialdemocratici, sostiene che si debba fare il gran passo entro la prossima primavera per potersi presentare ben consolidati alle prossime elezioni politiche del 1968. Un‟altra tesi, quella di Lombardi, denota un avvicinamento in atto alle posizioni socialproletarie, una sfiducia crescente sulla permanenza al governo e sulla utilità del centrosinistra, il disprezzo verso il PSDI e il rifiuto di quella che viene chiamata una unificazione socialdemocratica. Non si dice molto chiaramente, ma qua e là si lascia intendere che una unificazione che non tenga conto dei lavoratoti comunisti non servirebbe a nulla. Non si accetta che l‟incontro avvenga sulla base della terza Internazionale socialista, democratica e anticomunista, potendo tutt‟al più, Lombardi e i suoi accettare un non meglio precisato acomunismo, ma mai scendere su posizioni di anticomunismo. Non si è nascosta neppure – se si volesse accelerare il moto verso l‟unificazione – qualche minaccia di una ulteriore scissione. C‟è infine una tesi mediana che è quella di Nenni e De Martino e su cui hanno ripiegato anche i sostenitori più accesi dell‟unificazione. Questa è la meta da raggiungere, ma è meno vicina di quanto sembrava. Occorre prepararla meglio, mediante una serie di contatti, di azioni comuni, sia al vertice che in periferia, giungendo anche ad organizzare una costituente socialista che dovrebbe dire la parola definitiva”308.

Ma in realtà, al di là del numero delle mozioni presentate, lo scontro vedeva ancora una volta come protagonisti Nenni e Lombardi, che, da quando i “carristi” avevano deciso di abbandonare e di fondare il PSIUP309, rappresentava la vera e propria opposizione interna;

306

R. Guiducci, “Costituente socialista e grande sinistra”, Mondo Operaio, Ottobre 1965, n. 10. 307

“I socialisti italiani si allontanano dalla linea comunista – Una moderna interpretazione marxista”, The Times 6 settembre 1965.

308

T. Sorgi, “Nuova svolta del socialismo in Italia?”, Città Nuova 10 ottobre 1965, pag. 15. 309

P. Ardenti, “I nodi di Lombardi al pettine di Nenni”: “Il mattino del 10 novembre, quando l‟on. Francesco De Martino aprirà ufficialmente i lavori del XXXVI congresso nazionale del PSI, mancheranno all‟appello più di 150.000 militanti e nell‟aula del Palazzo dei Congressi all‟EUR, per la prima volta nel dopoguerra, non risuoneranno più i nomi di coloro che furono interpreti delle lotte antifasciste e democratiche di questo ultimo ventennio politico italiano, da Tullio Vecchietti a Vittorio Foa, da Emilio Lussu a Lelio Basso, da Alcide Malagugini a Fernando Targetti, da Ettore Ribaldi a Oreste Lizzadri. Come contropartita a questo vuoto delegati ed osservatori ascolteranno i discorsi-ponte verso gli uomini del socialismo democratico italiano, da Mario Tanassi a Paolo Rossi, Virgilio Bertinelli a Eugenio Reale. Questo sarà, visivamente, il salto più evidente del PSI, la concretizzazione a livello di opinione pubblica, e di elettorato socialista, del New Deal socialista caro a Pietro Nenni”, Mondo Nuovo 17 ottobre 1965, pag. 6.

prima del Congresso i due tennero diversi incontri e comizi con la base in cui ribadirono chiaramente le loro posizioni310.

L‟esito del Congresso, visti i “numeri”, era abbastanza scontato311

, e Nenni fu molto rinfrancato dai verbali dei Congressi di federazione giunti in Via del Corso che, nella stragrande maggioranza, erano favorevoli all‟impostazione autonomista su unificazione e futuro del centrosinistra e facevano esplicito riferimento alla “Lettera ai Compagni”312

. Alcune di esse prendevano in esame l‟unificazione limitandola ad un affare tra PSI e PSDI313

, altre invece, sempre approvando i contenuti della “Lettera ai compagni”, allargavano l‟orizzonte facendo esplicito riferimento ad un percorso che portasse all‟unificazione di “tutti i socialisti”314

.

310

L. Bianchi, “Nenni invita i socialisti a confermare il centrosinistra”, Corriere della Sera 11 ottobre 1965; V. Araldi, “Nenni conciliante, Lombardi aggressivo”: “Nenni, parlando a Frascati, ha accuratamente evitato lo scontro limitandosi a difendere la formula di centrosinistra”, Il Giornale d’Italia 12 ottobre 1955; “Apriamo una prospettiva sicura per il progresso del Paese: Nenni parla a Frascati degli obiettivi del Congresso del PSI”, Avanti! 12 ottobre 1965.

311

E. Mattei, “Il dilemma dell‟unificazione”: “I conti definitivi non sono stati fatti; ed è dubbio persino che vengano fatti prima del redde rationem congressuale. L‟impressione tuttavia è che, dai congressi provinciali del PSI, sia fino a questo momento uscita con schiacciante maggioranza la corrente autonomista del PSI (e diciamo quella veramente autonomista, senza comprendervi l‟ambiguo raggruppamento di De Martino). Ciò equivale a dire che la maggioranza della base socialista considera favorevolmente la politica di centrosinistra; e ne vuole la prosecuzione a condizioni sostanzialmente accettabili, e comunque non troppo onerose per la DC”, Tempo 27 ottobre 1965, pag. 11; A. Airoldi, “Il Congresso del PSI”: “(…) la larga maggioranza riscossa dagli autonomisti nei congressi provinciali ne garantisce la vittoria finale. La netta sconfitta dei lombardiani e della sinistra significa – dicono gli autonomisti – che è stato respinto il loro no al centrosinistra e all‟unificazione socialista”, Il Resto del Carlino 10 novembre 1965.

312

Dagli appunti di Nenni, Verbale Federazione di Bergamo: “La federazione manifesta: 1) il proprio consenso con la linea politica espressa dalle tesi presentate dal compagno De Martino e approvate dalla maggioranza del Comitato Centrale; 2) la propria adesione ai concetti espressi dal compagno Nenni nella sua lettera ai compagni del 4 settembre – assunta come documento non alternativo ma integrativo della relazione De Martino – soprattutto per quanto riguarda la politica di centrosinistra, da portare avanti con la tenacia ed energia, e la politica di unità socialista da perseguire secondo le condizioni, i modi e i tempi indicati nel documento Nenni”; Verbale Federazione di Avezzano: “L‟assemblea della Federazione del PSI di Avezzano esprime il proprio consenso all‟impostazione ed al metodo delle tesi congressuali presentate dal Segretario del Partito ed approvate dalla maggioranza del C. C. Aderisce all‟analisi ideologica politica ed all‟indicazione di conseguente azione del Partito contenute nella lettera di Nenni ai compagni. Ritiene che il processo di unificazione delle forze socialiste debba interessare tutti i lavoratori come esigenza che, concretizzantesi in esperienze di lotta comune, sfoci nella convocazione della costituente socialista”; Verbale Federazione di Ancona: “Approva le tesi della Segreteria del Partito, appoggiate dalla lettera del compagno Nenni. Le divisioni del movimento socialista hanno fortemente ridotto il peso della classe lavoratrice. Modificare a vantaggio di tutti i lavoratori i rapporti di forza deve essere l‟obiettivo del nostro impegno unitario. Non si tratta dunque di una trattativa diplomatica tra i vertici dei due partiti”. Dello stesso tenore i verbali delle federazioni di Lucca, Pesaro, Pisa, Udine, Terni, Salerno, Rimini, Pordenone, Pistoia, Pescara, Vercelli, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 97, fascicolo 2258.

313

Dagli appunti di Nenni, Verbale Federazione di Cagliari: “Quanto alla unificazione socialista il congresso riconosce che questo problema indubbiamente sta di fronte al PSI ed ai lavoratori tutti ma ritiene che tale unificazione debba essere preceduta da un periodo di lotte comuni dove la volontà unificatrice dei due partiti possa essere sperimentata. Nella misura in cui il PSI e il PSDI dimostreranno di volere le stesse cose, giungeranno ad una vera unificazione ed in tal caso sarà non già una operazione di somma di iscritti e di voti fatta al vertice, ma, dopo tante scissioni, la prima unificazione a sinistra operata in questo secolo”, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 97, fascicolo 2258.

314

Dagli appunti di Nenni, Verbale Federazione di Perugia: “Considera il problema dell‟unificazione di tutti i socialisti come un problema vivo, attuale e meritevole di un approfondito dibattito nel Partito. (…) Ritiene che il Partito debba elaborare e proporre una piattaforma ideologica e politica di una unità socialista destinata, per il suo valore di verifica concreta e di esperienza pratica, a delineare le condizioni reali di un processo di unificazione socialista, capace di attrarre nuove forze che oggi militano al di là dei confini del PSI e del PSDI, creando, in tal modo, una occasione di rilancio per tutta la sinistra democratica italiana”; Verbale Federazione di Firenze: “La Federazione (…) ravvisa la necessità che il Partito assuma l‟iniziativa dell‟unità di tutti coloro che vogliono il socialismo nella libertà e nella democrazia, per una maggiore incisività dell‟attuale corso politico e per creare le condizioni per l‟alternativa democratica di sinistra”; Verbale Federazione di Grosseto: “Il problema della riunificazione di tutti i socialisti in un solo e forte partito aperto, democratico e classista, collegato alle consimili forze che operano sul piano europeo, è ormai generalmente riconosciuto. (…) L‟unificazione socialista potrà nascere su solide basi se si fonderà non solo su di una azione comune delle forze socialiste impegnate, nel

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 119-121)

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