• Non ci sono risultati.

Gli incontri e le trattative per la formazione del nuovo governo.

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 50-52)

Dopo le dimissioni del governo Leone il 14 novembre cominciarono presso la sede della DC a Montecitorio le trattative per l‟accordo programmatico del primo governo di centrosinistra a partecipazione socialista che si protrassero per diversi giorni, dopo che il Presidente Segni aveva conferito a Moro l‟incarico di formare il nuovo governo240

. La delegazione del PSI era composta da Nenni, De Martino, Lombardi e Ferri per la Camera e da Mariotti per il Senato, quella della DC da Moro, Gava e Zaccagnini, quella repubblicana da Reale e La Malfa, quella socialdemocratica da Saragat, Tanassi, Lami Starnuti e Orlandi241. Sulla delimitazione della maggioranza Moro definì ovvia sia l‟esclusione dell‟estrema destra, sia quella del PLI che, pur essendo un partito democratico, non poteva concordare con quelli che erano gli obiettivi di carattere sociale del centrosinistra. Più delicato, secondo Moro, sarebbe stato giustificare l‟esclusione del PCI perché il nuovo governo avrebbe spostato a sinistra l‟asse politico del Paese e perché sugli obiettivi del governo di centrosinistra, o quantomeno su alcuni di essi, il PCI aveva espresso una posizione favorevole. In politica estera (altro elemento caratterizzante la piattaforma politica), Moro ricordò le differenze esistenti nelle posizioni di partenza dei vari partiti e soprattutto tra quelle del PSI e le altre: vi era stato il “riconoscimento leale”242

da

238

Documento presentato dai delegati della sinistra a conclusione del XXXV Congresso del PSI: “Pur se i risultati della consultazione congressuale hanno assegnato la maggioranza alla corrente di Autonomia, i delegati della sinistra ritengono che lo svolgimento del Congresso ha dimostrato che esistono le esigenze e le possibilità di un‟azione unitaria alla quale concorrano, pur nella differenza delle posizioni politiche, tutti i militanti (…). Limiti invalicabili per il partito sono: 1) l‟opposizione a ogni politica, diretta o indiretta, rivolta al contenimento dei salari. Occorre contrapporre ad essa l‟avvio delle riforme di struttura che abbiano un contenuto anticapitalistico e impegnino per la realizzazione la più larga parte dei lavoratori; 2) l‟opposizione al riarmo atomico diretto e indiretto della Germania, l‟armamento atomico multilaterale della NATO, alla concessione di basi per i missili; 3) il rifiuto di una limitazione della maggioranza che precludendo l‟utilizzazione dei voti di sinistra subordinerebbe alla destra democristiana l‟attuazione degli impegni programmatici di governo. A un preciso impegno su questi punti deve essere subordinata l‟eventuale adesione ad un governo. La rinuncia a questi punti fondamentali rappresenterebbe la vittoria della manovra dorotea e staccherebbe il PSI dalle masse lavoratrici, comprometterebbe la stessa unità del partito”, Istituto Gramsci, serie partiti politici 1963, microfilm n. 492.

239

P. Togliatti, Rinascita 2 novembre 1963. 240

Sugli incontri tra i quattro partiti, ACS – Fondazione Nenni, serie governo, busta 110, fascicolo 2362. 241

Dagli appunti di Nenni: ACS – Fondazione Nenni, serie governo, busta 110, fascicolo 2362. 242

parte socialista che l‟equilibrio internazionale, non statico ma politico, era l‟elemento su cui reggeva la pace e pertanto era fuori discussione l‟accettazione delle alleanze esistenti e dei conseguenti obblighi. Ravvisava un elemento positivo nell‟adesione “calorosa”243

data dal PSI alla politica europeistica e nel suo dichiarato impegno di voler promuovere l‟elezione diretta delle rappresentanze europee come stimolo ad una più decisa azione in questo campo. Sulla politica economica, infine, Moro sostenne che il problema della congiuntura era strettamente legato alle reali disponibilità di mezzi e agli obiettivi immediati da realizzare: il più vasto obiettivo di un generale equilibrato sviluppo del Paese da attuarsi attraverso la programmazione, doveva essere chiaro a tutti precisando le caratteristiche ed il significato della programmazione stessa244. La replica di Nenni è interessante perché rappresenta una sintetica ma chiara esposizione di quelle che erano le motivazioni che spinsero il PSI ad accettare l‟accordo di governo e di quelli che erano i presupposti su cui tale accordo avrebbe dovuto svilupparsi. Nenni pose l‟accento sui “fattori nuovi”245

che si erano determinati nel Paese e che avrebbero quindi richiesto soluzioni politiche nuove: era un punto essenziale per il PSI perché altrimenti nulla avrebbe potuto giustificare l‟assunzione di responsabilità di maggioranza e di governo da parte di un partito che da 70 anni era all‟opposizione; era pertanto necessario dare massima importanza al contenuto politico-economico-sociale del governo in via di formazione ed esporre in maniera precisa e dettagliata al Parlamento ed al Paese la nuova situazione esistente. Era vero che c‟erano misure di carattere congiunturale da adottare subito, ma era necessario evitare che fossero considerati come due tempi successivi quello della fase congiunturale e quello delle riforme strutturali: queste ultime, chiarì Nenni, non potevano essere rinviate a dopo la soluzione del problema congiunturale, ma i due tempi avrebbero dovuto essere strettamente collegati. Dovevano quindi essere attuate subito quelle riforme che “non costano”246

. Il PSI muoveva le sue richieste da due punti fondamentali: integrale applicazione della Costituzione ed inizio della politica di programmazione. Sulla questione regioni il PSI riconosceva l‟esistenza del problema delle maggioranze nelle future amministrazioni regionali, ma avrebbe respinto nettamente l‟idea di subordinare alla soluzione di tale problema l‟attuazione dell‟ordinamento regionale. Si trattava di risolvere il problema dell‟attuazione delle regioni come “obbligo di attuazione della Carta Costituzionale”247

: esisteva certamente il problema della maggioranza inteso nel senso di una

243 Ibidem. 244

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Moro nell‟incontro tra DC, PSI, PSDI e PRI del 14 novembre 1963, ACS - Fondazione Nenni, serie governo, busta 110, fascicolo 2362.

245

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Nenni nell‟incontro tra DC, PSI, PSDI e PRI del 14 novembre 1963, Ibidem. 246

Ibidem. 247

connessione tra le maggioranze locali e quella di governo ed il PSI non avrebbe potuto fare altro che richiamarsi alla propria recente deliberazione congressuale, con cui, modificando le deliberazioni del precedente Congresso di Milano, aveva stabilito il principio della libertà di scelta per le istanze locali del partito tra maggioranze di sinistra (quindi con il PCI) e maggioranze di centrosinistra (con DC, PSDI e PRI).

Anche per la politica estera il PSI avrebbe fatto riferimento alle deliberazioni del XXXV Congresso in cui il partito aveva accettato l‟adesione dell‟Italia alla NATO e quindi l‟osservanza di tutte le norme che ne derivavano, ma Nenni andò oltre: era necessario considerare che la nuova situazione internazionale consentiva di poter fare ulteriori progressi nel processo di distensione e consentiva altresì di riesaminare le questioni militari per meglio affrontare il tema del disarmo; la politica estera italiana avrebbe potuto quindi assumere maggiori iniziative sui diversi problemi allo stato esistenti in primo luogo quello del terzo mondo, ponendo particolare attenzione ai rapporti con i popoli dell‟area mediterranea. Sulla delimitazione della maggioranza Nenni sostenne che l‟esclusione di determinati partiti aveva il carattere di una “scelta democratica”248

e che, comunque, se si fossero determinate “frane”249

nei partiti della maggioranza, la coalizione governativa sarebbe saltata restando esclusa ogni possibilità di cercare sostegni al di fuori della coalizione stessa. Si doveva quindi “dire la verità al Paese”250

e dare piene garanzie ai lavoratori che essi non sarebbero stati né le vittime di un processo di inflazione né di un processo di deflazione. Su una siffatta linea politica e programmatica Nenni assicurò che il PSI non avrebbe fatto mancare il suo “concorso pieno e responsabile”251

.

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 50-52)

Outline

Documenti correlati