• Non ci sono risultati.

Le nuove elezioni presidenziali: la candidatura “forzata” di Nenni e l’elezione di Saragat.

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 103-111)

“In considerazione delle mie condizioni di salute per la grave malattia che mi toglie, per un lungo periodo di tempo, la possibilità di esercitare le mie funzioni, ho maturato, sentito il parere dei medici curanti, la irrevocabile decisione di dimettermi dalla carica di Presidente della Repubblica”211

: recitava così lo scarno comunicato con cui il presidente Segni (colpito da ictus) decideva di rimettere il suo mandato e che apriva ufficialmente la corsa alla sua successione, anche se già da alcuni mesi i socialisti premevano per accelerare le procedure per la sostituzione, come De Martino aveva scritto a Rumor a settembre212. All‟inizio la situazione era molto confusa (sui Diari Nenni parlò di “bagarre”213

) e si facevano diversi nomi, con i vari quotidiani che davano le loro interpretazioni e fornivano previsioni anche contrastanti214, ma in realtà, per quanto riguarda la DC, la lotta era ristretta a Leone e

209

E. Scalfari, “Riflessioni d‟un imputato”, L’Espresso 31 dicembre 1967. 210

Ibidem. 211

“Segni si è dimesso”, Stampa Sera 8 dicembre 1964. 212

De Martino a Rumor, 11 settembre 1964: “Caro Rumor, ritengo doveroso da parte mia informarti sugli orientamenti del nostro partito intorno alla delicata e non facile questione della Presidenza della Repubblica. A nostro avviso non si può ritardare ulteriormente nell‟apertura formale della procedura per la sostituzione del Presidente della Repubblica. Se fosse possibile nei giorni che seguiranno al vostro Congresso avere una dichiarazione di dimissioni dal Presidente Segni sarebbe il meglio. Ma se non fosse possibile sarebbe inevitabile affrontare la questione nelle forme che converrà di concordare. Per quanto riguarda i criteri di scelta del nuovo Presidente il nostro Partito ed i Gruppi Parlamentari ritengono che il candidato debba essere concordato dai partiti del centrosinistra e che la scelta debba cadere su di una personalità non appartenente alla Democrazia Cristiana e questo naturalmente non certo per avversione al vostro Partito, ma soltanto perché i due ultimi Presidenti sono stati Democratici Cristiani. Altre considerazioni potremo farle allorché ci incontreremo, come penso sia necessario, dopo il vostro Congresso per scambiarci le nostre opinioni (…). Francesco De Martino”, Istituto Sturzo, fondo DC, serie Segreteria Politica (Rumor), busta 181, fascicolo 1.

213

P. Nenni, “Gli anni del centrosinistra. Diari 1957-1966”, Sugarco, Milano 1982, pag. 421. 214

U. Indrio, “Tra dieci nomi la scelta dei candidati al Quirinale. Un panorama, ma ancora nessuna designazione precisa. Fra i democratici-cristiani spiccano i nomi di Leone, Piccioni, Scelba, Taviani; in seconda linea quelli di Pastore e Bucciarelli Ducci”, Corriere della Sera 9 dicembre 1964; E. Mattei, “Leone candidato della DC, Saragat degli alleati laici”, La Nazione 11 dicembre 1964.

Fanfani215. Le votazioni iniziarono il 16 dicembre mentre nei partiti si discuteva sull‟atteggiamento da tenere in aula. Molto chiara, a tal proposito, era la posizione del PRI e La Malfa lo ricordò a Nenni invitandolo a considerare gli eventuali rischi, e le responsabilità da assumersi, nel caso di una frattura del fronte laico:

“Caro Pietro, il secondo scrutinio è stato un disastro. Se al terzo i socialisti non votano compatti per Saragat, si porteranno la responsabilità, anche di fronte ai comunisti, di aver fatto affondare il solo laico in lizza, con che figura te lo puoi immaginare. Tuo Ugo La Malfa216”.

Nel PSI infatti, che comunque aveva “designato Saragat all‟unanimità”217

, cominciava a prendere piede l‟ipotesi di candidare direttamente Nenni218; ipotesi confermata tra l‟altro da alcuni organi di informazione219, nonostante lo stesso Nenni, all‟inizio, si mostrasse abbastanza “freddo”

“Mi tengo quanto più lontano dall‟intrigo presidenziale. Se le cose dovessero portare a un impegno socialista sul mio nome so che si tratterebbe di una affermazione polemica e di scarsa fortuna. Meglio quindi stare a vedere e attendere”220,

e continuasse a proporre “una riunione con il PSDI e i repubblicani per decidere come continuare, cioè su quale nome”221. All‟inizio il PSI continuava a votare compatto per Saragat che, dopo il quinto scrutinio (nullo come i precedenti), sentì il bisogno di telefonare a Nenni per esprimere il suo ringraziamento al PSI222. Il più penalizzato dall‟esito degli scrutini che si susseguivano senza soluzione di continuità fu in primis Leone e tutto ciò contribuiva ad agitare ulteriormente le acque in casa DC223; ma il fatto nuovo fu certamente rappresentato da

215

“Nella DC si scontrano dorotei, che votano (insieme a tutta la destra) per Leone e sinistre che votano invece per Fanfani e per Pastore”, G. Tamburrano, “Storia e cronaca del centrosinistra”, Feltrinelli, Milano 1971(nuova ed. Rizzoli, Milano 1990), pag. 310.

216

La Malfa a Nenni, dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie carteggio 1944/1979, busta 29, fascicolo 1498. 217

P. Nenni, “Gli anni del centrosinistra. Diari 1957-1966”, Sugarco, Milano 1982, pag. 425; E. Mattei, “Una manovra insidiosa”, La Nazione 16 dicembre 1964; in realtà in casa socialista il nome di Saragat era già iniziato a circolare parecchio tempo prima e ne è testimonianza una lettera che Santi inviò a Nenni il 9 agosto 1964: “Caro Nenni, Saragat è il solo nome che dobbiamo cercare di imporre per la successione a Segni. Non possiamo più accettare un altro democristiano, bisogna interrompere questo monopolio. D‟altra parte chi possono proporre?: Piccioni – una tartaruga – o un tipo come Leone. Saragat ha tutti i numeri necessari. Bisogna parlare chiaro subito. A meno che non si faccia Moro con tutte le conseguenze che comporta. Saluti cordiali, P. Santi”, ACS – Fondazione Nenni, serie carteggio 1944/1979, busta 39, fascicolo 1840. 218

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Lombardi alla riunione della Direzione del PSI del 17 dicembre 1964: “Se dobbiamo batterci malgrado il rischio di essere tagliati fuori, meglio battersi sul nome di Nenni”; Intervento di Codignola alla riunione della Direzione del PSI del 17 dicembre 1964: “Saragat è più debole di Nenni”, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253.

219

“E‟ solo puntando decisamente su Nenni che le sinistre potranno scompaginare il gioco doroteo e impedire che il Quirinale diventi un monopolio perenne dei cattolici”, L’Espresso 16 dicembre 1964.

220

P. Nenni, “Gli anni del centrosinistra. Diari 1957-1966”, Sugarco, Milano 1982, pag. 424. 221

Dagli appunti di Nenni, Resoconto dell‟intervento di Nenni alla riunione della Direzione del PSI del 17 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253.

222

Telefonata di Saragat a Nenni, 18 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253. 223

E. Mattei, “Spunta il candidato X?”: “Il calo di Leone è stato sensibile, tanto da far considerare bruciata la sua candidatura. Oggi lo stesso ex Presidente della Camera voleva ritirarsi, scrivendo ad hoc la sua brava letterina; e lo hanno

una lettera che Saragat inviò ai tre segretari dei partiti laici che fu erroneamente interpretata come una vera e propria rinuncia224 e che diede nuovamente la possibilità ad una parte dei componenti la Direzione del PSI di riproporre con maggiore decisione il nome di Nenni225. De Martino però, riferendo circa un incontro avuto con i 4 partiti di maggioranza, riportò la totale avversione dei socialdemocratici:

“I socialdemocratici non aderiscono né alla candidatura Nenni né ad altre candidature di sinistra laica fuori di quella di Saragat”226.

L‟equivoco sulle reali intenzioni di Saragat di ritirare la sua candidatura e su un‟eventuale candidatura Nenni, scatenarono un vero e proprio putiferio fatto di litigi, accuse ed incomprensioni (che coinvolsero tutti i partiti) e che si protrasse sino all‟epilogo della situazione. La Malfa, ad esempio, scrisse a Nenni una lettera che lasciava intendere una certa irritazione ed un senso di disorientamento sul da farsi:

“(…) Ieri mi hanno spiegato che la tua candidatura sarebbe una candidatura di rottura. Comprendo che cosa ciò significhi per te e per il tuo partito, anche se valuto che cosa significhi, per l‟avvenire, rompere con la DC sul nome di Saragat: rompere sul tuo nome consente agli avversari e ai falsi amici di dire che tu sei tornato al fronte popolare, mentre rompere su nome di Saragat, significa dare una diversa impostazione alla battaglia. Comunque, mettetevi d‟accordo e ditemi che cosa debba far decidere al mio piccolo partito che pure esiste. Ugo La Malfa”227.

Questo stato di confusione intensificò il dibattito interno al PSI sulla eventuale presentazione della candidatura Nenni e ai favorevoli della prima ora (Lombardi e Codignola), andavano via via aggiungendosi altri importanti esponenti; è quanto risulta dalla riunione della Direzione del partito, allargata ai direttivi dei gruppi parlamentari del 21 dicembre, di cui Nenni riporta il resoconto nei suoi appunti228. Nenni si mostrò ancora una volta “scettico”

dovuto tirare per la giaccaperché non prendesse decisioni premature, abbandonando il suo posto prima che la DC abbia trovato un altro candidato”, La Nazione 20 dicembre 1964.

224

E. Mattei, “Spunta il candidato X?”: “La lettera di Saragat c‟era stata; ma non si trattava di un formale ritiro bensì di una messa a disposizione della candidatura. Voi le vestiste queste misere carni; e voi le spogliate aveva scritto Saragat ai Segretari del PSI, del PSDI, del PRI, se ciò vi può essere utile. Ossia: voi avete espressa e portata avanti la mia candidatura; ma se pensate che il mio ritiro possa facilitare l‟accordo su un altro nome, ritiratela pure senza alcun riguardo per me. Senonché i tre Segretari – De Martino, Tanassi e La Malfa – hanno convenuto che occorresse insistere, più che mai persuasi che la candidatura di Saragat (la quale in verità nell‟ultimo scrutinio della giornata ha ripreso quota) abbia serie possibilità di riuscita”, Ibidem.

225

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Lombardi nella riunione della Direzione del PSI del 20 dicembre 1964: “Basterebbe votare Nenni avendo l‟assicurazione che i comunisti non votano stasera per Fanfani”; Intervento di Santi: “Votare Nenni ma assicurandogli in partenza i 138 voti avuti da Saragat”, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253. 226

Dagli appunti di Nenni, Intervento di De Martino alla riunione della Direzione del PSI del 20 dicembre 1964, Ibidem. 227

La Malfa a Nenni, 19 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie carteggio 1944/1979, busta 29, fascicolo 1498. 228

“Escludo sul mio nome una convergenza dei socialdemocratici e dei comunisti”229

e chiese di aprire la discussione per verificare quale “carattere”230 il partito intendeva attribuire alla sua candidatura. Praticamente tutti si dissero favorevoli seppur con qualche distinguo: per Vittorelli

“la candidatura Nenni va lanciata con coraggio e da soli. Va chiesta l‟adesione dei socialdemocratici e dei repubblicani come noi abbiamo dato la nostra a Saragat”231,

per Lombardi era necessario coinvolgere nell‟operazione i comunisti

“Siamo ancora in tempo per proporre la candidatura Nenni, ma non c‟è una maggioranza che non passi per i comunisti. Se vogliamo perdere su un nome prestigioso (Nenni) per perdere, allora vada. Ma se vogliamo vincere dobbiamo tener conto tanto dei comunisti che dei fanfaniani e dei laici ed informare i partiti laici che presentiamo Nenni. Punto e basta. Capisco la preoccupazione di Nenni di non indebolire i legami coi partiti di centrosinistra. Ma questo è nelle cose. Non si può volere Nenni al Quirinale e non avere un prezzo politico da pagare”232

mentre per Veronesi

“per Nenni le possibilità erano maggiori tre giorni fa, ma sono positive anche oggi”233.

Favorevoli si dissero anche Lezzi che propose la candidatura Nenni come “autonoma del partito aperta a tutti gli accordi”234, Jacometti, secondo cui la candidatura Nenni “confluisce con il sentimento popolare”235

e Bertoldi che, come Lombardi, spostò il problema sui rapporti con PCI e DC, dovendo la candidatura Nenni

“tener conto dei 250 voti comunisti e impostare la nostra battaglia in senso anti-DC. Nenni fa cadere la candidatura Fanfani, ma essa stessa apre una nuova dialettica”236.

A tal proposito Brodolini aggiunse non solo di dover “incoraggiare la dissidenza democristiana, ma di respingere ogni forma di integralismo cattolico”237

, mentre Codignola ricordò di essere stato sempre favorevole alla candidatura Nenni vista però non

229

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Nenni alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253.

230 Ibidem. 231

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Vittorelli alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 232

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Lombardi alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 233

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Veronesi alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 234

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Lezzi alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 235

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Jacometti alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 236

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Bertoldi alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 237

semplicemente come “candidatura di bandiera, ma come fatto politico. Dobbiamo puntare sulla vittoria Nenni”238

.

L‟unico a dirsi contrario fu Santi:

“temo che a questo punto la candidatura Nenni divenga una candidatura di principio. Esprimo perciò le mie perplessità e riserve. A questo punto meglio dare i nostri voti a Fanfani”239.

Sostanzialmente però, la decisione era presa e Nenni, come riportato sui Diari, fu “indotto” ad accettare per salvaguardare l‟unità del partito:

“Finalmente mi sono deciso a dire di sì di fronte al rischio di una spaccatura del partito”240.

L‟ufficializzazione fu sancita da un comunicato del Segretario De Martino, pubblicato l‟indomani sull‟”Avanti!”241

, ovviamente ripresa e commentata dagli altri organi di informazione242 che non mancarono di evidenziare “l‟irritazione”243 di Saragat e parlarono di vero e proprio “incidente” tra Nenni e Saragat che si sarebbe verificato a Montecitorio:

“Non tutti i candidati seguono le votazioni con l‟olimpica filosofia napoletana di Giovanni Leone. Oggi si è diffusa a Montecitorio una voce che faceva di Nenni e Saragat i protagonisti d‟un drammatico incidente avvenuto ieri pomeriggio o, secondo altre versioni, stamane. Saragat avrebbe rinfacciato a Nenni di aver lavorato per mesi alle sue spalle e il deputato socialista Mosca sarebbe intervenuto in difesa di Nenni minacciando le vie di fatto”244.

Le immediate conseguenze della candidatura di Nenni furono il clamoroso ritiro di Fanfani a seguito della confusione generatasi in casa DC245 e la decisione del PCI di sostenere il leader socialista affidata ufficialmente ad un comunicato della Direzione:

238

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Codignola alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964, Ibidem. 239

Dagli appunti di Nenni, Intervento di Santi alla riunione della Direzione del PSI del 21 dicembre 1964,Ibidem. 240

P. Nenni, “Gli anni del centrosinistra. Diari 1957-1966”, Sugarco, Milano 1982, pag. 428. 241

F. De Martino, “La Direzione e i gruppi socialisti hanno deciso di presentare come candidato alla Presidenza della Repubblica l‟on. Pietro Nenni. Tale decisione non è stata preventivamente concordata con altri partiti e deriva quindi da una autonoma scelta del partito socialista. Essa rappresenta una responsabile iniziativa rivolta a tutti i partiti e gruppi della sinistra laica e cattolica per consentire all‟Assemblea nazionale di uscire dalla grave situazione nella quale essa si trova, senza una maggioranza idonea per consentire l‟elezione del Capo dello Stato”, Avanti! 22 dicembre 1964.

242

R. Farinelli, “I socialisti sbloccano la situazione e propongono la candidatura di Nenni”: “Con iniziativa autonoma il PSI si assume ancora una volta il difficile compito di offrire una soluzione aperta a tutte le forze democratiche del Paese. Il Vicepresidente del Consiglio ha accettato la candidatura a seguito di lunghe e pressanti insistenze”, Il Lavoro 22 dicembre 1964.

243

A. Giovannini, “Babele”: “Spunta Nenni che irrita Saragat. Il vecchio capo socialista (sollecitato da Moro – a quanto si dice – a presentare la sua candidatura) ha raccolto i voti del PSI più qualche altro di ignota provenienza. Il leader socialdemocratico l‟incontra nel Transatlantico e l‟apostrofa duramente”, Roma 22 dicembre 1964.

244

L. Bianchi, “L‟incidente Nenni – Saragat”, Corriere della Sera 22 dicembre 1964.

245

F. Amadini, “Fanfani si ritira per disciplina di partito”, Gazzetta del Popolo 23 dicembre 1964; M. Tito, “I motivi della rinuncia di Fanfani. Il PCI decide di votare per Nenni”: “La corrente fanfaniana è rimasta isolata in una tempestosa riunione dei parlamentari”, La Stampa 23 dicembre 1964.

“(…) La Direzione del PCI deve constatare con rincrescimento che la possibilità di far convergere su un unico candidato i voti di tutte le forze democratiche e di sinistra, pur unite nella opposizione alla candidatura Leone, non si è ancora potuta realizzare sia a causa delle pressioni compiute dal gruppo di potere doroteo, sia per la divisione esistente tra le forze di sinistra e per le posizioni preclusive manifestatesi nei confronti dell‟uno o dell‟altro candidato laico o cattolico. Perdurando tale situazione, e avendo nel contempo i gruppi parlamentari del PSI presentato la candidatura del compagno Pietro Nenni, i comunisti hanno deciso di far convergere i loro voti sul suo nome. Con questa decisione i comunisti hanno inteso non solo esprimere ancora una volta e nel modo più significativo il loro spirito unitario nei confronti del PSI e indicare, per la Presidenza della Repubblica, una soluzione valida, chiaramente democratica e antifascista, ma anche facilitare la ricerca di una più ampia convergenza di forze democratiche in modo da giungere alla elezione del Presidente della Repubblica”246. Nenni li ringraziò inviando una lettera ai presidenti dei gruppi del Senato e della Camera Terracini e Ingrao

“Cari compagni, sono grato ai Gruppi comunisti del Senato e della Camera di aver riversato i loro voti sul mio nome. Voi avete così dimostrato di saper superare i contrasti ideologici e politici che rimangono quelli che sono ma che non ci impediscono di ricercare, nella elezione del Presidente della Repubblica, una maggioranza capace di esprimere la volontà di sviluppo democratico e di progresso sociale del nostro popolo”247.

e lo stesso fece con i repubblicani

“Caro La Malfa, sono grato agli amici repubblicani di aver deciso di votare il mio nome nello spirito con cui insieme avevamo votato l‟on. Saragat. Abbiamo in questa battaglia un obiettivo comune: garantire il consolidamento e lo sviluppo delle istituzioni repubblicane”248.

La decisione del PCI, mentre da un lato indusse la stampa di destra a parlare di un nuovo “fronte popolare”249, dall‟altro non riuscì a fugare del tutto i dubbi che Nenni, al di là della necessità di salvaguardare l‟unità del partito, continuava a nutrire sull‟opportunità della propria candidatura anche alla luce dei risultati dei successivi scrutini; provò a defilarsi e lo fece rivolgendosi con una lettera ai “compagni” della Direzione il giorno della vigilia di Natale:

“Cari compagni, non è stato raggiunto l‟obiettivo che la Direzione del nostro partito e i nostri gruppi parlamentari si proponevano ponendo la mia candidatura il 21 dicembre, dopo il ritiro di Saragat (…). L‟iniziativa non è stata raccolta dai socialdemocratici. Non lo è stata ovviamente dai “psuini”. L‟hanno raccolta i nostri amici repubblicani. L‟hanno raccolta i comunisti senza riserve, e pur tuttavia senza rinunciare, com‟è loro diritto, al disegno che accarezzano di una più vasta coalizione di forze popolari laiche e cattoliche, il cosiddetto centrosinistra più avanzato. Dopo il quindicesimo scrutinio la mia candidatura concorre a paralizzare non a promuovere una elezione del Capo dello Stato caratterizzata dalla sinistra democratica e socialista. Da ciò la preghiera che vi rivolgo di ritirarla per concorrere coi nostri voti alla ricerca di una soluzione che sollevi il Parlamento dalla condizione di paralisi in cui rischia di cadere. Se poi dovessimo orientarci verso una

246

Comunicato ufficiale della Direzione del PCI, “Appello alle forze democratiche laiche e cattoliche”, l’Unità 24 dicembre 1964.

247

Nenni a Terracini e Ingrao, 23 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie partito, busta 96, fascicolo 2253. 248

Nenni a La Malfa, 23 dicembre 1964, ACS – Fondazione Nenni, serie carteggio 1944/1979, busta 29, fascicolo 1498. 249 “Neanche il fronte popolare fa rinsavire i democristiani; Nenni ha ringraziato ufficialmente il PCI per l‟appoggio alla sua candidatura”, Il Secolo d’Italia 24 dicembre 1964; V. Araldi, “La DC deve sapere dire no a una candidatura forzista”, Il

candidatura di bandiera vi sono per questa compagni i quali hanno titoli pari e superiori ai miei. Fraternamente, vostro Nenni”250.

Il “tentativo” di Nenni fu oggetto della discussione dei giorni seguenti in cui si tornò a parlare nuovamente della possibilità di far convergere i voti socialisti (e quelli comunisti) su Saragat251; restavano contrari i lombardiani, ma Nenni era più che mai deciso ad ottenere dal suo partito il ritiro di una candidatura “che ormai mi pesa come un macigno”252

. La svolta si ebbe nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre, alla vigilia del ventunesimo scrutinio, quando Saragat (accompagnato da Tanassi e Castelli), invitato da Nenni, raggiunse il gruppo del PSI per partecipare ad una riunione “allargata” in cui fu deciso che lo stesso Saragat avrebbe

Nel documento Nenni uomo di governo (pagine 103-111)

Outline

Documenti correlati