• Non ci sono risultati.

Le iniziative intraprese a livello europeo per incentivare il ricorso alle azioni risarcitorie antitrust da parte dei danneggiati.

L’AZIONE RISARCITORIA ANTITRUST

3.1. Considerazioni introduttive sulla legittimazione ad agire dei privati.

3.1.1. Le iniziative intraprese a livello europeo per incentivare il ricorso alle azioni risarcitorie antitrust da parte dei danneggiati.

Stante l’enorme importanza che le azioni private antitrust rivestono sia per garantire l’efficienza del mercato che per rafforzare l’applicazione delle regole di concorrenza, negli ultimi anni a livello europeo sono state intraprese numerose iniziative dirette ad incentivare il ricorso a questo tipo di azioni.

La Commissione europea ha sostenuto a più riprese la necessità di incoraggiare le azioni civili di danno al fine sia di incrementare l’effettività della disciplina antitrust, sia di aumentare l’efficacia deterrente della propria azione amministrativa.

Le azioni private di danno rappresentano un completamento necessario rispetto all’azione pubblica repressiva che resta comunque indispensabile, soprattutto quando non vi siano controinteressati che agiscano sul piano civilistico, o questi si trovino nell’impossibilità di procurarsi le prove necessarie per agire in giudizio.

Tali azioni, infatti, non mirano solo a reintegrare il danneggiato nella posizione in cui si sarebbe trovato qualora non si fosse verificata l’infrazione alle norme concorrenziali (giustizia equitativa), ma altresì a disincentivare futuri comportamenti anticoncorrenziali (cd. effetto deterrente), contribuendo in tal modo al mantenimento di un’effettiva concorrenza nell’Unione europea.

Il primo importante intervento si è avuto quando, sulla base delle risultanze del Rapporto Ashrust227, è stato pubblicato il Libro Verde nel 2005228, in cui la Commissione, facendo leva sull’inefficacia delle azioni di risarcimento e sulla mancanza di una tutela effettiva per le vittime delle violazioni antitrust, individuava i principali ostacoli giuridici e procedurali determinati dalle varie normative nazionali e

non possono prendere decisioni che siano in contrasto con la decisione adottata dalla Commissione, esse devono inoltre evitare decisioni in contrasto con una decisione contemplata dalla Commissione in procedimenti da essa avviati».

227 La Commissione, infatti, già nel 2004 aveva avvertito la necessità di un intervento che potenziasse il

private antitrust enforcement. Così fu commissionato allo studio legale Ashrust di condurre uno studio che mettesse in risalto le profonde differenze a livello nazionale delle forme di tutela predisposte per il risarcimento dei danni conseguenti alla violazione della normativa antitrust, in cui si evidenziava uno stato di «sottosviluppo totale» delle azioni private, con soli 60 casi di azioni intraprese in tutta Europa, (di cui 12 in base al diritto comunitario, circa 32 sulla base di diritti nazionali e 6 sulla base di entrambi) peraltro solo meno della metà conclusesi con il risarcimento dei danni a favore dell’attore (precisamente solo 28). Lo studio, quindi, ha suggerito di eliminare tutte le possibili limitazioni alla legittimazione attiva dei privati. I risultati dello studio furono resi noti con la pubblicazione di un rapporto, consultabile sul sito della Commissione.

228 Nel dicembre 2005, la Commissione ha pubblicato un Libro Verde, intitolato «Azioni di risarcimento

85

indicava alcune possibili misure di intervento per incrementare il ricorso a tali tipi di azioni, con lo scopo di sviluppare il private enforcement del diritto antitrust.

Non viene, tuttavia, dedicata particolare attenzione nel Libro Verde alla problematica dei soggetti che possono proporre un’azione risarcitoria per violazione delle norme concorrenziali, venendo presa in considerazione esclusivamente la posizione dell’acquirente indiretto.

Successivamente al Libro Verde, si è aperto un ampio dibattito, in cui le misure in esso proposte sono state sottoposte a consultazione pubblica, all’esito del quale la Commissione ha incaricato il Parlamento di redigere un Libro Bianco229, nel quale vengono riprese gran parte delle proposte contenute nel primo, con alcune importanti novità, oltre a recepire la giurisprudenza nel frattempo sopraggiunta230.

Ancora oggi, tuttavia, la mancanza di una legislazione uniforme, continua a generare incertezze e dubbi, tanto in dottrina quanto in giurisprudenza, nonché negli stessi soggetti coinvolti nella singola vicenda, ossia danneggiato e danneggiante, circa l’andamento e l’esito del relativo giudizio.

Nessuna norma, di diritto primario o secondario, dell’Unione Europea contiene, infatti, alcun riferimento alle azioni dei privati di fronte ai giudici nazionali, né sulle norme sostanziali e procedurali applicabili (quali, ad es., la ripartizione dell’onere della prova, la prescrizione dell’azione di risarcimento del danno antitrust, la quantificazione dei danni ecc.).

Ciò nonostante, grazie alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, che ha riconosciuto a chiunque il diritto di agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni, è stata realizzata una se pur minima armonizzazione.

229 Il Libro Bianco in materia di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust è stato

pubblicato il 2 aprile 2008, contenente una serie di regole minime che garantiscono un sistema efficace di azioni di risarcimento del danno antitrust. Il Libro Bianco si concentra sugli aspetti più problematici della materia, quali il ricorso collettivo, la divulgazione delle prove, la prescrizione, la quantificazione del danno, la valenza da assegnare ai provvedimenti dell’autorità amministrativa di concorrenza nel giudizio civile. Anch’esso è consultabile collegandosi al sito della Commissione.

A proposito del Libro Bianco, si veda S. BARIATTI - L. PERFETTI, Prime osservazioni sulle previsioni del “Libro Bianco in materia di azioni per il risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust” della Commissione e del Codice del Consumo quanto alle relazioni tra procedimenti antitrust e giurisdizione, in Riv. it. dir. pubbl. comunitario, 2008, n. 5, pp. 3-29; F. DENOZZA – L. TOFFOLETTO, Le funzioni delle azioni private nel Libro Bianco sul risarcimento del danno antitrust: compensazione, deterrenza e coordinamento con l’azione pubblica, in Il “Private Enforcement” delle norme sulla concorrenza, (a cura di) F. Rossi, Dal Pozzo, B. Nascimbene,op. cit., p. 101 ss.

86

Outline

Documenti correlati