3. Il paradigma coloniale indocinese
3.2 L’organizzazione politica
L’indeterminatezza e l’oscillazione costante della politica coloniale francese, dovuta a differenti gruppi sociali, politici e militari che, di volta in volta, si succedettero alla guida del paese, furono la causa prima, insieme ad una continua e costante resistenza di popolo all’invasore, della mancata costruzione di un sistema politico-amministrativo omogeneo e coerente. “Quasi tutti coloro che si impegnavano negli affari coloniali definivano il periodo particolare e la condizioni generali come di transizione; il cambiamento era largamente auspicato, ma non doveva essere né drammatico né radicale”47.
Il Nam Bo, dal 1859 al 1879, venne amministrato dalla Marina francese attraverso gli ammiragli48. Successivamente, con le campagne volte alla conquista del Bac Bo, del Trung Bo, del Laos e della Cambogia, entrarono in gioco il Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della guerra.
Si arrivò, prima di Doumer, ad affidare la gestione del Bac Bo e del Trung Bo al Ministero degli Affari Esteri, mentre il Nam Bo e la Cambogia dipendevano da dipendevano dal Ministero delle Colonie, che agiva attraverso il governatore della Cocincina. Ma si trattò di una situazione provvisoria. Nel 1887, con decreto, venne creata l’Unione Indocinese, la quale nel 1891 venne completamente posta sotto il controllo del ministero delle colonie. Essa raggruppa il governatore della Cocincina e i residenti superiori della Cambogia, dell’Annam e del Tonchino.
La riorganizzazione avvenne, come abbiamo visto, con Paul Doumer. In generale, lo stato indocinese oscillerà permanentemente tra due tendenze: quella di una struttura coloniale di tipo africano e quella di una struttura coloniale simile al modello britannico indiano dell’indirect rule49. La riorganizzazione dovette però venire a patti con le caratteristiche proprie della colonizzazione francese dell’Indocina. Come ha scritto Deviller, “largamente condizionata dalle Missioni cattoliche e dai civili che erano loro vicini, l’opinione francese era penetrata, a partire dalla metà del XIX secolo, una profonda ostilità e una grande sfiducia nei confronti dei Vietnamiti, giudicati perfidi,
47 R
AYMOND F.BETTS, France and Decolonisation 1900-1960, Macmillan, London 1991, p. 19
48
Si trattò, appunto, dell’epoca detta degli ammiragli
49 P
crudeli, pigri o corrotti, un odio che si percepiva soprattutto nei confronti dei letterati confuciani. Un’immagine che è arrivata sino ai nostri giorni”50.
La tendenza all’amministrazione diretta, predominante nei primi decenni d’esperienza coloniale, si era scontrata con difficoltà insormontabili. Si cercò, allora, l’alleanza con la corte imperiale, con la corte di Phnom Penh e con i re laotiani, cercando di cooptarli nella gestione del potere. Contemporaneamente, essi vennero progressivamente spogliati di ogni reale potere decisionale.
Con l’arrivo di Doumer si centralizzò il bilancio e molte altre funzioni, che vennero prese in carico del Governatore Generale, coadiuvavo dall’Alto Consiglio per l’Indocina. L’apparato amministrativo era costituito dai servizi generali e dalle direzioni finanziarie, dei lavori pubblici, dell’agricoltura e del commercio. L’Unione venne suddivisa in cinque stati, poiché nel frattempo, nel 1899, si era creata la residenza superiore del Laos: Cocincina, Tonchino, Annam, Laos e Cambogia costituivano i cinque stati del’Unione. In ogni stato il Consiglio dei Ministri era presieduto da un Residente Superiore. Mentre in Cocincina vi era un’amministrazione diretta, negli altri quattro stati rimasero in piedi, a scopo meramente simbolico, le istituzioni locali, alcune fortemente mutilate (corte di Hue), altre semplicemente mantenute in vita per non creare problemi inutili con la popolazione (corte di Phnom Penh). Nel Laos, l’arrivo dei francesi e l’alleanza fra il principe di Luang Prabang e August Pavie, esploratore francese pioniere della presenza occidentale nell’area, permise al primo di ergersi, a partire dall’accordo Francia-Siam del 1893, a re di tutto il Laos51. Nel Bac Bo e nel Trung Bo a livello provinciale v’era contemporaneamente un’amministrazione francese e un’amministrazione autoctona. Hanoi, Haiphong e Saigon avevano consigli municipali misti, ed erano città autonome. I loro sindaci avevano però poteri molto ristretti, a parte Saigon, almeno sino al 1931. Le zone ai confini con la Cina, infine, poco popolate e abitate da minoranze, vennero affidate all’amministrazione militare e divise in quattro zone52.
L’obiettivo dichiarato di Doumer era di creare un ceto amministrativo autoctono simile al Civil Service dell’India britannica53. In realtà, l’apparato amministrativo francese si dimostrò pletorico, meno efficiente e meno disponibile a dare ruoli di potere ai vietnamiti, ai cambogiani o ai laotiani di quanto fecero i britannici in India.
Un’attenzione particolare venne riservata alla creazione di un efficiente apparato repressivo. L’istituzione della Sûreté Géneral è del 191754.
La retorica coloniale si è spesso concentrata sull’istruzione per sottolineare il carattere progressivo dell’avventura. In generale, i francesi puntarono sulla creazione di una minuscola élite amministrativa, francesizzata e fedele al governatore, da utilizzare per migliorare l’impianto coloniale, piuttosto che su un allargamento dell’istruzione
50 P
HILIPPE DEVILLERS, Français et annamites – Partenaires ou ennemis? 1856-1902, Denoël, Paris 1998, p. 11. Traduzione libera
51 D
AVID JOEL STEINBERG (edt.), In search of Southeast Asia, University of Hawaii Press, Honolulu 1987, p. 341
52 Cfr. F
RANCESCO MONTESSORO, cit., p. 70
53 “Le personnel est unifié dans un corps unique des services civils (le ‘coprs des administrateurs des
services civils de l’Indo-Chine’), créé par un décret du 16 septembre 1899 à l’image du ‘civil service’
indien, et dont le recrutement est assure par la fixation de traitements élevés. Ce corps reunite en un cadre unique et homogène, place sous la haute autorité du gouverneur general, les divers fonctionnaires de l’ordre administrative: l’administrateurs des affaires indigenes (Cochinchine); chefs, sous-chefs et commis du secretariat general (Cochinchine); residents de France, vice-résidents et comptables (Annam, Tonkin et Cambodge); commissaries du gouvernement (Laos)”. AMAURY LORIN, cit., pp. 72-73
54 P
primaria e secondaria a tutta la popolazione55. Nel Bac Bo e nel Trung Bo l’istruzione, prima che venissero i francesi, era libera. Si potevano stabilire scuole dappertutto, e un gran numero di bambini faceva le prime classi56. Dopo la colonizzazione, invece, l’apertura di scuole private venne sottoposta a severi controlli da parte dell’autorità, timorosa che le scuole di villaggio diventassero luoghi d’organizzazione di sedizioni. Infine, il numero di studenti ammessi alle scuole secondarie e alle università rimase sempre estremamente limitato.
Nel corso dei decenni gli eventi internazionali (il confronto tra le grandi potenze, il sorgere del gigante nipponico, la prima guerra mondiale, la questione cinese, la grande depressione) e gli eventi interni alla Francia, oltre alle dinamiche interne ad ogni regione, hanno plasmato l’impostazione politica dell’Unione Indocinese57. Un governatorato denso di riforme e di dinamicità, che si distingue tra gli altri, è quello di Albert Saurraut, che dirigerà la colonia prima, durante e subito dopo la prima guerra mondiale58.
In conclusione, nonostante il disegno amministrativo pensato ed attuato da Paul Doumer sia rimasto sostanzialmente immodificato sino al 1945, ogni governatore aveva un programma nuovo, ogni piccolo amministratore aveva esigenze diverse e contrastanti, ogni questione veniva risolta in un’ottica di breve periodo59. Ciò comportò una evidente instabilità.