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DIRITTI E OBBLIGHI DELLE PART

4. Mancanza di conformità della merce.

La nozione di mancanza di conformità nasce da una situazione specifica di inadempimento di obbligazioni, sia che queste siano state espresse contrattualmente che implicitamente. All’interno della Convenzione delle Nazioni Unite sui Contratti di Vendita di Beni Mobili la sezione riservata alla disciplina della mancanza di conformità va dall’articolo 35 all’articolo 44 attingendo in gran parte dal testo della LUVI. 31 Detta sezione fu

29 Articolo 34 CISG: Se il venditore è tenuto a rilasciare i documenti relativi ai beni, deve rilasciarli nel momento, nel luogo e nella forma previsti dal contratto. Se il venditore ha rilasciato i documenti prima di quel momento, può, fino al momento previsto per il rilascio, rimediare ad ogni difetto di conformità dei documenti, se l'esercizio di tale diritto non causa al compratore inconvenienti o una spesa irragionevole. Tuttavia, il compratore conserva il diritto di chiedere il risarcimento del danno in conformità alla presente Convenzione.

30 Massimo ZACCHEO, Art 34, in Convenzione di Vienna sui Contratti di Vendita Internazionale di Beni Mobili. Commentario coordinato da Cesare Massimo BIANCA, p. 145.

31 Rolf HERBER, Beate CZERWENKA, Internationales Kaufrecht. Kommentar zu dem Übereinkommen der Vereinten Nationen vom 11. April 1980 über Verträge über den Internationalen Warenkauf,

1991, p. 181, affermano che la sezione dei diritti e dei doveri in caso di mancanza di conformità della merce trae spunto dalla Luvi, ma la disciplina non è identica. Anche FRATTINI, Art 39, in

Convenzione di Vienna sui Contratti di Vendita Internazionale di Beni Mobili. Commentario

coordinato da Cesare Massimo BIANCA, p. 176 afferma che le regole (“non sono state

radicalmente modificate […]. Si è tuttavia cercato, attraverso la formulazione attuale, di realizzare un più completo equilibrio degli interessi delle parti”).

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particolarmente discussa, 32 vista la sua notevole rilevanza pratica, tanto che le divergenze sollevate rischiavano di mettere fine alla Conferenza stessa. 33 La Convenzione di Vienna all’articolo 35 permette di stabilire in maniera concreta il significato del concetto di vizio della merce:

Articolo 35

1. Il venditore deve consegnare beni della quantità, qualità e tipo richiesti dal contratto, e che siano disposti o imballati nel modo richiesto dal contratto.

2. Salvo diverso accordo tra le parti i beni non sono conformi al contratto se non:

(a) sono idonei all'uso al quale servono abitualmente beni dello stesso

tipo;

(b) sono idonei allo specifico uso esplicitamente o implicitamente

portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto, salvo che le circostanze mostrino che il compratore non ha fatto affidamento sulla competenza o sulla capacità di valutazione del venditore o che non era da parte sua ragionevole farvi affidamento;

(c) possiedono le qualità dei beni che il venditore ha presentato al

compratore come campione o modello;

(d) sono disposti o imballati secondo il modo usuale per beni dello

stesso tipo o, in difetto di un modo usuale, in un modo che sia adeguato per conservare e proteggere i beni.

3. Il venditore non è responsabile, ai sensi delle lettere da (a) a (d) del paragrafo precedente, per un difetto di conformità dei beni che al momento della conclusione del contratto il compratore conosceva o non avrebbe potuto ignorare.

La difformità ricorre soprattutto nel caso di vizi a livello qualitativo, ma anche in caso di differenze quantitative. Il compratore, in ogni caso, è

32 Cfr. Official Records of the United Nations Conference, p. 320 ss. e 345 ss; Peter SCHLECHTRIEM, Uniform Sales Law: The UN-Convention on Contracts for the International Sale of Goods, Wien

1986, p. 70, il quale afferma: (“one of the [1980 Diplomatic] Conference’s most difficult problems concerned the consequences of failing to give timely notice of non-conformity”).

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tenuto a denunciare il difetto di conformità, pena la perdita dei suoi diritti. Il vizio della merce è tale sia nel caso di inadempimento palese del venditore, sia nel caso di attese ragionevoli disilluse. Nel primo caso la merce non corrisponde 34 a ciò che era stato richiesto da contratto, mentre nel secondo il compratore ritiene che la merce acquistata sia priva delle caratteristiche tipiche per cui l’aveva acquistata, oppure che i beni non siano imballati come ci si poteva aspettare, o che la merce non sia come la si poteva ragionevolmente ritenere. Qualora le parti non abbiano stabilito contrattualmente o non abbiano trattato in maniera esauriente la questione delle caratteristiche dei beni, l’articolo 35, al 2° comma, fornisce talune informazioni a riguardo: 35 i criteri stabiliti all’interno della Convenzione di Vienna sono dunque suppletivi, integrano le lacune lasciate dai due contraenti. 36 Si ricordi che

In mancanza di specifiche determinazioni del contratto occorre allora ammettere che il venditore abbia la scelta entro un grado maggiore o minore di qualità dei beni. Il limite minimo della scelta è segnato dall’interpretazione secondo buona fede del contratto, la quale esclude che la qualità del bene possa scendere al di sotto di ciò che il compratore può ragionevolmente aspettarsi in base al prezzo e ad altre circostanze. 37

L’importanza della sezione sui vizi della merce ci impone di continuare ad analizzare il testo della normativa e di aggiungere informazioni utili per gli attori commerciali. Il venditore, infatti, dopo aver consegnato la merce, qualora questa non sia conforme, è tenuto a rispondere. 38 La convenzione

34 La mancata corrispondenza della merce può sussistere a livello qualitativo, quantitativo, per le caratteristiche specifiche del prodotto, per la tipologia, l’imballaggio, e nei casi specifici da stabilire in base al tipo di bene oggetto della compravendita.

35 Si ricordi che le parti possono derogare la disposizione in questione, nel caso non desiderino essere vincolate da tale norma.

36 Edward Allan FARNSWORTH, Rights and Obligations of the Seller, in Wiener übereinkommer von 1980 über den Internationalen Warenkauf, Zurigo, 1981, p. 83 afferma che il contratto è la fonte

principale delle obbligazioni del venditore.

37 Cit Cesare Massimo BIANCA, Art 35, in Convenzione di Vienna sui Contratti di Vendita Internazionale di Beni Mobili. Commentario coordinato dal medesimo autore, p. 151.

38 Articolo 36 CISG: 1. Il venditore è responsabile secondo il contratto e la presente Convenzione per un difetto di conformità esistente al momento del passaggio del rischio al compratore, anche se il difetto di conformità si manifesta solo dopo quel momento. 2. Il venditore è anche responsabile per un difetto di conformità che si verifica dopo il momento indicato nel paragrafo precedente e che è dovuto all'inadempimento di una qualsiasi sua obbligazione, compresa la garanzia che per un periodo di tempo i beni si manterranno idonei al loro normale uso o a qualche uso specifico o conserveranno le qualità o le caratteristiche determinate.

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non classifica in alcun modo le prestazioni ritenute manchevoli, ma va precisato che se il deterioramento della merce avviene dopo il passaggio del rischio da venditore a compratore, esso è a carico del compratore. 39 Secondo quanto affermato in precedenza, il compratore è tutelato anche dopo l’avvenuta consegna della merce, ma ciò nonostante

La Convenzione impone al compratore, all’articolo 38, un onere di esaminare i beni, nel più breve tempo possibile avuto riguardo alle circostanze. L’esame della merce da parte del compratore assume particolare rilevanza ai fini della limitazione della responsabilità del venditore: esso, infatti, costituisce un atto di ricognizione dello stato del bene ed un accertamento del compratore circa la conformità del bene prestato rispetto al bene dovuto. 40

In ogni caso il venditore è esonerato da ogni responsabilità in caso di danni alla merce provocati da avvenimenti accidentali, salvo pattuito diversamente, e se il compratore utilizza il bene in maniera inappropriata, non curandosi delle indicazioni d’uso fornite dal venditore.

Per concludere la sezione della Convenzione di Vienna che riguarda la mancanza di conformità della merce si accenni alla questione della consegna anticipata dei beni. Secondo quanto stabilito dalla disciplina uniforme,

Articolo 37

In caso di consegna anticipata, il venditore può, fino alla data prevista per la consegna, consegnare ogni parte mancante o supplire ad ogni mancanza nella quantità dei beni consegnati, o consegnare beni in sostituzione dei beni consegnati in maniera non conforme o rimediare ad ogni difetto di conformità nei beni consegnati purché l'esercizio di tale diritto non causi al compratore inconvenienti o spese irragionevoli. Tuttavia, il compratore conserva il diritto di chiedere il risarcimento del danno in conformità alla

presente Convenzione. 41

39 A meno che il venditore non abbia garantito la merce al compratore anche dopo il passaggio del rischio.

40 Cit. Patrizia UBALDI, Art 36, in Convenzione di Vienna sui Contratti di Vendita Internazionale di Beni Mobili. Commentario coordinato da Cesare Massimo BIANCA, p. 157.

41 L’articolo 37 trova il suo diretto precedente nella LUVI; esso ha costituito il modello dell’articolo 35 del progetto UNCITRAL (“The United Nations Commission on the International Trade Law”) e poi fu trasmesso senza difficoltà nella Convenzione di Vienna del 1980. Cfr anche Patrizia UBALDI, Art

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Appare chiaro che la legge uniforme cerca di trovare soluzioni alle problematiche del commercio internazionale fornendo informazioni meramente pratiche. Il principio che rimane fondamentale continua a essere quello della buona fede: 42 il compratore, nel caso di consegna anticipata, può decidere di accettare o di rifiutare la merce, o ancora, in caso di consegna anticipata, il venditore può rendere conforme la merce difettosa, a sue spese, prima del termine di consegna stabilito contrattualmente.43 Il tutto deve avvenire cercando di non procurare alla controparte spese e inconvenienti irragionevoli.

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