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Modelli organizzativi per la gestione della sicurezza nelle Aziende sanitarie

Cacciari P*, Lazzari C**, Diodato M***, Capelli M****

*Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica - Università degli Studi di Bologna **Direzione Medico Ospedaliera - Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi ***Servizio di Prevenzione e Protezione - Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi ****Ufficio Comunicazione, informazione, marketing e qualità, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi

corretta scelta dei dispositivi di protezione individuale e dei programmi di informazione e formazione azien- dali ai fini della sicurezza e della protezione della salu- te dei lavoratori.

Per rendere più incisiva la gestione aziendale a favore della tutela della salute dei lavoratori, è neces- sario istituire un “Gruppo di lavoro permanente sulla Sicurezza Aziendale”, coordinato dalla Direzione Sa- nitaria Aziendale, del quale facciano parte i Servizi più direttamente coinvolti nel processo di gestione e con- trollo della sicurezza aziendale. Tale gruppo di lavoro deve riunirsi stabilmente ed affrontare le tematiche che permettano di individuare codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di ma- lattie professionali, identificando obiettivi di migliora- mento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione della salute

e sicurezza sul lavoro.

Non è superfluo ricordare che le attività presenti in azienda sono complesse e quindi i rischi sono di natura diversa; per tale motivo è assolutamente ne- cessario che ogni lavoratore adotti un comportamento consapevole e si crei un’attenzione diffusa. Con questi criteri si solidifica il rapporto di collaborazione e di pre- venzione interno all’azienda che vede nel sistema di sicurezza la tutela di ogni lavoratore.

Obiettivo dell’organizzazione per la sicurezza in ambito sanitario è anche quello di sensibilizzare il per- sonale dipendente alle problematiche inerenti la sicu- rezza attraverso divulgazione di opuscoli, pubblicazio- ni di informazioni su intranet aziendale e corsi specifici di formazione, mantenendo un filo diretto con le figure dei dirigenti e preposti.

Per la prima volta con il D. Lgs 81/08 (ex art.30) viene proposto di adottare un Modello di organizza-

zione e di gestione per la sicurezza in azienda ido-

neo ad efficace, ispirato alle indicazioni presenti nelle

norme dei Sistemi di Gestione della Qualità. Tale

modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organiz- zazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri

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necessari per la verifica, valutazione, gestione ed il con- trollo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Il modello organizzativo deve altresì preve- dere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati quando sono scoperte violazioni signifi- cative delle norme relative alla prevenzione degli infortu- ni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di muta- menti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale pos- sono prendere come riferimento le Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o il British Stan- dard OHSAS 18001:2007.

Il nuovo atteggiamento proposto dal D.Lgs. 81/08 rappresenta una visione innovativa e al passo con i tempi tale per cui attraverso un insieme di procedure, di si- stemi informativi e di sistemi informatici dedicati al governo di un processo tipicamente operativo, produt- tivo o amministrativo si può cercare di intervenire nel- l’ambito dell’organizzazione nell’ottica del miglioramento continuo. Infatti il miglioramento continuo deve essere un obiettivo permanente delle organizzazioni. Applica- re questo principio significa qualificare il sistema qua-

lità come “strumento di gestione” del processo aziendale.

Ad esempio presso l’Azienda Ospedaliero-Univer- sitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi è atti- vo da anni un gruppo di lavoro definito “Gruppo Sicu- rezza” costituito dai principali attori della sicurezza aziendali, integrato di volta in volta da altri referenti aziendali in funzione della specificità dei temi trattati, che si riunisce una volta al mese. Al gruppo partecipa- no attivamente referenti della Direzione Sanitaria ed Infermieristica, del Servizio di Prevenzione e Protezio- ne e della Medicina del lavoro oltre a rappresentanti della Fisica Sanitaria, Tecnologie Biomediche, dell’Uf- ficio Tecnico, dell’Amministrazione, del Settore Forma- zione ed Aggiornamento, del settore Comunicazione, Informazione, Marketing e Qualità e della Medicina Legale. Al tavolo sono inoltre invitati anche i Rappre- sentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sul lavoro.

Ogni anno il Gruppo Sicurezza presenta al Dato- re di Lavoro il programma dei lavori per l’anno succes- sivo con gli obiettivi da ottenere a medio e lungo termi- ne. Nel corso dell’anno è inoltre svolto, per almeno 2 volte, il riesame degli obiettivi per valutare lo stato di avanzamento dei lavori del gruppo. Al fine di dare mas- sima visibilità all’attività svolta dal Gruppo Sicurezza è stato identificato uno spazio specifico sull’intranet aziendale in cui pubblicare i principali documenti in tema di sicurezza e le notizie utili agli operatori sanitari in tema di prevenzione della salute in ambito ospedalie- ro, che si va ad aggiungere al già esistente sito del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Alla luce delle nuove indicazioni del D. Lgs 81/08

è stato inoltre prodotto un documento definito “Ma-

nuale di Gestione Aziendale”, nato dall’integrazio- ne del “Documento di Valutazione dei Rischi Aziendale” e del “Manuale di Gestione per la Qualità”, che rappresenta uno strumento flessibile, e

più facilmente aggiornabile e consultabile rispetto al recente passato. È dedicato alla valutazione globale di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori pre- senti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi pre- stano la propria attività, ed alle misure di prevenzione e di protezione adottate in modo da garantire il migliora- mento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Si ispira alle logiche dei sistemi di gestione della qualità e quindi rappresenta il primo passo per l’inte- grazione del sistema qualità e sistema della sicurezza al fine di promuovere e formalizzare il processo di con- trollo, analisi dei rischi e l’adozione di interventi speci- fici e mirati per il miglioramento continuo della sicurez- za in Azienda.

Un sistema di gestione della salute e sicu- rezza sul lavoro (SGSL) integra infatti obiettivi e politiche per la salute e sicurezza nella progettazio-

ne e gestione di sistemi di lavoro e di produzione di beni o servizi e definisce le modalità per individuare, all’interno della struttura organizzativa aziendale, le responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per la realizzazione della politica aziendale di prevenzio- ne, nel rispetto delle norme di salute e sicurezza vi- genti. Facilita ed agevola pertanto i processi già in es- sere all’interno del sistema di sicurezza aziendale. Il SGSL è su base volontaria ed è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data in una efficace prospettiva costi/benefici.

Tale sistema, in particolare, si propone di: - ridurre progressivamente i costi complessivi del-

la SSL compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro minimiz- zando i rischi cui possono essere esposti i di- pendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.); - aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’im-

presa/organizzazione;

- contribuire a migliorare i livelli di salute e sicu- rezza sul lavoro;

- migliorare l’immagine interna ed esterna del- l’impresa/organizzazione.

Il SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e rie- same del sistema, per mezzo di un processo dinamico. La capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e soprattutto del livello più elevato. I contenuti delle fasi possono essere più o meno complessi in ogni singola azienda o unità produttiva in funzione di:

- dimensione, natura, attività e relativa comples- sità dell’organizzazione;

- significatività dei pericoli e rischi presenti, po- tenziali o residui;

- soggetti potenzialmente esposti.

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plicabili delle fasi, quando l’SGSL è a regime, sono: - stabilire una politica della salute e sicurezza

sul lavoro, che definisca gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed il miglioramen- to progressivo della salute e sicurezza; - identificare le prescrizioni delle leggi e dei re-

golamenti applicabili;

- identificare tutti i pericoli e valutare i relativi ri- schi per tutti i lavoratori, compresi i casi parti- colari associati con i processi, le attività ope- rative ed organizzative (comprese le interazio- ni fra gli addetti), le sostanze e i preparati pe- ricolosi, ecc.;

- identificare gli altri soggetti potenzialmente esposti (quali, ad es. i lavoratori autonomi, di- pendenti di soggetti terzi ed i visitatori occa- sionali);

- fissare specifici obiettivi appropriati, raggiungi- bili e congruenti con gli impegni generali defi- niti nella politica;

- elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi, definendo priorità, tempi e respon- sabilità ed assegnando le necessarie risorse; - stabilire le modalità più appropriate in termini di procedure e prassi per gestire i programmi; - sensibilizzare la struttura aziendale al raggiun-

gimento degli obiettivi prefissati;

- attuare adeguate attività di monitoraggio, veri- fica ed ispezione per assicurarsi che il siste- ma funzioni;

- avviare le opportune azioni correttive e preven- tive in funzione degli esiti del monitoraggio; - effettuare un periodico riesame per valutare l’ef-

ficacia e l’efficienza del sistema nel raggiun- gere gli obiettivi fissati dalla politica della salu- te e sicurezza nonché per valutarne l’adegua- tezza rispetto sia alla specifica realtà azien- dale che ai cambiamenti interni/esterni modifi- cando, se necessario, politica ed obiettivi del- la salute e sicurezza, tenendo conto dell’im- pegno al miglioramento continuo.

Il “Manuale di Gestione Aziendale”, nasce, infatti dalla necessità pratica di esaminare correttamente e quindi descrivere in modo comprensibile (e congruen- te) quelli che possono essere definiti i due principali elementi soggetti al processo di valutazione dei rischi (attività e ambiente e relativa compatibilità). Sono quindi individuate due scale di valutazione di cui:

- una per riferire i livelli di rischio cui i singoli lavoratori sono costantemente esposti; - l’altra per indicare una serie d’interventi tecnici,

organizzativi e/o comportamentali, (tesi alla ri- duzione dei livelli di rischio, da attuare sulla base di una scansione temporale organizzata per prio-

rità (gravità) del rischio) detta indice di priorità. Nel documento sono descritti i criteri specifici per la valutazione dei rischi che si vogliono identificare al- l’interno dell’Azienda e i criteri di valutazione da adot- tare per ciascuno di questi. L’eventuale ricorso a misu- re strumentali è espressamente indicato, così come le motivazioni che inducono ad una scelta diversa. Nella descrizione si è seguito il classico principio della sud- divisione per categorie di rischio:

- il rischio infortunistico - i luoghi di lavoro

- le attrezzature di lavoro, le macchine e gli im- pianti

- la prevenzione degli incendi

- la movimentazione manuale di carichi

- le sostanze pericolose e la valutazione degli agenti chimici e cancerogeni

- l’esposizione ad agenti biologici - i rischi fisici

- l’organizzazione del lavoro e la valutazione del rischio psico-sociale

Successivamente sono esplicitate le modalità di la raccolta e gestione dei dati e la loro formalizzazio- ne. Tale aspetto assume un valore significativo al fine di gestire le informazioni, raccolte durante i sopralluo- ghi, e quindi esprimere in seguito una valutazione sul rischio individuato con i criteri già ampiamente descrit- ti, sono stati messi a punto vari strumenti: questi pos- sono essere classificati in primari (come valurisk e li- bretto individuale di rischio) e secondari (come ad esem- pio il report per la valutazione degli infortuni).

Il SGSL opera sulla base di un processo dinami- co. La valutazione dei rischi sopraccitati è continua ed avviene attraverso un instancabile dialogo e collabora- zione con tutti i servizi coinvolti direttamente ed indi- rettamente. Laddove il rischio non possa essere com- pletamente azzerato è importante anche identificare le misure di prevenzione e protezione permanenti per ogni tipologia di pericolo; tali dispositivi devono inoltre es- sere aggiornati continuamente in base alle nuove valu- tazioni ed alle evidenze del settore. Precisamente, per ogni tipologia di rischio vengono definiti:

- responsabilià

- valutazione nell’anno precedente - azioni di miglioramento proposte

- misure di prevenzione e protezione program- mate per l’anno successivo.

L’attenzione del SGSL si sposta sulla gestione e riduzione progressiva dei rischi quindi sulla salute glo- bale dei lavoratori piuttosto che sulla sicurezza. L’appli- cazione di tale sistema presso l’Azienda Ospedaliera di Bologna è stata attivata nel 2009 con l’auspicio di otte- nere per l’anno 2010 un tangibile miglioramento dello stato di salute degli operatori sanitari dell’azienda.

Bibliografia

- BS OHSAS 18001/07.

- DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81. Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

- Linee Guida UNI- INAIL per un sistema di gestione della salu- te e sicurezza sul lavoro (S.G.S.L.) – Guida Operativa – Ottobre, 2003.

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Un modello di riorganizzazione ospedaliera orientato

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