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Parte I – Storia dell’insegnamento di religione cattolica in Italia: dall’Unità a oggi

16. I nuovi programmi

Così come anticipato nel testo del Concordato e dell’Intesa, l’episcopato e il ministero della Pubblica Istruzione si accordarono sui nuovi programmi di religione cattolica da proporre nelle scuole di ogni grado. I primi a essere rielaborati furono quelli per le scuole materne, resi noti già a partire dal 24 giugno del 1986, e firmati dal ministro Franca Falcucci assieme al Presidente della Conferenza episcopale italiana Ugo Poletti241. L’insegnamento si preoccuperà di fornire risposte, in chiave specificatamente cattolica, al

238 C.m. 24 luglio 1986, n. 211, in cui è descritta nel dettaglio la procedura sottesa alla nomina del docente

di religione, in base alla quale l’ordinario diocesano, il provveditore agli studi e i direttori didattici si rimbalzano gli elenchi dei candidati. Cfr.

http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/86DPR539.html.

239 D.p.r. 10 aprile 1987, n. 209, art.2. Cfr. http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/dpr209_87.pdf . 240 Il Codice di diritto canonico è il codice normativo della Chiesa cattolica di rito latino, promulgato da

Giovanni Paolo II il 25 gennaio 1923. I canoni presi in esame sono i nn. 804-805. Cfr.

http://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroIII_796- 806_it.html#CAPITOLO_I.

241 D.p.r. 24 giugno 1986, n. 539, Approvazione delle specifiche ed autonome attività educative in ordine all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche materne. Cfr.

http://www.governo.it/Presidenza/USRI/ufficio_studi/normativa/D.P.R.%2024%20giugno%201986,%20n. %20539.pdf.

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«bisogno di significato» che i bambini spontaneamente mostrano, comunicando loro «il messaggio evangelico dell'amore, della fratellanza, della pace». Prenderà spunto dall’esperienza viva e diretta dell’allievo e, in linea con le finalità generali della scuola, favorirà lo sviluppo della sua personalità e della sua capacità di esprimersi con gesti e parole, prestando particolare attenzione al rapporto con l’altro. Coerentemente a quanto pattuito i contenuti saranno schiettamente confessionali: si ricercherà l’orma di Dio nella natura e nella vita della comunità cristiana e si introdurrà al mistero di Gesù, lavorando su una accurata selezione di testi tratti dalla Bibbia, dai Vangeli e dalle vite dei santi. Il metodo da seguire sarà vario e adeguato all’età: verranno insegnati canti e preghiere e si avvicineranno i fanciulli alla poesia e all’arte cristiana, non rinunciando però al gioco e all’attività creativo-manuale. Sarà precipuo interesse degli educatori instillare il rispetto per ogni concezione religiosa e trasmettere i principi di una sana convivenza; il testo si conclude sottolineando nuovamente che è richiesta «in ogni modo, da parte di tutti, una mentalità aperta, capace di grande comprensione per le prospettive riguardanti l'unità tra tutti i cristiani, le buone relazioni tra la Chiesa cattolica e le religioni non cristiane, il dialogo corretto e fecondo con tutti».

L’8 maggio 1987 furono approvate le Specifiche e autonome attività d'insegnamento

della religione cattolica nelle scuole pubbliche elementari242. Tra le finalità che l’IRC si poneva primeggia la crescita etica e personale dello studente, grazie a un «primo accostamento, culturalmente fondato, alla storia e ai contenuti della Rivelazione cristiana». Durante lo svolgimento delle lezioni l’alunno dovrà interiorizzare i valori del cattolicesimo e saper riconoscere nel mondo naturale e nella storia umana i segni della provvidenza divina. Imparerà ad approcciare correttamente i testi sacri, come la Bibbia e i Vangeli, e a comprendere il linguaggio tramite il quale la religione cattolica si esprime. Infine, saprà mostrare un atteggiamento di sincera accoglienza verso le «persone che vivono scelte religiose diverse o che non aderiscono ad alcun credo religioso». Per quanto concerne i contenuti, al centro campeggia la figura di Gesù Cristo, con le sue gesta e la sua condotta esemplare, a cui si aggiungono notizie sulla vita dei Santi, specialmente locali, e la padronanza degli elementi fondamentali della liturgia cattolica e della cultura cristiana. Nelle indicazioni di metodo si sottolinea che lo studio della religione deve prendere le mosse dalle concrete esigenze del fanciullo e dagli interrogativi che in lui

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D.p.r. 8 maggio 1987, n. 204.

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sorgono riguardo «ai fatti umani più significativi: la nascita, la morte, l'amore, la sofferenza, il futuro dell'uomo», e deve avvalersi delle principali fonti della tradizione cattolica, dai testi biblici ai documenti del Concilio Vaticano II.

Nel luglio dello stesso anno vennero editi sia i programmi della Scuola media pubblica che quelli della Scuola secondaria superiore. I primi243 vogliono favorire «l’accostamento oggettivo al fatto cristiano», in modo che il preadolescente possa trovare una spinta e un aiuto nella ricerca di risposte esistenziali e nello sviluppo di comportamenti morali verso la società. Tra le numerose vie che le religioni hanno tracciato, infatti, quella cattolica si distingue per alcuni «caratteri di assoluta originalità» ed è parte integrante del bagaglio storico-culturale del nostro Paese. Tuttavia non si dimentichi di aborrire «ogni forma di intolleranza e di fanatismo» e di coltivare un atteggiamento di solidarietà e rispetto anche verso chi presenta convinzioni diverse in materia di fede. Le lezioni verteranno specialmente sul mistero di Dio e del Figlio, narrando di come l’amore divino si sia manifestato agli uomini nella realtà storico-naturale e di come conduca, chi accoglie il messaggio cristiano, al regno della salvezza. Si narreranno poi le tappe salienti della vita della Chiesa cattolica, aiutandosi con la lettura di passi della Bibbia, del Nuovo Testamento e degli orientamenti del Concilio ecumenico II. Il metodo deve essere il più possibile empirico-induttivo: partendo dall’analisi delle fonti e dalle reali necessità del giovane, approderà alle grandi verità della tradizione cattolica e ai sempiterni ideali etici; strumenti fondamentali sono sia «il coinvolgimento personale di ciascun alunno», incoraggiandolo a porre domande ed educandolo all’ascolto e alla contemplazione, che il confronto con le altre tradizioni culturali di rilievo. Infine, l’insegnamento dovrà essere approfondito gradualmente, in proporzione alla maturità del ragazzo, e integrarsi in modo organico con le diverse discipline studiate. La scansione degli argomenti anno per anno evidenzia il carattere confessionale dell’insegnamento: il primo anno ci si soffermerà su quell’esempio di «perfetta umanità» che è Gesù nazareno, leggendo «uno dei tre Vangeli sinottici, con opportuni riferimenti agli altri libri del Nuovo Testamento»; nucleo centrale del secondo anno saranno «la vita e la missione della Chiesa» e come fonti da approfondire sono indicati il libro degli Atti degli Apostoli, i Vangeli e l’Antico Testamento, a cui si aggiunge qualche documento del Concilio Vaticano II; al terzo anno, invece, si studierà soprattutto «l’agire umano» alla luce degli ideali etico-religiosi del

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D.p.r. 21 luglio 1987, n. 350, Programma d'insegnamento della religione cattolica nella scuola media. Cfr. http://www.governo.it/Presidenza/USRI/confessioni/norme/87DPR350.html.

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Cristianesimo e si discuteranno temi di attualità e interesse per lo studente, come «l'educazione affettiva e sessuale, la giustizia sociale, i diritti umani» e così via, traendo spunti di riflessione dall’Antico Testamento, dalle decisioni del Concilio Vaticano II e dal «Discorso della montagna di Gesù secondo Matteo».

Il programma per le scuole superiori fu reso pubblico nello steso giorno, il 21 luglio 1987, con d.p.r. n. 339244. Obiettivo primario resta la maturazione profonda dell’allievo, che dovrà affinare il proprio profilo etico e religioso per divenire un ottimo cittadino. L’insegnamento religioso terrà conto della delicata fase di cambiamento e del futuro inserimento nel mondo professionale, offrirà quindi al giovane gli strumenti per sapersi collocare nella società e per dare un senso alla sua vita. Le lezioni mirano a far «acquisire una conoscenza oggettiva e sistematica dei contenuti essenziali del cattolicesimo» e insegnano a interpretare i testi e i linguaggi della tradizione cristiana. Oltre a ciò, gli alunni impareranno a comprendere e a rispettare i «vari sistemi di significato», religiosi e non, e sapranno individuare le tracce della cultura e degli ideali cattolici nella storia e nel presente: «saranno così capaci di meglio riconoscere il ruolo del cristianesimo nella crescita civile della società italiana ed europea». I nuclei tematici attorno a cui si focalizzerà l’IRC oscillano da contenuti catechetici, come l’operato di Dio, la vita di Gesù Cristo e la storia della Chiesa, a questioni più attuali, come la riflessione etica attorno ai diritti universali e alla dignità umana, il rapporto tra Fede e conquiste della ragione e della ricerca scientifica, e la considerazione religiosa dei grandi misteri che coinvolgono l’uomo: la sofferenza, l’amore, la vita e la morte. Il metodo applicato dai docenti potrà seguire diversi approcci: biblico, teologico-sistematico, storico, antropologico, e servirsi di mezzi educativi come il dialogo, la ricerca individuale o di gruppo e l’analisi dei documenti. Durante i primi due anni della Scuola superiore si raccomanda un’esposizione preferibilmente frontale delle tematiche religiose, negli anni successivi sono invece consigliati l’approfondimento e la discussione critica.

In sintesi, i nuovi testi programmatici sono accomunati da alcune caratteristiche: affrontano argomenti prettamente cattolici e quindi mantengono una forte impronta confessionale, come preannunciato nell’articolo 9 del Concordato; allo stesso tempo mostrano una grande attenzione per la diversità culturale e religiosa e si preoccupano di trasmettere gli ideali della tolleranza e del rispetto. Si nota inoltre la volontà di

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D.p.r. 21 luglio 1987, n. 339, Programma d'insegnamento della religione cattolica nella scuola

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modernizzare l’insegnamento di religione, soprattutto dal punto di vista metodologico: si rifugge dalla mera esposizione precettistica e si dà valore all’esperienza quotidiana dello studente, alle problematiche emergenti a livello sociale, allo studio diretto del documento. Scompaiono, invece, le attività cultuali come la preghiera di inizio e fine giornata, la celebrazione in chiave cattolica delle principali ricorrenze liturgiche, Natale e Pasqua, e un richiamo esplicito ai contenuti più dottrinali come i Sacramenti e Comandamenti. Infine si rinuncia definitivamente ad elevare l’IRC a fondamento e coronamento del sistema educativo, formula ancora presente nei programmi per le scuole elementari del 1955245.