di Marinella D’Innocenzo
7.3. Linee operative di massima per un governo clinico di prossimità come risposta efficace ai bisogni di salu-
te del territorio
Tenendo chiaro a mente l’iter procedurale che ha marcato il complesso processo normativo che ha dato vita ad un quadro sull’integrazione socio- sanitaria, si vuole fornire una chiara e coincisa definizione di integrazione sociosanitaria, costituendo il fatto che essa non può non inserire applica- zioni di sistema integrato ad alto standard di performance teso al raggiun- gimento di un scopo comune sociale e sanitario (Bissolo, Fazzi, 2005). Tali applicazioni di sistema, che costituiscono dispositivi di welfare di pros- simità (Messia, Venturelli, 2015), hanno marcato un lavoro che si risolve in ultima analisi nell’integrazione degli interventi in materia sanitaria e in materia sociale e sono caratterizzati dalla coerenza degli strumenti di go-
verno clinico integrato. Inoltre, tale lavoro ha consentito di garantire un’of- ferta sanitaria in grado di rispondere ai bisogni complessi di salute di una popolazione, che nel fare i conti con le forti magnitudo subite ha progres- sivamente indebolito la capacità di risposta, in una cornice generale dove si trovano aumentate le condizioni di fragilità sociale ed economica con conseguente produzione di fenomeni di marginalità legate ad un depaupe- ramento delle opportunità di vita e di lavoro. A tal fine, è stato utile rive- dere, al fine di rispondere in maniera più appropriata e consona ai bisogni di salute di questo territorio, il paradigma dell’assistenza che ha visto l’in- serirsi, sempre di più direttamente all’interno dei contesti di vita quotidiana e di lavoro dei cittadini della Valle del Velino, fungendo da interfaccia per l’integrazione ospedale-territorio e per l’integrazione socio-sanitaria.
La principale sfida, alla luce delle costringenti trasformazioni, riguar- da oggi la possibilità di rafforzare i servizi sul territorio prevedendo una presenza sempre più radicata dei servizi sanitari e sociali nell’ambito della comunità. Nel territorio afferente alla Provincia di Rieti, sono infatti pre-
senti 5 ambiti sociali, identificati attraverso passaggi legislativi regionali di recepimento delle normative e direttive nazionali e della Conferenza Stato- Regioni.
Con la Comunità Montana del Velino, ente istituzionale capofila ambito sociale Rieti 5, si è condivisa la programmazione relativa al Piano di Zona 2017, definendo pienamente la realizzazione di un alto percorso di integra- zione dei servizi che stabilisce di indirizzare le azioni verso la realizzazio- ne di modelli assistenziali di prossimità come ad esempio équipe itineranti, farmacia dei servizi, infermieristica di comunità.
Viene definita dunque la sperimentazione di un nuovo paradigma, quel- lo dell’assistenza d’iniziativa dell’Alta Valle del Velino, nell’ottica della prossimità, con l’istituzione di équipe itineranti multidisciplinari, artico- lazioni organizzative funzionali e trasversali all’organizzazione per dipar- timenti-UO gestionali, che attraverso meccanismi organizzativi che fanno convergere più specialità e specialisti, si occupino del coordinamento delle attività cliniche su percorsi per specifiche patologie o per classi di utenti per la gestione di uno specifico percorso assistenziale complesso.
Le équipe itineranti multidisciplinari, composte da professionisti delle diverse Unità Operative Aziendali, adottano azioni di forte carattere resi- liente sui diversi nodi della rete ospedaliera e territoriale come ad esempio le Case della Salute, rompendo il legame tra luogo univoco come setting stanziale dell’unità operativa in ospedale o dentro gli spazi ordinari di un servizio territoriale, garantendo un’elevata qualità delle risposte sanitarie- assistenziali anche in “periferia” attraverso la rotazione dei professionisti sulle diverse sedi territoriali, portando i servizi a più elevata specializza- zione anche a livello locale, nel territorio più decentrato, attraverso soglie minime di intervento necessario e la presa in carico e la gestione di biso- gni complessi.
L’organizzazione di un’adeguata risposta assistenziale e di interventi di promozione alla salute rivolta alle popolazioni locali, prevede la presenza capillare degli operatori sanitari che si muovono, in maniera itinerante sul territorio, direttamente dove le persone vivono e lavorano quotidiana- mente, condividendo ed utilizzando le risorse messe a disposizione dalle comunità locali e coordinandosi con gli altri settori, in primis gli enti comunali, e con il terzo settore operativo sul territorio, al fine di garantire l’accessibilità alle cure. Inoltre, si è ritenuto efficace ai fini della garan- zia della prossimità dei servizi, il modello della farmacia dei servizi che si può inserire nell’ambito di un processo di riorganizzazione delle cure primarie nell’area del Velino, in modo da supportare e rafforzare l’azione dell’Azienda Sanitaria sul territorio, vicino alla popolazione, soprattutto alle fasce più deboli, quali anziani e malati cronici in poli-terapia, potendo contribuire sul fronte della prevenzione e dell’erogazione di prestazioni di
prossimità, quali ad esempio quelle di telemedicina, elettrocardiogramma refertato a distanza, holter pressorio, monitoraggio e diagnostica a distanza aritmie cardiache, che altrimenti sarebbero erogate con grandi difficoltà e costi sociali, prevenendo così l’insorgere o l’aggravarsi di patologie di forte impatto sociale.
Infine in un territorio così deprivato e disagiato a causa degli eventi sismici, con tante vittime e distruzioni materiali, si è reso necessario pun- tare, in un’ottica longitudinale e di ottimizzazione di un sistema a forte riadattamento e umanizzazione, a diverse applicazioni delineate tra l’altro dal sistema normativo, come ad esempio il miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità dei servizi attraverso il Punto Unico di Accesso, oltre che all’integrazione dei servizi interni ed esterni e al miglioramento dell’assi- stenza attraverso modelli assistenziali riguardanti lo sviluppo dell’assisten- za primaria rivista sul modello della Medicina d’Iniziativa, come ad esem- pio i percorsi clinici e PDTA in continuità con l’Ospedale, da orientare in particolare verso la presa in carico della Cronicità ed il potenziamento
dell’assistenza domiciliare integrata.
7.4. Conclusioni
Il breve lavoro presentato ha voluto dare attenzione ad una metodologia di governo clinico caratterizzato da umanizzazione dei percorsi e contenuti di applicabilità resiliente.
Tali applicabilità, per poter assolvere in maniera esaustiva e dare rispo- ste efficaci, non ha potuto non tener conto della complessità dei bisogni di salute emersi, in un territorio colpito da un susseguirsi di forti magnitudo: un governo clinico integrato formato da professionisti in grado di utilizza- re le migliori evidenze scientifiche a disposizione, e dall’intero territorio, per promuovere servizi sempre più tesi a delineare la politica di prossimità di un’Azienda che intende essere sempre più vicina alle persone e garante della salute quale concetto così come definita dalla OMS: «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o infermità». Da qui si intende rappresentare una
mission aziendale in grado di essere faro nei sistemi ad alta complessità multifattoriale. Una missione che delinea nel suo essere intervento ope- rativo la centralità della persona, dei suoi bisogni e aspettative, e che dà il suo contributo affinché si lavori per creare condizioni di equità nell’ac- cesso e nella fruizione dei servizi. Una missione in grado di promuovere il rafforzamento dell’identità organizzativa e la ricerca costante di un’etica nell’agire quotidiano, uno sviluppo delle competenze e la valorizzazione di tutti gli operatori, la costruzione di una rete di alleanze con gli attori so-
ciali, pubblici e privati, e la ricerca di un confronto costante e continuativo con le Istituzioni Locali e Regionali, perché soltanto dalle sinergie possano scaturire soluzioni adeguate alla complessità delle sfide da affrontare.
Una missione in grado di concretizzarsi, attraverso l’impegno costan- te, nella realizzazione di una rete integrata di servizi sanitari e socio- assistenziali che, attraverso un rafforzamento delle azioni sul territorio e una riqualificazione dell’offerta ospedaliera, sia in grado di fornire risposte appropriate ai bisogni di salute e di qualità della vita espressi, nonché in grado di ricorrere a modelli di erogazione dei servizi basati sulla presa in carico dei nostri cittadini utenti, per una medicina di iniziativa, per una umanizzazione delle cure e dei percorsi assistenziali in cui i caratteri della multidisciplinarietà professionale e dall’eccellenza organizzativa, l’impor- tanza del contributo del singolo al risultato della performance strutturale e aziendale ne divengono elementi costitutivi.
Bibliografia
ASL Rieti, Piano delle prestazioni e dei risultati, 2017-2019, Ex Art. 10 D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150.
Bissolo G., Fazzi L. (2005), I principi dell’integrazione sociosanitaria, Carocci, Roma.
Lee M. (2003), Conceptualizing the New Governance: A New Institution of Social
Coordination, Workshop in Political Theory and Policy Analysis, Indiana University, Bloomington, Indiana.
Messia F. (2015), Il walfare di prossimità, a cura di Venturelli C., Erickson, Roma.
NHS (2003), Appointment commission, Governing the NHS, a guide for NHS
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Regione Lazio, Bollettino Ufficiale, P. I-II, 11/08/2016, n. 64.
Mayntz R. (1999), La teoria della governance: sfide e prospettive, in “Rivista italiana di Scienze Politiche”, XXIX, 1.
VI Comunità Montana del Velino (2017), Piano di zona, Distretto Sociale Rieti 5. Vitale A. (2005), La forma di Stato democratica, Aracne, Roma.
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