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Le prospettive teoriche sul nazionalismo e il caso dell'identità culturale basca

3.3 La griglia teorica di partenza: teorie antropologiche sul nazionalismo

3.3.1 Le prospettive teoriche sul nazionalismo e il caso dell'identità culturale basca

Il rapporto tra nazionalismo e processi di etnicizzazione si è ripresentato in modo determinante negli ultimi trent'anni del Novecento.

I principali paradigmi teorici nell'ambito delle scienze sociali avevano focalizzato l’attenzione, fino agli anni Settanta, sui processi di modernizzazione della società. Questa focalizzazione raccoglieva e sviluppava l'eredità lasciata dal pensiero di Max Weber e Émile Durkheim e dai teorici del conflitto, influenzati dalle grandi tradizioni sociologiche di Marx e di Simmel108.

Una situazione simile si è creata anche nell'ambito dell'antropologia politica, concentrata in quel periodo storico sugli effetti della decolonizzazione in atto nei continenti extraeuropei e su una profonda revisione delle proprie metodologie di ricerca, al termine della stagione teorica dello strutturalismo. Con la fine del blocco sovietico e il consolidarsi di nuovi assetti politici e istituzionali in Asia, le scienze sociali hanno dovuto confrontarsi con nuovi oggetti di analisi, oltre che con una necessaria revisione degli strumenti concettuali

108 Cfr. R. Collins, Quattro tradizioni sociologiche. Manuale introduttivo di storia della sociologia, Bologna, Zanichelli, 1996.

utilizzati per affrontare le dinamiche e le strutture socioculturali della modernità. Si pensi al riduzionismo implicito nel concetto di modernità che, come è stato evidenziato dall'antropologo della scienza B. Latour, veniva applicato ad una molteplicità di realtà empiriche con una certa acriticità109.

Tale riduzionismo impediva di vedere, nella complessità delle dinamiche socioculturali, la persistenza di strutture, come il sentimento di appartenenza a una comunità attraverso l'identificazione, negli individui, con determinati tratti etnici quali la tradizione folklorica o le lingue, spesso ridotte al rango di dialetti nei processi di unificazione linguistica.

La prospettiva del postmoderno cerca di ovviare ai limiti delle categorie usate nelle scienze sociali proponendo percorsi riflessivi e una ridefinizione dei concetti a fronte di nuove realtà sociali. Di queste nuove realtà sociali fa parte, dalla fine degli anni Ottanta, anche il revival dei nazionalismi, in particolare nella forma etnonazionalista. Ricordiamo che per ideologia nazionalista s’intende quell'insieme complesso di rappresentazioni del mondo e azioni pubbliche che ruotano intorno al concetto di nazione. Col termine nazione, all'interno di questo lavoro, si fa riferimento a una popolazione umana con un nome condiviso. Tale popolazione occupa un territorio storico (o madrepatria) e gli appartenenti a essa condividono un repertorio folklorico e mitologico basato su riti e narrazioni, una cultura pubblica trasmessa di generazione in generazione e una lingua comune.

A proposito del mio terreno di ricerca, applicando questa definizione, possiamo affermare che per gli etnonazionalisti le sette province basche corrispondono alla nazione Euskal

Herria, con un repertorio folklorico che comprende sport come la pelota o espressioni

artistiche come il bertsolarismo. Gli appartenenti a Euskal Herria condividono una tradizione di violenza subita e un percorso di lotte per l'autodeterminazione che ha assunto la forma della violenza politica nel periodo franchista e in quello del successivo assetto politico democratico. La popolazione è inoltre accomunata dal parlare la stessa lingua, l'euskara.

Possiamo a questo punto introdurre un’ulteriore definizione di nazionalismo, inteso come ideologia cui si riferiscono movimenti politici e culturali con un ampio radicamento sociale, che si propongono il mantenimento dell'autonomia, dell'identità culturale, e

dell'unità di una popolazione con le caratteristiche sopra elencate, che quindi rappresenta o costituisce una nazione potenziale e reale110.

Tra le numerose prospettive teoriche che hanno preso in esame il rapporto tra nazionalismo ed etnicità al fine di comprendere il fenomeno dell’etnonazionalismo111, sembrano particolarmente feconde: le analisi dello scienziato politico statunitense W. Connor112; la descrizione dell'origine etnica delle nazioni di A. D. Smith113; la relazione tra modernità e nazionalismo in Ernst Gellner114; il concetto di comunità immaginata in Benedict Anderson115. Tutte prospettive che offrono strumenti efficaci per leggere alcuni aspetti legati alla relazione tra etnonazionalismo e processi di etnicizzazione della popolazione basca.

A proposito del rapporto etnia-nazionalismo citeremo quindi gli snodi fondamentali nel pensiero di questi quattro autori, che si differenzia anzitutto per il peso dato all'interpretazione del concetto di etnia. E. Gellner e B. Anderson possono essere considerati dei modernisti, in quanto definiscono l'etnia come una costruzione sociale frutto di complesse interazioni tra gli attori sociali, individuando l'origine delle ideologie nazionaliste nell'epoca moderna e contemporanea.

Gli altri autori non interpretano il concetto di nazione e il fenomeno dei nazionalismi come conseguenze della rivoluzione scientifica e dei mutamenti sociali e politici a essa connessi, ma ritengono che il concetto di nazione e il senso di appartenza a essa siano fenomeni storicamente più antichi, radicati nel mondo classico.

Per quanto riguarda il concetto di etnia, entrambi si avvicinano a posizioni essenzialiste116.

110 Nelle prime due definizioni presentate all'interno di questo paragrafo, non è stato preso in esame il punto di vista costruttivista come modo di interpretazione e lettura del concetto di nazione e di nazionalismo e delle pratiche culturali ad esso connesse. Quando tratteremo della teoria di Benedict Anderson, sottolineeremo l'importanza, anche per questa ricerca, di tale prospettiva.

111 P. Scarduelli, La costruzione dell'etnicità, Torino, L'Harmattan Italia, 2000, pp. 111-142. 112 W. Connor, Etnonazionalismo, cit., pp.143-184.

113 Cfr. A. D. Smith, Le origini etniche dellle nazioni, Bologna, il Mulino, 1992. 114 Cfr. E. Gellner, Nazioni e Nazionalismo, Roma, Editori Riuniti, 1985.

115 Cfr. B. Anderson, Comunità immaginate. Origini e diffusioni dei nazionalismi, Roma, Manifesto Libri, 1996.