In seguito alla scelta della Guipúzcoa come terreno di ricerca etnografica, ho dovuto
52 La questione dell'insistenza sulla questione linguistica nell'ambito dell'etnonazionalismo indipendentista in Guipúzcoa è mostrata in F. Alonso, ¿Por qué luchamos los vascos?, Tafalla, Txalaparta, 2004.
identificare il luogo fisico in cui abitare durante tutto il periodo di osservazione e raccolta dei dati sul campo. Dopo un'attenta analisi della letteratura scientifica più recente sul tema dell'etnonazionalismo, insieme allo studio di alcune etnografie in lingua inglese e spagnola dedicate alla Guipúzcoa 53, ho scelto il municipio di Deba come luogo di domicilio.
Le motivazioni alla base di tale decisione sono molteplici. La prima è di carattere strettamente etnologico: la popolazione basca situata nell'area della Guipúzcoa, nel corso degli ultimi decenni, ha mostrato maggior consenso a tematiche nazionaliste rispetto alle altre province, sul piano elettorale e di mobilitazione popolare. Il più alto tasso di partecipazione in termini numerici alle iniziative proposte dagli etnonazionalisti si è registrato in questa provincia. In Guipúzcoa si registra il maggior numero di sedi politiche della Izquierda abertzale54, di ikastolas e associazioni culturali dedicate alla diffusione
della lingua euskara.
La seconda ragione che ha portato alla scelta del comune di Deba è di carattere geografico e storico. Essa è territorialmente situata vicino a luoghi che storicamente e geograficamente hanno avuto, sul piano simbolico e della tradizione culturale, un ruolo fondamentale nella costruzione della memoria collettiva basca messa in atto dagli etnonazionalisti.
La terza motivazione è legata direttamente al tipo di ricerca etnografica intrapresa e riguarda ragioni di carattere logistico. Considerando il tipo di obiettivi teorici che mi ero posto e le risorse materiali a mia disposizione, una zona rurale non lontana dai capoluoghi di provincia e situata in un contesto che alcuni hanno definito come il cuore dell'indipendentismo rappresentava il posto ideale.
Il primo anno di dottorato è stato dedicato alla raccolta dei testi e alla costruzione delle bibliografie, al fine di definire gli obiettivi della ricerca. All'interno di questa fase di lavoro è nata la scelta di Deba. Luogo che non avevo mai visitato prima né come turista né per motivi di studio o lavoro, come del resto i Paesi Baschi. Nei primi sei mesi del secondo anno di dottorato ho vissuto in Guipúzcoa, spostandomi unicamente nel fine settimana da Deba verso San Sebastián, solitamente per completare nella grande biblioteca pubblica
53 Si tratta di alcune ricerche etnografiche dedicate ala questione della violenza politica in Guipúzcoa, svolte da ricercatori del Centro di Studi Baschi situato a Reno e di alcuni saggi contenuti nella rivista di antropologia “Ankulegi”, pubblicata dal dipartimento di Scienze Umane dell'Università di San Sebastián. 54 Il termine Izquierda Abertzale indica l'area culturale e politica della sinistra nazionalista basca
parte del lavoro svolto sul campo, facendo ricerche d’archivio o semplicemente elaborando le note di campo in appunti maggiormente strutturati, che sarebbero diventati l'intelaiatura di questo testo.
In quella prima fase della ricerca etnografica, la scelta di muovermi il meno possibile da Deba trova la propria ragione nella volontà di approfondire nel miglior modo possibile il contesto ambientale e sociale entro cui si svolgeva la ricerca. Gli spostamenti successivi, non oltre i cinquanta chilometri di distanza, sono sempre stati motivati e stimolati dal voler approfondire, attraverso interviste e soggiorni in archivi e musei, aspetti che non potevo analizzare a Deba.
Inizialmente il mio disegno di ricerca non includeva l’analisi del Museo della Pace di Gernika, ma i continui riferimenti a Gernika emersi nel corso dei colloqui e delle interviste agli abitanti di Deba mi hanno spinto a estendere la mia ricerca in quella città, situata nella provincia limitrofa di Vizcaya.
Deba è stata scelta anche per la propria particolare collocazione. Non soltanto per la vicinanza, come già scritto, a luoghi considerati simbolicamente importanti nella costruzione della storiografia basca, ma anche perché il paese si trova in un’area prevalentemente rurale. L’etnonazionalismo radicale è sempre stato molto presente nelle aree montane e rurali, assai meno nelle zone ad alto tasso industriale e di sviluppo urbano. Inoltre, le manifestazioni folkloriche che hanno caratterizzato con più forza la tradizione culturale basca si sono sviluppate prevalentemente nelle aree rurali della Guipúzcoa e in quelle montane della Vizcaya.
Il nazionalismo, come rileva lo studioso Watson Cameron55, si è nutrito, in termini che metaforicamente potremmo definire “simbiotici”, della mitologia e del folklore locale di tipo rurale. Anche in questo senso Deba si prestava, nella fase iniziale, a essere scelta come terreno ideale per la ricerca. Ogni anno vi si svolgono infatti due feste che coinvolgono tutti gli abitanti. La prima in ordine d’importanza è dedicata al patrono del paese, San Rocco. Dura cinque giorni, dal 10 al 15 di agosto e si conclude con una processione religiosa associata alla variante basca dell'encierro56. L'altra festa non appare legata
55 W. Cameron, Folklore and Basque nationalism: language, myth, reality, cit.
56 L'encierro è una festa rituale che si svolge ogni anno in alcune città dei Paesi Baschi e consiste nel liberare dei tori nelle vie del centro urbano per poi rinchiuderli in un'arena dove vengono sottoposti a delle
unicamente alla tradizione locale, ma è piuttosto una celebrazione di carattere nazionale. Si svolge la domenica pasquale, è dedicata alla figura del soldato basco e alla patria basca e prende il nome, in lingua euskara, di Aberri Eguna.
Deba è un piccolo comune le cui attività produttive principali sono l’agricoltura e la pesca. Le persone non occupate in questi due settori si spostano quotidianamente nei paesi vicini. Molti abitanti di Deba lavorano a Zarautz, centro urbano che vive essenzialmente di turismo in quanto capitale europea del surf, e a Ondarroa, dove sono presenti diversi insediamenti industriali nel settore agroalimentare e della cantieristica da diporto. Abbastanza frequente è una situazione occupazionale di doppio lavoro: il lavoro agricolo a conduzione familiare, attivo da numerose generazioni, e il lavoro diurno in fabbrica. Una condizione di doppia occupazione che potrebbe metaforicamente essere interpretata come lo specchio dell’evoluzione socioeconomica che ha attraversato questo territorio.
L’attività agricola, oggi spesso coniugata economicamente con forme di agriturismo, si svolge intorno all’unità abitativa tipica della cultura basca fin dal diciassettesimo secolo: il
baserri (in castigliano caserio)57. Si tratta di una cascina, o casale, intorno al quale ruotano
una molteplicità di attività sociali, produttive e culturali. Nel Settecento e nell’Ottocento il
baserri rappresentava il nucleo, la cellula, l’unità di base della produzione e del reddito
familiare. Fino all’avvento dell’industrializzazione, in Vizcaya e in Guipúzcoa era la principale fonte di reddito della popolazione basca. Le caratteristiche più rilevanti del
baserri erano l’isolamento rispetto agli aggregati abitativi del paese e l’autosufficienza
economica. Ogni baserri è annesso ad ampie zone coltivabili, che appartengono solitamente a una sola famiglia. Baserri e terra sono indivisibili e tale indivisibilità è stata sempre garantita dalle istituzioni statali. Nel territorio municipale di Deba sono rimaste attualmente una cinquantina di aree rurali edificate definite come baserri, secondo i dati che ho raccolto nell’ufficio catastale comunale.
In alcuni di essi l'attività economica si è estesa ad altri settori, per sopperire alle perdite causate dalle continue crisi economiche che negli ultimi vent’anni hanno colpito il settore agricolo. I baserri sono diventati strutture turistiche, trasformandosi in agriturismo oppure in zone residenziali.
competizioni con il pubblico partecipante. Nel capitolo 4 analizzeremo la struttura e le funzioni sociali dell'encierro.
Nelle prime due settimane di lavoro sul campo, in cui risiedevo nella pensionato universitario di San Sebastián, ho visitato otto baserri. Alla fine ne ho scelto uno situato tra le colline, a quattro chilometri dal centro di Deba e a due dalla frazione di Itrziar, parte, insieme a Mutriku, dell'intera municipalità.
Mutriku e Itziar sono i due poli produttivi di Deba. Fino all'Ottocento Mutriku era considerato, insieme a Lekeito, il porto più importante per la caccia alle balene che attraversavano il Golfo di Biscaglia. Itziar, una frazione formata da un piccolo borgo che al centro dell'area residenziale ospita un santuario dedicato alle apparizioni mariane avvenute negli anni Trenta, comprende il più alto numero di baserri. Itziar inoltre è considerato nell'ambito dell'antropologia basca un sito etnografico di notevole rilevanza: la storia di questo borgo è stata oggetto di uno studio etnologico che negli anni Ottanta è diventato il punto di riferimento della “nuova antropologia basca”.58
Il baserri da me scelto presentava tutte le caratteristiche tipiche di questa istituzione storica della cultura basca. Vivere nel baserri “Donibane” è stato il primo passo per comprendere la rete di significati culturali condivisi da una parte di popolazione basca. Situandosi al centro di un triangolo ai cui vertici si trovano Deba, Mutriku e Itziar, mi ha permesso di circoscrivere una dimensione del campo, quella territoriale. Deba ha rappresentato un microcosmo culturale nel quale è stato possibile analizzare e osservare forme di vita culturale presenti anche negli altri territori baschi.
L’anagrafe di Deba registra tra i residenti, dopo l’ultimo censimento59, 5.400 abitanti. Attraverso un’analisi svolta sulle genealogie dei cognomi degli iscritti all'anagrafe, emerge che il settanta per cento degli abitanti di Deba sono di origine basca. Gli iscritti che non rientrano nella comunità anagrafica basca provengono dalle altre regioni autonome spagnole. Disaggregando i dati relativi a quest’ultimo segmento della popolazione, si evidenzia una prevalenza di cognomi la cui origine può essere fatta risalire alle regioni della Galizia e delle Asturie. La percentuale di residenti provenienti da altre nazioni è estremamente bassa e riguarda persone immigrate dal Sud America nell’ultimo decennio. I dati raccolti nell'ufficio demografico del comune di Deba appaiono omogenei, sul piano
58 Z. Bray, Living Boundaries. Frontiers and identity in the Basque Country, Brussels, Peter Lang, 2004, p. 223.
59 Si tratta del censimento del 2010. I dati sono stati ricavati dal “Boletín Oficial del País Vasco”, reperibile in rete dal portale http://www.euskadi.net.
statistico, a quelli rilevati nelle altre due province della Comunità Autonoma. Va indicata una rilevante differenza, emersa comparando i dati riguardanti la percentuale di residenti giunti nei Paesi Baschi attraverso i flussi migratori: la percentuale di individui provenienti dal Sud America è molto più alta nelle città di San Sebastián e Bilbao rispetto alle aree rurali e costiere.
Attraverso la lettura delle note di campo prendono forma altre motivazioni, nate sul terreno di ricerca. Grazie alle interviste riguardanti la memoria della guerra civile, ho scoperto quanto fosse importante il ruolo di questo evento storico nella genesi dell'etnonazionalismo in questa zona, in particolare nella frazione di Itziar. Un ulteriore dato, che ho scoperto lavorando sul campo nei primi mesi, riguarda i primi militanti di ETA orginari della Guipúzcoa, che provenivano proprio da Itziar ed erano cresciuti nei baserri, subendo anche la caduta della centralità economica di questa fondamentale istituzione culturale basca. Un indizio importante per ricostruire la rete dei significati culturali alla base dei processi di etnicizzazione e per comprendere il ruolo degli etnonazionalisti al loro interno. Senza il lavoro sul terreno non sarei riuscito a rendermi conto di questo elemento, fondamentale per comprendere il rapporto tra costruzione dell'identità culturale e azione sociale e politica dei gruppi nazionalisti. Inoltre, il rapporto tra crisi del modello rurale nato intorno al baserri, modernizzazione e violenza politica mostra come in questo caso i processi di modernizzazione possano influenzare la nascita del nazionalismo.
Un altro aspetto decisivo nella scelta di Deba è la sua posizione lungo il percorso di pellegrinaggio che porta a Santiago de Compostela. In particolare, il baserri in cui alloggiavo si affacciava proprio sul Camino de Santiago, dandomi la possibilità di raccogliere ulteriori eventuali dati sul rapporto tra nazionalismo e religione cattolica nei Paesi Baschi.