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La Risoluzione sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali nel contesto della crisi del

CAPITOLO I. DATI SUL FENOMENO DELLO SFRUTTAMENTO

6. Le nuove prospettive di intervento dell’Unione europea

6.3. La Risoluzione sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali nel contesto della crisi del

Come risposta alla grave emergenza sanitaria il Parlamento europeo ha proposto, il 15 giugno 2020, la Risoluzione sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali nel contesto della crisi della Covid-19247, in cui emerge la preoccupazione dei deputati nei confronti dei «lavoratori transfrontalieri e stagionali [che] sono stati duramente colpiti sia dalla crisi che dalle misure adottate dagli Stati membri per contenere e prevenire la diffusione del virus, segnatamente la chiusura delle frontiere, le restrizioni temporanee e i controlli alle frontiere interne; [inoltre per il fatto] che la pandemia di Covid-19 ha portato alla chiusura delle frontiere e alla cessazione o alla sospensione di numerose attività economiche, con un conseguente aumento della disoccupazione e gravi problemi di trasferimento per i lavoratori transfrontalieri e stagionali che si sono trovati bloccati negli Stati membri presso cui erano impiegati, senza fonti di reddito, protezione o trasporto e, a volte, senza un alloggio e senza accesso all’assistenza sanitaria o al cibo»248. La situazione sanitaria ha ampliato la consapevolezza di questi fenomeni e dei problemi correlati,

246 Idem.

247 Risoluzione sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali nel contesto della crisi della Covid-19, Parlamento europeo, 15.06.2020, disponibile al seguente link:

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-9-2020-0172_IT.html. 248 Idem.

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che sono di lunga data - il risultato di sfruttamento diffuso e dumping sociale, incluso il tipo di sub abusivo pratiche di appalto249.

Altra considerazione fatta riguarda la posizione di maggiore vulnerabilità dei lavoratori stagionali, i quali, avendo contratti di lavoro di breve durata, non sempre hanno una copertura previdenziale sufficiente la quale permetta loro di essere beneficiari delle prestazioni sociali. Inoltre, «numerosi lavoratori transfrontalieri e stagionali spesso provengono da regioni, minoranze e gruppi sociali impoveriti e vulnerabili, sono spesso a rischio di povertà sul lavoro ed esclusione sociale e possono essere vittimi di violazioni dei loro diritti da parte di reclutatori, agenzie o datori di lavoro, tutte situazioni che sono state esacerbate dalla pandemia»250.

La situazione pandemica si è diffusa con molta facilità negli alloggi condivisi, luoghi in cui i lavoratori con incarichi a breve termine spesso vivono, dove è difficile osservare il distanziamento sociale e aumenta il rischio di infezioni; infatti, «grandi focolai di infezioni da Covid-19 si sono verificati in settori quali la produzione alimentare ed è probabile che continuino a verificarsi in settori e luoghi di lavoro in cui può essere difficile osservare il distanziamento sociale, a meno che non siano introdotte misure adeguate»251.

Nel testo sono poi denunciate le condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro in riferimento alla crisi sanitaria, ad esempio il rispetto del distanziamento fra le persone, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, oppure la messa a disposizione del gel igienizzante. Oltre a ciò, durante la crisi sono emerse notizie allarmanti in merito a violazioni dei diritti dei lavoratori per quanto riguarda le condizioni di vita e di lavoro, in particolare per quanto concerne l’orario di lavoro, salari minimi, licenziamenti ingiusti, norme in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, tra cui la mancanza di istruzioni scritte e di affissione di avvisi sul

249 European Federation of Food Agriculture and Tourism Trade Union, L’EFFAT accoglie con favore la risoluzione del Parlamento europeo sui lavoratori transfrontalieri e migranti, 19.06.2020, disponibile al seguente link:

https://effat.org/it/in-the-spotlight/effat-welcomes-european-parliament-resolution-on-cross- border-and-migrant-workers/.

250 Parlamento europeo, Risoluzione sulla tutela dei lavoratori frontalieri e stagionali nel contesto della crisi della Covid-19, 15.06.2020, disponibile al seguente link:

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/B-9-2020-0172_IT.html. 251 Idem.

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posto di lavoro, la mancanza di trasporti sicuri e di alloggi decenti che soddisfino i requisiti sanitari e in cui possano essere mantenute le misure di distanziamento sociale, una pressione elevata, ritmi di lavoro non adeguati, accordi di distacco e pratiche di subappalto, il mancato rispetto delle restrizioni imposte dalla quarantena e del sostegno al rimpatrio. Questa situazione di sfruttamento è frutto della precarietà di questa categoria di lavoratori, dovuta, da un lato, dalle lacune che gli Stati membri hanno posto in essere nell’attuazione e nell’applicazione della legislazione esistente preposta alla loro protezione, e dall’altro lato, dalla dipendenza di fatto dal datore di lavoro o dall’agenzia interinale non solo per il salario corrisposto, ma anche per quanto riguarda l’alloggio, il trasporto e il vitto.

Molto importante ai fini della tesi supportata è il legame che il Parlamento mette in luce fra vulnerabilità dei lavoratori stagionali e transfrontalieri e la difficoltà ad emanciparsi dalle situazioni di sfruttamento, si afferma «in ragione della loro vulnerabilità, della mancanza di informazioni o del timore di perdere il proprio reddito, alloggio o status di residenza, questi lavoratori possono anche avere difficoltà a denunciare gli abusi o a non presentarsi a lavoro se si sentono male»252.

Nella risoluzione si invitano la Commissione e gli Stati membri ad attuare misure volte a garantire ai lavoratori transfrontalieri e stagionali, nonché agli imprenditori e ai lavoratori autonomi transfrontalieri, un’adeguata protezione dalla Covid-19 e dai suoi effetti, compreso un facile accesso ai test e alle informazioni sui rischi e le precauzioni da adottare in una lingua a loro comprensibile; si chiede inoltre l’adozione di misure che assicurino la tutela della loro salute e sicurezza durante gli spostamenti, condizioni abitative dignitose per garantire il distanziamento sociale nei luoghi in cui lavorano qualora siano diversi da quelli in cui risiedono, nonché soluzioni di rimpatrio, se necessarie, che non siano a carico del lavoratore; si pone l’accento sull’esigenza di rispettare la legislazione vigente in materia di accesso ai diritti sociali, compresa la loro esportazione, e infine si sottolinea che i lavoratori transfrontalieri e stagionali non devono essere lasciati indietro per aver esercitato la loro libertà di circolazione in quanto cittadini dell’UE.

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In particolare, i lavoratori stagionali transfrontalieri nel contesto dell’emergenza sanitaria possono trovarsi all’interno di uno Stato, nel quale svolgevano un lavoro ma come disoccupati, a questi vanno riconosciute delle garanzie, il Parlamento invita quindi «gli Stati membri a garantire alloggi di qualità per i lavoratori transfrontalieri e stagionali, che dovrebbero essere slegati dalla loro retribuzione, ad assicurare strutture dignitose, spazi privati per i locatari e contratti di locazione scritti, applicati dagli ispettori del lavoro, e a stabilire norme in materia»253.

Dopo la votazione della Risoluzione da parte del Parlamento le associazioni, che si impegnano nella tutela dei lavoratori stranieri stagionali, hanno accolto con piacere tale notizia da tempo attesa, in particolare il Segretario generale dell’EFFAT (European Federation of Food Agriculture and Tourism Trade Union), Kristjan Bragason, in riferimento alla decisione, ha affermato che «[q]uesto è un gradito passo nella giusta direzione. Invia un messaggio importante alla Commissione e ai legislatori nazionali che la difficile situazione dei lavoratori transfrontalieri e stagionali, in particolare nel settore agroalimentare europeo, necessita di una risposta urgente e tangibile. È tuttavia un enorme rammarico che abbia preso una situazione così grave e letale come la pandemia di coronavirus per focalizzare le menti. I problemi nell’agricoltura europea di bassi salari, condizioni di lavoro non sicure, alloggi deplorevoli e sfruttamento diffuso, pratiche da gangster e persino schiavitù moderna precedono questa crisi di molti anni. Questa risoluzione, sebbene benvenuta, è francamente attesa da tempo»254.

Infatti, come già detto precedentemente, la situazione pandemica ha portato all’evidenza, agli occhi di più persone, le difficili condizioni di sfruttamento alle quali sono costretti a vivere i lavoratori stranieri stagionali. Per far sì che questi soprusi vengano superati l’EFFAT propone alle Istituzioni europee di creare uno strumento giuridicamente vincolante per garantire un alloggio dignitoso a tutti i lavoratori transfrontalieri e migranti, l’introduzione di un numero di previdenza sociale europeo e della verifica dello stato assicurativo dei lavoratori e la

253 Idem.

254 European Federation of Food Agriculture and Tourism Trade Union, L’EFFAT accoglie con favore la risoluzione del Parlamento europeo sui lavoratori, op. cit.

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designazione come malattia professionale di Covid-19. Si chiede infine una direttiva sulla diligenza in materia di diritti umani e condotta commerciale responsabile, che possa coprire le attività delle società i loro rapporti commerciali, nell’intera catena di fornitura e subappalto.

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