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Adolescente e contesti relazionali: strumenti di misurazione

Proponenti: F. Liga, Università degli Studi di Messina; R. Baiocco, Università degli Studi di Roma La Sapienza

Discussant: A. Smorti, Università degli studi di Firenze

Descrizione del simposio:

I modelli recenti di sviluppo mettono in risalto le risorse e i punti di forza dell’adolescente piuttosto che le ipotetiche incapacità e pongono l’enfasi sulla relazione tra sviluppo individuale e variabili contestuali (Lerner, 2005). Sembra che sia all’interno dei diversi sottosistemi relazionali -famiglia, gruppo dei pari, relazioni intime -che possono realizzarsi o trovare ostacolo le potenzialità evolutive dell’individuo. Diventa importante, quindi, esaminare in che modo il benessere psicologico dell’adolescentepossa essere influenzato da fattori inerenti la qualità delle relazioni intime come le pratiche genitoriali o le relazioni tra pari.

La necessità di comprendere la complessità dei cambiamenti e bisogni che riguardano questa fase di transizione si accompagna con la necessita di trovare misure adatte che rendano ragione delle traiettorie evolutive e delle relazioni tra le varie variabili considerate. Interrogarsi sulla problematica della ‘misurazione’ è stata da sempre un’esigenza della psicologia dello sviluppo. Tale questione è divenuta ancora più rilevante negli ultimi anni in quanto il bisogno di ‘quantificazione’ è sempre più pervasivo così come la diffusione di strumenti di misura. Tra i tanti punti considerati, la discussione nasce spesso dalle difficoltà inerenti la costruzione degli strumenti. Non si può, infatti, non tenere conto del significato differente che può assumere un costrutto in un determinato contesto di riferimento e dell’influenza dei modelli culturali attraverso i quali le persone comprendono il mondo e creano pensieri e comportamenti. Nonostante si sia cercato di incrementare il livello di chiarezza circa l’oggetto della misura e circa la sua precisione, le prove di cui disponiamo mostrano ancora dei limiti.

A partire da queste considerazioni il simposio si propone di sviluppare una riflessione tra diversi gruppi di ricerca non solo sui compiti di sviluppo che l’adolescente deve affrontare al fine di promuovere l’adattamento, ma anche sulla questione della costruzione e validazione degli strumenti di misurazione nel contesto italiano. Nello specifico, Pistella et al. focalizzano il loro contributo sullo stile genitoriale definito helicopter parenting in cui vengono utilizzate strategie adeguate ma ad un livello inappropriato. Il lavoro di Lo Cricchio e Lo Coco approfondisce la tematica delle relazioni tra pari ponendo l’attenzione sul concetto della reputazione sociale. Cuccì et al. presentano uno studio sull’importanza delle relazioni sentimentali in adolescenza e la centralità della competenza romantica. Infine, Costa et al. evidenziano la problematica della dipendenza da videogames in aumento tra gli adolescenti ed il nesso con la riduzione della qualità delle loro relazioni. I diversi contributi evidenziano come i diversi sottosistemi relazionali possono costituire fattore di promozione delle potenzialità evolutive dell’individuo o meno, al contempo, mettono in luce rischi e potenzialità di nuovi strumenti di misurazione.

180 SIMPOSIO 6.2 - Prima comunicazione:

MADRI ELICOTTERO E PADRI ELICOTTERO: CONTRIBUTO ALLA VALIDAZIONE ITALIANA DELL’HELICOPTER PARENTING INSTRUMENT

Jessica Pistella, Fausta Rosati, Roberto Baiocco

Università degli Studi di Roma La Sapienza, Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione

Introduzione: L’helicopter parenting (Cline & Fay, 1990) rappresenta una tendenza ad utilizzare tattiche e strategie di genitorialità adeguate ma messe in atto ad un livello inappropriato (LeMoyne & Buchanan, 2011), come un iper-coinvolgimento e un controllo eccessivo nella vita dei propri figli anche quando essi raggiungono la maggiore età. Diversi studi evidenziano l’influenza negativa di uno stile genitoriale “elicottero” sul benessere e sulla salute mentale di adolescenti e giovani adulti (LeMoyne & Buchanan, 2011; Schiffrin et al., 2014; Segrin et al., 2013). Nonostante queste evidenze empiriche, non esiste ancora in letteratura uno strumento valido e condiviso che valuti tale stile genitoriale emergente. Il presente studio ha quindi l’obiettivo di contribuire alla validazione italiana dell’Helicopter Parenting Instrument (HPI; Odenweller et al., 2014), strumento self-report che misura la percezione del funzionamento dei propri genitori mediante 15 item.

Metodo: La presente ricerca è stata condotta su 612 adolescenti e giovani adulti (59% femmine) tra i 14 e i 30 anni (M = 17.4, DS = 1.8). È stata condotta un’analisi fattoriale confermativa (AFC) per verificare la struttura monofattoriale del modello di Odenweller e colleghi (2014).

Risultati: L’adeguatezza del modello monofattoriale è risultata ampiamente soddisfacente. Sebbene il χ 2 del modello sia risultato significativo, χ 2madri(5) = 17.03, p <.01; χ 2padri(5) = 16.39, p <.01, tutti gli altri indici mostrano valori soddisfacenti sia nella versione somministrata alle madri, χ 2/df = 3.40; CFI = .99; NNFI = .97; RMSEA = .06; (90% CI: .030; .095), che ai padri, χ 2/df = 3.27; CFI = .99; NNFI = .97; RMSEA = .06; (90% CI: .028; .094). Le attendibilità sono risultate pari a .77 per la versione materna e .78 per quella paterna. Un t test per campioni appaiati ha mostrato una differenza significativa tra le due versioni dell’HPI, t(611) = 11.66, p < .001, mostrando come le madri, M = 4.1, DS =.81, tendono ad essere percepite più iper-controllanti rispetto ai padri, M = 3.7, DS = .80. Le due versioni hanno mostrato una buona validità convergente con altri strumenti usati per valutare il funzionamento familiare. Le correlazioni più alte sono state riscontrate tra HPI paterno e coping, r =.131, p <.001, e tra HPI materno e comunicazione, r = –.285, p <.001.

Conclusioni:I risultati hanno confermato le buone caratteristiche psicometriche dello strumento e una struttura monofattoriale sovrapponibile a quella dello studio originale. L’HPI è il primo strumento validato in Italia volto alla misurazione della percezione di comportamenti legati all’helicopter parenting da parte di adolescenti e giovani adulti. La necessità di valutare questo costrutto viene suggerita da recenti ricerche che hanno evidenziato come tale stile genitoriale stia aumentando sempre di più negli ultimi anni (Kelly et al., 2017; Odenweller et al., 2014; Schiffrin & Liss, 2017). In termini di implicazioni pratiche, l’HPI può rappresentare un valido strumento non solo nella ricerca, ma anche in ambito educativo e clinico.

Parole chiave:

181 SIMPOSIO 6.2 - Seconda comunicazione:

VALUTARE LE RELAZIONI TRA PARI. UNA VERSIONE RIVISTA E BREVE DELL’EXTENDED CLASS PLAY

Maria Grazia Lo Cricchio, Alida Lo Coco

Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche e della Formazione

Introduzione: La reputazione sociale di bambini e preadolescenti è uno dei principali fattori che influenza le loro traiettorie di sviluppo. Essa si riferisce al modo in cui un giovane soggetto viene percepito dai suoi pari e sembra predire percorsi di (dis)adattamento psicosociale. Fra gli strumenti di valutazione della reputazione tra pari, l’Extended Class Play (ECP) è ampiamente utilizzato in Nord America e include 37 item e cinque dimensioni fattoriali quali Aggressività, Timidezza-Ritiro, Esclusione-Vittimizzazione, Popolarità-Socievolezza, e Comportamento Prosociale. Tuttavia, poche informazioni sono disponibili in altri contesti culturali. Inoltre, considerazioni pratiche suggeriscono la necessità di sviluppare una forma abbreviata dell’ECP da utilizzare nel contesto scolastico. L’obiettivo generale del presente studio è stato quello di esaminare la struttura fattoriale dell’ECP nel contesto italiano, nonché di svilupparne una forma breve. Per raggiungere tali obiettivi, sono stati condotti due studi, il primo teso a delineare la struttura fattoriale dell’ECP e a proporne una versione abbreviata; il secondo, orientato a valutare le qualità psicometriche della nuova versione abbreviata e la sua validità di costrutto in un campione indipendente.

Metodo: Nel primo studio hanno partecipato 643 studenti (55% maschi; Metà = 12.20) frequentanti 31

classi in 13 differenti scuole italiane. Per studiare la struttura fattoriale dell’ECP a 37 item sono stati utilizzati la parallel analysis, l’exploratory structural equation modeling (ESEM) e l’analisi fattoriale confermativa. Successivamente sono strati selezionati i migliori item e sviluppata la versione abbreviata dello strumento, replicando le medesime analisi.

Nel secondo studio hanno partecipato 652 studenti (58% maschi; ; Metà = 12.26) frequentanti 41 classi in

16 differenti scuole italiane. Le qualità psicometriche della forma abbreviata dell’ECP sono state studiate attraverso l’analisi fattoriale confermativa e le correlazioni con le dimensioni del Teacher-Child Rating Scale (T-CRS).

Risultati: Per la versione originale dell’ECP, i risultati hanno rivelato una chiara e coerente struttura a sette fattori con livelli accettabili di affidabilità e validità. I fattori includevano costrutti quali Aggressività, Timidezza-Ritiro, Rifiuto-Esclusione, Vittimizzazione, Popolarità-Socievolezza, Prosocialità-Leadership e Spacconeria-Arroganza.

La selezione degli item ha portato ad una versione a 22 item dell’ECP, che ha altresì confermato le caratteristiche della versione lunga. Inoltre, le correlazioni con le dimensioni della T-CRS hanno ulteriormente confermato la validità della soluzione.

Conclusioni:Questi risultati suggeriscono l’importanza di studiare in termini culturali misure e strumenti che hanno ad oggetto la reputazione sociale ed indicano che la forma breve dell’ECP ha considerevoli promesse per essere considerata una misura preziosa per valutare gli aspetti multidimensionali delle relazioni tra pari.

Parole chiave:

182 SIMPOSIO 6.2 - Terza comunicazione:

L’ADATTAMENTO ITALIANO DELLA ROMANTIC COMPETENCE INTERVIEW: PRIME PROPRIETÀ PSICOMETRICHE.

Gaia Cuccì1, Joanne Davila2, Maria Giulia Olivari1, Emanuela Confalonieri1

1 Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dipartimento di Psicologia, CRIdee

2 Stony Brook University of New York (USA), Department of Psychology, Relationship Development

Center

Introduzione: Il costrutto di Competenza Romantica (CR) è di recente identificazione e ad oggi non vi sono studi europei o italiani condotti sul tema. Davila e colleghi (2009) hanno definito la CR come un insieme di competenze cognitive, interpersonali ed emotive che rendono il soggetto capace di confrontarsi con l’esperienza sentimentale in maniera adattiva. Operativamente la CR prevede l’interazione di quattro abilità-dominio: Mutualità, Insight, Apprendimento e Regolazione emotiva. Gli autori hanno sviluppato la Romantic Competence Interview (RCI), un’intervista semi-strutturata che valuta la CR sia globalmente che per ciascun dominio cogliendo il funzionamento sentimentale di adolescenti e giovani adulti.

Obiettivo dello studio è: indagare le prime proprietà psicometriche della RCI in un campione di adolescenti italiani maschi e femmine.

Metodo: Hanno partecipato allo studio 116 adolescenti italiani (55% femmine, Metà=17,61, DSetà=1,10).

Il 91% ha avuto una relazione sentimentale e il 62,5% ha avuto rapporti sessuali. L’età media del primo rapporto sessuale è di 16,23 (DS=1,38). Ai partecipanti sono stati somministrati la RCI da ricercatori adeguatamente formati ed un questionario su: regolazione emotiva (Emotion Regulation Questionnaire, ERQ), percezione del sé (Self Perception Profile for Adolescents, SPPA) e comportamenti sessuali (item ad hoc).

Risultati: Rispetto alla validità di costrutto, sono emerse correlazioni significative positive tra tutti i 4 domini della RCI, che a loro volta sono risultati correlati alla CR globale. È stata condotta un’EFA cha ha suggerito la presenza di un fattore primario (con saturazioni da .71 a .90, α=.88), confermando la struttura proposta dagli autori. Inoltre l’età è risultata positivamente correlata ai domini di Insight (r=.305, p=.01) e Apprendimento (r=.339, p=.01) e alla CR globale (r=.260, p=.01), con picco a 19 anni. Sono dunque state indagate, preliminarmente, la validità convergente e discriminante. Sono emerse correlazioni significative positive ma deboli tra i domini della RCI e: la sottoscala dell’ERQ “Riapprasal cognitivo” (r range=.22-.28, p=.05) e quella dell’SPPA “Romantic Appeal” (r range=.19-.28, p=.01-.05). Infine i risultati mostrano che una maggiore competenza è associata a una minore probabilità di mettere in atto comportamenti sessuali a rischio, supportando quindi la validità di criterio.

Conclusioni:Lo studio condotto rappresenta un contributo unico per la ricerca in Italia perchè fornisce uno strumento di misurazione utile a valutare il funzionamento sentimentale di adolescenti maschi e femmine nella sua complessità. I risultati mostrano una buona validità di costrutto e le correlazioni deboli e non dominio-specifiche dimostrano che la RCI non è uno strumento che va a sovrapporsi ad altri strumenti esistenti in letteratura. Infine i risultati supportano l’idea che la CR è caratterizzata da un’insieme di abilità che interagiscono tra loro.

Parole chiave:

183 SIMPOSIO 6.2 - Quarta comunicazione:

LA VALIDAZIONE ITALIANA DELLA GAME ADDICTION SCALE PER ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI.

Sebastiano Costa1, Francesca Cuzzocrea2, Francesca Liga2 1 Trent University Nottingham (UK), Department of Psychology

2 Università di Messina, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale

Introduzione: L’avanzamento tecnologico e la diversità di piattaforme con cui è possibile giocare hanno reso l’esperienza di gioco sempre più appassionante (Kuss, Griffiths, & Pontes, 2016). L’uso dei videogame è diventato un fenomeno che coinvolge sempre più individui di tutte le età in forte crescita in tutto il mondo. Come è stato più volte sottolineato, però, nonostante i videogames possano avere delle interessanti applicazioni educative (De Freitas, & Griffiths, 2007; Hainey, Connolly, Boyle, Wilson, & Razak, 2016), non si può escludere il rischio che un loro uso eccessivo e disfunzionale, soprattutto in soggetti vulnerabili, possa indurre una vera e propria dipendenza. L’inserimento della dipendenza dai videogiochi nell’appendice del DSM-5 ha contribuito a far crescere l’interesse scientifico per questa problematica, ma, ad oggi, gli strumenti validati per la misurazione dei sintomi della dipendenza da videogames, nel contesto Italiano, sono ancora limitati. Uno degli strumenti più ampiamente utilizzati a livello internazionale è la Game Addiction Scale (Lemmens, Valkenburg e Peter, 2009), una scala di 21 item, composta,sulla base del modello delle dipendenze comportamentali di Griffiths (2005), di 7 fattori di tre item ciascuno. Poiché tale strumento, utilizzato con successo in diversi contesti, non è ancora stato validato per il contesto italiano, l’obiettivo di questo studio è stato di verificarne le caratteristiche psicometriche in adolescenti. Nello specifico, vengono indagati la struttura fattoriale dello strumento, l’attendibilità e la validità concorrente della Game Addiction Scale per Adolescenti.

Metodo: Hanno preso parte alla ricerca 452 soggetti (190 Maschi e 262 Femmine) di età compresa tra i 12 ed i 17 anni (M = 14.75; SD = 1.21). Tutti i partecipanti hanno compilato: il Game Addiction Scale (GDS; Lemmens, Valkenburg & Peter, 2009), e l’Internet Addiction Test (IAT; Young, 1998).

Risultati: L’analisi fattoriale confermativa, ha mostrato indici di adattamento adeguati, χ (168) = 621.88, p < .05, CFI = .94, SRMR = .05, per il modello bifattoriale della scala composto da sette fattori correlati (Salience, Tolerance, Mood modification, Withdrawal, Relapse, Conflict, and Problems) ed un fattore generale. I livelli di attendibilità per le sottoscale (range di α = .78 – .87) ed il punteggio sono risultati buoni (α = .95). I punteggi totali ottenuti dallo strumento mostrano, inoltre, correlazioni positive con il numero di ore passate a giocare (r = .50) ed il punteggio di dipendenza da internet (r = .49).

Conclusioni:In conclusione, questa ricerca fornisce un primo contributo sulle caratteristiche psicometriche della versione italiana della Game Addiction Scale per Adolescenti, mostrando come lo strumento possa essere utile per la valutazione della dipendenza da videogames. Dai risultati è emerso, infatti, che le caratteristiche della versione italiana della Game Addiction Scale risultano simili a quelle delle versioni utilizzate in altre Paesi, confermandone l’adeguatezza.

Parole chiave:

184

SIMPOSIO 6.3: Adolescenti e giovani migranti: percorsi di sviluppo, fattori di rischio e strategie di

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