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Utilizzo della tecnologia, sviluppo e benessere psicologico

Proponente: S. Bonichini, Università degli Studi di Padova

Discussant: E. Menesini, Università degli studi di Firenze

Descrizione del simposio.

Tale simposio ha lo scopo di indagare l’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini e degli adolescenti e di approfondire quali possano essere le ricadute sullo sviluppo e sul benessere psicologico. L’utilizzo dei media e della tecnologia permea tutti i contesti della società attuale e può avere importanti ricadute sia in termini educativi, sia in termini psico-sociali e le opinioni di psicologi, educatori e genitori a riguardo forniscono una base di discussione per valutare i potenziali effetti positivi e negativi. Le nuove generazioni nascono in un contesto che considera le tecnologie parte della quotidianità, per questo interagirebbero con esse in modo “naturale” fin dalla prima infanzia, manipolandole senza alcun disagio o difficoltà. Si parla sempre più spesso della comparsa di una nuova intelligenza dovuta all’utilizzo precoce di tecnologie e nuovi media, l’intelligenza digitale, che porta a nuovi modi pensare e costruire la realtà. Ma che effetti ha tutto questo sullo sviluppo e sul benessere psicologico dei bambini? I bambini non nascono pronti ad affrontare complessità e ambiguità della società dell’informazione in cui crescono. Nell’utilizzo dei media troviamo, ad esempio, diversi rischi, quali gravi episodi di cyberbullismo, o l’uso inconsapevole di chat e social network con la possibile esposizione ad adescamenti o, più semplicemente, a un abuso delle tecnologie stesse fin dalla tenera età.

Il presente simposio, attraverso il contributo di tre gruppi di ricerca, si propone di fornire un aggiornamento in tal senso, analizzando rischi e risorse specifici connessi all’evoluzione dell’utilizzo dei media in diversi ambiti e contesti relazionali.

Un primo contributo, di Tremolada et al., indagherà modi e tempi di utilizzo della tecnologia da parte di bambini di 8-10 anni, esplorando le eventuali associazioni con il benessere psico-sociale e scolastico. Il secondo contributo, di Olivari et al., valuterà come la diffusione di internet e dei nuovi strumenti di comunicazione influenzano il modo in cui gli adolescenti socializzano, con particolare riferimento alle condotte sessuali e al fenomeno del sexting. L’obiettivo è indagare come i comportamenti genitoriali, percepiti dagli adolescenti in relazione all’uso di internet, impattino sui comportamenti e sugli atteggiamenti rispetto a sexting e al consumo di materiale pornografico.

Il terzo contributo, di Taverna et al., illustrerà l’esperienza di ricerca col programma CSwin, una tavoletta grafica utilizzata nella valutazione della acquisizione dinamica della scrittura nel bambino all’ultimo anno di scuola dell’infanzia, proponendo una riflessione sulle ricadute applicative per l’apprendimento della scrittura.

Parole chiave:

45 SIMPOSIO 2.2 - Prima comunicazione:

TIPOLOGIA E FREQUENZA DI UTILIZZO DEI DISPOSITIVI TECNOLOGICI NEI BAMBINI DI 8-10 ANNI: POSSIBILI EFFETTI SU BENESSERE SCOLASTICO

Marta Tremolada1, Sabrina Bonichini1, Livia Taverna2, Simone Schiavo1

1 Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione 2 Libera Università di Bolzano, Facoltà di Scienze della Formazione,

Introduzione: L’utilizzo della tecnologia da parte dei bambini in età scolare è ormai dirompente nella società attuale. I genitori e gli insegnanti si trovano a doversi confrontare con questa nuova realtà sia per motivi di apprendimento, sia di intrattenimento. Tale studio vuole indagare le modalità di utilizzo della tecnologia nella fascia d’età 8-10 anni, tenendo conto dell’opinione espressa dai bambini e dai loro genitori su vantaggi e svantaggi ed esplorando le associazioni con il benessere scolastico e le difficoltà emotivo-comportamentali.

Metodo: Sono stati coinvolti nello studio 111 bambini, 49 femmine e 62 maschi, con età media di 9 anni (DS=1.23; range: 8-10) e un loro genitore, prevalentemente la madre (80.2%). Ai partecipanti sono stati somministrati in modalità online protetta una serie di questionari self e proxy-report, sulla frequenza di utilizzo delle nuove tecnologie, sulle principali attività svolte con i mezzi tecnologici, sulle ore dedicate al riposo notturno, sul benessere scolastico (QBS, Tobia & Marzocchi, 2015 ) e sulle difficoltà comportamentali ed emotive (SDQ, Marzocchi et al., 2002). In tale studio sono presentati i dati ricavati dai proxy-report dei genitori, considerata la maggiore numerosità. Il disegno di ricerca è di tipo cross- sectional e le analisi dei dati prevedono analisi correlazionali di Pearson e analisi della varianza.

Risultati: I genitori dichiarano che il tablet è il dispositivo più utilizzato dai bambini (54.1%), seguito da smarthphone (36.9%), da PC (14.1%) e da e-book reader (3.9%). La maggior parte dei bambini ha iniziato a utilizzare tali dispositivi intorno ai 6-7 anni (46.7%), anche se il 44% dichiara un inizio più tardivo (tra gli 8 e gli 11 anni), o più precoce tra i 3 e i 5 anni (9.3%). Le attività più frequenti sono di puro divertimento (51.8%), attività creative (40.9%), o visione di video o cartoni (40%). Il tempo medio complessivo di utilizzo del tablet è di 27 minuti (DS=35 minuti) con i maschi che utilizzano per più tempo il tablet (t=-3.3, gdl=105, p=0.001; M=35.9, DS=46.3), rispetto alle femmine (M=12.8, DS=14.2), che hanno maggiori problemi di iperattività/concentrazione (t=-2.4, gdl=108, p=0.01; M=0.54, DS=0.39), rispetto alle femmine (M=0.37, DS=0.35) e un minor benessere scolastico (t=2.19, gdl=109, p=0.03; M=6.11, DS=1.11), rispetto alle femmine (M=6.58, DS=0.72). Il tempo di utilizzo del tablet (r=- 0.21, p=0.03) e del computer è associato (r=-0.22, p=0.02) con un minor numero di ore di sonno del bambino. I problemi comportamentali sono associati a un maggior utilizzo del tablet (r=0.22, p=0.02), mentre i comportamenti prosociali sono maggiormente presenti con un utilizzo maggiore dell’e-book reader (r=0.23, p=0.02).

Conclusioni: Tale indagine identifica i bambini di genere maschile come più a rischio di un maggior abuso nell’utilizzo con associate minori ore di sonno, maggiori problemi comportamentali e minor benessere scolastico. L’utilizzo della lettura con e-book da parte delle bambine è legato positivamente ai loro comportamenti prosociali.

46 SIMPOSIO 2.2 - Seconda comunicazione:

CONTROLLARE O NON CONTROLLARE? COMPORTAMENTI GENITORIALI, SEXTING E PORNOGRAFIA IN ADOLESCENZA

Maria Giulia Olivari, Gaia Cuccì, Emanuela Confalonieri

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Dipartimento di Psicologia, CRIdee

Introduzione: Negli ultimi anni lo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e la diffusione di internet hanno influenzato il modo in cui gli adolescenti socializzano, favorendo, accanto al fenomeno del sexting, il proliferare della pornografia. Non sono numerosi gli studi che hanno preso in considerazione l’influenza giocata dai genitori rispetto tali comportamenti, soprattutto in ambito italiano. Obiettivo del presente studio è indagare come i comportamenti genitoriali, percepiti dagli adolescenti in relazione all’uso di internet, impattano sui comportamenti di sexting, consumo di materiale pornografico, atteggiamento verso il sexting e la pornografia in un campione di adolescenti italiani.

Metodo: I partecipanti sono 201 studenti (81% maschi, Metà=16,42, DSetà=1,36), che, previo consenso informato dei genitori, hanno compilato un questionario on-line che misurava: comportamenti di sexting, consumo di materiale pornografico, atteggiamento verso sexting e pornografia, comportamenti genitoriali relativi all’uso di internet (active mediation, parental internet restriction, regole per tempo e contenuti online, frequenza/qualità della comunicazione su internet, comunicazioni sulla privacy). Risultati: Il 53% dei partecipanti ha inviato messaggi a sfondo sessuale, il 27% ha inviato foto/video in cui era nudo/parzialmente nudo e l’80% nell’ultimo mese ha consumato materiale pornografico. Sono stati condotti 4 modelli di regressione lineare con metodo stepwise, considerando come variabili dipendenti rispettivamente comportamenti di sexting, consumo di materiale pornografico, atteggiamento verso sexting e pornografia e come variabili indipendenti i comportamenti genitoriali relativi all’uso di internet. I comportamenti di sexting sono predetti dalla variabile active mediation (F(1,194)=11,199, p=0,001; β=-0,234, p=0,001; R2=6%). Il consumo di materiale pornografico è predetto dalle variabili comunicazioni sulla privacy e qualità della comunicazione (F(1,194)=10,023, p<0,001; β=-0,197, p=0,006; β=-0,188, p=0,009; R2=9,4%). Un atteggiamento positivo verso il sexting è predetto dalla variabile active mediation (F(1,194)=11,703, p<0,001; β=-0,239, p=0,001; R2=6%), mentre un atteggiamento positivo verso la pornografia è predetto dalle variabili regole sui contentuti e frequenza della comunicazione su internet (F(1,194)=16,044, p<0,001; β=-0,270, p<0,001; β=-0,190, p=0,008; R2=14,3%).

Conclusioni: I risultati del presente studio dimostrano l’importanza, anche nella fase adolescenziale, di comportamenti genitoriali di controllo e supervisione rispetto all’uso di internet e delle tecnologie, mostrando come i genitori giochino mediante le loro pratiche educative un ruolo di fattore di protezione rispetto alla messa in atto di comportamenti potenzialmente rischiosi per l’adolescente e per la sua salute. L’ampliamento del campione e un suo bilanciamento per genere consentiranno di meglio approfondire tali aspetti.

47 SIMPOSIO 2.2 - Terza comunicazione:

ANALISI DELLE COMPONENTI DINAMICHE DELLA SCRITTURA MANUALE CON IL SOFTWARE CSWIN E DELLA MOTRICITÀ FINE DI BAMBINI DI ETÀ PRESCOLARE

Livia Taverna1, Marta Tremolada2, Barbara Tosetto3, Francesca Sabattini1 1 Libera Università di Bolzano, Facoltà di Scienze della Formazione

2 Università di Padova, Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione 3 Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana, Bolzano

Introduzione: Scrivere è un’attività complessa nella quale confluiscono abilità cognitive, cinestesiche, percettive e motorie. Una scrittura nitida e fluida richiede la maturazione e l’integrazione di diversi processi. L’analisi della scrittura è stata fatta per lo più con strumenti di valutazione orientati al prodotto piuttosto che al processo soggiacente alla produzione grafica. Analizzando la scrittura con software per la rilevazione delle componenti cinetiche e cinematiche, alcuni studi hanno mostrato che i poor handwriters tengono la penna sollevata al di sopra del foglio per la maggior parte del tempo. Queste pause “in aria” non sono tuttavia prive di movimento indicando incertezza nei pattern motori necessari all’esecuzione delle lettere. Allo stesso modo il parametro “numero di inversioni nel profilo di velocità”, ovvero il numero di accelerazioni e decelerazioni nei tracciati, indica il bisogno di controllare un movimento non ancora automatizzato. Pertanto l’illeggibilità della scrittura potrebbe essere la conseguenza di una mancata fluenza dovuta ad impaccio motorio. Lo scopo di questo studio era di esaminare la relazione esistente tra destrezza manuale e le componenti grafonomiche rilevate con il software CSwin in un compito di scrittura del nome proprio assegnato a bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Metodo: A 40 bambini della scuola dell’infanzia (M=62.5%; F=37.5%; range età: 55-72 mesi; destrimani=90%) è stato chiesto di scrivere il proprio nome con una tavoletta grafica (WACOM Intuos- 4) mentre venivano registrate digitalmente la pressione esercitata con la penna (N), le inversioni nel profilo di velocità (NIV) ed il tempo totale impiegato per l’esecuzione del tracciato (T). Ogni partecipante ha completato la batteria MABC-2 per la rilevazione della motricità fine (DM=destrezza manuale) e grossolana (MeA=mirare e afferrare ed E=equilibrio).

Risultati: I punteggi di destrezza manuale non correlano con alcuna delle variabili grafonomiche considerate (DM&N=ns; DM&NIV=ns; DM&T=ns). Sono state identificate relazioni significative tra il numero di inversioni nel profilo di velocità del tracciato ed il tempo totale di scrittura (NIV&T: r=.419; p=.007), la pressione grafica e le abilità di motricità grossolana (N&MeA: r=-.413; p=.008). I bambini impiegano un tempo significativamente più lungo delle bambine nella scrittura del proprio nome (t(1,38)=3.100; p=.004), ma non presentano alcuna differenza rispetto al numero delle inversioni di velocità, o alla pressione con la penna.

Conclusioni: La fluenza nella scrittura non dipende dallo sviluppo delle abilità di motricità fine (destrezza manuale). Tuttavia i bambini più lenti sono anche quelli che mostrano maggiori inversioni nei profili di velocità. Questi risultati suggeriscono che la mancata fluenza grafica potrebbe essere collegata più con la difficoltà a recuperare dalla memoria la forma delle lettere e i pattern motori necessari alla loro realizzazione che alla destrezza digitale. La tavoletta grafica si è dimostrata uno strumento molto utile per indagare la scrittura.

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